L’OPINIONE / Giovanna Cusumano: c’ero anch’io in piazza, ma la politica dove stava?

L’avv. Giovanna Cusumano, ex presidente commissione regionale pari opportunità, apprezzata professionista reggina ed esponente della società civile, ha voluto diffondere una sua riflessione sulla situazione reggina e la zona rossa.

«Ho letto da più parti – scrive la Cusumano – che, ieri, nelle piazze di Reggio Calabria, dove è montata la protesta contro l’inserimento nel Dpcm della Calabria nella “Zona Rossa”, c’era la politica o, quantomeno, una parte di essa. Ecco, vorrei dire che io c’ero, ma la politica non l’ho vista. Ho visto giovani, imprenditori, commercianti, medici, avvocati. Ho visto rappresentanti di club service, della società civile, tutti tristemente accomunati dalla preoccupazione per il futuro, anche prossimo, della loro terra.

Se le condizioni inammissibili  in cui versa la nostra sanità, derivano certamente  in larga misura da errori strategici della classe politica, fin dai tempi del regionalismo, com’ è possibile, oggi, rimediarvi? E’ doveroso chiedersi se esiste una soluzione percorribile, che possa consentire alla Calabria di sottrarsi in tempi brevi, all’ennesima beffa. Perché se è vero che il Covid-19 continua a risparmiarci, perlomeno nel numero dei contagi, nulla fino ad oggi ci ha risparmiato l’inefficienza della politica, in termini di carenze strutturali e non solo!

Ci stava provando Jole Santelli, prima donna assurta al ruolo di Presidente della Regione Calabria, a denunciare le gravissime criticità che, nei pochi mesi di mandato, aveva riscontrato nella gestione della sanità calabrese. Le testimonianze sono numerose, basta avere l’onestà intellettuale di volerle ricordare. Purtroppo, sappiamo tutti molto tristemente, quanto poco tempo Ella abbia avuto per operare, ragion per cui, chi, oggi, tenta maldestramente di addossare le responsabilità del “declassamento” della Calabria nella zona rossa, al suo breve governo, può suscitare solo legittima indignazione.

Ricordo che negli ultimi 5 anni questa sventurata regione era guidata da una giunta di centrosinistra, il cui Presidente Oliverio, in tema di sanità, si è semplicemente limitato a rivendicarne per sé le deleghe. Per fortuna, c è da aggiungere, senza successo, viste le condizioni in cui ha lasciato i settori amministrati dai suoi assessori.

Tanto per amore di verità!

In ogni caso, è utile ricordare, più che ai cittadini calabresi, cui certamente la notizia non sarà sfuggita, quanto al sindaco di Reggio di Calabria, che invece sembra non averne alcuna contezza, che, come ha denunciato “Report”, nota trasmissione televisiva, solo pochi giorni fa, l’Italia aveva un piano pandemico scaduto da ben 14 anni e che l’attuale ministro della salute Roberto Speranza  (collega di partito del sindaco reggino), ha preferito insabbiare la notizia, piuttosto che affrontare il problema. Come nella migliore tradizione delle botteghe “oscure”, si potrebbe affermare….

Oggi che c’ è una pandemia da affrontare, risulta eufemisticamente offensivo per la nostra intelligenza, assistere allo scaricabarile, cui la miope politica nazionale ci vorrebbe assuefare, e la soluzione proposta dal Governo ai calabresi è, a dir poco, lesiva della dignità di cittadini.  Intimare ai calabresi di restare chiusi in casa, perché il sistema sanitario è deficitario, appare una soluzione altrettanto deficitaria. Anzi, possiamo dire che più che una soluzione, ci appare come una ingiusta sanzione.

Eh sì! Perché se c è qualcuno che merita di essere “punito”, quello è certamente il governo nazionale e non certamente i cittadini calabresi. Quel governo centrale, che, ad onor del vero, si è dimostrato impreparato, inadeguato, incapace ed intempestivo. Di questa politica, ieri, non c’era nessuno nelle piazze di Reggio Calabria, neanche nelle loro rappresentanze locali. E nessuno ne ha sentito la mancanza.  Non l’hanno sentita i ragazzi, orfani di un futuro in terra di Calabria. Non l’hanno sentita i medici (tante donne medico presenti), stremati dalle condizioni di lavoro nelle corsie degli ospedali. Non l’hanno sentita i commercianti, ogni giorno più poveri e più soli.
Non l’hanno sentita  i professionisti che, sebbene non destinatari delle misure restrittive, inevitabilmente restano colpiti da un tessuto sociale lacerato ed impoverito.

Però, se vogliamo davvero immaginare di fare una analisi compiuta, dobbiamo avere il coraggio di dirci  con estrema chiarezza che nessun calabrese è esente da colpe. Infatti, la classe politica che, legislatura dopo legislatura, ci ha (molto male) governato, l’abbiamo scelta noi cittadini, con la corresponsabilità, anche in misura preponderante, se vogliamo, di una politica nazionale che, sempre più frequentemente, ha guardato con “sospetto” la Calabria, ritenuta, qualche volta non a torto, solo fonte di problemi giudiziari. Questa è l’ amara verità, che, ribadisco, dobbiamo avere il coraggio di raccontarci, se vogliamo ritrovare l’orgoglio di un Popolo ingegnoso e generoso.

E arriviamo con rammarico al problema di buona parte della politica italiana: aver rinunciato alla qualità ed alle competenze, condizioni propedeutiche di ogni buon governo. Oggi la terribile pandemia da Covid 19, non ci lascia più alcun alibi e ci pone brutalmente di fronte a tutte le nostre responsabilità.

Ci resta solo da prendere dolorosa consapevolezza che di incapacità e di incompetenza si muore. Anche senza il Covid 19!»

avv. Giovanna Cusumano

 

 

 

Contro la Zona rossa in Calabria: le reazioni e le iniziative di sindaci e amministratori

Numerose e in costante aumento le prese di posizione e le iniziative firmate da amministratori locali e sindaci contro l’istituzione della zona rossa della Calabria.

«La rabbia di cittadini e commercianti, ormai esasperati, ha trovato la sponda dell’opposizione in Consiglio Comunale a Reggio che ha presentato un Odg con la richiesta di
impugnare il Dpcm. La maggioranza però ha bocciato la proposta, mantenendo la linea proposta dal Governo» – afferma Nino Minicuci, già candidato sindaco per il centrodestra, sottolineando l’amarezza per le decisioni assunte dalla maggioranza. «“Si tratta di un vero e proprio schiaffo sulla pelle dei reggini e delle loro sofferenze.
Reggio Calabria non merita assolutamente di essere inserita in zona rossa, i numeri parlano chiaro al pari di quelli di tutta la regione. Si tratta di una scelta politica
insensata e irresponsabile che ha trovato il favore dell’amministrazione Falcomatà, contraria a impugnare il Dpcm. Come accaduto nel corso degli ultimi sei anni –
sottolinea Minicuci – alle belle parole il sindaco e la giunta non fanno seguire i fatti, aumentando anche in questa occasione la distanza siderale che li separa dai cittadini e
le loro necessità».

Antonino Castorina, a nome della maggioranza di Palazzo San Giorgio afferma che «Il nostro obiettivo è che la Calabria esca al più presto dalla zona rossa e per farlo è necessario che la sanità calabrese, in tutte le sue articolazioni, comprese quelle commissariali, superi gli evidenti limiti che hanno causato la pessima classificazione da parte dell’istituto superiore di sanità e che stanno determinando questo lockdown temporaneo che ha conseguenze pesantissime sul piano sociale ed economico per la nostra comunità». I consiglieri di maggioranza, al termine del consiglio comunale straordinario convocato proprio sul tema dell’emergenza Covid, hanno approvatoun documento che appunto mira al superamento dell’attuale classificazione di “zona rossa” per la Regione Calabria.

«L’atteggiamento strumentale dell’opposizione è assolutamente censurabile – si legge ancora nella nota dei consiglieri di maggioranza – è grave che in un momento delicato come questo, in cui sarebbe auspicabile un atteggiamento responsabile, alcuni consiglieri provino a differenziarsi, per mere finalità politiche, perdendo di vista il ruolo di servizio che la politica dovrebbe tenere nei confronti della comunità. La minoranza quindi non solo ha respinto il documento unitario che avremmo voluto condividere, con grande spirito di apertura, ma si è prodigata in una contrapposizione sterile e strumentale che nei fatti fa perdere l’ennesima occasione per rendersi utile. Zero proposte, zero condivisione, una sterile contrapposizione che non produrrà alcune effetto concreto sulle sofferenze dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori. Siamo convinti che il ruolo di una classe dirigente matura e responsabile debba essere quello di individuare soluzioni utili alla collettività. Il nostro obiettivo, in questo senso, è quindi quello di far uscire al più presto la Calabria dalla zona rossa, anche da domani se possibile. Ma per farlo la Regione deve colmare il grave e colpevole immobilismo di questi mesi: come mai non sono stati spesi gli 86 milioni di euro disponibili per l’adeguamento delle strutture sanitarie, che fine hanno fatto le 500 assunzioni che avrebbero dovuto arrivare in questi mesi, perché non sono stati aumentati i posti di terapia intensiva e subintensiva a circa 260, come era previsto? Oltre a dare queste risposte ai cittadini la Regione dovrebbe darsi immediatamente una mossa, affinché siano previste le azioni utili a recuperare il terreno perduto e far uscire la nostra regione dalla zona rossa. Allo stesso tempo chiediamo al governo di intervenire in maniera concreta, attraverso il decreto ristori bis, con indennizzi mirati a risarcire chi subirà gli effetti più pesanti di questo secondo lockdown».

Da Catanzaro, il presidente della Commissione comunale della Attività economiche Antonio Ursino ha detto che dopo «la scelta del Governo di chiudere la nostra regione a causa della presunta insufficiente tenuta del sistema sanitario rispetto alla seconda ondata di contagi covid. Al di là della ragionevolezza o meno di questa decisione politica, su cui personalità anche più titolate di me si sono già espresse, ritengo che non si possano in alcun modo sottovalutare gli effetti che un provvedimento del genere produrranno sul nostro già fragile tessuto economico e sociale. La chiusura delle attività commerciali, così come quelle di ristorazione, rappresenta una mannaia per i tanti piccoli imprenditori che tengono in vita l’indotto locale e che stavano iniziando a respirare dopo il primo drammatico lockdown. Speranze che, dopo i tanti investimenti sostenuti per mettersi in regola rispetto alle disposizioni anticovid e con una stagione turistica ancora in corso, sono destinate a spegnersi non potendo scorgere all’orizzonte delle possibilità di ripresa.

«La Calabria – ha detto Ursino – non merita di pagare lo scotto di una crisi che, alle nostre latitudini, vedrebbe centinaia di famiglie costrette a chiudere le attività per l’impossibilità di sostenerne i costi. Sperando che la zona rossa possa al più presto cambiare colore, e che sulle responsabilità di questa brutta storia si possa comunque fare luce, il Governo è chiamato a non perdere tempo, come purtroppo già successo nei mesi scorsi, nell’erogare gli aiuti alle imprese in difficoltà, velocizzando al massimo l’iter con procedure d’urgenza, anche attraverso il tramite degli enti locali. I cittadini e gli operatori sono stufi di subire solo restrizioni senza tempi certi sui ristori che rimangono l’unico appiglio possibile per non mandare a casa decine e decine di lavoratori e salvare il futuro delle nostre attività».

Secondo il Sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo, «questo territorio non merita un isolamento che rischia di esserle fatale per la già risicata economia regionale. Non a caso, nelle prime ore della mattinata, ho convocato la mia  giunta per discutere sull’attuale situazione e sui provvedimenti da assumere a tutela dei cittadini, nonché per manifestare vicinanza  a tutte le categorie produttive colpite da questo ingiusto provvedimento. L’assise comunale ha deliberato, pertanto,  di dare mandato al proprio ufficio legale per avviare le necessarie azioni legali finalizzate ad  impugnare il provvedimento del Ministro della Salute Roberto Speranza, che istituisce la zona rossa in Calabria.

​«I dati ufficiali – ha detto la Limardo – diramati dalla Regione Calabria, del resto, sconfessano l’incomprensibile scelta ministeriale,  eccessivamente penalizzante per la nostra Regione. Si ricorda che attualmente, i posti di area medica occupati sono il 16%, quelli di terapia intensiva raggiungono invece il 6%. La soglia che dovrebbe far scattare la chiusura è del 30%. È dunque piuttosto arduo comprendere le ragioni che sorreggono l’ordinanza ministeriale. Alla luce dei dati ufficiali sopra riportati, senza trascurare di mettere al primo posto la salute,  appare evidente che, il numero complessivo dei contagi e lo stato attuale del nostro servizio sanitario non giustificano il alcun modo la scelta del Ministero della Salute  di inserire la Calabria nelle zone rosse del Paese. Auspichiamo, pertanto,  una rivisitazione del provvedimento dopo un approfondimento dei giudici a cui verranno sottoposti i dati che riguardano la nostra terra, confidando nell’immediata revoca dello stesso».

Giacomo Francesco Saccomanno, capogruppo consiliare lega a Rosarno, stigmatizza la decisione del Governo: «Siamo “zona rossa” per le difficoltà sanitarie e per essere, molto probabilmente, una regione a guida centrodestra. Ma chiediamo a Conte e Speranza: cosa avete fatto da marzo ad oggi per intervenire sulla pandemia e sul problema sanitario? Nulla, ancora nulla e sempre nulla. Avete lasciato un Commissario incompetente e del tutto inutile per distruggere ulteriormente un comparto già in grande difficolta. Quindi, una grandissima ed unica responsabilità!

«Cosa fare oggi? Intanto reagire a tale aggressione del tutto inaudita. Vi sono problemi sulla sanità? La responsabilità è da addebitarsi unicamente al Governo per aver ripetutamente commissariato tale settore senza alcun risultato positivo. Quindi, i deficit di bilancio devono essere sopportati da Roma e non certamente dai calabresi. Chi ha aggravato le condizioni economiche della Calabria e peggiorato pesantemente il comparto sanità sono stati i commissari nominati dal Governo ed è questo, quindi, che deve sopportare le conseguenze. È possibile classificare la regione “zona rossa” con circa 200 positivi e con 2/3 decessi al giorno? Certamente no. Il problema è il sistema sanitario inadeguato. Ma anche qui la responsabilità ricade sul Governo per aver nominati soggetti completamente inadeguati.

«Quindi – ha dichiarato Saccomanno –, è indispensabile che la Regione assuma delle iniziative energiche e che, dinnanzi al bene comune, vi sia una rivolta di tutta la classe dirigente, senza se e senza ma e senza divisioni partitiche. Siamo stati umiliati ancora una volta. La Calabria deve assumere delle iniziative forti opponendosi sia agli indiscrimati commissariamenti che alla “zona rossa”. Come? Chiedendo per prima cosa che il problema venga gestito da calabresi che hanno tutte le professionalità per affrontare seriamente la problematica. Poi che vengano inviate in Calabria tutte le risorse necessarie per attuare un piano concreto di rilancio e per risanare il sistema sanitario. Se ciò non dovesse avvenire, realizzare tutte quelle misure di contrasto, compresa anche l’azione giudiziaria se necessario, per riprendersi quella autonomia di gestione e, principalmente, di dignità e libertà finora calpestate da un governo pessimo e che non ha idea di cosa sia una pianificazione seria, competente, adeguata, concreta e coraggiosa».

La candidata sindaca di Siderno Mariateresa Fragomeni, già assessore regionale al Bilancio nella Giunta Oliverio, chiede la revisione delle norme: «Senza voler minimamente sottovalutare la crisi sanitaria in atto – ha detto – e la gravità di questa seconda ondata (che ha colpito tutta l’Italia), ritengo indispensabile sottolineare quanto la chiusura della nostra regione sia una misura insostenibile per le piccole e medie imprese che operano sul territorio e che, anche in tempi pre-crisi, operavano con tutta una serie di handicap logistici e strutturali.
«Sono altre le soluzioni da adottare. Lo stiamo predicando da anni ormai. Se il problema è sostanzialmente quello della fragilità del nostro sistema sanitario, è su questo che bisogna agire, per potenziarlo e portarlo ad uno standard in linea con il livello nazionale, senza se e senza ma. Bisogna smetterla di nascondersi dietro l’ipocrisia dei numeri ed abbandonare la visione ragionieristica di questi anni. Una visione, oltretutto, palesemente fallimentare, dal momento che i continui tagli lineari operati in questi anni hanno solo ridotto l’offerta sanitaria globale, senza riuscire a generare alcun risparmio di spesa, anzi, si è verificato l’esatto contrario. Il commissariamento della Sanità, in Calabria, rappresenta uno dei più grossi fallimenti politici degli ultimi cinquant’anni. Il nostro sistema sanitario è inadeguato, oggi, esattamente come prima della pandemia, ed oggi, esattamente come prima del Covid, questa inadeguatezza, genera ancora più costi, sia economici che sociali. I calabresi non possono continuare a pagare il prezzo degli errori degli anni passati e di un totale fallimento del commissariamento della sanità. Quello alla salute è prima di tutto un diritto, che spetta a tutti i cittadini in modo uguale, non può essere graduato in base al luogo di residenza. È necessario utilizzare il MES per investimenti pubblici sulla sanità ed al contempo tornare ad un modello di sistema (e di finanziamento) nazionale, non più regionale. Infine, nel breve periodo, per evitare l’acuirsi di tensioni sociali già, peraltro, alte, tra i nostri concittadini, è opportuno un monitoraggio ed una revisione dello status della regione, da attuarsi già tra sette giorni, in modo da “derubricare” il livello da rosso ad arancione o giallo ed inoltre, misura non meno importante, è necessario che i ‘ristori’ arrivino subito, senza ritardi, così da non mettere ulteriormente a rischio il sistema Calabria». (rp)

REGGIO – Rocco Salvatore Racco confermato presidente Ordine provinciale dei Medici Veterinari

Per il quinto mandato consecutivo, il dott. Rocco Salvatore Racco è stato confermato presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici Veterinari di Reggio Calabria.

La conferma è avvenuta nel corso delle elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti.

A completare la squadra del Consiglio direttivo, Giovanni De Luca, vicepresidente, Silvia Santoro, segretario, Giuseppe Principato, tesoriere, Tonino Giuseppe Callea, consigliere, Davide D’ambrosi, consigliere e Giuseppe Licciardo, consigliere.

Revisori dei conti, elette Clara Francesca FerrucciFrancesca RugaAurora Caruso.

Il presidente Racco, accettando l’incarico, ha espresso la soddisfazione  per il risultato,  frutto dell’impegno e dei sacrifici di tutto il gruppo conquistato perseguendo la linea della onestà, della operosità, della disponibilità ed dell’elevazione culturale degli iscritti.

«Colleghi – si legge in una nota del presidente Racco – a qualche giorno dalle elezioni, personalmente ed a nome dei componenti del Consiglio, sento il dovere di ringraziare i tanti che hanno direttamente contribuito al successo della lista Continuità. Lo stesso anche per i simpatizzanti che non hanno potuto partecipare alla compagine elettorale. È un periodo difficile per il nostro Paese, dal punto di vista sanitario ed economico, una crisi di tale portata gli esperti la paragonano a quelle del 1929 e degli inizi degli anni ’70; con sacrifici e rinunzie ne siamo venuti fuori come, sicuramente, auguriamo che lo stesso avverrà anche per questa».

«Il Consiglio che rappresento – prosegue la nota – pur nelle difficoltà del momento, continuerà l’opera intrapresa da diverso tempo con lo stesso entusiasmo ed impegno del passato, sempre ribadendo il titolo volontaristico e la completa autonomia di pensiero ed azioni di un gruppo di medici veterinari che antepone l’impegno Ordinistico al riposo, al tempo libero ed ai vari hobby verso i quali qualche collega si trincera dimostrando la mancanza di riconoscenza verso la nostra amata professione». (rrc)

REGGIO – Dai fondali del Lungomare recuperato un elemento architettonico dal Mibact

Nei giorni scorsi, nei fondali davanti al Lungomare di Reggio Calabria, è stato recuperato un elemento architettonico in materiale lapideo con decorazione fitomorfa. Sono in corso studi per il puntuale inquadramento cronologico.

Il recupero è stato fatto nell’ambito dell’attività di tutela dei beni culturali sommersi avviata dal Segretariato Regionale del Mibact per la Calabria d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, con il supporto del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale-Nucleo Cosenza e del Nucleo Carabinieri subacquei di Messina per consolidare la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di danneggiamento e trafugamento del patrimonio culturale sommerso.

L’indagine è stata, quindi, condotta dal funzionario archeologo subacqueo dott.ssa Alessandra Ghelli, con la collaborazione dei Carabinieri subacquei di Messina, al comando del Mar. Magg. Domenico De Giorgio e con la supervisione dei Carabinieri del Nucleo TPC di Cosenza, al comando del Capitano Bartolo Taglietti.

L’individuazione del reperto, segnalata dal Nucleo di soccorso subacqueo e acquatico dell’area calabrese dei Vigili del Fuoco, è avvenuta durante le attività di addestramento dei Sommozzatori del Nucleo di Reggio Calabria.

Il reperto recuperato sarà oggetto di pronto intervento conservativo. La caratterizzazione dello stato del degrado sarà effettuata dal Dipartimento di biologia, ecologia e scienze della terra dell’Università della Calabria – direttore scientifico Mauro La Russa – con cui il Segretariato Regionale del Mibact per la Calabria diretto dal dott. Salvatore Patamia, ha stipulato una Convenzione triennale per le analisi del degrado e la caratterizzazione dei reperti del patrimonio culturale sommerso. (rrc)

REGGIO – La città ha ricordato Nino Candido. A lui sarà intitolata alla memoria viale Europa

La città di Reggio ha ricordato Nino Candido, il vigile del fuoco reggino che, un anno fa, ha perso la vita insieme a Matteo Gastaldo Marco Triches nella tragedia avvenuta in provincia di Alessandria.

Nella Sala Giuditta Levato di Palazzo Campanella, infatti, il consigliere regionale Nicola Paris ha consegnato una targa alla famiglia del giovane vigile del fuoco.

«Oggi è un giorno doloroso – ha dichiarato il consigliere Paris – ma è anche il giorno del ricordo e del rinnovato affetto alla famiglia di Antonino Candido, un caro figlio di questa terra che ci è stato strappato dalla becera cattiveria umana».

«Non dobbiamo dimenticare – ha aggiunto – il sacrificio, l’entusiasmo, la professionalità, la gentilezza e la dedizione dei nostri tre uomini dello stato. Voglio ribadire con forza, che chi ha sbagliato e con le sue azioni ha portato la morte di questi ragazzi, deve pagare il debito con la giustizia».

Anche il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha ricordato Nino, «orgoglio reggino, è vero, ma anche orgogliosamente reggino. Nino non è stato solo un grande vigile del fuoco, era anche un artista», annunciando che «per onorarne la memoria e ricordarne l’esempio è importante che il suo nome rimanga scolpito non solo nei nostri cuori ma anche nella storia presente e futura della nostra città», sarà intitolata alla sua memoria il Viale Europa, la strada che porta al Comando dei Vigili del Fuoco di Reggio.

«Oggi – ha spiegato Falcomatà – ho chiesto al Prefetto di accelerare il più possibile l’iter per consentirci di procedere all’intitolazione perché vorrei portare lì i miei figli e raccontare loro la storia di Nino». (rrc)

 

REGGIO – Lo staff del Planetarium Pytagoras premiato per l’impegno verso i cittadini

Un prestigioso riconoscimento per lo staff del Planetarium Pythagoras di Reggio Calabria, guidato da Angela Misiano, che è stato premiato con un attestato di encomio dal consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio.

«L’encomio – ha spiegato Quartuccio – è il giusto riconoscimento per l’eccezionale lavoro che viene costantemente prodotto a beneficio di tutto il tessuto sociale della Città Metropolitana di Reggio Calabria».

Un giusto riconoscimento a un Ente che «si è sempre distinto per contribuito alla divulgazione della cultura scientifica, attraverso un lavoro quotidiano svolto con serietà, passione e impegno, realizzando meritevoli iniziative formative nel campo didattico e culturale, a livello locale, nazionale e internazionale» e che il consigliere Quartuccio sentiva la necessità di ringraziare, «con un elogio formale, tutta la squadra del Pythagoras, che ha visto la professoressa Misiano e i suoi ragazzi impegnati in un lodevole lavoro di coinvolgimento di giovani e giovanissimi».

«Lo studio, l’approfondimento, la collaborazione e la coesione – ha dichiarato – sono i valori trasmessi alle nuove generazioni dalla struttura, contribuendo in modo fattivo alla loro formazione, con grande spirito di servizio e abnegazione civica. Elementi, questi, estremamente essenziali per coltivare una società sana e libera. Grazie al loro operato il nostro Planetario rappresenta oggi un centro di eccellenza e di Alta Cultura».

«Sin dall’inizio del mio mandato alla città metropolitana – ha proseguito Quartuccio – mi è stato chiaro che il Planetario era, ed è, un centro di grande valenza culturale che funziona perché viene tenuto in vita da un gruppo di persone competenti e professionali, mosse dalla passione, che impegnano il proprio tempo alla scoperta di inclinazioni e potenzialità di giovani e meno giovani. È grazie al sindaco Giuseppe Falcomatà, il quale ha sempre creduto nelle potenzialità della struttura, che oggi il Planetario volge lo sguardo a sfide di elevatissimo livello, come, ad esempio, l’ormai costante e consueta partecipazione alle Olimpiadi Italiane e Internazionali di Astronomia, con risultati eccellenti dei nostri ragazzi».

«Non so cosa mi riserva il futuro – ha concluso il delegato – ma se dovessi essere rieletto tra gli scranni di Palazzo Alvaro il Planetario potrà certamente contare su un valido supporto. Sono dell’idea che sia indispensabile promuovere sempre più iniziative utili alla formazione dei nostri ragazzi attraverso un fattivo spirito di collaborazione tra istituzioni scolastiche e famiglie»

«È doveroso, infine – ha ricordato Quartuccio – evidenziare e riconoscere il ruolo che la Società Astronomica Italiana, responsabile scientifica della struttura, ha sempre svolto e continua a svolgere nella nostra Regione a sostegno di tutte le attività didattiche e divulgative». (rrc)

REGGIO – Un riconoscimento alla memoria di Antonino Candido

Nella mattina di giovedì 5 novembre, nella Sala “Giuditta Levato” di Palazzo Campanella di Reggio Calabria, sarà consegnato un riconoscimento alla memoria di Antonino Candido, il giovane vigile del fuoco morto nell’esplosione di una cascina a Quargnento (AL) insieme ai colleghi Marco TrichesMatteo Castaldo.

Il Consiglio regionale, infatti, vuole ricordare «il valore, la professionalità e lo spirito di servizio di un prezioso figlio di Reggio Calabria ucciso dalla bieca avidità umana. Antonino è stato, ed è, un esempio di insuperabili virtù militari e civili, un ligio uomo dello Stato che si è sempre opposto a chi pensa di risolvere tutto con la violenza e la vendetta, e il suo coraggio per il rispetto delle leggi e del vivere civile deve essere uno sprone per le attuali e future generazioni». (rrc)

REGGIO – Il convegno “Il 4 Novembre pietra miliare della Storia d’ Italia”

Domani, alle 17, è in programma online il convegno Il 4 Novembre pietra miliare della Storia d’ Italia, organizzato dall’Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia – Sezione di Reggio Calabria in collaborazione con il Coordinamento delle Associazioni Conbattentistiche e d’Arma e Similari della Città di Reggio Calabria.

Il lavori saranno introdotti e moderati dal primo capitano Nicola Pavone, presidente della Sezione reggina e del Coordinamento. Relazioneranno il cap. com. C.r.i. Marcello Giovanni Novello, cultore di Storia della Croce Rossa, sul tema “4 Novembre – Il ruolo chiave della Croce Rossa nella Grande Guerra”; il generale Pasquale Martinello, già comandante del Comando Militare Esercito Calabria, su “Il 4 novembre per l’ Esercito italiano” ed infine l’on. Fortunato Aloi su “4 Novembre – Dal Risorgimento all’Unità d’ Italia”.

A conclusione della giornata ci saranno gli interventi dei Presidenti delle Associazioni combattentistiche e dei partecipanti.

La piattaforma è Jitsi Meet, e per info scrivere a unucirc@gmail.com. (rrc)

REGGIO – Installata nella stazione di S. Caterina la ‘Panchina degli Innamorati’

La stazione di Santa Caterina di Reggio Calabria si è arricchito di un angolino davvero speciale: la panchina degli innamorati.

Una iniziativa dell’Associazione Culturale Incontriamoci Sempre, presieduta da Pino Strati, per allietare l’attesa del treno circondati da piante e i libri messi a disposizione dall’associazione, che ha realizzato un’apposita libreria messa a disposizione di tutti.

L’intento, è quello di «tascorrere in serenità un felice momento di condivisione, in attesa del treno».

«Abbinare amore e cultura in questo momento – si legge in una nota – nell’elegante stazione di Santa Caterina, serve a rasserenare gli animi, proprio nel momento più difficile della nostra storia recente». (rrc)