L’Amministrazione comunale di Villa San Giovanni, guidata dal sindaco Giusy Caminiti, ha denunciato come «la rete idrica della nostra Città è come un malato con una grave emorragia e più acqua immettiamo più ne perdiamo nel sottosuolo!».
«Ecco perché la riattivazione della quarta pompa non è la soluzione al problema e, di fatto – viene spiegato – costituisce un azzardo economico inutile. La nostra rete idrica non è integra ed efficientata, nonostante le promesse dell’ormai lontano 2015. Oggi l’acqua che arriva in Città è sufficiente al fabbisogno di 20mila abitanti e Villa ne conta il 25% in meno. Ne abbiamo avuto conferma giovedì scorso durante una lunga riunione operativa coordinata dall’assessore al ramo Ruggero Marra, alla presenza dei dirigenti del settore tecnico arch. Foti ed ing. Albanese e del geom. Sergi, dei tecnici della Sorical».
«Il mancato efficientamento della rete per quasi un decennio – continua la nota – senza che alcun tratto sia stato sostituito se non nel mese di dicembre scorso; le riparazioni su riparazioni che hanno aumentato i costi per l’ente ma non hanno risolto i problemi atavici; la mancanza di scelte risolutive nel lungo periodo ha inevitabilmente portato la Città a subire oggi un disagio idrico importante. In questi mesi vi abbiamo chiesto scusa per il disagio e abbiamo confidato nella vostra pazienza; vi abbiamo chiesto di comprendere la natura e le cause dei disservizi; abbiamo invocato senso di responsabilità e questa Comunità, al di là di pochissime eccezioni, ha dato fiducia e non ha inteso strumentalizzare un problema che mette a dura prova ciascuno di noi. Ma soprattutto in questi mesi abbiamo lavorato su due obiettivi: migliorare l’esistente e programmare il futuro».
«Il Cis Acqua 2022, infatti, se finanziato – viene sottolineato – ci permetterà di sostituire una rete idrica vetusta e malandata e risolvere definitivamente il problema. Nell’immediato, poi, abbiamo fatto scelte decise e coraggiose, come quella di chiudere la quarta pompa già a settembre scorso, per non gravare sulle casse già malandate dell’ente e conseguentemente sulle tasche dei contribuenti che pagano il massimo per i tributi comunali. Noi non vogliamo né percorrere scorciatoie né trovare soluzioni tampone che prendono in giro la comunità senza venire a capo del problema».
«La risoluzione con Telereading (decisione politica che ha fondamento giuridico con implicazioni di non poca importanza, ma anche fondamento tecnico rilevante) vuole tagliare in maniera netta con la gestione del passato, completamente fallimentare come dimostrano i fatti del presente! Con questa decisione abbiamo “ridestinato”– si legge – risorse economiche importanti per l’ente, utilizzandole per cambiare interi tratti di condotta, evitando la prassi datata di un dispendio economico folle. Abbiamo messo in piedi una squadra idrica composta dai nostri operai, che da mesi stanno lavorando per intercettare e riparare le dispersioni e si sono ridotte notevolmente le perdite in superficie; combattiamo con quelle occulte e silenti».
«Siamo riusciti in soli 180 giorni – viene ricordato – a dotarci di un sistema di elettrovalvole di proprietà comunale che ci permette di monitorare l’andamento dei serbatoi e di procedere da remoto, quando necessario, con le aperture e le chiusure. Questo ha permesso di effettuare le chiusure in orari notturni e non più serali, riducendo i disagi di tutti noi, consentendo altresì di risparmiare sulle reperibilità, cosa di non poco conto per un comune in dissesto. Così come stiamo anticipando le aperture alle prime luci dell’alba per andare incontro alle esigenze di chi, al mattino presto, ha bisogno di un bene primario come l’acqua. Vogliamo chiarire che le chiusure si stanno rendendo necessarie solo su alcuni serbatoi e per pochissimi giorni a settimana. Nonostante ciò, stiamo continuando a lavorare a step con una programmazione che mira a ridurre al minimo i disagi per la nostra comunità. In questi mesi abbiamo ridotto i costi del servizio e abbiamo provato a migliorarlo; nelle prossime settimane grazie ad interventi mirati sulla rete, coadiuvati anche dai tecnici di Sorical, proveremo a superare altre criticità che i nostri uffici hanno individuato».
«Stiamo lavorando – prosegue la nota – per non farci trovare impreparati per la stagione estiva, con degli accorgimenti che miglioreranno il servizio e diminuiranno gli sprechi. E ancora, stiamo studiando come utilizzare i pozzi presenti in città, che negli anni sono stati trascurati o, peggio ancora, sottratti alle esigenze della nostra comunità, cosi come stiamo valutando di dotarci di nuovi pozzi di proprietà comunale.
Vogliamo che Villa San Giovanni abbia servizi di qualità per noi cittadini, evitando di sprecare risorse e ingrassare le tasche di privati che cercano di fare utili facili sulle spalle di noi villesi».
«Ricominceremo con una campagna mirata di ricerca perdite – conclude la nota –. Oggi chiusure notturne a intermittenza, ma se tutti gli interventi in essere daranno buon frutto, presto solo riduzioni di portata e sempre più diradate. Nel prossimo consiglio comunale approfondiremo con una discussione ad hoc tutte le criticità, gli effetti di ogni scelta del passato e del presente, perché la Città ha diritto di discernere e giudicare l’operato dei suoi amministratori». (rrc)