SCALA COELI (CS) – Discarica, maxi operazione di svuotamento del percolato

Il sindaco di Scala Coeli Pugliese fa il punto su ciò che sta avvenendo intorno alla discarica. «Ho avuto modo di verificare direttamente quanto riportato oggi sulla stampa attraverso una nota dei sindaci di Cariati, Crucoli, Scala Coeli e Terravecchia i quali hanno affermato che presso la discarica di Scala Coeli è in atto una “corretta prosecuzione del programma di svuotamento del percolato secondo il cronoprogramma stabilito”».

«In effetti – dice – è in atto una maxi operazione di svuotamento del percolato tant’è che già ad occhio nudo è possibile intuire che da qui a pochissimi giorni questa fase sarà terminata in tempi record. Tutto ciò era necessario al fine di evitare un allargamento del problema dovuto ad eventuali piogge. Auspico e spero che, terminata da qui a breve questa fase, possa iniziare e finire al più presto la bonifica di quei terreni nei quali il percolato è stato fin qui contenuto al fine di ripristinare il danno provocato che sarà certamente definito – lo ricordo – solo dalla Magistratura nella quale, lo ribadisco, ho massima fiducia. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente i sindaci di Cariati, Crucoli, Scala Coeli e Terravecchia per l’impegno e la serietà che li ha contraddistinti e che li ha visti e li vede ancora adesso direttamente e costantemente coinvolti sul problema insieme alla Regione Calabria».

«A loro, tuttavia, – continua Pugliese – rivolgo l’appello affinché possano costituirsi parte civile nei confronti di quanto è accaduto: per il danno provocato dalla discarica ma anche nei confronti di quanti irresponsabilmente hanno determinato un danno d’immagine al territorio ed al turismo balneare sostenendo – senza dati alla mano – che quanto è accaduto ha compromesso le “acque eccezionali per la balneazione” del nostro mare. Ricordo, a tal proposito, l’articolo pubblicato sul quotidiano nazionale “ItaliaOggi” dal titolo “C’è un disastro. Ma non si dice”, a firma di Andrea Settefonti, con sottotitolo “il percolato di una discarica nel fiume. Dati chimici ignoti”. Uno dei tanti esempi di comunicazione allarmistica che certamente ha contribuito a provocare un danno d’immagine per il nostro mare ed ha danneggiato fortemente l’interesse generale di tutti i cittadini».

Conclude il sindaco: «Non commento, infine, quanti – anche sui social – per motivazioni di speculazione politica hanno deciso di strumentalizzare l’accaduto emettendo sentenze e giudizi sommari (sostituendosi alla Magistratura), oppure, dimostrandosi gli unici detentori della verità assoluta (senza aver alcun dato sulle analisi delle acque), oppure, ancora peggio, ponendosi con un atteggiamento che li contraddistingue per l’assoluta mancanza di rispetto che si ha e si deve avere per il libero pensiero di tutti e di ciascuno». (rcs)

Discarica Scala Coeli, i sindaci del territorio: Stop ad allarmismi

Sto allarmismi, bisogna impegnarsi su tutti i fronti. È quanto hanno ribadito i sindaci di Cariati Cataldo Minò, di Crucoli Cataldo Librandi, di Terravecchia Paolo Pignataro e di Scala Coeli Giovanni Matalone che stanno lavorando in squadra per la sicurezza di tutti e sono attenti ed impegnati, insieme a tutte le altre istituzioni sovracomunali competenti, per la soluzione celere ed efficace del problema che riguarda la discarica di Scala Coeli.

«Il nostro mare resta assolutamente balneabile così come hanno confermato le analisi chimiche, fisiche e batteriologiche eseguita dall’Arpacal. Non vi è alcun pericolo per nessuno, così come ribadito attraverso la revoca delle ordinanze sindacali di divieto di balneazione. Non serve quindi alcun allarmismo, ma solo impegno ecologico diffuso, quotidiano e senza sconti per nessuno», hanno detto i primi cittadini dopo il sopralluogo tecnico predisposto ed effettuato dal dipartimento ambiente della Regione Calabria sul sito interessato dall’emergenza in contrada Pipino.

Il sopralluogo è stato coordinato dal direttore generale del dipartimento Salvatore Siviglia insieme al direttore scientifico dell’Arpacal Michelangelo Iannone ed alla presenza dell’amministratore unico della Bieco Srl, società titolare della discarica in questione, Eugenio Pulignano.

In aderenza e sostegno alle verifiche approfondite volute dallo stesso Presidente della Regione Roberto Occhiuto ed a quelle predisposte dall’Arpacal su incarico della Procura dell Repubblica di Catanzaro, i primi cittadini hanno voluto presenziare al sopralluogo regionale per verificare direttamente la corretta prosecuzione del programma di svuotamento del percolato secondo il cronoprogramma stabilito.

La Regione Calabria ha colto l’occasione per ribadire che, ultimata la fase di svuotamento, si procederà alla caratterizzazione ed alla bonifica del sito.

«La vicenda sotto controllo della discarica di Scala Coeli – hanno sottolineato i sindaci di Cariati, Terravecchia, Scala Coeli e Crucoli – non può in ogni caso diventare l’unica questione ambientale oggetto di attenzione pubblica. Serve un monitoraggio territoriale a 360 gradi, così come sta cercando di dimostrare lo stesso presidente Occhiuto».

«È dei giorni scorsi – hanno ricordato – l’ordinanza regionale attraverso la quale i comuni vengono intimati  a verificare ed a comunicare la presenza di eventuali bozzi e scarichi abusivi, il funzionamento e l’idoneità delle vasche a tenuta stagna non dotate di autorizzazione allo scarico; nonché di verificare nelle zone servite dalla rete fognaria pubblica l’eventuale presenza di utenze obbligate all’allacciamento e non ancora collegate alla rete così come  la corretta gestione di rifiuti speciali quali liquame presso impianto idoneo e dotato delle necessarie autorizzazioni».

«Perché la tutela dell’ambiente – hanno concluso Minò, Librandi, Pignataro e Matalone – è, e deve essere, considerata assunzione di responsabilità collettiva e trasversale ed impegno quotidiano in tutte le direzioni, tanto delle istituzioni regionali, provinciali e comunali quanto delle comunità locali, nella consapevolezza che nessuna distrazione in merito può più essere tollerata perché incompatibile con lo sviluppo ecosostenibile e durevole della nostra regione». (rcs)

 

Pugliese (Calabria Excellent): Istituzioni tutelino immagine ormai compromessa del nostro mare

Il presidente dell’Associazione Calabria ExcellentFabio Pugliese, ha rivolto un appello alle istituzioni, affinché «tutelino l’immagine ormai compromessa del nostro mare, le cui acque sono “eccellenti per la balneazione”».

Un appello che arriva a seguito dell’articolo pubblicato su Italia Oggi, a firma di Andrea Settefonti, dal titolo C’è un disastro. Ma non si dice – e dal sottotitolo il percolato di una discarica nel fiume. Dati chimici ignoti – che per Pugliese «rappresenta l’ulteriore elemento di grave disinformazione a danno del territorio del basso jonio cosentino. È davvero singolare che Andrea Settefonti, giornalista di Siena, abbia deciso di interessarsi ad una vicenda che evidentemente non conosce a fondo a tal punto da essere contraddittorio e certamente poco informato».

«Nel corpo dell’articolo – ha spiegato Pugliese – si afferma che il percolato prodotto dalla discarica di rifiuti tossici non pericolosi è fuoriuscito contaminando le acque dei fiumi Cacciadebiti e Patia, affluenti del fiume Nicà per sei chilometri dei loro corsi e raggiungendo il mare nonostante è noto che il corso dal fiume Nicà dalla discarica di Scala Coeli fino al mare dista circa 15 chilometri (…). Poi subito dopo precisa che “fonti interne all’Arpacal rivelano testualmente che: (…) per il mare non si rilevano al momento problemi, anche perché dei terrapieni hanno fermato (dopo due giorni di sversamento), il flusso del percolato”. Anche qui una inesattezza poiché i terrapieni sono stati realizzati molto prima di due giorni…».

«Detto ciò colpiscono due aspetti – ha proseguito –. Il primo riguarda il fatto che nonostante nel sottotitolo dell’articolo vi sia scritto “dati chimici ignoti” nel corpo dell’articolo nulla è scritto in riferimento a questo aspetto… Evidentemente, chi ha scritto l’articolo, si è ben guardato dallo scrivere una colossale castroneria se non nel sottotitolo per creare allarmismo e catturare l’attenzione del lettore».

«Il secondo aspetto riguarda le dichiarazioni di Legambiente – ha aggiunto – che anche in questa circostanza non dimentica di sottolineare che le acque del Nicà “sfociano in mare” dopo aver sciorinato dati che riguardano le acque inquinate da valori superiori ai limiti di legge. Voglio ribadire preliminarmente che quanto è accaduto presso la discarica di Scala Coeli non può non essere considerato un vero e proprio disastro ambientale e, ancor più grave, è il fatto che ancora oggi non si riesce a smaltire il pergolato fuoriuscito e contenuto nell’ex bio-valle del Nicà con il probabile rischio che, in caso di pioggia, si possa avere un aggravamento della situazione».

«Così come è opportuno ricordare  – ha sottolineato – che sulla discarica al momento c’è una indagine della Magistratura, tant’è che la discarica è stata posta sotto sequestro, e sono all’opera, dal primo momento, le indagini delle autorità inquirenti di cui ho piena fiducia al fine di stabilire le responsabilità sull’accaduto».

«Ritengo, però necessario sottolineare che, al disastro ambientale – ha detto ancora – si è unito il disastro dovuto all’irresponsabilità di chi, attraverso dichiarazioni pubbliche (e non solo), irresponsabili e dannose per l’interesse generale, non essendo suffragate da dati autorevoli ed inconfutabili elementi di rilievo, non ha esitato a generare allarmismo e confusione».

«L’articolo di ieri su “ItaliaOggi” – ha detto ancora – ne rappresenta certamente una ulteriore riprova se consideriamo che gli enti preposti al controllo delle acque hanno stabilito che non vi è per il mare alcun pericolo e mettere in discussione il buon operato o, ancora peggio, la buona fede, la serietà e la responsabilità di quanti hanno operato significa certamente creare allarmismo e confusione!».

«Tutto questo clamore – ha evidenziato – non aiuta l’interesse generale del territorio ma, ancor di più non aiuta, quanti sostengono la causa ambientalista poiché mina la credibilità di una battaglia che merita, invece, un più alto senso di responsabilità e serietà. Confido che al più presto possa essere smaltito il pergolato oggi presente presso la discarica di Scala Coeli e con viva speranza auspico che in futuro su questioni così importanti possa nascere un alto senso di responsabilità da parte di tutti, nessuno escluso». (rcs)

 

La presidente della Provincia di Cs Succurro visita le strade di Scala Coeli

di ANTONIO LOIACONO –  Gli uffici di Piazza XV Marzo, a Cosenza, si muovono e raggiungono, nella giornata del 28 aprile, il Comune di Scala Coeli al fine di rendersi conto,” de visu”, dello stato dei luoghi interessati, nel periodo della Santa Pasqua scorsa, ad una frana lungo la ex 108 ter che, da Scala Coeli, conduceva (il passato è purtroppo d’obbligo) nel Comune di Terravecchia.

Ricordiamo che in località “Ponte di Arone” di Scala Coeli, nella mattina del, le forti precipitazioni piovose nonché lo stato di abbandono dello storico piano viario “Silana di Cariati”, collassò un tratto di strada: si è anche rischiata la tragedia allor quando un veicolo in transito su quel tronco stradale si è “unito” alla frana, precipitando nel burrone ma, per fortuna, senza alcune conseguenze per l’autista se non una grossa paura!

Presente anche il referente del Comitato Cittadino sulla Viabilità Provinciale e Comunale di Scala Coeli, Nicola Abruzzese, il quale ha così esordito:

«Ringrazio il Presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, per essere stata presente nel nostro piccolo borgo, onde verificare, di persona, il grave stato di abbandono in cui versa la SP 260: un’arteria di importanza vitale che collegava i Comuni di Terravecchia e Scala Coeli. Non è ammissibile che nel 2023, una comunità come la nostra, composta soprattutto da anziani, debba percorrere oltre 35 chilometri per raggiungere la SS 106. È necessario che i lavori inizino al più presto per poter riaprire dopo 17 anni, questa strada».

L’inquilina del palazzo (risalente alla fine del ‘500, trasformato nei primi decenni del ‘700 in un vasto complesso monastico femminile) la presidente Rosaria Succurro, dopo aver inaugurato, nella stessa mattina, la strada provinciale n. 164 Civita – Cassano, che riapre al traffico veicolare dopo una lunga chiusura di circa 15 anni, ha fatto tappa nel comune jonico, visitando insieme al sindaco, Giovanni Matalone, alle le autorità militari del luogo ed alla presenza di un nutrito numero di cittadini; alla frana del “Ponte di Arone” a Scala Coeli.

«Questo Comune –dichiara la Succurro – non resterà sconnesso! L’intenzione della Provincia è quella di connettere tutti i territori dando loro maggiore attenzione oltre a dare la possibilità alle aziende, di lavorare. La mia presenza, oggi, non è una visita di facciata, porto con me risposte concrete alle esigenze di questo territorio. Come Amministrazione Provinciale abbiamo già destinato 450 mila euro per la problematica in questa area: avvieremo tutte le procedure ed i lavori inizieranno nei tempi più brevi possibili. Chiederò ai miei uffici di accelerare le relative procedure».

«Nel corso degli anni – prosegue la Presidente Rosaria Succurro – c’è stato sicuramente un po’ (è un eufemismo –n.d.r.) di abbandono in queste aree! Ora stiamo utilizzando i fondi del Pnrr e riorganizzando la viabilità di tutta la Provincia: parliamo di oltre 3.300 chilometri di strade sulle quali, da un anno, stiamo intervenendo in maniera abbastanza massiccia: lavoriamo con gli uffici per intercettare le risorse adeguate al completo ripristino della ex SS 108 ter!». (al)

La SP260, il tratto più dimenticato che porta a Scala Coeli

di ANTONIO LOIACONOLa strada provinciale SP260 che raggiunge il Comune di Scala Coeli, è il tratto più dimenticato, dei 5700 chilometri che si snodano nella regione Calabria e di competenza dell’Ente cosentino con gli uffici al civico 5 in Piazza XV Marzo del capoluogo bruzio!

Stravolgendo quello che è il dettato normativo del Codice della Strada, il quale all’art. 14, unitamente ad altri doveri a carico degli enti proprietari di strade, prevede che questi “allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione” debbano assicurare la manutenzione, la gestione e la pulizia delle strade; l’Amministrazione Provinciale di Cosenza abbia realizzato un ossimoro dai lavori(?) eseguiti, in maniera fulminea, sulla SP che conduce a Scala Coeli.

Gli utenti ed i cittadini del Comune jonico, si sentono presi in giro da questo Ente che dimentica spesso e volentieri, il loro territorio: esemplare è l’oblio della Provincia sulla strada Scala Coeli-Terravecchia, chiusa al traffico dal lontano 2006 e dimenticata sui tavoli di qualche dirigente.

Ma ecco che sabato scorso,29 ottobre, arriva la beffa! Qualche mezzo provinciale inizia a “seminare” bitume sul precario piano viario della SP 260, senza predisporlo per come si conviene per questi lavori, convinti di fare “cosa buona e giusta” ma soprattutto sicuri che la gente che vive a Scala Coeli, non meriti vie di comunicazione “normali”!

Lavori davvero vergognosi che hanno aumentato le criticità dell’arteria provinciale che oggi si presenta (nei tratti interessati) sporca di bitume e ghiaia che, a confronto, la strade di Kabul sono opere di alta ingegneria!

Tra i diversi interventi programmati dalla Provincia di Cosenza sulla rete stradale di propria competenza, risulta finanziato un solo intervento per il quale non sono stati ancora avviati i lavori mentre gli altri, circa 100 progetti, non hanno la necessaria copertura finanziaria!

Il nuovo Piano dei Trasporti della Calabria, atteso da 20 anni, dovrebbe risolvere le gravi emergenze della regione: si tratta di nove miliardi di euro( il 75% già finanziati o in corso di finanziamento) necessari a sostenere il programma.

Cari inquilini del Palazzo di Governo cosentino, finirà per quella gente la condizione di “under dogs”, di sfavoriti nei confronti di alcune istituzioni? (al)

SCALA COELI (CS) – Si impreziosisce la Chiesetta dedicata a S. Antonio da Padova

di ANTONIO LOIACONOSi impreziosisce artisticamente la Chiesetta di Scala Coeli dedicata al suo Santo Patrono, S. Antonio da Padova.

Senza troppi  reclami e quasi all’insaputa di tutti, nei giorni addietro, un quadro dell’inizio del XVIII secolo, proveniente da una collezione tra le più importanti del nostro Mezzogiorno, è stato donato al parroco, Don Rocco Grillo, da un gruppo di cittadini, quasi tutti domiciliati fuori dalle mura dell’ antichissimo borgo.

Sensale  dell’evento è stato Amedeo Fusco, scalese doc che adesso vive a Ragusa, “la città dei ponti” che si estende sulla parte meridionale dei monti Iblei: il capoluogo di provincia più a Sud d’Italia!

In questo lembo di Sicilia ma anche nel resto della italica penisola, Amedeo si occupa, principalmente d’arte e non disdegna affatto la musica, la poesia e lo spettacolo: un artista a tutto tondo!

É lui, infatti, che spiega, ad un folto pubblico presente in Chiesa, la genesi di tale donazione: «Stavo  facendo da intermediario tra il proprietario del quadro ed un acquirente – è l’incipit di Fusco – quando mi sono accorto che il quadro ritraeva il Santo di Padova: il Santo Patrono del mio paese, S. Antonio! Subito, ho  realizzato che quell’opera doveva appartenere alla nostra Chiesa! E così é stato:  da intermediario sono diventato compratore e grazie agli amici che ho contattato, sono riuscito a concludere l’affare».

Il racconto suscita emozioni  palpabili, in primis sullo stesso Amedeo che a stento trattiene le lacrime, ma anche tra la gente nei banchi della chiesetta, tracimano gli applausi ed i consensi.

Molto  contento é stato il pastore delle anime scalesi, Don Rocco, che ha infine benedetto il quadro, irrorando di acqua santa anche l’artefice della particolare giornata, sommerso dagli abbracci dei cittadini presenti. (al)

L’OPINIONE / Antonio Loiacono: Il disastroso stato delle strade di Scala Coeli

di ANTONIO LOIACONOChe il nostro territorio sia stato (ed è) un lembo di terra dimenticato dagli uomini lo dimostra, in maniera lapalissiana, lo stato dell’arte delle vie di comunicazione (interne ed esterne) le quali versano in condizioni, a dir poco, penose!

«Partir, c’est mourir un peu» è l’incipit della poesia La canzone dell’addio di Edmond Haraucour: partire da Scala Coeli è l’inizio più che simile alla strofa scritta dal poeta francese!

Siano esse strade provinciali o comunali, il risultato non cambia: la loro gestione è fallimentare oltre che illogica.

Esempi? 

La strada provinciale che collegava (sic!) Scala Coeli con il vicino comune di Terravecchia, è stata inibita al traffico, da sedici anni (!), a causa di micro frane verificatesi sul tracciato. Dal 14 aprile del lontanissimo 2006, la strada è abbandonata a sé stessa!

La strada comunale che collega la Frazione di San Morello con il suo capoluogo, è ormai pressocchè intransitabile a causa dei ripetuti smottamenti sia delle ripe che del piano viario medesimo!

Con le frane, aumentano le distanze tra il territorio e le istituzioni preposte a recepire le istanze di aiuto ed a provare di risolvere e colmare il gap tra questa area e quelle, strutturalmente, più “sane”!

Se Atene piange, Sparta non ride!

La bretella che dalla SS 106 si congiunge con la “Contrada Amica” (frazione di Corigliano-Rossano) aspetta invano, di essere asfaltata! Oggi, questo percorso è diventato un antico tratturo: mancano solo le greggi!

«È da oltre un ventennio – ci dicono i residenti del luogo – che attendiamo un intervento che risolva questa penosa situazione. I pochi chilometri che dalla SS 106 si collegano ad “Amica” e l’attraversano fino all’ingresso con la città bizantina, assomigliano sempre più alle strade dell’afghana Kabul!».

Sono questi i refrain che ripetono, ormai da anni, gli abitanti di Contrada Amica: ritornelli, anche questi, inascoltati e che non mettono in una buona luce la terza città più numerosa della Calabria!

Aspettiamo, come sempre! (al)

Amministrative Scala Coeli, il Tar della Calabria predispone riesame delle schede elettorali

Il Tar della Calabria ha disposto il riesame delle schede elettorali dell’ultima tornata elettorale di Scala Coeli, a seguito del ricorso depositato da Mario RomanoAntonio Loiacono che, da subito, hanno nutrito grossi dubbi sull’esito finale delle consultazioni, che hanno riconfermato Giovanni Matalone alla guida della città tirrenica.

L’ordinanza è avvenuta a seguito del ricorso, depositato il 29 ottobre dagli avvocati Oreste MorcavalloElisabetta De Marco per conto di Romano e Loiacono.

«Attendiamo la verifica di tutte le schede – ha dichiarato Mario Romano –. Siamo molto pazienti e, sopratutto, crediamo nella giustizia, a prescindere dall’esito finale che i giudici amministrativi statuiranno».

Intanto, il Tar ha disposto l’udienza al 9 marzo 2022. (rcs)

SCALA COELI (CS) – Successo per le celebrazioni per i 10 anni della Misericordia

di ANTONIO LOIACONOSotto una frizzante pioggerellina ed una croccante temperatura, tipiche dei nostri dicembri scalesi, si è dato via, ieri, domenica 12 dicembre, alle celebrazioni per il decimo compleanno della Misericordia di Scala Coeli.

La benedizione di Don Rocco, parroco del paese nonché guida spirituale dell’Associazione, impartita alla fine della Santa Messa che ha concelebrato unitamente al Vicario Generale della Diocesi di Rossano, Mons. Pino Straface, è stato l’incipit di questo 12 dicembre 2021.

Circondata dall’abbraccio del popolo scalese e sorretta dall’amore delle Misericordie delle Associazioni presenti sul nostro territorio e non solo, La Misericordia di Scala Coeli, in persona del suo “leader maximo”, il Governatore Rocco Acri, ha accolto gli ospiti intervenuti ed i cittadini presenti, presso la sede del sodalizio, in Via Dante.

Leccornie a parte (buonissimo il buffet gestito da “Panettando”, attività commerciale in Mirto Crosia) il governatore Acri ha voluto ringraziare tutti i presenti:

«Onorato della presenza delle Misericordie del Coordinamento Zonale di Cosenza e di Crotone e del Presidente Regionale della Federazione delle Misericordie della Calabria, il dott. Claudio Reale. Importante è stata anche la presenza delle Associazioni di Volontariato: la Croce Rossa di Corigliano-Rossano, l’Associazione di Protezione Civile Era di Cariati, l’AVO, il CIF, il Rotary di Cariati nonchè gli operatori della Casa Alloggio “San Cataldo”, sempre di Cariati. I nostri ringraziamenti vanno sicuramente anche al CSV di Cosenza(Centro Servizi Volontariato) che ha sostenuto questa nostra iniziativa».

«Nell’occasione – continua Acri – abbiamo inaugurato la terza ambulanza che sarà, da subito, operativa sul territorio».

Molto apprezzata è stata la presenza dell’Arma dei Carabinieri della Stazione di Scala Coeli-Mandatoriccio ma siamo anche molto rammaricati per l’assenza di rappresentanti della locale Amministrazione Comunale.

La nostra Misericordia è in perenne movimento, fra non molto partirà il servizio de “L’Emporio Solidale”: un progetto a livello nazionale che insieme alla confederazione gestirà uno sportello pubblico presso il quale si possono trovare risposta da parte di psicologi, assistenti sociali e di altre figure professionali e non solo!

«Nei nostro mondo, è totalmente bandita la parola “IO” – conclude il governatore Acri – viene sempre sottolineato il termine “VOI”; pronome che ha consentito alla nostra Associazione di resistere nel tempo e di perpetuare, fin quando ci reggeranno le forze, tutti i servizi fin qui erogati e magari con l’aggiunta di nuovi!».

Molto bella e simpatica è stata la “visita” della Misericordia alla squadra di calcio, Asd Scala Coeli, che milita nel campionato di terza categoria, la quale oggi ha ottenuto i primi tre punti: insieme hanno brindato ad una giornata, davvero, indimenticabile. (al)

L’OPINIONE/ Antonio Loiacono: Scala Coeli e quelle “Strade di burro”

di ANTONIO LOIACONO“Strade di burro”! Parafrasavo così, su un quotidiano provinciale, tanti anni fa, una canzone di successo, raccontando quello che era, al momento, lo stato dell’arte del nostro sistema viario; intendendo per “nostro” le strade che raggiungono Scala Coeli e che da qui partono per raggiungere la SS 106. 

Da allora la “molle” situazione del piano viario che collega(?) il nostro Comune con le altre realtà territoriali, non è per nulla cambiata, anzi! Crediamo di aver capito a cosa serva la condizione di “burrosità” delle nostre strade: realizzare torte più grasse!

Mi spiegate (e mi rivolgo alla proprietà delle strade in questione, all’Amministrazione Provinciale di Cosenza) l’utilità dell’intervento su un tratto stradale dissestato (intervento che avviene dopo incessanti segnalazioni) se la stessa e identica operazione si dovrà ripetere l’anno successivo?

Esempi: Strada Provinciale loc. Lavandaio (Comune Scala Coeli); intervento a causa di un abbassamento del piano viario in prossimità di un pontino: lavori eseguiti nel 2020 per un importo di 90.000 euro. Oggi, il cedimento si sta ripetendo!

Strada Provinciale che da San Morello porta sulla SS 106 (non conosciamo il chilometro perché non segnalato): anche qui lo stesso problema! Ci sfugge l’entità economica dell’intervento, ma sicuramente è nota a tutti la sua qualità! La strada cede, si programma la riparazione ma dopo un anno siamo punto e da capo!

Cara Amministrazione Provinciale, non credo proprio che le vostre casse racchiudano la pregiata Menorah, tanto da poter dilapidare “i nostri” soldi privandoci “dei nostri” diritti!

Attendiamo, ancora una volta pazienti, una vostra determinazione.

Ai neo eletti di Palazzo Campanella (a vario titolo), che attraverseranno queste strade (se lo faranno!) l’esortazione ad attivarsi!

Siamo certi che ci sarà pure un giudice a Berlino! (al)