di FRANCO BARTUCCI – Dopo oltre un’ora di colloquio, a tratti anche teso, non si è registrato alcun passo in avanti durante l’incontro che si è svolto stamani nella sede istituzionale della Prefettura di Cosenza, appositamente convocato per risolvere la controversia sorta tra i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese con la società Sateca che, per ottant’anni, ha gestito le Terme Luigiane.
Deluso Dante Ferrari, consigliere delegato della Sateca, presente all’incontro, e molto arrabbiati i lavoratori delle Terme Luigiane che, durante l’incontro, hanno presidiato Piazza 11 Settembre con la speranza che avrebbe potuto uscire una fumata bianca per la vicenda che sta loro a cuore: la tutela del posto di lavoro. Così non è stato, e molti si sono espressi in termini duri parlando dell’adozione di possibili azioni di protesta nei prossimi giorni.
Nella Prefettura di Cosenza non si sono presentati né il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, e neanche l’assessore alle attività produttive Fausto Orsomarso, impegnato a Paola, nel Santuario di San Francesco, a presenziare una cerimonia di consegna di un presepe elaborato dalla Scuola Partonopea, dato in dono dalla Regione Campania alla Regione Calabria.
L’incontro è stato presieduto dal viceprefetto Turco, ed ha visto la partecipazione, oltre che del rappresentante della Sateca, Dante Ferrari, dei sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, del direttore di Federterme, Aurelio Crudeli e del rappresentante del sindacato Cisl, Gerardo Calabria.
Intanto, dalla direzione dell’azienda Sateca è stato diramato il seguente comunicato: «Da parte nostra abbiamo posto il tema in termini strategici e di prospettiva di medio-lungo termine per lo sviluppo della risorsa termale, confermando la disponibilità, già formalizzata, alla restituzione degli immobili di proprietà comunale non utilizzati entro i primi di marzo 2021. Non siamo contrari alla logica dei bandi, anche perché abbiamo le competenze per poter riaffermare anche in quella sede la qualità del lavoro sinora svolto. Nutriamo, però, forti perplessità sui contenuti del Regolamento approvato dai Comuni alla base del futuro bando. Infatti, esso appare non tenere nella giusta considerazione aspetti strategici dell’attività termale, arrivando addirittura ad ipotizzare un uso distorto e non pienamente conforme alla normativa della risorsa acqua termale».
«L’azienda – conclude la nota – rimane comunque disponibile ad approfondire ogni utile proposta finalizzata a creare i presupposti per la continuità dell’attività, evitando danni gravi ed irreparabili, sia economici che occupazionali, al territorio già duramente provato in questi mesi dalle ricadute della pandemia».
Una vicenda che registra, da parte della Regione, spazi di irresponsabilità e negligenza causa, in questo momento così delicato, di non garantire almeno una forma di vicinanza e solidarietà ad uomini e donne lavoratrici, al di là degli impegni istituzionali, nel garantire un ruolo di tutela di quei posti di lavoro, contribuendo a trovare la giusta soluzione pacifica rispettosa dell’accordo raggiunto dalle parti nel mese di febbraio del 2019, che fino a quando non sarà trovato un nuovo sub concessionario, attraverso la gara, le Terme Luigiane dovranno continuare ad essere funzionanti per la vasta clientela legata a questa struttura termale dislocata in Calabria e in altre regioni del nostro Paese.
Giunge, a proposito, anche una dichiarazione del direttore di Federterme, Aurelio Crudeli, che dichiara: «Le Terme Luigiane devono continuare ad operare. Purtroppo, l’incontro di questa mattina si è concluso con un nulla di fatto. Siamo molti preoccupati per la sorte delle Terme Luigiane nel Cosentino, perché è un’azienda tra le più importanti sul territorio calabrese ma anche italiano. Riteniamo che debbano continuare ad operare e che, chi le gestisce adesso o in futuro, dovrà essere messo in condizione di pianificare e programmare l’attività avendo delle certezze di base». (rcs)
In copertina, il presidio dei lavoratori delle Terme Luigiane in piazza 11 settembre Cosenza