SARACENA – La decima edizione del “Saracena Wine Festival”

È in corso, a Saracena, il Saracena Wine Festival, giunto alla decima edizione.

La kermesse «è la grande festa che celebra il Moscato di Saracena, Presidio Slow Food, e i vini del mosaico viticolo calabrese, nel piccolo paese ai piedi del Pollino», mettendo in rete, per quattro giorni, produttori di vino, imprenditori dell’ agroalimentare, operatori di settore e appassionati con un ricco programma. di attività e di approfondimento del vino.

Tantissimi gli ospiti che arricchiranno il Festival: Gae Saccoccio, di Natura delle Cose, Salvatore Ciociola, di Slow Food, Mario Laurino, macellaio e allevatore, Lello Tornatore, esperto di enogastronomia, Massimo Zanichelli, autore e giornalista, Mario Busso, di Vinibuoni d’Italia, Umberto Gambino, di Vinibuoni d’Italia, Matteo Gallello, autore e giornalista, Giuseppe Barretta, di Unionbirrai Beer Taster, Antonio Cherchi, di Slow Food Italia, Maurizio Rodighero, di Slow Food Calabria, Fabrizio Dellapiana, di Slow Food, Massimo Pellegrino, di Capo Panel Olio, Andrea Pecchioni, di Winejob, Juri Borgianni, digital Strategist e Valentina Bertoli, di Querciabella.

Per la giornata di oggi, alle 17.00, all’Auditorium degli Orti Mastromarchi, è in programma la presentazione regionale Comunità Slow Food.

Alle 18.00, la presentazione del Grande libro dei vini dolci d’Italia di Massimo Zanichelli, edito da Giunti Editore. L’evento sarà arricchito dalla degustazione guidata dell’autore.

Ancora, per i visitatori sono previsti Il laboratorio degustazione “Sigaro Toscano” e “Moscato Passito” di Saracena a cura di Eleonora Uccellini e del Club Amici del Toscano e, dalle 19.00, degustazioni itineranti, mangiari di strada, e osterie casalinghe nel centro storico. (rcs)

SARACENA – Incontro sulla copia de “Ultima Cena” di Leonardo

Sabato 23 marzo, a Sacarena, alle 17.00, presso l’Auditorium “Mastromarchi”, l’incontro dedicato alla copia de l’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci.

Saranno presenti Renzo Russo, sindaco di Saracena, Margherita Corrado, senatrice del movimento cinque stelle e membro della VII commissione permanente “Istruzione pubblica e Beni culturali”, Maria Francesca Greco, dottoressa in storia dell’arte, Franca Papparella, docente di archeologia e storia dell’arte tardoantica dell’Unical, e Maria Immacolata Dunia, dott.ssa in Storia e Conservazione dei Beni Culturali. Parteciperanno al dibattito pubblico anche le associazioni locali impegnate nella valorizzazione del dipinto che ancora attende la certezza della sua paternità artistica.

L’appuntamento servirà a fare chiarezza sullo stato delle ricerche collegate alla natura dell’opera, sull’artista che lo ha realizzato, e sulle eventuali azioni di valorizzazione e conservazione proprio nel cinquecentenario della morte del grande artista che ha segnato la storia italiana. (rcs)

SARACENA – La città punta sulla lettura

Il Comune di Saracena, grazie al finanziamento regionale di 10 mila euro, avrà la sua biblioteca. L’obiettivo – oltre che promuovere l’invito alla lettura per tutte le fasce d’età – è quello di far diventare la Biblioteca Comunale «un riferimento culturale, uno spazio di aggregazione, confronto e promozione della lettura senza distinzione d’età».

L’Amministrazione Comunale, infatti, vuole valorizzare il patrimonio culturale in maniera innovativa utilizzando la formula degli apertitivi letterari, e stringendo “alleanze” con soggetti diversi che condividano l’idea-obiettivo di rilanciare cantine, bar, sedi associative come luoghi di lettura, di socializzazione e depositari di conoscenza, storia e tradizioni locali.

Il tutto, si concretizzerà con il progetto Bacco e le Muse. Letteratura per tutte le età, promosso dall’Amministrazione Comunale, guidata da Renzo Russo, sindaco di Saracena, e finanziato per la promozione di interventi finalizzati a sostenere il funzionamento delle biblioteche e degli archivi storici calabresi.

«Da qualche settimana – ha spiegato Rosanna Propato, Assessore alle Politiche per la crescita culturale – abbiamo trasferito la biblioteca civica presso il Palazzo Mastromarchi, vero gioiello culturale della nostra comunità, proprio con la volontà di rafforzare questa idea di promozione della lettura, fin dall’età prescolare, e iniziare il percorso di valorizzazione della identità materiale ed immateriale di Saracena».

«Vogliamo stringere alleanza con tutti i soggetti pubblici e privati – ha proseguito l’Assessore Rosanna Propato – che credono, come noi, che la cultura debba essere patrimonio condiviso e che debba trovare forme consolidate ma anche innovative per arrivare a tutti. Già quest’estate abbiamo dedicato alla lettura all’aria aperta momenti e spazi in collaborazione con alcuni operatori qualificati del comprensorio. Con questo finanziamento potenzieremo la rete di eventi e i momenti di valorizzazione della cultura e della lettura, puntando sulla riscoperta del libro in modo creativo e partecipato».

Grazie al finanziamento, potranno essere promossi una serie di incontri con autori di libri, prestando particolare attenzione a quelli calabresi, il cui obiettivo è l’educazione alla lettura, alla crescita culturale, alla crescita e al confronto.

«Ogni ragazzo – ha dichiarato Renzo Russo, sindaco di Saracena – è un patrimonio di potenzialità da sollecitare, al fine dello sviluppo e della crescita personale e collettiva. Per questo abbiamo focalizzato l’attenzione di questo finanziamento in particolar modo sulle giovani generazioni, cercando così attraverso di loro di coinvolgere e stimolare anche gli adulti nell’approccio alla lettura e alla partecipazione della vita culturale».

«La biblioteca – si legge in una nota del Comune di Saracena – diventerà, dunque, polmone creativo e propositivo della città attraverso l’organizzazione di eventi (presentazione di libri, letture, convegni, mostre, cene e degustazioni “letterari”), che apriranno le porte di questo spazio alla promozione più generale del territorio e dei prodotti ad esxso legati, con particolare attenzione al Moscato di Saracena». (rcs)

Chi ha dipinto “L’Ultima Cena” di Saracena (CS)?

7 gennaio 2018 – Quello ritrovato in un convento dei Cappuccini abbandonato di Saracena sembrerebbe essere, almeno per ora, la copia di uno dei più celebri affreschi di Leonardo Da Vinci, ovvero L’Ultima Cena.

Individuato dall’Associazione Culturale Mystery Hunters, guidata da Giuseppe Oliva, l’affresco ancora non ha “ritrovato” il suo vero “Padre”, né una data che indichi il periodo in cui è stato realizzato. Tuttavia, sono chiari i riferimenti all’opera di Leonardo, ed è la stessa Associazione a mettere in guardia sulla possibilità che, quello ritrovato, sia semplicemente una delle tante copie realizzate dal capolavoro leonardesco. Si tratta di capire il periodo storico di realizzazione e l’autore.

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L’Affresco ritrovato nel Convento di Saracena – la foto è di Francesco Propato

«Il Cenacolo di Leonardo – hanno spiegato in un post di Facebook Ines Ferrante e Alfonso Morelli dell’Associazione Culturale Mystica Calabria – è assolutamente unico, e non vi è nulla che possa essergli paragonato. Esistono numerose copie dell’originale vinciniano: tra le opere a grandezza naturale spicca, per pregio e antichità, la copia del Giampietrino che dalla sua sistemazione originale della Certosa di Pavia, si trova oggi al Magdalen College di Oxford. Altra copia, questa volta leggermente più piccola è quella attribuita a Marco d’Oggiono, dipinta ad olio su tela che si trova esposta al Museo del Rinascimento del Castello di Ecouen (di propietà del Louvre). Esistono inoltre altre copie meno famose nella chiesa dei Monoriti di Vienna, al Da Vinci Museum di Tongerlo (Belgio) e nella chiesa parrocchiale di Ponte Capriasca vicino a Lugano. Altre copie da ricordare sono quelle presenti ad Alzate Brianza nella chiesa di San Giorgio attribuita al pittore Sigismondo De Magistris e datata 1531, a San Lorenzo Maggiore a Milano di data e pittore sconosciuti e soprattutto quella della Pinacoteca Ambrosiana, commissionata nel 1615 ad Andrea Bianchi detto il Vespino dal cardinale Federico Borromeo, che chiese di riprodurla fedelmente per mantenerne memoria, dato che, già dopo poco tempo, l’opera di Leonardo era quasi del tutto distrutta. Ma anche in Calabria abbiamo trovato una copia di questo meraviglioso capolavoro, nascosto e abbandonato nel convento dei Cappuccini a Saracena, anch’esso ormai ridotto a rudere e raggiungibile solo a piedi». 

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Il Convento dei Cappuccini di Saracena – foto di Francesco Propato

«Da alcune fonti – si legge ancora nel post di FB – sappiamo che il convento fu fondato nel 1588 e acquisì particolare importanza nel corso dei secoli XVII e XVIII diventando sede del noviziato e luogo di studi (in esso trascorse un anno il Beato Angelo d’Acri). Tra alti e bassi chiuse definitivamente nel 1915 e l’ultimo suo utilizzo fu come prigione nel 1917 e 1918. L’affresco de L’Ultima Cena, di cui è ignoto sia l’autore che la data di realizzazione, ma con chiarissimi riferimenti alla ben più celebre opera di Leonardo, si trova nel Refettorio del complesso conventuale». (mp)