Il Museo Diocesano di Gerace entra a far parte del Sistema Museale Nazionale

Il Museo Diocesano – Tesoro della Cattedrale di Gerace, guidato da Giacomo M. Oliva, è stato accreditato dalla Regione nel Sistema Museale Nazionale.

Una Commissione tecnico-scientifica composta dal Dirigente del Settore Cultura Regionale da due esperti destinati dal ministero della Cultura – Segretariato regionale per i beni culturali e del paesaggio della Calabria  ha esaminato e verificato, scrupolosamente, la nutrita documentazione e l’autovalutazione compilata su piattaforme digitale AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) così come previsto dal Decreto del Ministero dei Beni Culturali   n.542 del 20 giugno 2018 .

Il raggiungimento di tale obiettivo ha comportato un iter burocratico abbastanza complesso ma necessario per le garanzie richieste stabilite e suddivise  in livelli che riguardano lo stato giuridico, l’aspetto finanziario,  le misure di sicurezza adeguate alle norme europee e internazionali, la consistenza del patrimonio, l’attività di promozione, il personale, i rapporti con il territorio gli obiettivi di miglioramento di accessibilità e sostenibilità e in modo particolare  la corretta e rigorosa gestione. Sono tutti i Livelli Uniformi di Qualità (LUQ) che il Museo Diocesano di Gerace ha raggiunto primo in graduatoria.

I cinque Musei diocesani della Calabria che hanno ottenuto l’accreditamento al Sistema Museale, oltre a Gerace, sono Reggio Calabria-Bova, Catanzaro-Squillace che si aggiungono a Rossano e Santa Severina del 2023.

Il Sistema museale nazionale è il progetto coordinato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Musei, oggi diretta da Massimo Osanna, che mira alla messa in rete dei quasi 5.000 musei e luoghi della cultura italiani – pubblici (statali e non) e privati – al fine di migliorare il sistema di fruizione, accessibilità e gestione sostenibile del patrimonio culturale. Il sistema, cui i musei possono aderire su base volontaria e mediante un processo di accreditamento, nasce con l’obiettivo di improntare la governance del patrimonio culturale alla sostenibilità, all’innovazione e alla partecipazione.

L’adesione al sistema si basa sul riconoscimento della qualità e sulla propensione al miglioramento continuo e progressivo, attraverso l’applicazione di livelli uniformi di qualità a tutti i musei e luoghi della cultura italiani, sia pubblici che privati, indipendentemente dalla proprietà, dimensione, regione di appartenenza.

Per mons Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, «sì, è vero, è un bel traguardo che premia il lavoro silenzioso e costante di coloro che credono nello sviluppo culturale della nostra  comunità proiettata verso il futuro conoscendo le proprie radici di arte e di fede».

«Certamente entrare nel Sistema Museale Nazionale – ha detto Giacomo Oliva – non è stato facile perché il percorso è stato complesso. La Commissione ha esaminato scrupolosamente la documentazione che prevede  tutte le misure di sicurezza, di promozione, di gestione, e quant’altro. E’ un traguardo ma è anche un inizio di nuovi impegni per rilanciare la nostra terra». (rrc)