REGGIO CALABRIA – Nord: «Non uccidete l’anima delle nostre scuole»

di GIORGIO NORDO – In un silenzio informativo assordante, senza che quasi nessuno ne parli, in queste settimane sta per consumarsi l’ennesimo scempio del sistema scolastico calabrese e non solo.
Tra poco più di un mese, la Regione Calabria, e più precisamente la sua Giunta, sarà chiamata a scegliere il destino di una costellazione di scuole dei nostri comuni, delle nostre città, dei nostri paesi. Istituti scolastici con storie, tradizioni e identità formative ben precise rischiano di essere travolti da una slavina legislativa che ancora una volta tiene lucidamente conto del soldo, della convenienza economica, del risparmio vero o presunto ma non ha alcun riguardo per gli interessi reali dei fruitori ultimi dei servizi che lo Stato (fintanto che possiamo ancora designarlo con la maiuscola) e gli altri enti statali devono invece garantire per tutti i cittadini.

Ma la Scuola, così come la Sanità, se possono davvero dirsi Pubbliche (ancora una volta con le iniziali maiuscole) sono gli unici due settori la cui virtuosità non deve misurarsi in termini di bilanci in attivo ma piuttosto sul numero di studenti formati con successo e di vite salvate. Non può essere solo una miserabile questione di conti, di tagli e di economie di scala per il semplice fatto che la Repubblica Italiana ha il dovere costituzionale di garantire il diritto alla salute così come quello alla formazione a qualunque costo e con l’unico obiettivo di salvaguardare gli interessi di tutti noi cittadini.

Ma tutte queste nobili enunciazioni di principi, riprese a gran voce in occasione di ogni tornata elettorale, indipendentemente dal colore di chi li pronuncia, stanno per essere palesemente smentite dai fatti.

Infatti, a meno che nei nostri governanti non prevalga al più presto “la ragione del cuore”, a meno che chi a parole sostiene di rispettare le identità locali non intervenga tempestivamente usando gli strumenti legislativi che pure esistono, già dal prossimo anno scolastico, sulle inconsapevoli teste dei nostri figli che frequentano le scuole di ogni ordine e grado potrebbe abbattersi l’abominevole spettro dell’accorpamento, una presenza maligna ed informe che si insinuerà nei corridoi, nelle segreterie e nelle aule delle nostre scuole elementari, medie e superiori, stravolgendone le peculiarità, sovvertendone le tradizioni, cancellandone l’autonomia, snaturandone i principi educativi, in altre parole uccidendone l’anima.

Potrebbe infatti accadere che una normativa asettica, ingiusta e calata dall’alto, iniziata con l’ultima legge di bilancio (legge 197 del 29 dicembre 2022), seguita dalle cosiddette “Linee Guida” delle varie Regioni ed infine culminata con la pubblicazione prodromica del decreto interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023 costringa la maggior parte degli istituti scolastici che non raggiungeranno il limite – fissato a tavolino – di 1000 studenti ad accorparsi con altre scuole esclusivamente sulla base dei malintesi criteri del dimensionamento e della contiguità territoriale, ossia della semplice vicinanza in termini di distanza geografica, senza tenere in alcun conto, le diversità, le singolarità e le caratteristiche uniche che ciascun istituto possiede e che lo differenziano da tutti gli altri.

Se tutto ciò dovesse malauguratamente accadere, come si teme, già dal prossimo anno scolastico 2024/2025, significherebbe che molte delle nostre scuole si ritroverebbero ad essere assorbite, fagocitate da uno o più istituti e tutti quanti, mescolati in un unico calderone, perderebbero irreparabilmente quel prezioso ed irrinunciabile patrimonio fatto di diversità, autonomia e stili educativi costruito negli anni col contributo di dirigenti, docenti e studenti.

Se questo evento che molti rappresentano come ineluttabile, seppur catastrofico, dovesse davvero realizzarsi avremmo perso tutti.

Perderebbero i dirigenti scolastici restanti (i cosiddetti “non perdenti posto”) che sarebbero costretti a dover gestire contemporaneamente due o tre istituti differenti, a volte persino situati in comuni diversi ed a doversi confrontarsi con realtà “altre” che non hanno nulla a che vedere con la filosofia formativa ed i criteri organizzativi della loro scuola di origine.

Perderebbero i docenti, professori e maestre, che si troverebbero improvvisamente sballottati tra plessi diversi ad impartire lezioni con modalità estranee alle consuetudini maturate negli anni.

Perderebbero gli studenti e gli alunni ai quali verrebbero sottratti in un sol colpo alcuni dei loro insegnanti necessariamente trasferiti, le consuetudini delle abituali routine giornaliere, le metodologie didattiche ormai acquisite e, ultima – ma non meno importante – il senso di appartenenza alla propria scuola.

Perderemmo anche noi genitori che abbiamo scelto una scuola piuttosto che un’altra, un liceo piuttosto che un altro non per mere comodità logistiche ma perché sentivamo che quel luogo, quella scuola, con le sue caratteristiche grandi e piccole, con i suoi programmi aggiuntivi, con le proprie specificità esprimesse più di tanti altri quella filosofia di vita che tentiamo di trasmettere ai nostri figli. Sono scelte autonome e fatte a monte, le nostre, che rischiano di essere stravolte in un attimo da una anonima mano legislativa che pretende di subentrare mentre il processo formativo è in corso, dirottandone inevitabilmente lo scopo e la direzione, come se durante il volo di crociera di un aereo di linea, il pilota venisse improvvisamente ed irragionevolmente sostituito da un ammiraglio di marina.

Infine, perderebbe la Politica che si dimostrerebbe insensibile all’urlo di dolore di una intera, variegata e numerosissima comunità ed incapace nel fornire soluzioni legislative appropriate ed eque.
Scegliere una scuola per i nostri figli significa individuare, tra tante possibilità, una determinata offerta formativa, una precisa metodologia, un’idea di didattica e di apprendimento, in altri termini una filosofia educativa o, se si vuole, l’anima della scuola.

Il processo di “dimensionamento” che si andrebbe a configurare, farebbe si che molti istituti, tra cui il “Galilei-Pascoli”, una storica scuola di Reggio Calabria, da sempre fucina di innovazioni metodologiche e didattiche, costantemente aperta alle innovazioni, una scuola di alta qualità e di profonda inclusione, una scuola che ho a mio tempo frequentato e che adesso mi onoro di servire come Presidente del Consiglio d’Istituto, verrebbe accorpata ad uno o più istituti con storie e tradizioni differenti, diversamente configurati dal punto di vista didattico e organizzativo, perdendo di conseguenza autonomia e identità, invalidando così l’esplicita e ragionata scelta di indirizzo formativo precedentemente e consapevolmente espressa da noi genitori al momento dell’iscrizione, ledendo dunque il sacrosanto diritto alla libertà di scelta educativa previsto innanzitutto dall’art. 30 della Costituzione Italiana, nonché dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 secondo cui i genitori “hanno diritto di priorità nella scelta di istruzione da impartire ai loro figli”, concetto poi riaffermato anche dalla Convenzione Europea del 1950, dall’Unesco nel 1966 ed infine dalla Comunità Europea nel 1984.

Tutto ciò però è ancora evitabile. Infatti, al momento in cui scriviamo è tuttora possibile che una corretta e avveduta lettura delle normative consenta di salvare questa ed altre scuole calabresi da tali acritici accorpamenti, atteso che la stessa Legge di Bilancio che si pretende di applicare per il dimensionamento scolastico prevede esplicitamente delle deroghe per i comuni a minoranza linguistica quali è appunto il Comune di Reggio Calabria. L’istituto “Galilei-Pascoli” è inoltre sede dell’unica sezione di Scuola in Ospedale della Provincia di Reggio Calabria, una realtà didattica specifica che si occupa dell’istruzione degli alunni ospedalizzati presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e le stesse Linee Guida della Regione Calabria in merito all’applicazione della suddetta Legge di Bilancio sottolineano l’importanza di tenere conto degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Bes) nell’eventuale costituzione di realtà autonome.

Per tanti e tali motivi, in rappresentanza della componente genitoriale del Consiglio d’Istituto della scuola “Galilei-Pascoli” ma, fermamente convinto di interpretare i sentimenti di tanti alunni, studenti, genitori e docenti, chiedo dunque che la nostra voce venga ascoltata e che la posizione di questo istituto, al pari di quello di altre scuole, venga vagliata attentamente dagli enti preposti (ossia il Comune di Reggio Calabria, la Città Metropolitana di Reggio Calabria ed infine la Giunta della Regione Calabria, quale decisore ultimo) alla luce delle normative qui brevemente richiamate, affinché tenendo conto della specificità linguistica del Comune di Reggio Calabria e delle peculiari esigenze degli studenti Bes della Scuola in Ospedale, si possa ottenere una giusta deroga all’acritico accorpamento in una realtà scolastica altra, mai scelta da noi genitori al momento dell’iscrizione.

Non vogliamo un trattamento di riguardo ma pretendiamo con la forza della ragione che il diritto costituzionale alla libertà di scelta educativa venga rispettato, che i diritti degli alunni con Bes vengano rispettati, che le specificità linguistiche vengano rispettate; pretendiamo insomma che non venga uccisa l’anima della nostra scuola. (gn)

(Giorgio Nord è presidente del consiglio d’istituto del “Galilei-Pascoli”)

CINQUEFRONDI (RC) – Presentati i lavori per PalaBonini, Tensostruttura e stadio comunale Cimino

«Cinquefrondi è sport!». Così, il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha presentato gli interventi su altrettanti impianti sportivi che cambieranno in meglio il territorio cinquefrondese e, più in generale, l’intera Piana di Gioia Tauro. Insieme a Michele Conia, primo cittadino del Comune pianigiano, nonché consigliere metropolitano, ed al consigliere comunale delegato allo Sport, Giuseppe Luciano, Carmelo Versace, supportato dai tecnici dell’ente e davanti ad un folto pubblico raccolto in Piazza della Repubblica, si è soffermato sulla consegna dei lavori della Tensostruttura, sui lavori di adeguamento del PalaBonini e sull’investimento che, per 1,5 milioni di euro, consentirà l’ammodernamento dello stadio comunale “Cimino”.

«Grazie alla lungimiranza di questa amministrazione comunale – ha spiegato il sindaco metropolitano facente funzioni parlando della giunta Conia – si è arrivati ad un risultato molto importante per i cittadini, per le associazioni sportive, per una comunità che avrà un modo diverso e più organizzato per dedicarsi al proprio benessere. Non sono parole, ma fatti cresciuti sulle gambe delle linee programmatiche del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà e sui quali si è arrivati operando in silenzio con una visione ben precisa di come è cambiata e continuerà a cambiare Cinquefrondi».

«Evento degli eventi», per il sindaco metropolitano facente funzioni Versace, è il restyling del campo di calcio «fortemente voluto dal territorio». «La Città Metropolitana impegna 1,5 milioni di euro – ha spiegato – spinta dall’ostinazione e alla perseveranza del sindaco Conia che lo stadio “Cimino” voleva ammodernarlo a tutti i costi. E’ un sogno che si realizza, un’opportunità per tutti i cittadini della Piana che avranno a disposizione un vero e proprio centro sportivo d’eccellenza».

Per il sindaco del Comune, Michele Conia, quella di Piazza della Repubblica «è una giornata storica per Cinquefrondi». «Abbiamo appena consegnato i lavori per la Tensostruttura coperta – ha detto – che ci consentirà di avere un campo polivalente e un terreno da gioco per la pratica del tennis. Nel frattempo, insieme alla Città Metropolitana, sono stati ultimati i lavori del “PalaBonini” e, adesso, arriva il progetto di ampliamento del campo di calcio omologato per disputare incontri in tutte le categorie, con una nuova tribuna coperta o degli spogliatoi adeguati. La cifra messa a disposizione da Palazzo Alvaro è importante, superando abbondantemente il milione di euro, e sarà interamente dedicata a realizzare un impianto moderno. Intanto, proprio nei pressi dello stadio, si sta installando una palestra all’aperto».

«Dunque – ha concluso Michele Conia – sta prendendo forma e sostanza un’autentica “Cittadella dello sport” che verrà messa a disposizione dell’intera Piana. Il mio ringraziamento non può che andare al sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, che, seguendo l’opera del sindaco Falcomatà, si è davvero speso moltissimo per raggiungere questo importante risultato. Alla fine, tutto quello che conta è il bene di Cinquefrondi e dei cinquefrondesi. Di fronte a questi numeri e a questo silenzioso e costante impegno, le polemiche stanno a zero». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Un ricco programma al Museo per le Giornate europee del patrimonio

Anche quest’anno il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria partecipa alle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days) di sabato 23 e domenica 24 settembre. Il tema scelto per Gep2023 sarà “Patrimonio InVita”, con l’obiettivo di offrire attività rivolte alla comunità del territorio, aumentando anche il livello di coinvolgimento intergenerazionale.

Sabato il MArRC sarà aperto al pubblico fino alle 23.00 (ultimo ingresso 22.30); dalle 20.00 con il costo simbolico del biglietto di soli 2 euro. Sarà possibile ammirare i Bronzi di Riace e di Porticello, nonché visitare i quattro livelli dell’allestimento permanente, con migliaia di reperti esposti. A ciò si aggiungono le tre grandi mostre temporanee che arricchiscono la programmazione museale.

Alle 21.00 in sala conferenze si svolgerà l’incontro “Dall’antichità ad oggi: un filo mai interrotto”, in collaborazione dell’Associazione Pietre di Scarto. Punto di partenza e stimolo dell'”officina” sono alcuni reperti scelti nelle sale del nostro Museo: il frammento fittile con scena di fanciulle danzanti dell’area Griso Laboccetta, i pinakes del santuario di Locri, alcun lucerne e poi mestoli e specchi in bronzo, fino ai contenitori per profumi. Da questo input i partecipanti all’officina saranno invitati ad esprimersi sui temi della danza, del matrimonio, delle lumere, della vendemmia, della gastronomia, del dialetto, dei monasteri, in particolare quello della Visitazione, nei quali affondano le radici della nostra identità religiosa.

Domenica 24 settembre un doppio appuntamento. Alle 10.00 e alle 15.30 il Museo, grazie alla collaborazione con Coopculture, offrirà una visita dedicata alla storia del Museo e alle principali collezioni. Un focus sui Bronzi di Riace chiuderà il percorso, durante il quale i più piccoli saranno coinvolti in una avvincente ricerca di indizi. Le visite si svolgeranno in italiano e saranno offerte gratuitamente da Coopculture, acquistando solo il biglietto d’ingresso al MArRC (gratuito fino a 18 anni). Una occasione di incontro, di confronto e interazione con i partecipanti che saranno protagonisti di questa attività sul Patrimonio InVita.

«Siamo lieti di partecipare anche quest’anno alle Giornate Europee del Patrimonio, la prestigiosa iniziativa promossa dal Ministero della Cultura, guidato da Gennaro Sangiuliano – commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. Un progetto virtuoso che abbraccia temi suggestivi, quali quelli della promozione dei valori culturali e della riscoperta delle tradizioni e delle pratiche antiche. Tornano anche i percorsi di visita tematici, grazie a Coopculture, nuovo Concessionario dei servizi aggiuntivi del Museo. Voglio ringraziare Giuseppina Cassalia e Maria Domenica Lo Faro, funzionari del MArRC, per l’impegno profuso nell’organizzazione di questo evento e tutto il personale che parteciperà al progetto». Per informazioni e prenotazioni della visita: 0639967600 (attivo lun-dom 9-18). (rrc)

BRUZZANO ZEFFIRIO (RC) – Il 26 settembre si presenta il progetto “Rocca Armenia – La porta del tempo”

La presentazione delle attività progettuali di “Rocca Armenia – La porta del tempo” avverrà martedì 26 settembre a Bruzzano Zeffirio alle ore 11 presso La Rotonda in via Cristoforo Colombo (vicino edificio scolastico).

Alla presentazione interverranno Giuseppe Cuzzola, sindaco di Bruzzano Zeffirio; Carmelo Altomonte, rup del progetto; Loredana Musolino, supporto tecnico amministrativo al rup; Antonio Blandi, project manager Officine delle idee; Piero Adamo, Officina kreativa; Antonio Crinò, esperto nella valorizzazione culturale; Lorenzo Antonio Chiricò, archeologo e Francesco Liperoti, storico. (rrc)

REGGIO CALABRIA – Per la Settimana della mobilità presentati 15 nuovi bus

I sindaci metropolitani facente funzioni della Città metropolitana e del Comune di Reggio Calabria, Carmelo Versace e Paolo Brunetti, insieme all’assessore comunale ai Trasporti Domenico Battaglia, e ai colleghi di giunta Rocco Albanese e Demetrio Delfino, hanno preso parte oggi alla presentazione del nuovi 15 bus Atam, gli ultimi della flotta con trazione a gasolio ed i primi con sistemi di controllo Adas per la sicurezza di operatori e passeggeri. La manifestazione si è svolta a Piazza Duomo, nell’ambito della settimana della mobilità “Muoviamoci insieme”, promossa per informare la cittadinanza e l’utenza delle nuove offerte relative al trasporto pubblico locale nell’area metropolitana. Per Atam erano presenti i vertici del Cda, Carmelo Basile (amministratore delegato), Ezio Privitera (presidente Cda) e Melina Sangiovanni (consigliera d’amministrazione).

Per l’assessore Battaglia «si chiude una fase relativa ad un vecchio finanziamento, con un iter un po’ travagliato che però ora giunge a compimento. L’azienda si dota di ulteriori mezzi che miglioreranno la già buona flotta di Atam al servizio della città, per il miglioramento della mobilità».

«Puntiamo molto sulla gestione della mobilità, anche nell’area generale dello Stretto. La prossima settimana – ha aggiunto – ci appresteremo alla firma per il biglietto integrato con Atm Messina, Liberty Lines che dall’1 ottobre subentrerà nel servizio di trasporto metromare. Quindi Atam punta non solo al servizio di trasporto urbano ma anche nell’area dello Stretto, insieme ad Atm di Messina».

Per il sindaco facente funzioni metropolitano Carmelo Versace: «E’ una bellissima notizia, aggiungiamo un altro piccolo pezzetto al puzzle generale di Atam. Stiamo infatti ricostruendo una società che era praticamente fallita, ed oggi lo facciamo offrendo un servizio maggiore alla nostra utenza. Vorrei focalizzare l’attenzione anche su chi offre questo servizio, ossia i lavoratori di Atam, che dopo un periodo di difficoltà stanno godendo di mezzi di ultima generazione e certamente più sicuri. Con questi nuovi bus – ha concluso – ci piace pensare che tutta la città sarà maggiormente unita, anche perché saremo in grado di raggiungere, con maggiori servizi, le zone più alte e le periferie».

Infine per Atam, Giuseppe Basile ha ricordato che «Si tratta di 15 bus gasolio di ultima generazione, con un impatto di emissioni molto basso che saranno dedicati al trasporto verso le zone pedemontane ed altre dove c’è maggiore difficoltà di accesso rispetto al centro. Completiamo il parco mezzi in attesa – ha evidenziato – degli arrivi dei nuovi mezzi elettrici che rivoluzioneranno il sistema di trasporto anche dal punto di vista tecnologico e ambientale». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Istituzioni a confronto su “Digitalizzazione e Smart working per lo sviluppo del Mezzogiorno”

Il Dipartimento per le pari opportunità del Consiglio dei ministri, in collaborazione con il Comune e la Città metropolitana di Reggio Calabria, ha organizzato l’evento “Digitalizzazione e Smart Working per lo Sviluppo del Mezzogiorno”, tenuto nel Salone dei Lampadari “Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio.

Il focus rientra tra le attività previste dal progetto “Lavoro Agile per il Futuro della PA: Pratiche innovative per la conciliazione vita- lavoro”, promosso dal dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. Avviato nel 2018, è stato detto nel corso degli interventi, il progetto ha accompagnato la diffusione del lavoro agile in oltre 60 Amministrazioni pubbliche beneficiarie, prima della pandemia da Covid-19, durante le varie fasi dell’emergenza dal 2020 alla fase post emergenziale, sino al graduale rientro alla normalità. Giunto alla fase conclusiva, il progetto ha l’obiettivo di capitalizzare quanto realizzato e appreso prima e dopo la pandemia per rendere la modalità di lavoro agile uno strumento strutturale ed innovativo sia per la pubblica amministrazione che per il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori.

Nel corso della giornata sono presentate le esperienze delle PA locali con l’obiettivo di analizzare i percorsi realizzati e i risultati raggiunti anche in termini di sviluppo del territorio per la costruzione di un percorso condiviso con tutta la rete.

A Palazzo San Giorgio si è quindi svolto un momento di confronto tra rappresentanti delle Istituzioni coinvolte, dirigenti e funzionari pubblici, anche regionali, Camera di commercio e rappresentanti dell’imprenditoria, che ha registrato la presenza, tra gli altri, del sindaco facente funzioni della Città metropolitana Carmelo Versace, dell’assessora comunale all’Occupazione e lavoro Angela Martino e del coordinatore dell’Ufficio per le politiche delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, Stefano Pizzicannella.

«Da diverso tempo sosteniamo che quello della formazione dei nostri dipendenti e collaboratori, ossia quelli che vivono nel quotidiano anche le difficoltà presenti all’interno di una Pubblica amministrazione, è sempre più prioritario» ha detto Carmelo Versace. «L’approccio al lavoro agile – ha aggiunto – coniuga spesso e volentieri quelle che sono delle difficoltà ma che possono poi tramutarsi in reali opportunità. Dal mio punto di vista il fine è quello, non soltanto di favorire e mettere nelle condizioni i nostri lavoratori di vivere meglio e di poter organizzare meglio il proprio lavoro, ma anche – ha concluso Versace – di aumentare le performance e quindi metterli nelle condizioni di poter produrre con una formazione più adeguata».

Per l’assessora Angela Martino: «Il miglioramento organizzativo delle amministrazioni pubbliche, contestuale al confronto con le pratiche di implementazione della modalità di lavoro agile anche nel settore privato, è funzionale al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori».

«Nuovi approcci organizzativi – ha aggiunto – possono migliorare il rapporto fra la dimensione professionale e quella privata di donne e uomini, nonché aumentare la produttività dei lavoratori, ma affinché ciò si realizzi sono indispensabili momenti di analisi e studio come quello offerto attraverso questo progetto iniziato nel 2018, proprio alla luce delle attuali e persistenti differenze nel nostro Paese fra la funzione sociale svolta dal genere femminile rispetto a quello maschile».

«Il Dipartimento per le pari opportunità – ha ricordato Pizzicannella – ha promosso, a partire da prima della pandemia, il progetto sul lavoro agile nelle nelle p.a. ed è stato un progetto che vedeva l’utilizzo del lavoro agile in un momento del tutto pionieristico».

«La pandemia ha cambiato tutto – ha aggiunto – perché il lavoro agile è diventato una necessità. Adesso finita la fase emergenziale ci troviamo in una nuova fase, in cui lavoro agile è la normalità, sostanzialmente entra nell’organizzazione delle amministrazioni con una modalità ordinaria di gestione delle attività e, ovviamente, le amministrazioni lo utilizzano sulla base delle loro esigenze anche in maniera molto diversa. Ci sono Comuni che hanno necessità di erogare servizi al pubblico che ovviamente lo utilizzeranno in maniera diversa rispetto ad altre che non hanno questa necessità. Sicuramente – ha concluso – è un impianto organizzativo che è da considerarsi ormai la normalità».

Nel corso del confronto sono intervenuti, tra gli altri, anche Giuseppina Attanasio (dirigente Risorse umane della Città metropolitana), Fabio Nicita (dirigente Innovazione digitale Città metropolitana), Agostino Silipo (Ceo System House srl), Barbara Bertolucci (direttrice delle risorse umane dipartimento Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri), Valerio Lucciarini (direttore generale di Autonomie locali italiane). (rcs)

Al Bano in concerto a Reggio Calabria, la Princi: «Un grande evento per una grande piazza»

«Siamo entusiasti che ci sia grande fermento ed entusiasmo in attesa del grande concerto di Al Bano a Reggio Calabria. Un grande evento per una grande piazza, affamata di cultura e spettacolo. E non solo… perché ci aspettiamo migliaia di visitatori provenienti dalle altre città calabresi ed anche da Messina. Quello di Piazza Indipendenza, nel cuore di Reggio, è l’unico concerto di Al Bano Carrisi previsto in tutto il Sud Italia nel 2023. Ed è l’unico gratuito!».

A dirlo è Giusi Princi, vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, rimarcando l’importanza del grande evento, finanziato nell’ambito di Bronzi50.

Ricordiamo che il concerto si terrà, d’intesa con il Comune di Reggio Calabria, domenica 24 settembre alle ore 21:30 in Piazza Indipendenza. Lo stesso giorno, alle ore 18:00, presso il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, avrà luogo una conferenza stampa con il vicepresidente della Regione e l’artista di fama internazionale.

«Quello di Al Bano è uno spettacolo che non solo racchiude i successi della lunghissima carriera di uno dei più grandi cantautori italiani, ma al contempo le tappe di quelli che sono stati i cambiamenti della musica italiana nel tempo. Saranno circa 2 ore di spettacolo – aggiunge Giusi Princi – durante cui l’eccezionale performer pugliese, famoso in tutto il mondo, darà sfoggio dei suoi più grandi capolavori e delle sue incredibili doti vocali, con cui si è aggiudicato nel tempo ben 26 dischi d’oro e 8 di platino. Una produzione notevole, che con il tour dei prossimi mesi attraverserà i palcoscenici del mondo, per unire attraverso la musica italiana e portare alti i valori del nostro Sud. Pertanto, con il presidente Roberto Occhiuto siamo felici di avere Al Bano in Calabria».

Lo spettacolo di Reggio Calabria racchiude i successi che costellano la lunga carriera di Al Bano: da Nel sole con un milione e trecentomila copie vendute a Sharazan, Felicità, Nostaglia canaglia, È la mia vita, fino a quelli più recenti.

Al Bano sarà accompagnato da Alterisio Paoletti al pianoforte e tastiere, Adriano Pratesi alla chitarra, Giulio Boniello al basso, Maurizio Dei Lazzaretti alla batteria, Tiziana Giannelli al violino e dalle coriste Alessandra Puglisi e Luana Heredia.

A precedere il concerto, una serie di letture a tema Magna Graecia, a cura di Luigi Parisi, noto regista, film director e content creator. (rcz)

REGGIO CALABRIA – Marra assicura: «Presto il consiglio comunale dei ragazzi»

«Dare voce ai giovani studenti della nostra città, offrendo loro uno spazio in cui possano esprimersi, confrontarsi e partecipare attivamente e democraticamente, alla formulazione di idee e proposte per l’intera comunità». E’ questo l’obiettivo che si pone il presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria con la prossima istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

«Un progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale, con il prezioso supporto del consigliere Nino Malara, presidente della Commissione Cultura e istruzione, e dell’assessora all’Istruzione Lucia Nucera, per sviluppare un percorso di educazione civica, ma soprattutto – spiega Marra – di partecipazione attiva e consapevole di tutti quei ragazzi che vorranno cimentarsi, con il loro autentico entusiasmo, in un’esperienza di interlocuzione diretta con gli attori politici ed istituzionali della città. Un progetto che rientra negli obiettivi strategici dell’amministrazione comunale, in materia di partecipazione giovanile, in linea con gli indirizzi di mandato del sindaco Giuseppe Falcomatà. Non solo dunque un fatto dal valore simbolico, ma un esempio di responsabilizzazione per gli studenti chiamati alla grande sfida della costruzione della classe dirigente “di domani”».

«Ho scritto ai dirigenti scolastici degli Istituti di secondo grado, nell’intento di un cammino condiviso che possa far maturare nei ragazzi, il senso dell’ impegno dentro le istituzioni, e soprattutto l’importanza che da esso derivano nell’ espressione di scelte e posizioni. Penso che sia compito della politica – conclude il presidente del Consiglio – accorciare le distanze tra giovani generazioni ed istituzioni, dare l’opportunità di scoprire e comprendere anche la macchina amministrativa, ed incoraggiare le giovani generazioni ad occuparsi di temi importanti per aiutarli a maturare una coscienza critica che possa aiutare la crescita culturale della città». (rrc)

CAULONIA (RC) – L’amministrazione comunale presente all’incontro col ministro Valditara

Anche l’amministrazione comunale di Caulonia è stata presente all’importante incontro avvenuto mercoledì a San Luca con il Ministro dell’Istruzione e del Merito prof. Giuseppe Valditara. A rappresentare Caulonia è stata Agnese Panetta, delegata alla Pubblica istruzione del Comune di Caulonia, che si è confrontata con le istituzioni presenti sulle tematiche relative alle scuole del territorio comunale.

«Abbiamo registrato un importante approccio istituzionale per l’istruzione pubblica con un impegno del Governo a nuovi finanziamenti destinati alle scuole, per renderle strutture efficienti e per consentire l’acquisto di nuove competenze che apriranno agli studenti nuove vantaggi di inserimento lavorativo», ha dichiarato Agnese Panetta.

«Nel corso della manifestazione unitamente al consigliere regionale Salvatore Cirillo siamo stati insieme con il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, e con la vicepresidente, Giusi Princi. Al centro dell’evento l’importanza della scuola, quale polmone essenziale per lo sviluppo dei nostri giovani e per il progresso del nostro territorio attraverso una offerta formativa di qualità», ha proseguito la delegata alla Pubblica istruzione di Caulonia che ha concluso affermando: «Continueremo a lavorare con il massimo impegno per rendere le scuole di Caulonia al passo con i tempi, sostenendo gli operatori del settore e migliorando i servizi e creando nuove opportunità per i nostri studenti».

REGGIO CALABRIA – Polis Cultura presenta la sua stagione 2024 al Teatro Cilea

Portata a termine una straordinaria trentottesima edizione di Catonateatro, la Polis Cultura presenta una stagione invernale tra le più importanti mai realizzate al Teatro Cilea di Reggio Calabria da questa organizzazione, divenuta negli anni vero e proprio punto di riferimento culturale della città, non solo per il pubblico, che attende ogni volta con ansia le uscite dei vari cartelloni, ma anche per le produzioni e le compagnie nazionali, che cercano la Polis proprio per il desiderio di esibirsi a Reggio, grazie all’esperienza e alla professionalità di questa storica organizzazione teatrale.

Il livello artistico quest’anno raggiunge punte d’eccellenza con spettacoli che faranno tappa al Cilea anche per 4 repliche consecutive. Tutto questo reso possibile grazie al duro lavoro di questi mesi, ripagato da un pubblico consolidato che anche questa estate non ha mancato di far sentire il suo sostegno e che chiede a gran voce da mesi una stagione invernale di grandi spettacoli. La Polis ha risposto costruendo un cartellone con appuntamenti davvero imperdibili, tra prosa, musical, balletto, eventi speciali.

Si parte il 2 Gennaio con uno dei titoli tra i più amati di sempre, presentato da una delle Compagnie più importanti della danza italiana, il Balletto di Milano diretto da Carlo Presta, stiamo parlando dell’immortale Romeo e Giulietta di William Shakespeare in una nuova produzione su musica di P.I. Tchaikovsky, unica versione al mondo (poiché sempre viene rappresentato con le musiche di Prokofiev). La stessa compagnia si è fatta notare questa estate a Catona con una apprezzatissima Carmen di Bizet.

La prosa e con essa i grandi autori sono sempre al centro delle Stagioni della Polis, il 17 Gennaio infatti sarà la volta di Eduardo De Filippo e del suo Uomo e Galantuomo in una produzione Gitiesse Artisti Uniti con il teatro della Toscana, per la regia del maestro Armando Pugliese che dirige un cast di splendidi attori con protagonisti Geppy Gleijeses, Lorenzo Gleijeses, Ernesto Mahieux. Meccanismo comico straordinario, narra la storia di una compagnia di guitti scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare. Una commedia dal sapore “scarpettiano”, in cui si ritrovano i temi cari a Eduardo.

Il terzo appuntamento è un Musical come se ne sono visti pochi a Reggio Calabria, uno spettacolo straordinario per effetti speciali, coreografie, performer, scene e tanto altro… stiamo parlando di Rapunzel il musical tutto italiano, scritto da un gruppo di autori diretti da Maurizio Colombi, una versione della celebre fiaba dei fratelli Grimm che viene rielaborata trasformando Gothel, sorella di Grethel e matrigna di Rapunzel, in protagonista principale, una bravissima Lorella Cuccarini. Dopo il successo delle recite romane al Teatro Brancaccio, lo spettacolo prodotto da Alessandro Longobardi, inizia il tour tra i principali teatri italiani (seconda stagione), diventando a buon diritto un classico del musical, amato da grandi e piccini e acclamato da più di 150.000 spettatori. Gli spettatori reggini avranno la possibilità di scegliere tra le 4 repliche (dal 26 al 28 Gennaio 2024 con pomeridiana domenicale) messe a disposizione dalla Polis per accontentare davvero tutti.

Ancora la grande commedia con uno dei suoi protagonisti più acclamati, il 6 Febbraio il grande ritorno al Cilea di Carlo Buccirosso che ha scritto e diretto l’esilarante Il vedovo allegro, e già il titolo è tutto un programma con il protagonista Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, persa la sua amata moglie a causa del virus, che si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquario.

Ancora una commedia, romantica, il 28 Febbraio, Il padre della sposa di Caroline Francke, di cui saranno interpreti Gianfranco Jannuzzo, Barbara De Rossi e Martina Difronte, per la regia di Gianluca Guidi, lo spettacolo si presenta come una divertente comedy piena di gag e momenti coinvolgenti, animata da situazioni tenere e divertenti. Dal celebre film di Vincente Minnelli con Spencer Tracy, Joan Bennett e Liz Taylor.

Un altro bellissimo ritorno il 20 Marzo, dopo lo strepitoso Il Malato immaginario della scorsa Stagione (sold out al Cilea) per il grande Emilio Solfrizzi, che questa volta veste i panni del protagonista de L’Anatra all’Arancia, un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Grande cast con tra gli altri Carlotta Natoli e Ruben Rigillo per la regia di Claudio “Greg” Gregori del famoso duo Lillo e Greg, co-produzione tra Compagnia Moliere e Teatro Stabile di Verona.

Ed eccoci arrivati alla chicca di questa stagione, per la gioia di grandi e piccini. Dopo gli straordinari Dante Inferno e Il gatto con gli stivali visti nelle scorse stagioni a Catonateatro la celebre Compagnia marionettistica Carlo Colla e Figli, torna a Reggio Calabria per uno degli spettacoli più belli della sua storica produzione che, ricordiamo, vanta una storia centenaria nel campo del teatro di figura. Sarà infatti Pinocchio (debutto al Piccolo Teatro di Milano) a meravigliare i fortunati spettatori del Cilea per ben 4 repliche, dal 5 al 7 Aprile (pomeridiana Domenica), con la grande Arte dei maestri burattinai Colla di Milano, famosi in tutto il mondo.

Finale di Stagione riservato ad un vero e proprio evento speciale, ovvero la trasposizione della storia «più letta e amata di tutti i tempi» come recita la locandina dello spettacolo. Il 19-20-21 Aprile, con pomeridiana di Domenica, arriva al Teatro Cilea Il Piccolo Principe, in un grande allestimento che ha debuttato al Sistina con 7 Sold out di fila, reso possibile grazie allo storico rapporto tra il direttore artistico Chilà e il produttore Antonio Murciano (Razmataz Live), uno spettacolo imperdibile, pronto a incantare il pubblico di tutte le età. Scene mirabolanti (un aereo che atterra sulla platea), costumi ed effetti speciali eccezionali: «Ciascuna scena non si ferma agli occhi o alle orecchie o all’olfatto» racconta il regista Stefano Genovese «Quelli sono solo porte sensoriali per arrivare alla destinazione finale: il cuore di ogni spettatore». Fedele allo stile dell’opera originale, nel mettere in scena “Il piccolo principe” Stefano Genovese ha deciso di non lasciare alle parole il ruolo centrale, ma di affidare il racconto all’immaginazione, traducendolo in un’esperienza spettacolistica evocativa che solo il teatro, per sua stessa natura, è in grado di restituire. Non resta dunque che seguire i canali della Polis Cultura e di Catonateatro (sito, social…), presto saranno comunicate tutte le info per abbonamenti e biglietti. (rrc)