REGGIO CALABRIA – Mensa scolastica, Pd: «Da opposizione solo becere strumentalizzazioni»

Sulla questione della mensa scolastica, l’opposizione fa infuriare il Partito democratico che risponde dopo le polemiche dell’ultimo consiglio comunale.

«Le polemiche sulla mensa scolastica -scrive il gruppo comunale del Pd – sono il sintomo evidente di come si voglia sopperire alla pochezza dei contenuti mistificando fatti, realtà e circostanze anche su temi sensibili che toccano, da vicino, la quotidianità ed il benessere dei nostri figli. Bene ha fatto l’assessora Anna Briante a sbugiardare le parole in libertà di chi, pur di provare a recuperare la verginità politica perduta, non ha timore di strumentalizzare le difficoltà delle famiglie, spingere sul pedale di un’indignazione artefatta e vuota, appigliandosi ad ogni falsità possibile pur di attaccare il sindaco, i nostri assessori e tutta l’amministrazione, persino su una questione così delicata».

«Tuttavia – scrive ancora il Pd – chi agisce in maniera tanto disinvolta e spregiudicata, sottovaluta il rischio di venir meno al ruolo di amministratore obiettivo e, soprattutto, intellettualmente onesto con i cittadini. Perché, l’aumento sul servizio mensa, che arriva ad un massimo di 0,80 centesimi, solo per i redditi più alti e sulla base delle dichiarazioni Isee, non fa altro che adeguarsi ad una normativa regionale riconoscendo, fra l’altro, una qualità più elevata del servizio così per come previsto dal bando dell’amministrazione comunale, particolarmente stringente proprio in relazione ai requisiti dei prodotti».

«A differenza del passato – scrivono i democratici – nelle aule mensa delle nostre scuole, oggi arrivano esclusivamente alimenti 100% Bio. Il biologico, dunque, viene pagato come fosse un qualunque prodotto convenzionale, persino applicando il massimo dell’aumento, soltanto a chi può permetterselo, di 0,80 cent a pasto. Capiamo, ma non condividiamo, come in tempi di autonomia differenziata qualcuno spinga per far pagare meno i contribuenti più ricchi a discapito delle fasce più deboli della popolazione. Una logica che respingiamo con forza e che irrobustisce la nostra contrarietà alla riforma del ministro leghista Calderoli e dei convertiti sulla via di Pontida».

«Nella logica del nuovo servizio, poi, rientra una forte propensione alle politiche “green” nel rispetto totale e assoluto dell’ambiente. Basti pensare che i pasti si muovono su furgoni elettrici e che nessuna bottiglietta d’acqua viene fornita agli studenti e alle studentesse, considerata la presenza delle cassette d’acqua che il Comune ha fatto installare nelle proprie scuole per consentire un approvvigionamento libero dall’uso di plastiche. L’intera filiera, poi, è puntigliosamente seguita da un tecnologo alimentare che cura la tracciabilità e la rintracciabilità degli alimenti in base al regolamento Ue 178/2002».

«Questi sono i fatti, le circostanze, le realtà che, volutamente, vengono travisate ed eluse da chi deve continuamente giustificare, agli occhi della città e dei cittadini, scelte che conducono verso clamorosi abbagli. Le nostre famiglie – conclude la nota del Pd – i nostri studenti e le nostre studentesse possono contare su un servizio all’avanguardia, sano e sicuro. Nelle nostre scuole, questo tipo di attività ha un’importanza fondamentale sotto il profilo dell’educazione alimentare, del rispetto etico e, soprattutto, della dignità e parità sociale. Strumentalizzare questi aspetti è davvero un colpo inferto al buonsenso ed all’intelligenza delle persone». (rrc)

ROSARNO (RC) – Consegnati i lavori del Parco archeologico di Medma

di CATERINA RESTUCCIA – Si aprono le polemiche, si alzano i muri e si precisa sulle omissioni. Questo il clima generato subito dopo l’incontro di venerdì scorso tra l’amministrazione comunale di Rosarno e la Città metropolitana di Reggio Calabria, rappresentata dal suo vicesindaco Carmelo Versace sul terreno medmeo.

Ed è proprio questo terreno argilloso, ma fertile e sofferente che è sempre stato campo di battaglia tra enti, cittadini e predatori, che ancora oggi è palcoscenico di nuovi episodi storici. L’area archeologica specifica, su cui è avvenuto l’incontro per la consegna ufficiale dei lavori che dovrebbero riqualificare l’area, è quella giacente sugli spazi comunali e di comproprietà del Comune di Rosarno, della Città metropolitana e di una sezione appartenente all’ente scolastico R. Piria.

Una frammentazione ed una cogestione che sino a pochi mesi fa non è mai riuscita a far partire concretamente il progetto di fruibilità della zona. Solo dopo le forti spinte di volenterosi cittadini, associati Roma (Rosarnesi per il Parco archeologico Antica Medma) e altri che, pur non legati dal vincolo associativo, hanno contribuito con ogni tipo di attività di manutenzione, persino danneggiando mezzi e mettendo in serio pericolo la propria persona, è stato concretizzato il progetto di fruibilità di una segmentazione archeologica significativa. L’area assegnata con convenzione da parte della Soprintendenza al gruppo Ropam, che dal 2019 ha svolto lavori di pulizia e riqualificazione volontari per offrire un servizio gratuito al pubblico, ha potuto così godere delle giuste attenzioni mancate nei tempi remoti.

Il Parco aveva già avuto una sorta di apertura pubblica e di consegna nel 2008, ma senza essere stato mai protagonista di un vero e proprio circuito di servizi gratuiti all’utenza cittadina ed extracittadina, che è stato, invece, offerto e porto dai volontari dalla data dell’aprile scorso, riscuotendo un successo storico oltre ogni aspettativa.

È questione delicata il Parco di Medma. La consegna dei lavori di riqualificazione compiuta dalla Città metropolitana, con l’impegno di conclusione entro tre mesi dall’avvio, porterà non solo un miglioramento estetico, un recupero storico archeologico di altri siti coperti e nascosti da anni, ma garantirà l’utilizzo del luogo per le dovute visite da parte del pubblico curioso e appassionato.

Il Parco archeologico di Medma, diviso in più zone di proprietà, gestione e cogestione, è stato oggetto di contesa, discussione e scontro per lungo tempo, oggi grazie allo stimolo e al supporto di numerosi cittadini volontari è finalmente luogo di confronto tra le Istituzioni, a partire dalla neo amministrazione comunale, guidata dal sindaco Cutrì, alla Città metropolitana di Reggio Calabria e alla Soprintendenza archeologica. I tempi sono maturi.

«Siamo orgogliosi – dichiarano i soci Ropam – del fatto che questi risultati sono il frutto diretto dei sacrifici fatti da noi cittadini in questi anni passati a dialogare con le Istituzioni». Il confronto tra le parti proposto con tenacia e perseveranza sta diventando finalmente realtà concreta. (cr)

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Il Poliambulatorio diventerà Casa della comunità

Il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia, in un incontro con i sindaci dell’associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto, ha annunciato che il poliambulatorio di Villa San Giovanni diventerà Casa della comunità.

La riunione (presente con la commissaria anche l’architetto Beatino) è stata occasione per i presenti (Daniela Arfuso, Antonino Micari, Michele Filocamo, Domenico Romeo, Francesco Malata, Giovanni Verduci, Stefano Calabró, Marina Giglietta, Giusy Caminiti e Maria Grazia Melito) per rappresentare le criticità del settore, rispetto alle quali ciascuno ha espresso le proprie richieste in merito ad alcuni servizi delle strutture sanitarie presenti nei rispettivi territori.

La dottoressa Di Furia – nel rappresentare l’importanza della coprogettazione tra enti pubblici, Terzo settore e associazioni di volontariato per una vera assistenza socio sanitaria – ha sottolineato la necessità di attuare l’assistenza territoriale sanitaria partendo dal potenziamento dei Poliambulatori designati a divenire Case della Comunità, tra cui quello di via Zanotti Bianco a Villa San Giovanni, oggetto di prossimi interventi con i fondi della missione 6 del Pnrr.

«Per noi è motivo di grande compiacimento il riconoscimento da parte della Direzione generale del ruolo di Villa San Giovanni come importante punto di erogazione di servizi sanitari territoriali – fanno sapere l’amministrazione comunale e la maggioranza – confermato non solo dal potenziamento dei servizi e delle ore di specialistica ambulatoriale presso il poliambulatorio, ma anche e soprattutto dalla designazione del nostro poliambulatorio quale sede di Unità di Continuità assistenziale “hub”, quindi presidio sanitario di spiccata rilevanza per il territorio che diventerà una “Casa della comunità” dotata di tutti i servizi diagnostici di base e del centro prelievi».

«Lo scorso anno – commenta a margine dell’incontro l’assessora Melito – l’amministrazione aveva posto all’attenzione della dottoressa Di Furia la necessità dell’acquisto delle apparecchiature utili al potenziamento e all’efficientamento dei servizi specialistici del poliambulatorio, per il pieno espletamento di alcune branche specialistiche presenti (fisiatria, otorinolaringoiatria, oculistica, cardiologia, pneumologia). È doveroso pertanto sottolineare come alcune di queste strumentazioni indicate e individuate dal confronto con i medici operanti nel Poliambulatorio siano prontamente state fornite, consentendo per esempio di offrire il servizio di ecocardiografia grazie all’acquisto della sonda idonea all’espletamento dell’esame».

«Data l’importanza dell’applicazione della medicina di iniziativa e la sua capillarizzazione sul territorio, è fondamentale – continua la Melito – il ruolo delle Aft: saremo promotori di un incontro tra la Direzione Generale dell’ASP e i medici di medicina generale del territorio. Abbiamo già chiesto alla dottoressa Di Furia il ripristino a pieno regime del servizio di Assistenza anziani invalidi e handicappati (Aaih) e garanzie rispetto a un rapido turn-over dei medici di reumatologia e geriatria (che presto andranno in pensione), dermatologia (attualmente mancante per via del pensionamento della specialista) e medicina generale. Già avanzata in passato anche la richiesta di diventare Punto di Emergenza territoriale, con ambulanza o automedica in Città. Al pari già avanzata anche la disponibilità alla collaborazione con Asp per il mantenimento dei servizi non più erogabili per le difficoltà strutturali dell’ospedale di Scilla».

«Infine – conclude l’assessora – non è mancato il confronto sul randagismo, settore cruciale della Sanità nella sua concezione One Health: pur essendo stati fatti passi in avanti sul settore del randagismo canino con l’istituzione dei canili sanitari seppure provvisori (per i quali l’amministrazione si era battuta fin dal proprio insediamento), rimane carente la gestione delle colonie feline sul territorio, per le quali Villa San Giovanni si è dotata della strumentazione per allestire la sala operatoria, che sarà messa a disposizione di tutto il comprensorio».

Sarà disponibile a breve, per i cittadini in difficoltà, la possibilità di effettuare sostituzione e revoca del medico attraverso uno sportello comunale, di prossima apertura.

«Infondate, dunque, le accuse mosse in questi giorni, anche dalla minoranza consiliare – precisa l’amministrazione comunale – il lavoro per la salvaguardia della salute pubblica è in atto da parte dell’Amministrazione fin dal momento dell’insediamento, non a caso il poliambulatorio di Villa San Giovanni, pur essendoci difficoltà temporanee legate alla carenza di personale per il normale turn-over lavorativo, risulta potenziato in ore e servizi per diabetologia, ortopedia, cardiologia, otorinolaringoiatria, avendo sempre tenuto presente il ruolo cardine di Villa San Giovanni come importante punto di snodo non solo per il traffico legato all’attraversamento dinamico dello Stretto, ma anche per la posizione strategica nell’assetto dei collegamenti con i comuni limitrofi».

«Il diritto alla salute – conclude la nota – rimane inalienabile e da tutelare; la salute ha un valore e una dignità inestimabile e insostituibile in assoluto, a prescindere dalla realizzazione o meno di grandi opere sul territorio, ed è in quest’ottica che l’amministrazione comunale ha lavorato e continuerà a battersi per tutto il proprio mandato». (rrc)

REGGIO CALABRIA – La Lega all’attacco di Falcomatà sul campo di Ciccarello

I consiglieri comunali della Lega Giuseppe De Biasi, Armando Neri, Antonino Caridi, Mario Cardia e Antonino Minicuci all’attacco del sindaco Giuseppe Falcomatà per quanto riguarda i lavori del campo di Ciccarello per i quali, fanno sapere gli esponenti della minoranza, è stato revocato l’appalto.

«Sul tema dello sport e degli impianti sportivi è tutto da rifare – scrivono in un comunicato – Esattamente come per il campo di Ciccarello, ennesima beffa di un’amministrazione becera, che continua a collezionare gaffe e disastri, con il sindaco ed il delegato allo sport Latella che continuano a regalare umiliazioni alla nostra città».

«Abbiamo appreso con rammarico che l’appalto per il campo di Ciccarello è stato revocato e la gara annullata – continua la nota – Si dovrà procedere adesso ad una nuova gara per l’appalto dei lavori. E passeranno altri anni prima di vedere nuovamente vivo il campo sportivo. Eppure anni fa il sindaco Falcomatà, con uno degli innumerevoli post sui social, annunciava l’avvio dei lavori, anzi affermava proprio che “i lavori procedono secondo cronoprogramma”. Sembra di essere su Scherzi a parte, ma è purtroppo la triste realtà che vive la nostra città ogni giorno. Da un lato assistiamo agli annunci vuoti del delegato allo Sport, dall’altro siamo costretti a sorbirci gli spot-bugia sui social del sindaco, in attesa di un terzo tempo mai partito. Ci chiediamo quando quest’incubo finirà. Di concreto restano solo insopportabili menzogne raccontate alla Città ed ai cittadini, restano vuote passerelle che hanno come unico obiettivo quello di far credere che qualcosa si stia muovendo. In realtà è tutto fermo e immobile, eccezion fatta per gli incarichi di staff: dal campo di Ciccarello al ponticello sul Calopinace, dalla piscina comunale alla palestra di Ravagnese, dal Centro sportivo di San Giovannello all’ex parco De Sena, al parcheggio di via Rausei, al Centro polisportivo di Condera, dal Parco Baden Powell al Parco lineare Sud. Come non citare, inoltre, la sciatteria amministrativa che ha condannato il Centro Sportivo della Pinetina. E per adesso ci fermiamo qui, per pietà».

«Come consiglieri comunali d’opposizione – concludono i leghisti – continueremo a vigilare e chiederemo accesso agli atti su quanto accaduto alla struttura di Ciccarello. Duole purtroppo constatare come questo è l’ennesimo disastro compiuto sul fronte degli impianti sportivi da un’amministrazione per nulla attenta a tutelare le esigenze dei tanti giovani che praticano sport nella nostra città». (rrc)

REGGIO CALABRIA – “Reggio bene comune”: «Il lavoro è la risposta più bella all’incubo del predissesto»

di REGGIO BENE COMUNE – Il centrodestra reggino, dentro e fuori dal consiglio comunale, continua senza tregua a montare “casi politici” grotteschi, spesso inconsistenti, mantenendo un clima di permanente campagna elettorale.

Le opposizioni (meglio dire “minoranze”) si dovrebbero teoricamente occupare non solo di controllo democratico dell’attività di Governo e di quella amministrativa bensì di proporre soluzioni alle numerose problematicità che affliggono il nostro territorio.

Tuttavia assistiamo ad uno show degno del miglior avanspettacolo di scuola italiana; si va ad un consiglio comunale per trovare confronto e dialettica e ci si ritrova, invece, a Teatro.

Lasciano perplessi, ed è dir poco, il linguaggio e le modalità (spesso dichiaratamente diffamatorie) con le quali i consiglieri della minoranza (in particolare quelli del centrodestra) si rivolgono a sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza ma finanche a dirigenti, funzionari o segretari.

Nella stragrande maggioranza dei casi non esistono argomenti reali ma accuse ed offese che trasformano e svuotano le funzioni del consiglio comunale mortificando la democrazia in ogni sua espressione.

Misteriosamente, tuttavia, il centrodestra reggino mente e continua a mentire sul fallimento amaro e drammatico del “Modello Reggio”; non avendone preso né prendendone, ad oggi, mai le distanze.

La città è stata ricacciata nell’incubo del predissesto e del “piano di riequilibrio” imposto dalla Corte dei conti a causa di quel disastro amministrativo-finanziario creato dalle giunte di quel “Modello”; tuttavia da tutto il centrodestra sono volate per anni bugie eclatanti per ingannare vilmente la popolazione.

La cittadinanza è stata letteralmente e scientemente bombardata, proprio negli ultimi 10 anni, da informazioni false rispetto alle “tasse più alte d’Italia” ed alla precarietà dei servizi essenziali. Si è fatto credere ai reggini che quei tributi fossero stati imposti “dai Commissari”, prima, e “da Falcomatà” dopo. Ancora ci sono migliaia di cittadini, volutamente manipolati, che sono convinti di questo fatto; ignari della verità che il centrodestra si è guardato bene dal nascondere: ovvero che i Debiti lasciati dalle loro giunte sono ricaduti drammaticamente su ogni famiglia reggina (oltre che sulle imprese) destabilizzando economie già precarie.

Non solo tributi al massimo delle aliquote, come vuole lo stato di predissesto, ma l’impossibilità di disporre di quelle risorse fondamentali per offrire servizi dignitosi; economie invece assorbite dal “piano di riequilibrio” per sanare le casse comunali.

Per fortuna parlano i numeri; non quelli da “circo politico” ma quelli giunti e confermati, finalmente, proprio dalla Corte dei Conti.

Reggio ha i conti a posto e ci sono le condizioni, adesso, per poter di nuovo ripartire con una gestione ordinaria in grado di offrire risposte concrete ai cittadini ormai esausti.

La stabilizzazione di oltre 100 lavoratori e lavoratrici, appena deliberata dal sindaco Falcomatà e dalla Giunta, è un dato di assoluto rilievo che assume una connotazione simbolica “storica” rispetto al baratro del predissesto.

Dopo anni di attesa finalmente Palazzo San Giorgio può assumere personale (vedi i concorsi) e può stabilizzare i precari: parliamo di oltre 200 persone, tra assunzioni e stabilizzazioni, che oggi vedranno un futuro.
Nella città dei primati per disoccupazione questa notizia non può passare inosservata.

Può e deve essere accolta con soddisfazione da ogni cittadino; perché è la città che recupera fiducia e dignità.
Il Lavoro è la cura a mille problemi, in questa terra, e libera le persone dalla condizione di riscattabilità sociale e personale; il lavoro è un atto di giustizia sociale ma anche di contrasto alla criminalità.
Il Lavoro garantisce diritti fondamentali e consente, ad ogni famiglia interessata, di poter pianificare un percorso di vita sereno e civile.

Un plauso, quindi, a questo importantissimo ed indiscutibile risultato che ci auguriamo possa essere solo l’inizio di un nuovo e luminoso percorso per tutta la città.

Per quanto ci riguarda non può esistere alcuna “assoluzione” per chi ha fatto gravare per 10 anni sui cittadini il conto economico amarissimo della gestione allegra delle risorse pubbliche; lo Stato avrebbe dovuto far pagare tutto ai responsabili.

Oggi va raccontata la verità ai cittadini; in ogni forma e con ogni mezzo. Reggio sta rinascendo e siamo contenti di aver offerto un contributo politico importante sull’indicazione dell’annullamento del Debito per intervento dello Stato. La città può finalmente ripartire; e se riparte dal Lavoro allora è veramente un ottimo inizio! (rbc)

REGGIO CALABRIA – Aumento ore per ex Lsu-Lpu comunali, Latella (Italia Viva) soddisfatto

Il consigliere comunale di Italia Viva Giovanni Latella è più che soddisfatto per l’aumento ore per gli ex lavoratori Lsu-Lpu del Comune di Reggio Calabria.

«La stabilizzazione degli Lsu prima ed il successivo riconoscimento del full-time a 36 ore settimanali rientrano, di fatto e di diritto, fra i più grandi successi ottenuti dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dall’amministrazione comunale di centrosinistra», afferma Latella dicendosi: «orgoglioso di una squadra di governo che sulla dignità del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici ha sempre fondato la propria azione per rilanciare il tessuto economico, sociale e produttivo del territorio».

«Oggi – afferma Latella – il Comune di Reggio Calabria può fregiarsi del titolo di “Ente a precariato zero”, caso più unico che raro nell’intero Mezzogiorno d’Italia. Un risultato, quest’ultimo, che è frutto di una precisa strategia politica e di un impegno assunto con quanti, fino a ieri, lottavano per un’occupazione giusta e per un futuro con maggiori certezze. Quelle certezze, adesso, ci sono e si sono concretizzate nell’ultima delibera della giunta comunale che, fissando a 36 ore il monte orario degli ex Lsu, riconosce dignità a chi opera e agisce per il bene della collettività». Questa iniziativa, dunque, «deve essere sottolineata e rilanciata con forza, soprattutto in una terra da sempre avara se si parla di temi legati al mondo del lavoro».

«Un lavoro dignitoso – continua il Consigliere di Iv – significa la sicurezza di un reddito equo, la garanzia di poter operare in sicurezza avendo cura delle necessità dei dipendenti e delle loro famiglie. Tutto questo, finalmente, è reale e concreto anche a Palazzo San Giorgio».

Un fatto che non era per nulla scontato: «Negli ultimi anni, infatti, il Comune ha dovuto affrontare una crisi economica e finanziaria senza precedenti, causata da una precisa parte politica che, in queste ore, a risultato acquisito, ha la faccia tosta di rivendicare meriti che non le spettano affatto. I soloni di oggi, eredi del periodo nefasto che ha portato l’Ente sull’orlo del fallimento, dovrebbero, piuttosto, rispolverare la memoria e ricordare i giorni drammatici dell’assalto al Municipio da parte dei dipendenti comunali che non percepivano alcuno stipendio. Erano i tempi del tracollo del “Modello Reggio” che, in tutta la sua spietata crudeltà, stava mostrando gli effetti nefasti di una gestione basata su feste, festini e prebende pagate a carissimo prezzo dai cittadini. Ecco, i cittadini non dimenticano e sanno riconoscere i dileggiatori seriali che, attraverso mistificazioni e strumentalizzazioni di bassa lega, provano a colpire l’operato di chi, in silenzio e senza clamori, svolge il proprio ruolo nel solo interesse della collettività e del bene comune».

«Ai beceri tentativi di offuscare questo risultato, o peggio ancora di intestarsene i meriti, la migliore risposta sono i fatti – conclude Latella – che ci raccontano di padri e madri di famiglia messi nelle condizioni di poter guardare con più serenità ed ottimismo al domani. Ci riconosciamo pienamente, quindi, nelle attività portate avanti dal sindaco Giuseppe Falcomatà, dalla sua giunta e dall’intera maggioranza che è frutto di un preciso metodo costruito nel tempo e che ci consegna risultati eccezionali e così importanti. Il lavoro è alla base di una società giusta e migliore. La dignità del lavoro, poi, è il farmaco fondamentale per curare le tante ferite inferte a Reggio ed ai reggini negli anni bui in cui l’immagine era tutto ed il destino della comunità niente». (rrc)

BOVA MARINA (RC) – Concluso il “Progetto Filica” sulle minoranze linguistiche

Si è concluso il “Progetto Filica-Festival delle minoranze linguistiche calabresi” a Bova Marina. Leitmotiv della serata è stata la premiazione del concorso letterario: “Il sapere Circolare delle minoranze storico-linguistiche calabresi”, curato dallo studioso, prof. Pasquale Casile.

Il concorso, accolto con grande entusiasmo dalle scuole del territorio, ha visto la partecipazione di quattro Istituti comprensivi della provincia reggina. Trenta gli elaborati ricevuti. Soddisfazione è stata espressa dall’organizzazione del premio considerando la massiccia adesione che ha visto impegnati alunni ed insegnanti degli istituti: Montebello-Motta, Gioiosa Jonica-Mammola, Bova Marina-Condofuri e Platì.

Premiati i primi tre classificati con un ex aequo al primo posto. Consegnati anche attestati di partecipazione a tutti i ragazzi che si sono spesi per il concorso. Nell’ambito del “Progetto Filica”, cofinanziato dalla Regione Calabria ed iniziato lo scorso 15 luglio, si è tenuto un ricco programma che ha vantato numerose manifestazioni: spettacoli musicali, teatrali e presentazioni di libri di autori locali.

In particolare, sono state valorizzate le risorse naturali con visite guidate a musei ed in zone caratteristiche di Bova Marina. Ampio risalto è stato riservato dagli organizzatori di Filica, al Parco Archeoderi, fiore all’occhiello del territorio, dedicando giornate aperte a turisti e cittadini che hanno avuto l’opportunità di usufruire del caratteristico trenino.

Non sono mancate le “Giornate al parco” per i bambini delle scuole materne ed elementari e due mostre tematiche sugli usi, costumi, mestieri e prodotti locali delle varie minoranze linguistiche calabresi. Mesi intensi, specie luglio ed agosto, caratterizzati da manifestazioni quasi giornaliere. Attività che sono proseguite anche a settembre ed ottobre.

«Un bilancio sicuramente positivo – ha sottolineato il sindaco di Bova Marina Saverio Zavettieri – per una manifestazione che si pone l’ obiettivo di veicolare la storia, la cultura e le tradizioni del territorio salvaguardando le radici delle minoranze linguistiche che costituiscono un patrimonio per le future generazioni. In quest’ottica, il programma ha previsto, altresì, scambi culturali ed eventi canori con protagonisti gli artisti delle altre due minoranze linguistiche presenti sul territorio: l’arbëreshë e l’occitana».

«Si è trattata di una sinergia- ha concluso- volta a consolidare usi e costumi delle rispettive comunità, improntate su valori importanti quali l’accoglienza, la solidarietà e la convivenza nel rispetto delle reciproche credenze».

Un plauso per il grande consenso che ha avuto la manifestazione è stato espresso anche dall’Assessore al turismo, eventi ed attività produttive di Bova Marina, Francesco Plutino: «Sono entusiasta – ha detto – in quanto siamo riusciti a far conoscere, ancora di più, la nostra splendida realtà non solo ai numerosi turisti ma anche agli studenti che in questo periodo affollano la cittadina alla scoperta di bellezze e tradizioni che vanno tutelate e mai dimenticate». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Cuzzocrea presidente della prima commissione consiliare Bilancio e tributi

Con 13 voti favorevoli e 7 astenuti il consigliere comunale Giuseppe Cuzzocrea è il nuovo presidente della commissione consiliare “Bilancio e tributi” del Comune di Reggio Calabria.

Già per lungo tempo vicepresidente, adesso Giuseppe Cuzzocrea proseguirà la sua attività «con dedizione e con l’obiettivo di portare in seno alla commissione consiliare delle proposte di rilievo. La finalità – ha dichiarato il neo presidente – è quella di far fronte, nel miglior modo possibile, alle esigenze della città. La commissione Bilancio rappresenta uno dei centri nevralgici dove far convergere le diverse istanze e fare in modo che possano poi trovare la necessaria concretezza. Prendo atto con piacere che anche qualche componente della minoranza abbia espresso il proprio voto favorevole alla mia elezione».

A Cuzzocrea si è rivolto il presidente del consiglio comunale, Enzo Marra, rimarcando come questi abbia svolto le funzioni di vicepresidente di commissione «con grande maturità politica», ringraziandolo per il lavoro svolto. Quanto al futuro, Marra si è detto certo che il neo presidente sarà «super partes e porterà avanti i lavori della commissione con senso di responsabilità e trasparenza, coinvolgendo tutti i commissari».

Successivamente, i componenti della commissione hanno eletto il consigliere Filippo Quartuccio alla vicepresidenza con 12 voti favorevoli e 6 astenuti. Quartuccio ha ringraziato i colleghi per la fiducia accordata.

La seduta della prima commissione consiliare si è aperta con un minuto di silenzio, su proposta del consigliere Francesco Barreca, per commemorare il dipendente comunale Antonio Genovese, deceduto nella giornata di ieri a seguito della frana che ha investito la sua auto sulla strada che collega la frazione collinare di Ortì a Gambarie. Il consigliere Barreca ha ricordato la dedizione al lavoro e le qualità personali di Genovese. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Democratici e Progressisti soddisfatti dell’aumento ore per Lsu e Lpu

I consiglieri comunali del gruppo Democratici e Progressisti si dicono soddisfatti per l’aumento a 36 ore degli Lsu e Lpu.

«Apprendiamo con enorme soddisfazione la notizia della stabilizzazione di oltre 100 lavoratori Lsu-Lpu voluta dalla giunta comunale e dal sindaco Falcomatà. Il lavoro è, soprattutto, dignità e da anni ci battiamo fortemente su questo fronte ponendolo al centro dei nostri obiettivi programmatici e politici».

«In un periodo storico in cui il precariato mortifica lavoratori e lavoratrici privandoli di ogni orizzonte di pianificazione certa del proprio futuro questa scelta restituisce serenità a più di un centinaio di famiglie; l’impiego di queste figure a 36 ore settimanali li equipara in tutto, anche economicamente, ad un dipendente comunale».

«Queste sono risposte concrete e fattive che la cittadinanza non può non conoscere, perché il Comune di Reggio si rivela in controtendenza positiva rispetto a tutti gli altri grossi Comuni calabresi e del Mezzogiorno, conquistandosi il titolo di “comune senza precari”. Mentre la minoranza continua puntualmente a distrarre l’opinione pubblica con argomentazioni inconsistenti, caratterizzate spesso da slogan ed attacchi gratuiti, e ad ingannarla con una narrazione incoerente e lontana da numeri e dati reali noi rispondiamo con atti che cancellano ogni dubbio. Non ci interessa questo clima da campagna elettorale permanente per conquistarsi un like in più sui social, piuttosto ci piace sottolineare l’importanza di un risultato politico che va nella direzione auspicata dai Democratici e Progressisti, che da lungo tempo e con assoluta determinazione si sono sempre schierati dalla parte dei diritti dei lavoratori e per la stabilizzazione del precariato, portando avanti in sede consiliare e nelle commissioni competenti, un lavoro attento e meticoloso finalizzato a questo obiettivo. Un risultato che peraltro era stato l’unico punto programmatico richiesto da Democratici e Progressisti già due anni fa dopo la sospensione del sindaco Falcomatà e l’insediamento del facente funzioni Brunetti».

«Su questo – proseguono i consiglieri DP – non avrà dubbi, soprattutto, chi oggi potrà tornare a casa più sereno e fiducioso per sé e per la propria famiglia. Dopo aver pagato i debiti del disastroso “modello Reggio” il nostro Comune torna quindi ad investire e programmare, partendo proprio dal Lavoro. Al riguardo si pensi anche ai nuovi assunti con i Concorsi al Comune, i primi dopo più di un ventennio».

«Le deduzioni della Corte dei Conti, ci permettono di guardare al futuro con maggiore ottimismo soprattutto per tutte le attività che ora avremo l’opportunità di porre in essere in modo serio e con lo sguardo sempre rivolto al bene di Reggio e dei reggini. I cittadini potranno mettere alle spalle gli anni bui dei sacrifici che ci ha imposto la lunga e dolorosa fase del piano di riequilibrio e comprendere che l’impossibilità di garantire servizi essenziali, quella di non poter assumere personale o di non poter contrarre prestiti, ad esempio, hanno limitato il comune in ogni vera ed importante attività politico-amministrativa, ingessando il bilancio per rispettare le scadenze dovute. Abbiamo pagato debiti prodotti da altri e risanato le nostre finanze; ora vogliamo possa essere un segnale di una nuova primavera reggina, in cui la città possa riprendere fiducia in se stessa ed anche nei suoi amministratori».

«Noi faremo la nostra parte, senza arretrare di un passo, e non permetteremo a nessuno di riportarci indietro nell’incubo e nella vergogna di una città macchiata da uno scioglimento del consiglio comunale per contiguità mafiosa e nel buco nero finanziario che ha risucchiato economie e risorse essenziali alle famiglie reggine, con tributi al massimo delle aliquote ed annullamento di diritti e servizi essenziali. Ripartire dal Lavoro guarisce questa ferita, non solo simbolicamente». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Il circolo Reggio Sud si mobilità contro l’Autonomia differenziata

Sabato 2 Marzo ore 17.30, presso il cineteatro metropolitano (Dlf) di via Nino Bixio 44 a Reggio Calabria, Il circolo Reggio Sud,in consequenzialità all’appello lanciato alle forze della sinistra reggina, ha organizzato un’assemblea pubblica per approfondire il tema del “No” all’autonomia differenziata che in questi giorni sta divampando su tutto il territorio nazionale.

Parteciperanno Demetrio Delfino, moderatore,, Santo Gioffrè e Grazia Milardi e saranno presenti sigle sindacali, comitati, associazioni, movimenti che si definiscono di sinistra.

A tal proposito il circolo Reggio Sud lancia un appello all’unità di tutte queste forze. «E’ ora di finirla con le divisioni – scrivono – occorre invece unirsi per incidere sulle scelte politiche nazionali e territoriali. Non è retorica quando si dice che sono più le cose che ci uniscono da quelle che ci dividono e allora questa potrebbe essere l’occasione per creare una rete di tutti questi soggetti che si mettono insieme con l’obiettivo oggi di contrastare l’autonomia differenziata, domani di costruire altro. Ma adesso occorre concentrarsi sulla scellerata autonomia differenziata, occorre la partecipazione di tutti. Per prenotare l’intervento all’assemblea occorre inviare email a circoloreggiosud@gmail.com entro e non oltre il 1 marzo». (rrc)