REGGIO – La performance “Parole in battere e in levare”

19 gennaio 2019 – Oggi a Reggio, alle 19.00, presso il Mendiblu Hotel, la performance di poesia e musica Parole in battere e in levare con Massimo Barilla e Luigi Polimeni.

Lo spettacolo s’inserisce nel programma di eventi della seconda edizione del Contenitore di idee, progetto realizzato dallo stesso Hotel in collaborazione con Banca Generali e curato, artisticamente, da Alessio Laganà.

Un viaggio tra due lingue, l’italiano e il dialetto, che scorre attraverso il dialogo con le musiche originali del compositore Luigi Polimeni (pianoforte e synth), altro componente storico di Mana Chuma Teatro.

«Nella mia produzione drammaturgica – ha raccontato Massimo Barilla – come in quella poetica e letteraria, ho da sempre utilizzato, indifferentemente, l’italiano e un dialetto alto, ricercato, trattato come lingua. Come tra due poli, dotati di un potere attrattivo e magnetico, mi sono spostato ora su un crinale linguistico-sonoro, ora sull’altro. A volte sono rimasto in mezzo mescolando i piani come un alchimista.
L’ho fatto senza scegliere consapevolmente, in maniera quasi naturale, come se di volta in volta fosse la materia stessa della scrittura a richiedere la propria lingua, a scegliere la propria forma, il proprio ritmo, i propri suoni. Partendo da queste funzioni diverse e complementari, e dalla opposta struttura compositiva e ritmica, ho pensato ad una sorta di contrappunto poetico-letterario per condividere e misurare in maniera performativa queste due anime parallele della mia scrittura». (rrc)

POLISTENA – Stasera lo spettacolo con Cinzia Leone

19 gennaio 2019 – In scena questa sera, a Polistena, alle 21.15, presso l’Auditorium Comunale, lo spettacolo teatrale Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati! con Cinzia Leone.

Lo spettacolo, scritto da Cinzia Leone e Fabio Mureddu, vedrà la partecipazione di Federica Lugli. La regia è di Fabio Mureddu, le musiche di bEnrico Melozzi, i filmati di Franco Bertini. (rrc)

REGGIO – “L’alunno del tempo” di Salvatore Borzì

19 gennaio 2019 – Oggi a Reggio, alle 17.30, presso lo Spazio Open, l’incontro con Salvatore Borzì, autore del libro L’alunno del tempo – La straordinaria vita del giudice Filocleone.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Anassilaos in collaborazione con lo Spazio Open.

Interviene Maria Festa, critico e studioso di Letteratura.

Il libro, edito da Algra Editore, mette al centro Filocleone, giudice protagonista della commedia “Le vespe” di Aristofane (422 a.C.), colpevole di aver snaturato la giustizia a mezzo di mera affermazione del potere dei demagoghi. Risuscitandolo dalle antiche pagine, l’autore lo fa agire in un arco temporale lunghissimo, che va dall’Atene del tempo della mutilazione delle Erme (415 a.C.) e delle inquietanti figure di Teramene e Crizia ai nostri giorni, e ne immagina l’opera di disumanizzazione dell’uomo proprio con la forza del diritto che giustizia o – il che fa lo stesso – dignità avrebbe dovuto invece assicurare. Ma un episodio lo spinge a un radicale ripensamento del proprio ruolo, al quale contribuiscono anche pagine di filosofi e letterati, e alla consapevolezza del bisogno per il diritto di riflettere sulla sua essenza, la giustizia, rimettendo al centro l’uomo, senza il quale, scrive Sciascia, è solo «un sacco vuoto». Di ciò nell’odierna crisi del diritto, che ha espulso dai codici persino la parola giustizia, si ha di certo urgente bisogno.

Chi è l’autore, Salvatore Borzì

Salvatore Borzì è Dottore di ricerca in Filologia greca e latina. Insegna Lettere al Liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale. È autore di studi su Leopardi, Sciascia, nonché curatore di numerose voci per il Dizionario patristico e di antichità cristiane, edito dalla Marietti nel 2007, e della silloge Grecia. Poesia in due atti di Silvestro Neri. Autore di numerosi libri, il saggio Leopardi e i volti di Dio (pubblicato nel 2015) ha ricevuto il 28esimo Premio Anassilaos per la saggistica 2016. (rrc)

REGGIO – Il seminario sui vini del Vesuvio

18 gennaio 2019 – Questa sera, a Reggio, alle 20.00, presso il Frantoio Crucitti, il seminario sui vini del Vesuvio, a cura di Ernesto Lamatta.

L’evento è stato organizzato dall‘AIS Calabria e AIS Comuni Vesuviani.

Ernesto Lamatta, delegato AIS Comuni Vesuviani, guiderà i presenti nei luoghi dov storie di vita si intrecciano a leggende antiche, che accompagnano la Storia del Vesuvio e dei suoi Vini.

ll Vesuvio definito Vulcano attivo, dal 1944 in stato di quiescenza, situato nel versante est della Città di Napoli.
Si erge da un’antica caldera di 4 km di diametro, a memoria di ciò che rimane dall’ex edificio del Monte Somma che con l’eruzione del ’79 ne provocò il crollò del fianco sud-orientale.
Su questi suoli di matrice vulcanica, sui quali si sono stratificate in maniera eterogenea diverse colate laviche, si traccia il profilo del Terroir Vesuvio, tante micro-aree che regalano ai vini caratteri unici e variegati nelle tante sfumature legate ai suoli al versante ed alle altitudini su cui insistono i Vigneti. Vigneti storici allevati con cura di padre in figlio.

Nel corso dell’evento, si potranno degustare il Vesuvio Doc Bianco e il Gelsonero Lacryma del Vesuvio Doc Rosso dell’Azienda Villa Dora, il Lavarubra Lacryma Christi del Vesuvio Doc Rosso e il Pompeii Pompeiano IGT Bianco da anfora dell’Azienda Bosco De’ Medici; il Vigna Laipillo Lacryma Christi del Vesuvio Doc Bianco e il Vigna Lapillo Lacryma Christi del Vesuvio Doc Rosso dell’Azienda Sorrentino, il Català Catalanesca del Monte Somma IGP e il Trocla Catalanesca del Monte Somma IGP dell’Azienda Montesommavesuvio; il Caprettone Vesuvio Spumante Doc e il Munazei Lacryma Christi del Vesuvio Doc Bianco dell’Azienda Casa Setaro, il Lacryma Christi del Vesuvio Doc Bianco Superiore e il Lacryma Christi del Vesuvio Doc Rosato della Cantina del Vesuvio; il Crucem Vigna Lapillo Lacryma Christi del Vesuvio Doc Rosso e il Catalunae Catalanesca del Monte Somma IGP della Tenuta Augustea.

Ancora, il Pomodorino del Pienno dell’Azienda Giolì, il Panettone Pellecchiella dell’Azienda Caffè Masulli, l’Olio Extra Vergine bio dell’Azienda Oleificio Punzo, e la Pasta mezzo pacchero dell’Azienda Pasteificio Gemme del Vesuvio. (rrc)

REGGIO – Si parla di Cezanne, il padre delle pittura moderna

18 gennaio 2019 – Oggi pomeriggio, a Reggio, alle 16.45, presso la Pinacoteca Civica del Comune, l’incontro Paul Cezanne, il padre dell’arte moderna.

L’evento è stato organizzato dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria, e rientra nell’ambito del ciclo di incontri Invito alla bellezza – Oltre l’impressionismo, verso il Novecento.

Intervengono Irene Calabrò, Assessore alla Valorizzazione del Patrimonio Culturale Comune di Reggio, e Salvatore Timpano, studioso d’arte e componente del Comitato Scientifico del Cis. Coordina Loreley Rosita Borruto, presidente Cis della Calabria. (rrc)

REGGIO – Stasera al Cilea “Mostri a parte”

18 gennaio 2018 – Stasera, al Teatro “Francesco Cilea” di Reggio, alle 20.45, in scena lo spettacolo teatrale Mostri a parte con Maurizio Casagrande.

Lo spettacolo è il quarto appuntamento della rassegna teatrale Sorridi con noi a cura dell’Officina delle Arti e giunta alla quarta edizione.

“Mostri a parte” non è solo una commedia dall’impianto narrativo e scenico sicuramente atipico, ma è, sopratutto, una satira di tutto il mondo televisivo. Il modello da cui si parte è, indubbiamente, un film cult come Frankestein jr di Mel Brooks, di cui sono chiarissimi i rimandi: l’uso dell’espediente dell’eredità e l’impiego di un personaggio come Federigor, palese discendente del memorabile Igor, interpretato da Marty Feldman.

Lo show, infatti, usa la parodia per criticare e condannare i meccanismi e le logiche dello show business televisivo. (rrc)

REGGIO – “La Chiesa reggina e la catastrofe del 28 dicembre”

17 gennaio 2019 – Oggi a Reggio, alle 16.45, presso la sala villetta della Biblioteca “Pietro De Nava”, l’incontro La Chiesa reggina e la catastrofe del 28 dicembre.

L’evento è il terzo degli incontri dedicati alla commemorazione del sisma del 28 dicembre 1908, promossi dal Comune di Reggio Calabria, dall’Associazione Culturale Anassilaos, e dalla Biblioteca De Nava e con l’adesione dell’Associazione Amici del Museo e il patrocinio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria

Relazionano mons. Antonio Denisi, decano del Capitolo Metropolitano, storico e componente di Deputazione di Storia Patria per la Calabria.

Il terremoto del 28 dicembre 1908 trovò, come è noto, la Città priva del suo Pastore, essendo il Cardinale Gennaro Portanova, Arcivescovo di Reggio fin dal 1888, morto pochi mesi prima. All’indomani del sisma dunque venne anche a mancare alla Chiesa reggina una guida spirituale ed, anche, soprattutto, sul piano organizzativo, un centro propulsore quale sarebbe potuto essere l’Arcivescovo. In ogni caso sia il Vicario Capitolare Paolo Dattola che gli altri sacerdoti scampati al terremoto si adoperarono subito a recare aiuto ai sopravvissuti, a salvare coloro che erano rimasti sotto le macerie, a portare ai moribondi il conforto della Comunione e infine, da ultimo, a preservare i tesori artistici nelle antiche e venerande chiese danneggiate o distrutte. 

In quella tragica circostanza ai sacerdoti reggini e ai vescovi che si precipitarono a Reggio Calabria – tra essi Mons. Morabito – si aggiunsero alcune figure di sacerdoti venuti da fuori come Luigi Orione oppure inviati dalla Santa Sede, come Emilio Cottafavi, venuto a coordinare la ricostruzione in attesa della nomina del nuovo Arcivescovo che avvenne, come è noto, soltanto nel dicembre 1909. Papa Pio X, rimasto immensamente colpito dalla tragedia, si assunse il compito di arrecare innanzi tutto aiuto ai sopravvissuti e poi di coordinare i soccorsi. Al Cardinale Rampulla, amico del Portanova, che gli chiedeva di essere nominato Arcivescovo di Reggio, pare abbia risposto che in quel momento l’Arcivescovo di Reggio non poteva che essere lo stesso Pontefice. Il sisma aveva provocato la morte di prelati – tra essi mons. Cotroneo – di moltissimi sacerdoti e suore e tali perdite avevano, per così dire, disarticolato la diocesi sia dal punto di vista organizzativo che da quello, sicuramente più importante, spirituale e religioso. 

La nomina, quale delegato papale, di Emilio Cottafavi (1869-1931), che più tardi fu anche Vescovo di Tarquinia e Civitavecchia, servì a rimediare a tali problemi nonché a valutare gli ingenti danni materiali arrecati dal sisma alle chiese e ai luoghi di culto della Diocesi. Egli giunse a Reggio il 10 gennaio del 1909. Visitò in lungo e largo la città e provvide alla distribuzione degli aiuti inviati da Roma. Rimase a Reggio sedici mesi e nell’andare via donò a Don Orione la residenza della Commissione Pontificia con la Chiesa di San Prospero in via Reggio Campi. Spettò poi a Mons. Rinaldo Camillo Rousset, già Superiore Generale dei Carmelitano Scalzi, Arcivescovo dal 1909 al 1926, il compito di provvedere alla ricostruzione delle chiese della Diocesi tra contrasti con le autorità civili e amministrative, lungaggini burocratiche e qualche polemica dovuta alla decisione di edificare di sana pianta il Duomo, che secondo talune relazioni tecniche del tempo poteva essere restaurato, affidandone il lavori all’architetto, suo correligionario, Padre Carmelo Angiolini. (rrc)

REGGIO – Al MarRC si parla de “Il ratto di Persefone”

17 gennaio 2019 – Oggi a Reggio, alle 17.30, presso il Museo Archeologico Nazionale, l’incontro Il ratto di Persefone: discesa agli inferi, morte e resurrezione.

L’evento è stato organizzato dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, e rientra nell’ambito del ciclo di incontri dal titolo Vta, morte e viaggio nella mitologia classica: letteratura, iconografia, musica.

Intervengono Carmelo Malacrino, direttore del MarRC, Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria, e Paola Radici Colace, prof. ordinario di Filologia Classica presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, presidente onorario e direttore scientifico del Cis.

La religione olimpica dei dodici dei non offriva speranza alcuna agli esseri umani dopo la morte in quanto, priva di una teologia della salvezza, mancava di una dimensione soteriologica. La scansione più netta tra divinità e uomini definisce gli dei come immortali e gli uomini come mortali. La triste sorte umana destinava i morti nell’Ade, dove essi conducevano un’esistenza molto sbiadita ed infelice, che altro non era che una pallida immagine della vita che avevano condotto sulla Terra: una dimensione squallida, priva di luci e di suoni, in cui si muovono ombre dai contorni sfuocati, i morti, i non-vivi. Sullo sfondo di questa antropologia desolata e per dare una risposta alla principale angoscia dell’uomo, il destino dopo la morte, si affermarono i culti misterici, caratterizzati da una forte azione iniziatica, con il riservo della rivelazione esclusivamente agli iniziati con l’obbligo del silenzio, realizzando una realtà liberatrice offerta al singolo in risposta ai problemi esistenziali della vita e della morte. (rrc)

REGGIO – Prossima l’area integrata di mobilità con Messina

È ormai una realtà l’area integrata di mobilità tra le due città dello Stetto: il prossimo 7 febbraio verrà infatti firmato a Palazzo Alvaro l’accordo per l’istituzione dell’Area integrata dello Stretto fra le Regioni Calabria e Sicilia e le Città metropolitane di Reggio Calabria e Messina. L’obiettivo è quello di sottoporre al Ministero dei Trasporti la necessità di costituire un sistema di mobilità integrata fra le aree dello Stretto.  Un percorso che ha preso il via due anni fa e che questa mattina, nella sede della Città Metropolitana Peloritana, ha segnato un altro importante passo in avanti grazie al tavolo di lavoro operativo al quale hanno preso parte Francesco Dattola, Capo di Gabinetto della MetroCity reggina, Roberto Musmanno, assessore ai Trasporti della Regione Calabria, Marco Falcone, assessore ai Trasporti della Regione Sicilia, Giuseppe Marino, assessore comunale con delega ai Trasporti nella giunta guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, il sindaco ed il vicesindaco di Messina Cateno De Luca e Salvatore Mondello, i vertici di Atam ed Atm oltre ai rappresentanti della Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche dell’Area dello Stretto.

Lo scopo, quindi, è permettere ai cittadini di muoversi con sempre più facilità tra le due sponde, sfruttando al meglio il triangolo geografico Reggio Calabria-Villa San Giovanni-Messina così da rendere stabile, lineare e soprattutto semplice ogni tipo di spostamento. E per farlo servirebbe la costituzione di un ente di governo capace di sovraintendere al bacino interregionale dello Stretto; un organismo – com’è emerso dal confronto odierno – snello, a costo zero ed utile a velocizzare la copertura dei tre chilometri che separano le due sponde. Con un unico biglietto, insomma, riuscire a muoversi per sfruttare al massimo le potenzialità economiche, sociali, turistiche ed attrattive di sviluppo di una grande porzione di territorio che dalle meraviglie dell’Aspromonte si estende fino a Taormina.

In un contesto simile, dunque, acquisterebbe valore massimo l’aeroporto “Tito Minniti” capace di allargare – in termini esponenziali – il proprio bacino d’utenza. Ma l’accordo, più in generale, rappresenta un’opportunità di crescita per Reggio e Messina, uno slancio in termini di conurbazione urbana attraverso un più moderno ed efficace sistema di collegamento.

Da parte loro, gli Enti siciliani hanno espresso massima apertura e sostegno alla Regione Calabria ed alla Città Metropolitana di Reggio nel percorso di definizione di un progetto “di portata storica” che, finalmente, è ad un passo dalla sua definitiva realizzazione. (rrc)