Il Sindaco di Santa Severina consegna le Chiavi della Città alla sua Patrona

Il sindaco di Santa Severina, Salvatore Lucio Giordano, a nome dell’Amministrazione Comunale ha deposto ai piedi della Patrona le chiavi della Città, affinché la Santa continui a proteggere ed a preservare il popolo santaseverinese e il suo territorio.

La consegna delle chiavi, realizzate dal maestro orafo Michele Affidato, è avvenuta in occasione dell’annuale festa in onore di Sant’Anastasia, Patrona di Santa Severina e Compatrona dell’Arcidiocesi di Crotone – S. Severina, lo scorso 29 ottobre, nella storica cornice della Concattedrale, nel corso di una solenne concelebrazione presieduta da Mons. Claudio Maniago, Metropolita di Catanzaro – Squillace.

La protezione di Sant’Anastasia risale ad antiche tradizioni quando in occasione di un devastante terremoto che colpì duramente molte località calabresi, il popolo di Santa Severina, attribuendo lo scampato pericolo all’intercessione di Sant’Anastasia, la invocò come sua protettrice. Questo gesto fortemente voluto da Don Gino Gulizia, parroco della Parrocchia Santa Maria Maggiore in Santa Severina, rappresenta un intreccio di fede, devozione e tradizione popolare. 

Questo gesto fortemente voluto da Don Gino Gulizia, parroco della Parrocchia Santa Maria Maggiore in Santa Severina, rappresenta un intreccio di fede, devozione e tradizione popolare. Nel consegnare le chiavi nelle mani della santa, si affidano alla stessa i progetti, i sogni e le sofferenze della comunità. Una comunità che guarda al futuro senza dimenticare il proprio passato.

La celebrazione ha visto la numerosa e sentita partecipazione da parte della comunità santaseverinese.  Al solenne rito erano presenti non solo le autorità politiche e militari, ma anche una larga rappresentanza del clero diocesano, a testimonianza dell’importanza dell’evento per tutta l’Arcidiocesi.

Le chiavi sono un’opera di rara bellezza: forgiate in argento e laminate in oro con gemme rosse incastonate che richiamano il martirio della Santa Protettrice. Questo gesto è stato pensato come un omaggio alla Patrona e un atto di devozione che rinnova il legame indissolubile tra la città di Santa Severina e Sant’Anastasia, la cui protezione è invocata da tante generazioni di fedeli. La simbologia delle chiavi è da sempre legata alla protezione, alla custodia e al potere di intercessione della Santa, come colei che “apre le porte” alla grazia divina.

La tradizione di affidare le chiavi di una città a una figura sacra trova le sue radici in epoche antiche, simboleggiando la fiducia della comunità e l’affidamento della città sotto la protezione del Cielo. La realizzazione delle chiavi rappresenta un atto d’amore di Affidato verso la comunità di Santa Severina, a testimonianza di un legame profondo, che da un trentennio con la sua arte ha segnato momenti storici, culturali e religiosi della Città.

La scelta del maestro Michele Affidato per la realizzazione di quest’opera non è casuale. Affidato, orafo della Santa Sede, noto per il suo straordinario contributo all’arte sacra, ha già collaborato in passato con la Chiesa di Santa Severina. Tra le sue opere per questa Città, spicca la splendida Teca in argento e oro che custodisce la tela seicentesca della Madonna del Pozzoleo. Commissionata per custodire e proteggere un’opera d’arte di inestimabile valore, benedetta in Vaticano da Papa Benedetto XVI, mentre era parroco Don Serafino Parisi, oggi Vescovo di Lamezia Terme. Ma l’impegno di Affidato va ben oltre, negli anni, il maestro orafo ha creato i Pastorali d’argento per gli ultimi tre Vescovi dell’Arcidiocesi di Crotone – S. Severina: Mons. Andrea Muggione, Mons. Domenico Graziani e Mons. Angelo Raffaele Panzetta, consegnati nel giorno del loro insediamento. (rkr)

 

SANTA SEVERINA (KR) – Successo per Le Notti Bianche in Biblioteca

Successo, a Santa Severina, le Notti bianche in biblioteca, una delle molteplici attività previste dal progetto Ci vediamo in biblioteca con il quale il Comune di Santa Severina è risultato vincitore del bando “Giovani in Biblioteca” del Dipartimento politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il progetto vuole fare della biblioteca non il luogo di conservazione e consultazione dei libri ma il motore di eventi e occasioni per diffondere il piacere della lettura e dell’ascolto e la cultura del libro, nell’intera comunità che risiede in quello che è considerato uno dei borghi più belli d’Italia.

Notti bianche in biblioteca ha previsto sei incontri nel corso dei quali il momento della lettura ad alta voce si è intrecciato magistralmente per le pagine e gli autori proposti, con le esecuzioni musicali dei diversi artisti che sono stati coinvolti: Daniele Moraca in duo con Marco Trifilio; Paolo Presta con Francesco Magarò; Massimo Garritano; Gaspare Tancredi e Attilio Gualtieri; Checco Pallone con Tiziana Grezzi, Fabiana Dota, Alberto La Neve e Flavio Scanga e infine il trio femminile del Tarab Ensemble con Federica Greco, Alessandra Colucci e Serena Lionetto. Prezioso anche il supporto tecnico del service audio della cooperativa Aristippo Touring Service con Gino e Pino Barone

Calvino, Pessoa, Borges, Lorca, Corona, Eugenio Scardaccione e Franco Costabile, le voci del bosco, il canto dei migranti, il naufragio di Cutro, narrativa fantastica e realistica, poesia e brevi passaggi saggistici sono stati le pagine interpretate dalle voci di Patrizia Fulciniti e Gianni Paone dell’Associazione Terra di Mezzo, partner del progetto. Sono state anche lette direttamente dagli artisti coinvolti “Il treno ha fischiato” di Pirandello; “l’Italia in seconda classe” di Paolo Rumiz e “L’uomo che guardava passare i treni” di Georges Simenon oltre ad alcune pagine in dialetto calabrese.

L’incontro con il trio Tarab Ensemble di venerdì 12 settembre è stata la degna conclusione di un percorso che aveva l’ambizioso obiettivo di creare comunità, di far emozionare, di meravigliare, di sospendere il tempo reale per condurre i partecipanti in una dimensione altra. Tutto il pubblico presente, uomini, donne, ragazzi e bambini sono stati trascinati in una sorta di viaggio musicale/astrale che ha previsto tante mete. Il viaggio ci ha portati dalla Bielorussia al Brasile, dalla Spagna a Napoli, dalla Puglia all’India ci ha fatto viaggiare per epoche storiche e terre sconosciute, incontrare culture, senza alcun obiettivo se non quello di donare piacere ma con il risultato di rendere tutti i presenti partecipi di un’avventura in cui l’altro, lo straniero si spoglia dell’estraneità e diviene creatore musicale capace di incantarci con ritmi e melodie che seppur nati dalla parte opposta della Terra, presentano forti similitudini con la nostra musica tradizionale. A questo si unisca il coincidenziale richiamo dato dal suono del titolo di un canto del Mali “Sila” che richiama il nostro altipiano montuoso ma che in realtà significa tutt’altro: canta di bambini che si perdono nella foresta e cercano la strada per tornare a casa.

La platea è rimasta sospesa tra terra e cielo, concentrata nell’ascolto fremente di ritmi tradizionali e pop sapientemente rivisitati, orchestrati e interpretati da Federica Greco, Serena Lionetto e Alessandra Colucci, considerata dalle altre due il “centro di gravità”. Un trio di grande spessore musicale che è capace di condurre una ricerca musicale seria ma anche di divertirsi sulla scena e di coinvolgere al cento per cento tutta l’audience nel viaggio attraverso canti tradizionali centrati sull’amore, sulla libertà, su elementi naturali come l’acqua e il vento. Decine e decine di strumenti a percussione e a scuotimento hanno reso possibile, grazie all’apporto fondamentale dell’unico strumento a fiato utilizzato, la voce, l’esplorazione di diversi paesaggi sonori. (rkr)

Città Visibili alla scoperta di Santa Severina

di ANNA MISURACA – Continuano gli itinerari delle Città Visibili tra i paesi da scoprire, o riscoprire, nella nostra Calabria. Santa Severina, in provincia di Crotone, di origine bizantino-normanna era già annoverata, con il nome greco di Siberene, come città dell’Enotria nel V secolo a.C. mentre il nome Santa Severina è successivo al X secolo d.C. Comincia così il racconto della nostra pregevole e preparatissima guida, la dottoressa Alessandra Scanga, storica dell’arte, che durante il percorso ci fa notare i calanchi, tipici del Marchesato che attraversiamo, a metà strada tra il mare Ionio e i monti della Sila, e su cui svetta Santa Severina, al centro di un verdeggiante paesaggio collinare, percorso dal fiume Neto.

La base rocciosa che la sorregge fa assomigliare il paese a una grande nave di pietra. Giunti in Piazza del Campo, al centro di uno dei paesi più antichi della regione e meritatamente incluso tra i Borghi più belli d’Italia, la nostra visita parte dalla Cattedrale dedicata a Santa Anastasia, fatta erigere da Ruggero di Stefanunzia tra il 1275 e il 1295. L’interno presenta tre navate, separate da arcate sorrette da pilastri affrescati. Di notevole interesse sono il mobile del coro del XVIII secolo e l’ambone in marmi calabresi, risalente alla seconda metà del XVII secolo, che contiene una tavoletta centrale marmorea rappresentante Gesù tra i dottori della Chiesa.

La Cattedrale è stata rimaneggiata nel corso dei secoli, tranne il portale principale, ma il Battistero annesso, di epoca bizantina, si mantiene nella sua struttura originaria ed è, insieme alla Cattolica di Stilo, la sola testimonianza diretta e integra dell’architettura bizantina in Calabria. L’interno è davvero suggestivo ed è costituito da “una semplice cupola, attorno alla quale corre un atrio”, retta da otto colonne, di diverso diametro, delle quali sette sono in marmo granito”, presumibilmente prelevate da antichi edifici di Santa Severina risalenti ad epoche diverse. Si scorgono, inoltre, resti di affreschi bizantini databili tra il X ed il XII secolo, purtroppo poco evidenti. Proseguiamo la nostra visita con il Castello di S. Severina, che racchiude secoli di storia: venne realizzato su un kastron bizantino e nell’ XI secolo per volere del Re Roberto il Guiscardo, subendo, nei momenti storici successivi, modifiche angioine e aragonesi, fino a quelle feudali ad opera della nobile famiglia dei Carafa, nel XVI secolo.

Successivamente, il castello fu abitato dai vari feudatari che ne vennero in possesso. Ai Carafa seguirono i Ruffo, gli Sculco e i Greuther, che ingentilirono la fortezza con volte a padiglione dipinte e decorate. Il maniero presenta un mastio quadrilatero e quattro torri cilindriche angolari e ha le caratteristiche della fortezza-dimora. Con il suo aspetto austero e la protezione di cinte bastionate, su cui la nostra guida Alessandra ci fa notare i vari interventi nelle diverse epoche, la sua posizione arroccata lo rendeva un’attenta sentinella sulla valle del fiume Neto. All’interno del castello ammiriamo dei bellissimi saloni decorati a stucchi e affreschi barocchi, alcuni dei quali opere del pittore Francesco Giordano, risalenti al 1700.

Restiamo estasiati davanti al “Carro di Selene” e a “La Storia” con la penna in mano sui soffitti e a tutti i dettagli negli angoli finemente decorati; un brivido ci percorre la schiena nella Sala della Cappella in cui è raffigurata la Croce dell’Arcadia: sul soffitto sono raffigurati puttini con lance e palme, simbolo del martirio, poiché in questa sala Andrea Carafa, per imporre il suo potere su S. Severina, fece uccidere alcuni bambini che gli avevano portato dei doni. Il Castello oggi ospita una serie di musei e di mostre temporanee di notevole interesse; in un incastro “a scatole cinesi” spiccano il Museo Archeologico, dedicato a tutte le presenze storiche rinvenute in città, il Museo del Costume storico, il Museo della Lirica, nato grazie al noto appassionato di  lirica Amedeo Fiumana, di cui porta il nome, collezionista di abiti ed oggetti di scena, cimeli di vario ordine, effetti personali e rare testimonianze di dive e divi come Renata Tebaldi, Mirella Freni, Mario Del Monaco, Beniamino Gigli, Giuseppe Di Stefano e ampie sezioni dedicate al soprano Maria Callas e al basso più alto del mondo (1,94 m di altezza) Plinio Clabassi.

Abbiamo avuto modo di visitare, infine, anche la bellissima mostra temporanea “Frammenti di Memorie. Fotografie rubate al telefono” di Emilio Arnone e di ammirare il plastico della chiesetta bizantina in miniatura di S. Filomena, nota come Chiesa del Pozzoleo, risalente al XII secolo: una leggenda narra che la parte inferiore fosse adibita a pozzo e successivamente trasformata in cripta, dopo il miracoloso salvataggio di un bimbo caduto nel pozzo.

Non dimentichiamo, infine, che il Castello di Santa Severina è sede del “Centro Documentazione Studi Castelli e Fortificazioni Calabresi” con numerosi esaustivi cartelli illustrativi e foto degli stessi. Dopo le meraviglie dell’arte, in tutte le sue sfaccettature, un gustosissimo pranzo ci attende al Resort di Belvedere Spinello “Villa Maria”, dove veniamo accolti con grande cortesia e disponibilità da tutto lo staff. Un’altra giornata da incorniciare… (am)

SANTA SEVERINA (KR) – Mercoledì concerto del duo Coschignano-Bruno al liceo classico

Al liceo classico di Santa Severina, mercoledì 27 marzo alle 11, si terrà il concerto del duo composto dalla clarinettista Alessandra Coschignano e dal pianista Giosuele Giuseppe Bruno.

La manifestazione organizzata da Ama Calabria in collaborazione con l’istituto nusicale Leonardo Vinci di Roccabernarda, si realizza con il sostegno del Ministero della Cultura direzione generale Spettacolo e dell’assessorato regionale alla Cultura e la collaborazione del Comune.

Il duo Coschignano–Bruno eseguirà opere di Johannes Brahms, Robert Schumann, Michele Mangani, Gabriel Piernè e Astor Piazzolla.

Ulteriori informazioni sul concerto al link https://www.amaeventi.org/evento/duo-coschignano-bruno-rb24/ (rkr)

SANTA SEVERINA (KR) – Parte il progetto “Ci vediamo in biblioteca”

Parte a Santa Severina il progetto “Ci vediamo in biblioteca” dopo che nei giorni scorsi c’è stata la firma tra l’amministrazione comunale, vincitrice del bando Giovani in biblioteca, e la presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento politiche giovanili).

Ciò ha ufficialmente dato inizio al progetto “Ci vediamo in biblioteca”, del quale il Comune ha da poco avviato le attività di coordinamento, programmazione e organizzazione, necessarie per organizzare quanto previsto dal cronoprogramma.

Il sindaco Lucio Giordano ha espresso la propria soddisfazione per il risultato ottenuto, che «premia il valore di una proposta progettuale che contempla una rosa di attività che vedranno protagonisti giovani di età tra i 14 e i 35 anni. Con queste attività che si realizzeranno nel corso di un anno e mezzo, la biblioteca comunale diventerà il polo d’attrazione, il luogo da cui partire e a cui ritornare, la sede in cui saranno coinvolti non solo studenti, ragazzi inoccupati o disoccupati, giovani che intendono migliorare le loro competenze e la loro formazione, ma anche anziani, con il ruolo di testimoni privilegiati, nel tentativo di rafforzare attraverso la cultura i legami intergenerazionali e di promuovere la cultura locale trasmessa oralmente a dignità letteraria. Quindi i Giovani saranno protagonisti di tutte le attività progettuali e rappresenteranno, per l’amministrazione, un punto di riferimento per la costruzione di nuovi percorsi aggregativi».

Per la realizzazione del progetto l’amministrazione comunale si avvarrà della collaborazione dell’associazione Terra di Mezzo, partner fin dalla fase progettuale che, nel corso degli anni, ha maturato una grande esperienza, riconosciuta a livello nazionale, nella promozione della cultura e della lettura.

Con il progetto Giovani in biblioteca, la cui identità progettuale è racchiusa dal logo elaborato da Fernando Panza, si sperimenteranno strategie per avvicinare i giovani alla lettura, al mondo delle biblioteche, ma allo stesso tempo si promuoverà la riscoperta delle tradizioni locali, il ripensamento dei luoghi di incontro e socializzazione, l’ampliamento della conoscenza delle opportunità offerte dai bandi europei.

In questo progetto un ruolo determinante sarà svolto dall’Istituto omnicomprensivo “Diodato Borrelli”, la cui dirigente scolastica Antonella Ferrazzo, appassionata di “feste delle parole”, il cui nome è legato al Festival Sinapsi letterarie, è da anni impegnata nella promozione della lettura e ha sostenuto la partecipazione della propria scuola agli incontri di lettura ad alta voce della Terra di Mezzo negli ultimi due anni.

Il progetto Giovani in biblioteca ha già creato una rete di collaborazioni ampia che vede la presenza, oltre che dell’istituzione scolastica locale anche delle associazioni e cooperative che operano sul territorio, tra le quali la Pro Loco Siberene, la Cooperativa Aristippo, Itineraria Bruttii Onlus, l’associazione Anastasis.

Le prime attività in programma, che cominceranno nel mese di marzo/aprile e si concluderanno nel mese di giugno/luglio sono: Ad alta voce e Genius loci. Il programma e le modalità di iscrizione a queste attività, saranno rese note dall’amministrazione comunale e dall’istituzione scolastica tramite comunicazione sui propri canali.

Il presidente dell’associazione Terra di Mezzo ha dichiarato la disponibilità dell’associazione a organizzare alcune attività all’interno di percorsi di competenze trasversali e di orientamento (Pcto) e di percorsi estivi che potrebbero coinvolgere gli studenti del liceo e contribuire al recupero dei debiti formativi e al rafforzamento della motivazione ad apprendere. (rkr)

SANTA SEVERINA (KR) – Domani la premiazione delle borse di studio “Salvatore Cucè”

Domani, venerdì 23 febbraio, doppia cerimonia per la consegna di 12 borse di studio in memoria di Salvatore Emmanuel Cucè. La prima cerimonia per la consegna delle borse di studio agli studenti risultati vincitori in un progetto avente come tema la sicurezza sul lavoro è in programma, per le 9 di domani, presso l’Auditorium del liceo classico di Santa Severina. La seconda cerimonia, prevista per le 11, si terrà presso la biblioteca della scuola secondaria di primo grado “A. Iaquinta” di Roccabernarda.

La decisione di istituire le dodici borse di studio in ricordo del trentatreenne operaio di Roccabernarda fu presa e comunicata, nel corso del convegno “Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro: partiamo dalla scuola” che si tenne lo scorso mese di novembre, dai rappresentanti dell’associazione “Amici di Salvatore”, nata in ricordo di Salvatore Emmanuel Cucè, e dai rappresentanti della Fillea Cgil, il sindacato a cui Salvatore era iscritto.

A entrambe le manifestazioni saranno presenti, tra gli altri, Antonio Di Franco, della segreteria nazionale Fillea Cgil, Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria, Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria, Enzo Scalese, segretario generale Cgil Area Vasta Cz, Kr, Vv, e i rappresentanti dell’associazione “Amici di Salvatore”.

«Per la Fillea Cgil – spiega Simone Celebre – le manifestazioni di venerdì vogliono essere un esempio di come la scuola possa collaborare al fine di focalizzare l’attenzione sui giovani e sulla loro formazione. La scuola svolge, nella società, una funzione fondamentale di promozione umana, favorisce l’autonomia del pensiero e della decisione, apre alla responsabilità personale, forma il carattere, rende sensibili ai problemi sociali, introduce alla cultura della democrazia ed educa al futuro. La vita di ognuno di noi non è mai frutto del caso o di un destino, ma il risultato di una fatica e di un preciso percorso che coinvolge genitori, insegnanti, educatori ma anche tutti i membri delle comunità in cui viviamo. Con la consegna delle dodici borse di studio vogliamo ricordare soprattutto ai giovani, che la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro va nutrita e coltivata. Le manifestazioni di venerdì arrivano dopo lo sciopero nazionale di due ore proclamato dopo la strage sul lavoro avvenuta a Firenze con i 5 morti nel cantiere Esselunga e le recenti morti nei cantieri (più di 40 nei primi 15 giorni di febbraio)».

Continua Celebre: «Ormai è provato che più lunga è la catena degli appalti più si risparmia sulla sicurezza e sul salario dei lavoratori: solo chi non è stato mai in un cantiere può affermare il contrario. L’ultimo subappaltatore del subappaltatore dell’appaltatore principale che ha contrattualizzato l’opera già con un forte ribasso per produrre un minimo di profitto non potrà che tagliare sulla sicurezza, sui controlli e sul salario dei lavoratori. Servono cose concrete e noi chiediamo di procedere immediatamente a estendere le tutele e la normativa degli appalti pubblici a tutti quelli privati, servono competenze specialistiche e tempi di reazione celeri per evitare altre morti; rafforzare gli organismi di controllo procedendo ad assumere ispettori tecnici sia nelle Asl che presso gli Ispettorati territoriali del lavoro; infine, serve procedere all’attuazione di quanto previsto dalla legge 81/08 in materia di qualificazione delle imprese, la cosiddetta “patente a punti”». (rkr)

SANTA SEVERINA (KR) – L’Associazione Calabria Oltre Confine presenta le sue iniziative

A Santa Severina l’Associazione Calabria Oltre Confine ha presentato gli obiettivi, i programmi e i progetti che vuole realizzare con le comunità dei calabresi presenti in Italia e all’estero.

All’evento, svoltosi al Castello di Santa Severina, hanno partecipato Bruno Cortese, socio fondatore dell’Associazione, Salvatore Tolomeo, in rappresentanza del direttivo dell’Associazione, il segretario Lino Costantino e l’arch. Domenico Schiava, che ha presentato i progetti già predisposti per la loro realizzazione.

La quota femminile del Direttivo è stata rappresentata dalla socia Loredana Grillo che si è magistralmente cimentata a presentare le fasi della conferenza, sotto l’esperta e qualificata direzione del moderatore Santo Strati, direttore di Calabria.Live.
Da Melbourne e da Toronto si sono collegati i delegati Vince Daniele ed Enrico Mazzone che hanno esternato il loro compiacimento per l’iniziativa e alle prospettive che ne seguiranno.
Nel corso della serata sono state consegnate targhe di riconoscimento ai valori della calabresità nel mondo alla Città di Cutro per il gesto umanitario dimostrato nel recente naufragio di migranti, al Prefetto Renato Cortese, originario di Santa Severina e degno rappresentante dei Calabresi Oltre Confine in un ruolo istituzione di grande prestigio e a Giuseppe Muia di Toronto quale esempio di talento di Calabrese all’Estero. (rkr)

A Santa Severina il Festival di Poesia “A Sud di ogni altrove”

di ANGELA CACCIAMancava, decisamente, un appuntamento periodico con la Poesia nella nostra provincia. E non alludo al reading occasionale che vede folti partecipanti – alcuni, veramente validi, meriterebbero altri riflettori – ma di un Festival con Poeti noti.

E quelli invitati al Festival di poesia che si terrà a Santa Severina, potranno piacere o meno, hanno comunque la iniziale maiuscola e di diritto: per gli anni che hanno dedicato alla poesia, per i traguardi raggiunti, per un seguito prestigioso che li accompagna e una nomea indubbia che li precede.  Sarà l’occasione giusta per mettere in risalto anche un sottobosco poetico della nostra Calabria: vitale da sempre, porta nel verso il timbro cristallino di questa terra. 

L’idea mi è rimbalzata dal Festival internazionale del Pollino, organizzato da Bonifacio Vincenzi, a cui ho preso parte in una serata a Canna lo scorso 3 agosto, con la poeta Griselda Doka e Giovanni Mazzei

A dirla tutta, il mio intento iniziale nel predisporre la prima edizione, era quello di sondare, procedere un po’ sottotono per verificare riscontri e, invece… si comincia subito col botto. Il Comune di Santa Severina, la Pro Loco Siberene, il Liceo Classico Diodato Borrelli, questa triade da sempre vincente nel promuovere e valorizzare cultura, ha sposato all’istante l’idea e predisposto al meglio l’evento che andrà a svolgersi nel mese di settembre.

Ad ogni incontro – che avrà per sede la cornice del Castello di Carafa – si confronteranno due poeti noti e tre voci poetiche dell’hinterland crotonese o comunque calabresi –  alcuni, navigati, orientati da tempo e felicemente a  concorsi e premi letterari o eventi poetici di spicco.

Riguardo la partecipazione dei Poeti noti, si è spaziato nell’ambito di autori Passigli, acclarati candidati al Nobel, finalisti allo Strega poesia, fini saggisti, critici letterari e traduttori, oltre che validissimi poeti .

Il poeta è uno che abusivamente occupa spazi interiori per allargarli, lo scriveva Dario Bellezza. È quanto si propone ambiziosamente questo Festival. (ac)

[Angela Caccia è direttore artistico del Festival]

SANTA SEVERINA (KR) – L’Associazione Calabria Oltre Confine presenta i suoi progetti

Sabato 19 agosto, a Santa Severina, alle 18, nella sala conferenze del Castello, l’Associazione Calabria Oltre Confine presenta i programmi, i progetti e le attività sociali per consolidare i rapporti tra i Calabresi residenti Oltre Confine e la terra di origine, per incentivare turismo e imprese senza dimenticare tradizioni e origini.

Si parte con i saluti di Salvatore Giordano, sindaco di Santa Severina. Modera la conferenza Santo Strati, direttore di Calabria.Live. Segue, poi, intermezzo musicale dell’artista Francesco Bifano. Presenta la serata Loredana Grillo.

L’evento si concluderà con la consegna di un riconoscimento alla Città di Cutro per l’esempio di solidarietà dimostrato in occasione del recente naufragio di migranti facendo conoscere al mondo intero l’animo umanitario e solidale ma anche discreto e silenzioso dei Calabresi ovunque presenti.

L’Associazione, poi, ringrazia per il sostegno il Maestro orafo Michele Affidato(rkr)

Santa Severina vince il bando nazionale “Giovani in Biblioteca”

È con il progetto Ci vediamo in Biblioteca”, che il Comune di Santa Severina ha vinto il bando Giovani in biblioteca, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento politiche giovanili. 

Il progetto si rivolge a giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni, un range ampio che comprende studenti della scuola dell’obbligo, universitari, ma anche giovani inoccupati, disoccupati, in cerca di prima occupazione e coloro che vengono indicati con l’acronimo Neet dall’inglese “not in education employment or training”, cioè non impegnati in percorsi d’istruzione, né lavorativi, né di formazione. I più difficili da intercettare, i più importanti da coinvolgere.

Tra i sette progetti calabresi vincitori del bando (Sistema bibliotecario Lametino e Università Magna Graecia, Comune di Bova Marina, di Isola Capo Rizzuto, di Ricadi, di Santa Severina e di Vibo Valentia), Santa Severina è quello che ha ottenuto il punteggio maggiore e questo è di certo un motivo di orgoglio per l’Amministrazione comunale al quale corrisponde la consapevolezza di una grossa responsabilità, dell’impegno che sarà necessario profondere per poter compiere in maniera produttiva il lungo percorso progettuale che vedrà snodarsi le attività previste per 18 mesi. 

Il sindaco Lucio Giordano ha definito questo progetto «un’occasione per Santa Severina. Sarà un modo per avvicinare i giovani alla lettura ma allo stesso tempo un’opportunità per permettere loro di riscoprire le tradizioni locali, per socializzare ritrovandosi insieme in spazi pensati per la ricerca, la lettura, il lavoro comune. Ritengo che la promozione culturale sia fondamentale per prevenire il disagio e le devianze ecco perché sarà necessario operare in modo da ottenere il massimo coinvolgimento dei giovani nelle attività progettuali, per fare in modo che possano comunicare tra di loro e insieme a persone capaci di prestare ascolto alle difficoltà, alle esigenze e ai bisogni che emergeranno. L’ascolto dei giovani è un input importante per chi amministra»

Alla riunione di coordinamento erano presenti – oltre al Sindaco, alla consigliera comunale Mariangela Arabia e all’Associazione Terra di Mezzo, partner del progetto fin dalla fase della progettazione, rappresentata dal presidente Gianni Paone e dalla responsabile del settore Didattica e Formazione Patrizia Fulciniti – una rappresentanza dell’istituzione scolastica con le docenti Federica Castagnino del Liceo Classico Borrelli, Antonietta Ranieri e Silvana Gerardi, responsabile della scuola secondaria di primo grado;  le associazioni del territorio: Pro Loco Siberene, rappresentata da Ferdinando Panza e Giovannni Ziparo, Luigi Barone della Cooperativa Aristippo, Pino Barone in rappresentanza della locale Biblioteca, Paolo Gallo per l’Itineraria Bruttii Onlus, Daniela Galasso Presidente dell’Aps Anastasis. 

Il Presidente della Terra di Mezzo ha illustrato i tre filoni principali in cui si sviluppa il progetto (Bibliocittà, Leggo dunque sono e Saper fare e saper essere), presentando anche le principali attività e le azioni previste per la realizzazione delle stesse. Ha poi invitato ogni associazione a suggerire le più efficaci modalità di coinvolgimento dei giovani partecipanti e ad individuare tra i propri volontari le risorse umane che potrebbero collaborare alla realizzazione dello stesso. Nel presentare il progetto Paone ha detto «L’idea è quella di fare della Biblioteca un polo d’attrazione attraverso l’organizzazione di attività ed eventi correlati in modo diverso con il libro e la lettura, senza rimanere ancorati allo spazio fisico della Biblioteca come edificio ma usando questo come spazio generativo per la creazione di una biblioteca diffusa».

Per questo il progetto si svolgerà in biblioteca ma anche in altri ambienti interni/esterni: le scuole, il Castello, il Museo Diocesano di Arte Sacra, il MACSS museo dell’arte contemporanea, la Villa di Palazzo Barracco, la Casa d’arte e il Museo del caffè e inoltre le strade e le piazze del borgo. In questi scenari si svolgeranno letture teatrali ma non solo. Essi saranno location suggestive per la realizzazione di cortometraggi e la messa in scena di spettacoli teatrali, offriranno ambienti di lavoro per la trasformazione di testi narrativi in testi drammaturgici, per allestimento di mostre fotografiche, per tavernette letterarie e degustazioni di brani narrativi e testi poetici insieme a miscele di caffè. 

I giovani partecipanti si occuperanno anche di migliorare la conoscenza del borgo e di ripensarne alcune aree allo scopo di procedere a una rigenerazione urbana nel nome della parola, capace di valorizzare i luoghi attraverso le storie, eventi musicali e tanto ancora. Ci saranno incontri con testimoni privilegiati, imprenditori ed esperti di progettazione, per divulgare la cultura progettuale e unire la conoscenza con il saper fare, raccolta di storie, leggende, proverbi e poesie in vernacolo che si sono tramandate oralmente. I giovani partecipanti saranno, per 18 mesi protagonisti di questi percorsi di apprendimento non formale. (rkr)