REGGIO CALABRIA – Un incontro per discutere di nuovo astrattismo e nuova figurazione

Il nuovo astrattismo e la nuova figurazione al centro di un incontro. Promossa dall’Aiparc, in collaborazione con Associazione Anassilaos, Touring club italiano – Club di territorio di Reggio Calabria, Deputazione di Storia patria per la Calabria, Fidapa sezione Morgana di Reggio Calabria e Città metropolitana di Reggio Calabria, lunedì 29 gennaio, per il ciclo di incontri “Maestri del Novecento dalla Collezione d’Arte Contemporanea di Palazzo della Cultura Pasquino Crupi di Reggio Calabria”, si è tenuta nel salone “Gilda Trisolini” di Palazzo Alvaro la conferenza su “Il nuovo astrattismo e la nuova figurazione: L’Informale, Lucio Fontana e lo Spazialismo; Gli Informali: Vedova, Wols, Hartung; La Pittura Segnica di Capogrossi e Scanavino; La Pittura Materica di Burri”.

Dopo i saluti di Stefano Iorfida, presidente dell’Associazione Anassilaos, Giuseppe Caridi, presidente Deputazione di Storia Patria per la Calabria, Emira Del Moro, presidente Fidapa sezione Morgana di Reggio Calabria ed infine di Filippo Quartuccio, delegato alla Cultura per la Citta metropolitana di Reggio Calabria, Salvatore Timpano, presidente nazionale Aiparc, con il supporto di slides ha relazionato sul panorama artistico che ha caratterizzato la seconda metà del Novecento, anche grazie alle immagini che scorrendo sullo schermo davano l’impressione di trovarsi davanti alle opere stesse.

Una disamina puntuale che ha spaziato da Wols a Scavino, da Burri a Fontana, ricca di riferimenti non solo artistici ma anche storici e sociologici che hanno visto il numeroso e qualificato pubblico presente, sempre più attento e coinvolto.

Una platea che mi preme sottolineare ha visto la presenza oltre che di molti soci Aiparc dei centri nazionale e territoriale anche di studiosi ed artisti, ma quel che più preme di molti giovani.

Protagonista della serata è stata la tela “Attese” di Lucio Fontana, conservata nella ricca collezione di arte contemporanea di Palazzo Crupi, che così come già anticipato dal delegato Quartuccio tra la fine del 2024 e gli inizi del 2025 sarà, insieme ad altre opere della “Collezione Crupi”, oggetto di interscambio con altre realtà del paese, al fine di promuovere e ancor più valorizzare i tesori d’arte della nostra Reggio.

La conferenza si è conclusa con il commosso e personale ricordo che Salvatore Timpano ha voluto riservare, e condividere con i presenti, di Ugo D’Ambrosi, un grande intellettuale ed artista originario di San Valentino Torio, ma che ha vissuto a Reggio Calabria fin dagli anni Sessanta, dove si è spento nel 2021.

Conclusa la conferenza il presidente Timpano, ha dapprima anticipato i progetti che, proposti in maniera sinergica con le altre associazioni, arricchiranno l’offerta culturale della nostra città, ed alla fine in compagnia dell’ingegner Vincenzo Papalia ha accompagnato i presenti attraverso i simbolismi del Presepe Napoletano, che continuerà ad essere visitabile fino al prossimo venerdì 2 febbraio. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Rifiuti, Reggio Bene comune contro la cittadinanza irresponsabile

Reggio Bene comune tira le orecchie alla cittadinanza rea di lasciare troppo spesso la città in condizioni di sporcizia.

«Da anni ci ritroviamo a leggere, quasi quotidianamente, di lamentele o denunce-segnalazioni per rifiuti abbandonati per strada ed in ogni dove; in troppi casi, addirittura, si tratta di vere e proprie micro o macrodiscariche (anche nel centro storico) – scrive in una nota – Il “lancio della mundizza”, a Reggio, sembra esser divenuta una disciplina olimpica; che conta, d’altronde, numerosissimi iscritti se non inter quotati “clubs”. Un fenomeno che coinvolge ogni angolo della città ed ogni fascia sociale; non solo i quartieri periferici poveri e “degradati” ma anche le zone residenziali “insospettabili”. Numerosissimi sono i condomini di pregio architettonico e prestigio sociale (abitati da ceti medio-alti) che puntualmente non fanno uso minimo di mastelli, non rispettano orari di conferimento, non differenziano ed abbandonano in strada rifiuti di ogni tipo (inclusi gli ingombranti) senza alcun ritegno. Dalla Grecia, oltre a cose meravigliose, questa città avrà ereditato sicuramente anche il senso della “tragedia”; opportunamente utilizzato come piagnisteo a discolpa delle proprie responsabilità e dei propri doveri da cittadino».

Continua Reggio Bene comune: «Eppure la Costituzione ricorda bene a tutti noi che la democrazia funziona se i cittadini la praticano nel rispetto-esercizio del binomio inscindibile “doveri-diritti”. Invece una larghissima fetta di cittadini (non sottovalutiamo il fenomeno) sembra aver trasformato questo principio in una versione rriggitana: “Io ho il diritto di sporcare e Tu devi pulire!”. In questo caso il “Tu” è riferito agli amministratori (di qualsiasi appartenenza politica); chiamati in causa a rispondere anche di attività di illegittimi ed illeciti abbandoni di imbarazzanti quantità di rifiuti che trasformano, in certi periodi dell’anno, la nostra città ed alcune zone specifiche in una vera “terra dei fuochi”. Le conseguenze per la salute, oltre che per il decoro, sono devastanti; per non parlare dei costi aggiuntivi per interventi straordinari che vanno a ricadere sugli onesti cittadini che pagano regolarmente le tasse o per coloro che, seppur in difficoltà con i tributi, adottano comportamenti rispettosi mantenendo pulita la città. Esiste una “cittadinanza attiva” esemplare e commovente: adotta aiuole, cura spazi abbandonati, fa campagne per la raccolta di rifiuti in spiagge o parchi. Poi esiste questa inqualificabile parte di cittadini che fa il “gioco sporco” di nascondersi dietro un dito dando la colpa sempre agli altri. Ci viene, quasi, il forte dubbio che i primi a protestare contro la mala-amministrazione siano proprio costoro; persone che definire “lordazzi” sarebbe un complimento. Sembra essere divenuta una vera e propria patologia sociale; dannosa per sé e per gli altri. Come se, a casa propria, ci si prendesse spasso a sporcare tutto “tanto poi passa la colf e pulisce”; la coscienza, tuttavia, non può essere ripulita da nessuno al nostro posto».

«La questione meriterebbe approfondimenti di studio sociale, antropologico e psicologico ad alti livelli ma la strafottente irresponsabilità di troppe persone degrada di fatto quotidianamente la nostra città: la nostra casa.
Tutto ciò al netto di disservizi che vanno categoricamente segnalati o denunciati: perché la responsabilità è un concetto che va praticato doverosamente ad ogni livello. Devono essere responsabili i politici (ognuno nel proprio ruolo); gli amministratori (Dirigenti, Funzionari, Impiegati..); devono esserlo le Ditte che si occupano della gestione dei servizi loro affidatigli; i loro dipendenti ( aspetto di assoluto rilievo); i cittadini ed ogni soggetto della società civile o della comunità educante – conclude Reggio Bene comune – Le città pulite non sono tali perché vi sono super-amministratori o super-ditte per la raccolta dei rifiuti; lo sono anche, certamente, per merito loro ma il motivo principale di questa condizione è collegato strettamente al livello di civiltà e responsabilità dei cittadini che le abitano. Ci faremo sempre promotori di pratiche sociali a supporto del rispetto della cosa pubblica e dei beni comuni ma anche di quelle culturali per provare, in qualche modo, a smontare comportamenti distruttivi che offendono l’intelligenza (oltre che la morale) di Chi, seppur scoraggiato, crede ancora all’idea di una città civile. Chiediamo agli Organi competenti di intensificare controlli e repressione ma di attivare anche politiche di sensibilizzazione e consapevolezza civica. Nel frattempo, anche rispetto a questo comunicato, siamo sicuri che in moltissimi si “assolveranno” da ogni responsabilità e, come da consolidata prassi, continueranno ad affermare che “è colpa degli altri”. La città di “scindi e falla Tu” (per citare Nicola Giunta) è diventata “scindi e pulizza Tu”». (rrc)

BOVALINO (RC) – Crea: «Ancora una volta persi fondi sociali destinati ai disabili»

di VITO CREA – Il lupo perde il pelo ma non il vizio. L’amministrazione comunale di Bovalino che «Ha ristabilito la legalità e la trasparenza dentro e fuori il consiglio comunale» continua imperterrita a perdere finanziamenti nel comparto sociale e, quello che è più grave, somme destinate ai disabili.

È inutile riparlare dei 35 mila euro persi nel 2020 per i Centri estivi, è inutile riparlare dei 30 mila euro del 2021, sempre Centri estivi, che abbiamo richiesto come associazione l’intervento del Ministero e che lo stesso si è prontamente attivato a richiedere delucidazioni e a tal proposito chiediamo agli amministratori di Bovalino di erudirci sul rimborso delle somme.

Per i Centri estivi 2022 le somme sono state impiegate in «maniera difforme» alle linee guida come ammissione di qualche assessore ad una radio locale, per non parlare dei 200 mila euro persi per la manutenzione degli edifici scolastici, dei 69.058,12 degli asili nidi e degli 6950.88 del trasporto disabili del 2022.

La cosa gravissima è che da parte del gruppo consiliare “Siamo Bovalino” in ricevo una pec dove a chiare note c’è scritto che «Da una verifica effettuata presso gli uffici comunali nessuna procedura è stata effettuata nei termini previsti e che pertanto il finanziamento di €13.914,98 destinato al potenziamento del trasporto degli alunni disabili per il 2023 è andato perso».

Giova ricordare che come Associazione Adda ci eravamo premuniti di invitare tutti i Comuni beneficiari a impegnare le somme accreditate a settembre 2023 con una delibera di gm entro il 31.12.2023 specificando importi di tutti i Comuni e invitando ad emulare il Comune di Caulonia citando determina e delibera!

Ringraziamo i consiglieri di “Siamo Bovalino” per aver fatto di tutto affinché questo finanziamento non fosse andato perso ma purtroppo ci si scontra con un presidente del consiglio comunale inerte, arrogante ed incapace che nel consiglio comunale del 29.12.2023 non ammette un odg inerente la problematica affermando che «questione è conosciuta da tempo e che si tratta di un contributo assegnato mesi fa» e afferma che «le somme sono state già destinate sul bilancio del 2023» (delibera consiglio comunale n°54 del 29.12.2023).

La domanda sorge spontanea: Chi afferma il falso? I consiglieri comunali di “Siamo Bovalino” o il presidente del Consiglio?

Conoscendo i disastri combinati da assessore alle Politiche sociali del presidente come associazione non abbiamo dubbi!
Questi sono crimini sociali, sulla pelle delle persone fragili e indifese e ci rammarichiamo che i genitori, i garanti (anche se qualcuno in prorogatio come mai non si proferisce parola?) stanno in silenzio.

Di cosa avete paura? Difendere e lottare per i diritti non richiede coraggio!
Altra domanda dove sono “i consiglieri” preposti allo studio delle politiche sociali?

Vergognatevi se potete e per il bene delle fasce deboli dimettetevi e andate a casa! (vc)

(Vito Crea è presidente di Associazione Adda)

POLISTENA (RC) – Danza, il Discobolo stravince a Rende e vola in Spagna

La danza di Polistena si fa valere a Rende e vola in Spagna. Una pioggia di premi e di borse di studio per gli allievi del Centro Danza il Discobolo di Polistena diretto da Rossella D’Agostino. La Scuola si è presentata al Resilienza Cosenza edition organizzato da Opes Danza con sei coreografie tutte finite sul podio, portando a casa ben 5 primi premi e un terzo posto, oltre a numerose borse di studio per Roma Cinecittà e una borsa di studio al 100 percento per il Barcelona dance competition.

Grande soddisfazione per tutti gli allievi e per le coreografe Rossella D’Agostino e Jlenia Furfaro che, in questa rassegna, hanno raggiunto traguardi oltre ogni aspettativa.

Una giornata veramente speciale per i tanti ballerini giunti ieri da molte parti d’Italia, un’occasione unica per immergersi nel mondo della danza sul palcoscenico del Teatro Garden di Rende, luogo scelto dall’organizzazione del circuito internazionale Opes Danza.

La responsabile del Centro Danza, nonché direttore Artistico nel complimentarsi con i ballerini, esprime tutto il suo compiacimento per le emozioni che ognuno di loro ha saputo dare su un palco così importante.

Grande soddisfazione, dimostrata con l’entusiasmo espresso al momento della premiazione per Sara Iannizzi, Sofia Iannizzi, Nicole Mammola, Martina Romeo, Serena Ieraci e Francesca Mileto che si sono esibite con la coreografia “City Dance” ottenendo un brillante terzo posto e la borsa di studio per l’Internazional Dance competition che si terrà a Cinecittà World il prossimo 11 maggio.

Primi classificati Karol Gambettola, Martina Ascone, Mariapia Marcucci, Elisia Albanese, Michela Greco, e Chiara Colaciuri con “La Canzone di Marinella” così come Viola Boreale, Annarita Condoluci, Giorgia Vecchié, Giulia Tigani, Alessandra Pepe, Giorgia Iannello e Alice Barbara Ciardullo con “Sogni Appesi” e come Viola Boreale, Chiara Colaciuri, Bernadette Condoluci, Rita D’Agostino, Michela Greco, Raissa Giovinazzo, Beatrice Petrollini, Giorgia Iannello, Giulia Romeo, Giulia Tigani e Daniel Zito con la coreografia “One Boy and ten girls”. Nella Categoria “Assolo” ottima prestazione di Raffaele Gargano che con la sua coreografia “Euforia (ingresso nel vortice)” ha ottenuto il primo posto. Tutti i vincitori hanno ottenuto il passaggio all’International Competition di Roma.

Particolare soddisfazione per la coreografia “Don Raffaè” che con Elisa Morano, Aisha Napoli, Francesca Ammendolia, Jlenia Furfaro, Giorgia Leoni, Alessia Curatolo, Alessia Nasso e Alessandra Condoluci che ha vinto la categoria con un meritatissimo primo posto eha ottenuto la borsa di studio al 100 percento per il Barcelona Dance Experience che si svolgerà dal cinque all’otto settembre 2024 a Lloret de Mar in Spagna. (rrc)

GIOIA TAURO (RC) – Alla Biblioteca comunale arriva la campagna delle MammeMatte

Patrocinato dal Comune di Gioia Tauro, all’interno della Biblioteca di piazza dell’Incontro sabato 10 febbraio alle ore 16.00 si terrà la presentazione del romanzo di Karin Falconi sull’affido degli adolescenti fuori famiglia e del racconto Cesare che sorrideva alla luna di Rossana Villari sulle patologie invisibili.

«Noi MammeMatte stiamo portando in giro per tutta Italia la campagna #nonvihochiestodichiamarmimamma perché crediamo che ogni bambino abbia il diritto di crescere in famiglia, al di là dell’età e di qualsiasi bisogno speciale abbia. Secondo i dati raccolti dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, sono 23mila i minori in comunità (tra i 14 e i 17 anni) relativi al triennio 2018-2020. Troppi. Gli adolescenti hanno diritto di vivere in famiglia: io a 14 anni me le sono dovute andare a cercare da sola le famiglie che mi aprissero le porte», così esordisce Karin Falconi, vicepresidente M’aMa e autrice di Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma (edito da Avagliano editore e Edizioni Lavoro), una storia di affido scritta da chi l’affido l’ha conosciuto da adolescente, in fuga da una famiglia difficile; poi scelto per lavoro, e infine fortemente voluto nella vita privata.

A rinforzare le sue parole c’è anche Rossana Villari, referente M’aMa Calabria e autrice di Cesare che sorrideva alla luna, un libro per bambini (e non solo!) che svela il mondo della disabilità attraverso un tenero personaggio diverso dai suoi simili: «Vivere in famiglia è un diritto di ogni bambino. Noi MammeMatte crediamo nelle potenzialità di ogni bambino al di là della sua diagnosi e facciamo di tutto per trovargli la famiglia che lo accolga, perché le famiglie ci sono, affidatarie e adottive, qualsiasi sia il suo bisogno speciale e il suo quadro sanitario. La disabilità è un mondo che va conosciuto, non deve spaventare».

Il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio, il vicesindaco Carmen Moliterno, il consigliere regionale Giuseppe Mattiani apriranno ufficialmente l’incontro che sarà condotto da Domenico Napoli psicologo e logopedista esperto.

La presidente dell’associazione M’aMa, Emilia Russo, parteciperà all’evento, dove saranno presenti testimonianze di adolescenti e famiglie che racconteranno la loro esperienza diretta.

L’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini (www.mammematte.com), più nota come La Rete delle MammeMatte opera sull’intero territorio nazionale per la tutela dei diritti dei minori (soprattutto con bisogni speciali) attraverso l’Affido e l’Adozione. Dal 2017 ad oggi ha collocato in famiglia 190 minori con bisogni speciali. (rrc)

GIOIOSA IONICA (RC) – Mazzaferro (FI) plaude all’operato del governatore Occhiuto

Vincenzo Mazzaferro, consigliere comunale di Gioiosa Ionica, nominato qualche giorno fa nel coordinamento provinciale di Forza Italia, plaude al lavoro svolto sino ad ora dal governatore Roberto Occhiuto.

«Ci sono – dice Mazzaferro a proposito della Galleria Limina – risultati tangibili dell’operato politico del Presidente Occhiuto, che ha sempre supervisionato il nostro territorio, cercando soluzioni ai problemi. Ecco perché dopo un dialogo con Anas, i lavori saranno notturni senza mai chiudere la strada al transito dei veicoli. Un risultato importante e concreto pensando ai tanti pendolari, alle attività commerciali e a chi comunque percorre periodicamente la Sgc Jonio Tirreno».

Anche l’arrivo di Ryanair all’aeroporto Tito Minniti è sicuramente un evento importante per tutta la provincia. «La compagnia low cost – prosegue il consigliere di Gioiosa Ionica – ha infatti annunciato che atterrerà a Reggio Calabria con ben 8 voli. Questo deve essere anche un incentivo per i lavori della SS106 e per l’ammodernamento della linea ferroviaria, perché è indispensabile poter garantire un collegamento a chi vorrà visitare la fascia jonica reggina».

«Sono tanti – dice Vincenzo Mazzaferro – i temi da affrontare quando guardiamo allo stato attuale del nostro territorio. Sanità, commercio ma anche temi sensibili e attuali come l’agricoltura e le licenze balneari. La tutela delle attività deve essere una priorità».

«Ringrazio l’on. Francesco Cannizzaro e il consigliere regionale Giacomo Crinò – dice ancora Mazzaferro – che continuano giornalmente a supportate la mia passione per la politica sana e per il territorio.Il loro esempio rappresenta la strada da seguire per crescere politicamente e per dimostrare come si può lavorare per la locride, anche lontano dai riflettori. E’ un onore per me essere parte attiva del coordinamento provinciale e delegato al congresso nazionale».

Non manca una riflessione sul partito a cui appartiene: «Forza Italia – spiega – è una forza moderata di centro all’interno del centrodestra e proprio per questo ha sempre manifestato l’impegno verso i principi liberali, popolari, europeisti e garantisti. Sarà sempre accanto a chi vuole promuovere e far crescere il nostro territorio. Con il nostro impegno per le libertà individuali, le libertà economiche e l’identità cristiana, miriamo a costruire un futuro prospero e inclusivo per tutti i cittadini». (rrc)

ROSARNO (RC) – Nino Foti costituisce il coordinamento provinciale di Noi moderati

E’ nato il coordinamento provinciale di Reggio Calabria di Noi moderati. La riunione si è tenuta a Rosarno. Fra i componenti del nuovo direttivo provinciale presenti, Pino Callà coordinatore cittadino di Rosarno, Maria Domenica Naso consigliera comunale di Rosarno, Gaetano Rao, già sindaco di Rosarno e assessore provinciale, storico riferimento della cittadina della piana, Saverio Anghelone già vicesindaco di Reggio Calabria, oggi consigliere comunale, Pino Dascoli già per tre legislature consigliere comunale della città dello stretto, Luciano Politi storico riferimento di Reggio Calabria, Francesco Celi, consigliere comunale a San Ferdinando, Angelo Colosi, presidente del consiglio comunale di Rizziconi, Nino Crea, vicesindaco di Ferruzzano, Mimmo Lia, già sindaco di Caulonia, Rosario Galluccio già assessore e vicesindaco di Cittanova, Giovanni Lollio delegato cittadino a Gioia Tauro.

Nei prossimi giorni, verranno definiti l’organigramma completo, che comprenderà gli altri componenti delle altre aree della Provincia, nonché le relative deleghe operative.

«Un ritorno al passato – è scritto in una nota – a quella passione mai sopita per la politica fatta di lealtà ed amicizia e, allo stesso tempo, la voglia di mettersi ancora in gioco nel nome di quei valori e quei principi sempre difesi e sostenuti. Sono questi gli elementi chiave che hanno caratterizzato il primo incontro del nuovo Coordinamento provinciale di Noi moderati a Reggio Calabria fortemente voluto da Nino Foti, membro dell’Ufficio di presidenza nazionale del partito guidato da Maurizio Lupi».

Continua la nota: «Un appuntamento molto sentito e partecipato quello svoltosi a Rosarno, dove fra qualche giorno vedrà la luce una nuova sede di Noi moderati guidata dal coordinatore cittadino Pino Callà, dove si è fatto il punto non solo sui prossimi impegni elettorali, in primis le elezioni comunali di Gioia Tauro e l’appuntamento delle Europee, ma anche sulle principali emergenze locali e nazionali. Non è mancato, infatti, un confronto sul progetto dell’autonomia differenziata, rispetto al quale sono state diverse le perplessità avanzate dagli amministratori locali presenti all’iniziativa, nonché, ad esempio, un focus sulle criticità relative al comparto dell’agricoltura calabrese. Al centro dell’incontro, inoltre, il tema del lavoro, con una particolare attenzione ai giovani nonché alle politiche per l’occupazione femminile e ai risvolti economici in tema di impatto sul pil della Calabria».

«Sono molto contento per l’entusiasmo che ho riscontrato rispetto a questa iniziativa e che sicuramente guiderà questo gruppo – ha commentato Nino Foti – così come sono altrettanto felice di aver ritrovato, oltre a tanti volti nuovi, tanti amici con i quali per tanto tempo abbiamo condiviso un percorso veramente importante, segno che in ogni caso, la buona politica, lascia sempre una traccia».

«Credo sinceramente – ha continuato Foti – che questo mix di esperienze e capacità possa costituire davvero un punto politico di riferimento per tutto il territorio anche perché conosco singolarmente le storie e il valore di ognuno e sono certo ci siano tutte le condizioni per fare bene e crescere». (rrc)

CAULONIA (RC) – Primo Reggiani entusiasma con il suo Caravaggio maledetto

Un personaggio storico maledetto e affascinante. Una vita consumata senza regole, rappresentate in maniera simbolica da quelle luci ed ombre che caratterizzano i suoi dipinti. Un genio a cui non è mancata la sregolatezza e che ha preso a morsi la sua stessa esistenza.

Tutto questo è “Caravaggio, il maledetto” con Primo Reggiani, Fabrizio Bordignon e Francesca Valtorta, andato in scena sabato sera all’Auditorium Casa della pace “Angelo Frammartino” di Caulonia.

L’evento, inserito nell’ambito della stagione teatrale organizzata da Ama Calabria, diretta da Francescantonio Pollice, è finanziato con risorse Psc Piano di sviluppo e coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “per il finanziamento di Programmi di Distribuzione teatrale” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione formazione e pari opportunità – Settore Cultura”.

Il rumore delle onde del mare, che si distendono pacifiche sulla spiaggia della Feniglia a Porto Ercole, tracciano l’inizio di una storia dalle sfumature forti e profonde, che racconta la vita di Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio. Due pescatori, marito e moglie, si prendono cura del pittore negli ultimi momenti della sua vita; due personaggi che diventano importanti in quel momento.

La raccolta delle reti da pesca si svolge nel silenzio di quell’angolo marinaro. Caravaggio è disteso morente e incosciente mentre fa i nomi di alcuni personaggi entrati a far parte della sua vita. Il lavoro diretto da Ferdinando Ceriani si sviluppa attraverso continui flashback durante i quali si ripercorrono alcuni attimi significativi vissuti in una Roma Cinquecentesca, nella quale la sua dissennatezza non lo teneva lontano dalle continue risse. Un modo di condurre la sua esistenza ai limiti della povertà.

Un atteggiamento dissoluto continuato con l’unica persona disposta a concedergli protezione, non senza un fine: il cardinale Dal Monte. Tra i due si instaura un rapporto conflittuale. Alla stima reciproca fa da contraltare la repulsione che Caravaggio provava nei confronti di quell’uomo che aveva come principale obiettivo quello di diventare il suo amante. Non l’unica relazione tormentata di Merisi che si scontra con Valentino, il mercante d’arte che vorrebbe convincerlo di cambiare il suo stile. La ribellione a tale proposta, le sue idee visionarie lo pongono ai margini della società.

L’unica persona che crede in lui è Maddalena Antognetti, sua musa ispiratrice e donna che lui amava. Una figura fondamentale nell’intera narrazione che lui avrebbe frequentato nel suo periodo romano. Lena, con questo nome era conosciuta la prostituta, ha posato per diverse opere di Caravaggio, che ha ritratto il suo viso per alcuni capolavori come la Madonna dei Pellegrini, la Madonna dei Palafrenieri e la Morte della Vergine.

Nonostante non amasse il modo di vivere sregolato del pittore, Lena era attratta dal ruolo che lui stesso le aveva consegnato. Essere per lui fonte d’ispirazione e prestare la sua immagine per la Madonna era motivo di eccitazione. Un rapporto complicato, sempre ostacolato dal cardinale Dal Monte, ma del quale Caravaggio non poteva fare a meno. E’ grazie a lei se le sue visioni si tramutarono in fantastici dipinti; opere realizzate a Palazzo Madama, San Luigi dei Francesi e la Cappella Contarelli.

Tutto si svolge all’interno di una scenografia essenziale. Bastano pochi elementi per dare un senso all’intera narrazione. Un tavolo, una sedia e delle assi sulle quali all’inizio è coricato Caravaggio, rendono caldo l’intero ambiente. Di grande impatto le proiezioni, sullo sfondo del palcoscenico, delle diverse opere mostrate del Caravaggio, che assumono una maggiore bellezza per la particolarità con cui vengono esaltate le luci e le ombre di ogni dipinto.

In “Caravaggio, il maledetto” il pathos ricercato dalla regia di Ferdinando Ceriani è ben sostenuto dalla interpretazione dei tre attori, ognuno dei quali conferisce una straordinaria intensità ai personaggi. Primo Reggiani si cala perfettamente nel ruolo di Caravaggio, un ruolo difficile per i diversi cambiamenti espressivi, riuscendo a mettere in risalto i lati oscuri del personaggio e riuscendo a farlo amare dal pubblico.

Nei panni del pescatore, del mercante d’arte, del cardinale e del frate dell’ospedale di Misericordia, Fabrizio Bordignon ha mostrato una grande duttilità nel cambiare ruolo e registro vocale con estrema semplicità. Francesca Valtorta riesce a mettere in risalto l’ambiguità del suo personaggio al quale restituisce, con grande personalità, la dignità perduta. La loro presenza sul palcoscenico è dominante e non lasciano spazio ad alcun vuoto, grazie ad un comprovato affiatamento e a una presenza scenica impeccabile. E’ grazie alla storia coinvolgente e all’interpretazione appassionata di Primo Reggiani, Fabrizio Bordignon e Francesca Valtorta che al finale di “Caravaggio, il maledetto” viene tributato un sentito applauso da parte del pubblico.

Come ogni anno l’intento di Ama Calabria è di mettere in risalto le Compagnie più prestigiose della Calabria e i loro lavori più significativi.

Sabato 10 febbraio, alle ore 21:00, nell’Auditorium Casa della pace “Angelo Frammartino” di Caulonia, sarà di scena “Giovanni e Paolo – Gli Antieroi” con Francesco Passafaro, Roberto Malta e Francesca Guerra. Uno spettacolo intenso che a oltre 30 anni dalla scomparsa dei due magistrati, in cui è forte la necessità di prendere esempio da due uomini come tanti altri che hanno cambiato, in meglio, il destino del loro paese. Scritto e diretto da Francesco Passafaro, contiene anche una video intervista di una donna presente in Via D’Amelio durante l’attentato che costò la vita al giudice Borsellino.

I biglietti per “Giovanni e Paolo – Gli Antieroi” potranno essere acquistati presso la biglietteria dell’Auditorium Casa della pace “Angelo Frammartino” di Caulonia, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24580 e 334.2293957 o contattandoci alla mail info@amacalabria.org (rrc)

LOCRI (RC) – Al Liceo Zaleuco va in scena “Il mare non bagna il Sud”

Ancora una volta il Liceo scientifico Zaleuco di Locri si distingue per lodevoli iniziative che vengono effettuate dagli studenti. Questa volta è tornato di scena il teatro nella scuola diretta da Carmela Rita Serafino.

Nelle giornate del 26 e 27 gennaio, nell’Aula Magna della scuola, ha visto le varie classi succedersi, per assistere allo spettacolo “Il Mare non bagna il Sud” con Enzo de Liguoro e sua figlia Alessandra.

L’intento è stato quello di condurre i ragazzi nell’idea di “Shoah”, nel significato di “distruzione”, che non è solo quella perpetrata nei confronti degli ebrei, durante la Seconda guerra mondiale, ma anche quella incarnata nella quotidianità, attraverso tanti eventi che sono avvenuti e avvengono, ancora, nel nostro Sud, come è stato sottolineato dallo stesso de Liguoro: «Lo spettacolo “Il Mare non bagna il Sud”, inteso come sud del mondo, vuole approfondire, in modalità teatrale, l’ uso della parola ‘distruzione’ nel nostro tempo, che può essere riferita, ad esempio, alla cattiva informazione, all’ inquinamento ambientale, ma soprattutto alla guerra e al non fare memoria. Nei giovani si vuole seminare una riflessione ad ampio raggio di questo: ben venga la memoria, che fa da punto di riferimento, ma accanto a questo si deve riflettere sui perché di ciò che è accaduto ed evitare che non avvenga più. Quindi, non solo storia, non solo racconti, come scambio di idee, ma anche discussioni su possibili soluzioni».

Lo spettacolo ha visto de Liguoro prestare le sue capacità recitative, per dare vita a personaggi – chiave, legati a diverse situazioni, calate nella realtà del Sud, paradiso, ricco di storia e civiltà, ma che continua a subire tante “distruzioni”, a cui ancora non si è trovato un modo di evitarle. Il tutto ricamato dalla straordinaria voce a cappella della figlia Alessandra. Si è iniziato con il personaggio dell’Interratore, che attraverso un monologo, in perfetto stile romanesco, ha sottolineato ciò che può causare la mala informazione, come la stampa può falsare le notizie, innescando un’escalation distruttiva nei confronti delle persone, oggetto di notizia. A seguire, il personaggio di Amedeo, estrapolato dall’ opera di Eduardo De Filippo “Napoli Milionaria”, che ha messo in evidenza come tante famiglie del Sud, durante la Seconda guerra mondiale, vivevano di espedienti.

Ma questo, spesso, li portava, loro malgrado, a distruggere il fulcro stesso della famiglia, costruito sull’ unità, il rispetto, la collaborazione, perché vittime della prepotenza militare, anche se vincente. E, poi, Anna Maria Ortese, dalla voce di Alessandra de Liguoro. Fu una scrittrice, autrice, nel 1953, della raccolta di novelle “Il Mare non bagna Napoli”, caratterizzata da un pervasivo senso di disperazione e di rovina, rievocando le difficili condizioni della Napoli dell’ immediato dopoguerra. E che dire del pentito di giustizia, con lo pseudonimo di “Sandokan” che, attraverso una ipotetica intervista, ha confessato, con diabolico orgoglio, le varie posizioni, in terra di Calabria, dove sono stati sepolti contenitori di scorie radioattive, negli anni ottanta e novanta. Un polveriera, che potrebbe scatenare una vera “distruzione” ambientale.

Nel momento, poi, di dare voce al personaggio di Armando, superstite nel campo di concentramento di Mauthausen, de Liguoro ha preferito raccontare la sua storia e la sua esperienza da deportato, di come portasse la sua testimonianza nelle scuole e di come facesse da guida alle persone che andavano a visitare il campo. Venuto a mancare poco tempo fa, è stato dedicato a lui lo spettacolo.

Ed infine, sulla “distruzione”, portata dalla guerra, un antico riferimento, risalente alla guerra di Troia: Ettore, l’eroe troiano, che cercò una soluzione al conflitto, parlandone con il fratello. Insomma, un lavoro teatrale, ben fatto e curato, che ha saputo coinvolgere i ragazzi presenti, facendoli immergere nella realtà della “Shoah”, declinata in varie epoche, con diverse facce, con diversi intenti, ma tutti con lo scopo di “distruggere” e non di costruire il Sud, in cui il mare sembra sfiorarlo delicatamente, ma che, da un momento all’ altro, potrebbe ingoiarlo in maniera catastrofica, senza ritorno, se non si corre ai ripari attraverso una soluzione decisa e risolutiva. Si potrebbe iniziare non permettendo ai talenti e alle eccellenze di essere sradicati dalla propria terra, per essere impiantati al Nord, a portare quella linfa culturale, che finirebbe, solamente, a muovere gli ingranaggi delle grandi multinazionali, per un ulteriore profitto, lasciando il meridione, sempre più, al Sud del mondo. (rrc)

CAULONIA (RC) – Fino al 10 febbraio aperte le iscrizioni alla “Scuola di formazione teatrale”

Fino 10 febbraio sarà possibile iscriversi alla “Scuola di formazione teatrale di Caulonia”. L’avvio della scuola è comunicato dall’amministrazione comunale di Caulonia, guidata dal sindaco Francesco Cagliuso, in collaborazione con l’associazione culturale Proskenion.

Il progetto culturale e formativo è rivolto ai giovani di Caulonia e del territorio e si terrà presso l’Auditorium “Casa della pace Angelo Frammartino”. Sono aperte le iscrizioni gratuite da effettuare fino al 10 febbraio appunto, alla email: teatroproskenion@gmail.com; per info scrivere a: TeatroProskenion/teatroproskenion@gmail.com. «Caulonia possiede un dinamismo sociale che ha portato alla nascita e allo sviluppo di iniziative culturali di ampio respiro nelle arti, come nella musica e nel teatro, che sono diventati un punto di riferimento per la comunità locale e territoriale. Per questo motivo abbiamo inteso promuovere e far nascere la “Scuola di formazione teatrale di Caulonia” insieme all’associazione culturale Proskenion, aprendo l’Auditorium a corsi rivolti a giovani e meno giovani, che potranno frequentarli gratuitamente, affinché tutti abbiano la possibilità di condividere un’esperienza formativa che offre una opportunità di crescita individuale e collettiva. Il teatro, che oggi è ritornato ad essere un approdo culturale e sociale, assume un ruolo importante per la crescita dei giovani», ha affermato il sindaco Francesco Cagliuso.

«Riteniamo che il teatro sia un’esperienza formativa per le nuove generazioni, troppo prese dalla realtà virtuale racchiusa nei social che li allontana dalla socialità. Il teatro consente di superare quello che viene definito “l’analfabetismo emozionale”, nel quale gli adolescenti sono isolati rispetto alla realtà sociale», ha chiosato l’assessore alla cultura Antonella Ierace.

«Sin dal nostro insediamento abbiamo puntato molto sulla culturale e sui giovani, attivando numerosi progetti, con la fruizione di spazi a loro dedicati funzionali alla risocializzazione. Seguendo questo percorso si è deciso di aprire all’attività teatrale quale “laboratorio attivo” dedicato alla formazione e alla crescita dei giovani che potranno partecipare in maniera gratuita», ha concluso l’assessore Ierace, invitando le famiglie a cogliere l’occasione di iscrivere i figli alla “Scuola di formazione teatrale di Caulonia” che sarà presentata sabato 10 febbraio alle ore 11.00 presso la Biblioteca Comunale. (rrc)