di PINO NANO – La notizia è di quelle croccanti, che rende merito al lavoro di ricerca di uno dei tanti figli di Calabria sparsi per il mondo, Roberto Furfaro, 50 anni, originario di Roccella Ionica, un fisico da attore americano, alto, prestante, un sorriso da star di successo, una stretta di mano poderosa, un senso della comunità e del Made in Italy davvero fuori dal comune, professore all’Università dell’Arizona, scienziato e uomo di punta della ricerca americana applicata allo spazio.
Leggiamola insieme la notizia: «Un team di ingegneri della University of Arizona guidato dal professor UArizona Systems and Industrial Engineering Roberto Furfaro ha ricevuto 4,5 milioni di dollari dal Joint Hypersonic Transition Office attraverso University Consortium for Applied Hypersonics».
Ma per cosa? I ragazzi di Roberto Furfaro stanno sviluppando sistemi di guida, controllo e navigazione migliorati per veicoli autonomi che operano a velocità #hypersonic, 5 volte la velocità del suono e più veloce. Il team comprende Brian Gaudet di Furfaro Space Systems Engineering Laboratory, Samy Missoum, Erica Corral, Alex Craig, Jesse Little e Kyle Hanquist, nonché partner di Raytheon Missiles & Defense.
Roberto Furfaro non è altro che un ex ragazzo di Calabria, che qui negli Stati Uniti si è fatto da solo, una straordinaria storia di eccellenza tutta italiana, diventato oggi una vera e propria autorità accademica, e che il mondo della ricerca internazionale riconosce come uno dei massimi riferimenti mondiali nella potenziale conquista dello spazio. Un uomo e un ricercatore di cui l’Italia deve andare fiera. Master in Ingegneria Aerospaziale alla Sapienza di Roma nel 1998, Dottorato di ricerca in Ingegneria aerospaziale all’Università dell’Arizona nel 2004, e poi da qui il grande salto ai vertici del Dipartimento di Sistemi e Ingegneria Industriale dell’Università americana e del Laboratorio di Ingegneria dei Sistemi Spaziali (SSEL).
Il regalo più bello gli viene l’anno scorso proprio dalla sua nuova città di adozione, Tucson, e soprattutto dalla sua Università, è il “Da Vinci Fellow 2021”, premio di grande prestigio riservato a professori dell’Università dell’Arizona «che hanno dimostrato alto impatto e contributo straordinario nei campi dell’ingegneria nazionale e internazionale».
Ma come se già tutto questo non bastasse a renderlo felice, in suo onore “per le ricerche compiute”, l’asteroide WX 2003 viene stato ribattezzato e nominato con il suo nome, “133474 Roberto Furfaro”. Buon lavoro professore. (pn)