Istituita la cabina di regia per monitorare le risorse idriche

Si è riunita, nei giorni scorsi, la cabina di regia e tavolo di lavoro per monitorare la disponibilità della risorsa idrica e specificamente per garantire l’utilizzo della stessa ai fini potabili, irrigui ed industriali.

Presieduta dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, la cabina è composta dai vertici dei Dipartimenti agricoltura e ambiente della Regione Calabria, Giuseppe Iiritano e Salvatore Siviglia, dai rappresentanti della Provincia di Crotone e dei Comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cutro, Rocca di Neto e Cirò Marina, oltre ai referenti di Consorzio di Bonifica, Sorical e A2A, la società che ha in gestione i bacini idrici silani.

Per contrastare l’attuale situazione di siccità, con una delibera di Giunta, la Regione Calabria ha stanziato 3 milioni di euro dedicati al programma di interventi per il collegamento del Lago di Sant’Anna con il Comune di Isola di Capo Rizzuto e per l’emungimento di acqua da nuovi pozzi per l’area dei Comuni di Cutro, Cirò Marina e Strongoli.

A2A ha continuato ad adottare strategie di gestione degli invasi dell’Arvo e dell’Ampollino orientate all’accumulo della risorsa idrica, producendo energia idroelettrica esclusivamente turbinando gli apporti naturali. Grazie all’impegno della Società, i volumi di acqua presenti negli invasi sono cresciuti del 32%, passando negli ultimi due mesi da 50 a 66 milioni di metri cubi, aumentando quindi la riserva per il soddisfacimento dei fabbisogni prioritari idropotabili e irrigui.

A2A sta inoltre operando per garantire il soddisfacimento idropotabile di Isola di Capo Rizzuto in questa fase di inoperatività del bacino di Sant’Anna. I lavori di manutenzione straordinaria in carico al Consorzio di Bonifica termineranno intorno al 20 aprile, successivamente partiranno le operazioni di invaso.

L’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale ha ricordato la comunicazione che invita tutti gli stakeholder dell’area ad attivare azioni di riduzione dei consumi e di risparmio della risorsa idrica, in ragione della classificazione della severità idrica media sancita per l’attuale periodo sia per il comparto idropotabile sia per quello irriguo. Sulla stessa linea, Sorical ha rappresentato ai Comuni di porre in essere misure per la razionalizzazione ed il risparmio idrico in particolare per la criticità degli emungimenti da pozzi sotterranei, risorse che si stanno consumando e sono già limitate rispetto alle esigenze del periodo estivo.

La cabina di regia ha inoltre analizzato i dati pluridecennali degli apporti idrici, prevedendo una media di circa 50 milioni di metri cubi di acqua immagazzinabile negli invasi silani. Tale volume, in aggiunta a quello già presente, consentirebbe sì di garantire gli impegni previsti per la stagione irrigua da maggio a settembre 2024 e, come stimato dal Consorzio di Bonifica, la prima coltura agricola, ma ciò comporterebbe il quasi totale esaurimento della risorsa per il successivo periodo autunnale.

I partecipanti al tavolo si sono infine impegnati ad attivare azioni di risparmio della risorsa idrica e a impegnare le proprie competenze per migliorare la condizione delle attuali reti di distribuzione idropotabile e irrigua. (rcz)

Versace (Metrocity RC): Cambio climatico obbliga a gestione strategica delle risorse idriche

Per il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, «la trasformazione veloce cui ci obbliga il cambio climatico nella gestione istituzionale della risorsa idrica in ogni sua forma, sia per la potabilità e gli usi domestici che per l’agricoltura ed il territorio in genere».

Intervenendo al convegno dal titolo Acqua per la Vita organizzato dal Club Lions Reggio Calabria tenutosi nei giorni scorsi al Dipartimento Diceam dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana Carmelo Versace, rimarcando «il valore e la preziosità dell’acqua come bene comune ed universale».

«Sono stati accumulati ritardi notevoli, negli ultimi decenni, da parte di tutte le istituzioni rispetto a questa tematica – ha spiegato il rappresentante di Palazzo Alvaro – le alluvioni che hanno colpito il nostro Paese e gli eventi estremi, in genere, ci dicono a chiare lettere che il cambio climatico è più veloce di noi e che i nostri territori sono ancora assolutamente impreparati».
«Serve ogni sforzo necessario, collaborando proprio con le università ed ogni soggetto preposto, per una gestione oculata, strategica ed intelligente delle acque. Parlarne nella nostra città, che atavicamente vanta purtroppo una precarietà rispetto a questo settore, a fronte però di una serie di interventi effettuati e programmati in questi ultimi anni, ha un valore ancora più grande – ha concluso Versace – abbiamo il dovere di recuperare il tempo perso per bilanciare con interventi seri questa grande trasformazione del nostro clima, soprattutto dal punto di vista della sicurezza». (rrc)

«FARE GLI STATI GENERALI DELL’ACQUA»
CGIL: OCCHIUTO NON PERDA L’OCCASIONE

di ANGELO SPOSATO e FRANCESCO GATTO – È bastato il lancio di un servizio, all’interno di una nota televisione nazionale, per far riesplodere indignazioni, attribuzioni di responsabilità e polemiche sulle ataviche disfunzioni che gravano come un macigno sulle sorti dell’acqua e della depurazione in Calabria.

Eppure, il servizio ha ripreso, seppur con tutta la sua gravità, elencando numeri, tempi, risorse perse e classifiche quello che si conosce da decenni ovvero, che in molte regioni del sud e, la Calabria è il punto più annoso, non esiste un sistema articolato del SII che riesca a contemperare la legge (legge galli n°36/94 e TUA 152/06) con il rispetto di un diritto di cittadinanza.
È altrettanto chiaro ed evidente che il mancato riordino del servizio ci pone nella condizione di non poter gestire, allo stato, tutta una serie di dotazioni finanziari europee e nazionali che potrebbero garantire il salto di qualità  alla gran parte delle regioni del sud.

Quindi, per il contesto sinteticamente descritto, il rischio di essere tagliati fuori dalle traiettorie di tutti i  finanziamenti pubblici è reale, ed in parte, purtroppo, questa condizione si è già concretamente realizzata proprio per effetto delle mancate riforme e per l’assenza di capacità e lungimiranza della nostra classe politica.

Basti pensare che, per la depurazione, segmento fondamentale del servizio che ha effetti anche su tante filiere, una su tutte quella dell’industria del turismo ma anche quella afferente all’economia circolare, produttiva etc etc, non si riesce a programmare e mettere a terra le risorse per l’adeguamento degli impianti coinvolti dalle procedure di infrazioni europee per le quali ogni anno paghiamo laute sanzioni.

E come non ricordare con sdegno la mancata opportunità di utilizzare proficuamente le risorse previste dal programma “React Eu” che ha visto sfumare l’impiego di ben 104 milioni di euro da investire sulle reti colabrodo di distribuzione dei Comuni con il conseguente balletto delle responsabilità istituzionali.

Per tali ragioni, la Calabria delle istituzioni, a tutti i livelli, è chiamata ad una prova muscolare non indifferente e tempestiva, diversamente, l’amara verità richiamata dal servizio televisivo sarà l’ennesimo colpo, forse quello definitivo, ad un settore quello idrico capace, se gestito e sistematizzato, di  essere volano di crescita e benessere ancorché garanzia di buona e stabile occupazione.

Crediamo fortemente che, per raggiungere gli obiettivi appena richiamarti andrebbero affrontati i nodi che bloccano la riforma e che a nostro avviso dovranno essere risolti dentro una celere  road-map per obiettivi che, schematicamente decliniamo in modo indicativo, prioritario ma non esaustivo ovvero:

1. Immediata attuazione delle norme in materia ambientale e SII TUA 152/06 e L.R. n° 10 del 20 aprile 2022 recante disposizioni sui cicli di Rifiuti e Acqua;
2. Dopo la “pubblicizzazione di So.Ri.Cal” 15 giugno 2022, avviare una fase di profonda riorganizzazione interna della Società  definendo i fabbisogni occupazionali e le relative assunzioni e, contestualmente lavorare all’uscita dall’attuale stato di liquidazione con  un piano di “exit strategy ”  approvato con delibera da parte della Giunta Regionale ed il successivo  passaggio presso il Tribunale competente. Infine costruire un serio piano industriale che metta al centro le potenzialità e il know how presenti in una visione di lunga prospettiva;
3. Ingresso nell’azionariato di Sorical da parte dei Comuni calabresi al fine di esercitare il cosiddetto contro analogo per come prevede la norma di riferimento;
4. Indire il prima possibile (Regione e Autorità Rifiuti e Risorse idriche della Calabria) le elezioni che definiranno l’organismo direttivo in seno all’Autorità e successiva nomina di una serie di importanti soggetti Direttore Generale e Revisori dei conti su tutti;
5. L’Autorità e/o Ente di Governo d’Ambito regionale dovrà discutere e decidere la forma di gestione per il SII  e allo stesso modo il cosiddetto “Piano d’Ambito” strumento necessario per costruire il piano industriale del futuro gestore e definire l’adeguamento del piano tariffario;
6. L’Autorità dovrà individuare il soggetto gestore (noi crediamo Sorical rilanciata e multiutility) a cui affidare il SII per l’intero territorio regionale dalla captazione alla bollettazione finale passando dalla depurazione;
7. La Multiutility (Sorical) dovrà avviare, per come previsto dalle norme in materia di servizio idrico, il percorso di integrazione formale e sostanziale in primis delle gestioni esistenti e successivamente tutte le gestioni che i Comuni gestiscono in forma diretta (non in linea con le norme)  che in gergo tecnico vengo definite “in economia”;
8. Le prime integrazioni che andranno affrontate riguardano le gestioni associate, riconosciute ed esistenti (ARERA) con lo strumento giuridico adeguato e con la garanzia dell’assorbimento dei lavoratori, secondo noi prediligendo lo strumento della fusione per incorporazione al fine di soddisfare meglio le prerogative economiche, giuridiche e occupazionali;
9. Integrazioni, dentro il gestore unico,  delle gestioni in mano ai Comuni  che è la fetta più significativa e per questa via più complessa (circa l’80%) soprattutto per quello che concerne la depurazione che oggi è polverizzata in mille gestioni pubblica (Corap), tanto privato affidata con gare, in proroga etc etc;
10. Gestione integrata e sistematizzata del Servizio Idrico Integrato che possa  avere una adeguata governance, una  significativa dote finanziaria iniziale, che sappia   gestire  e mettere a terra i finanziamenti del PNRR e non solo e, garantire qualità del servizio a tariffe adeguate;

Questa, secondo noi,  la road-map  in 10 tappe che la politica e le Istituzioni dovranno percorrere in un’unica direzione   ed in tempi celeri. Diversamente, crediamo, che la profonda riforma che attiene al diritto di cittadinanza per eccellenza “ la fruizione del bene acqua” ancor di più in un periodo di crisi idrica, resterà ancora una volta un’occasione perduta…forse l’ultima.

Per tali motivi, invitiamo il Presidente on. Roberto Occhiuto ad aprire, sul tema, una nuova fase riformatrice convocando “gli stati generali dell’acqua”  nella quale tutti i soggetti coinvolti, tra cui le parti sociali, potranno contribuire al rilancio di un settore strategico per la crescita, lo sviluppo ed il benessere dell’ intero tessuto produttivo e sociale  calabrese. Con questo atto lanciamo la sfida, noi siamo pronti. (as e fg)

(Angelo Sposato è segretario generale CGIL Calabria, Francesco Gatto è segretario regionale Filctem-Cgil)

MetroCity RC: incontro area jonica su ambiente e risorse idriche

Iniziative comuni da avviare nell’ambito territoriale caccia di Siderno e a favore dell’area della Locride: i consiglieri della città metropolitana di Reggio Giuseppe Marino e Domenico Mantegna hanno incontrato a Siderno il presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia RC2 dottor Domenico Tallarida e i componenti della stessa Atc. Un incontro cordiale che è servito a fare il punto della situazione non solo sui temi della caccia ma anche della cura del territorio in generale. Un’analisi ad ampio spettro nel quadro delle competenze e delle funzioni svolte dall’Atc RC2 con riferimento alla tutela degli habitat naturali e delle risorse ambientali del comprensorio di riferimento che abbraccia ben 38 Comuni del versante ionico reggino. 

«Con i rappresentanti dell’Atc – hanno spiegato i consiglieri di Palazzo Alvaro Marino e Mantegna delegati rispettivamente, fra le altre cose, al Demanio idrico e fluviale e alle Attività produttive – ci siamo confrontati sulla strategia di sviluppo territoriale, ponendo l’accento sulla necessità di rilanciare politiche per il comparto agricolo che siano in grado di far ripartire il tessuto produttivo di un settore che, storicamente, riveste un’importanza strategica per l’economia e l’occupazione del nostro territorio. In questa direzione – hanno sottolineato i rappresentanti della Metrocity – la Città metropolitana intende avviare anche un’azione incisiva sul fronte della tutela e valorizzazione del patrimonio del demanio fluviale e della risorsa idrica. Un percorso che deve vedere protagonista proprio l’Atc il cui ruolo può rivelarsi fondamentale sotto il profilo della promozione di interventi e iniziative anche in termini di una più efficace interlocuzione con la Regione Calabria».

«Questo momento – hanno inoltre rimarcato Marino e Mantegna – si inserisce nel quadro di un programma di più ampio respiro che la Città metropolitana sta portando avanti attraverso una presenza e un impegno costanti sul territorio da parte dei consiglieri metropolitani. Un lavoro di prossimità – hanno poi concluso i rappresentanti di Palazzo “Alvaro” – che sta ponendo al centro dell’agenda della Metrocity le istanze delle comunità locali e i temi strategici sui quali stiamo lavorando, con l’obiettivo di cogliere tutte le opportunità di crescita e sviluppo di cui il nostro Ente dispone, anche nell’ambito delle misure per la ripartenza post Covid”.