A Cosenza, tornano i venerdì della scena contemporanea a firma di More, il progetto ideato da Scena Verticale in partenariato con il Mibac, la Regione Calabria e il Comune di Cosenza – con una sezione speciale dedicata ai progetti internazionali di residenza di cui la compagnia di Castrovillari è partner.
La nuova rassegna, che prenderà il via il 1° novembre, s’intitola Focus Residenze, e nasce dalla volontà di presentare, per la prima volta a Cosenza, gli ultimi spettacoli frutto del recente progetto di residenza Europe Connection. Tra le novità More c’è una nuova location, il Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri”, che quest’anno ospiterà tre spettacoli della rassegna, con l’intento di aprire più luoghi della città alla contaminazione del teatro contemporaneo e di coinvolgere pubblici nuovi e diversi.
Si parte venerdì 1° novembre, al Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri”, con la compagnia Divina Mania, fondata da Mauro Lamanna e Gianmarco Saurino, che presenta, per la prima volta, a Cosenza, Contro la libertà di Esteve Soler. Lo spettacolo, diretto da Lamanna, è un unico atto dove si cerca di rispondere alla stessa domanda: che cos’è la libertà? In ognuno dei sette microcosmi in scena, l’idea di libertà si insidia nei pensieri dei personaggi e produce intensi cortocircuiti tra le visioni che essi hanno del mondo.
Venerdì 22 novembre, sempre al Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri”, la Compagnia Ragli con The Speaking Machine. Giorni in cui non sembreremo umani, ma ancora sapremo come essere tristi di Victoria Szpunberg per la regia di Rosario Mastrota. Lo spettacolo è una storia crudele e romantica dove macchine ed emozioni si fondono in una spirale di eventi alle frontiere dell’esistenza. Siamo in un futuro incerto: giorni in cui non sembreremo umani, ma ancora sapremo come essere tristi.
Chiude la sezione dedicata ai lavori della seconda annualità di Europe Connection, venerdì 29 novembre al Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri”, lo spettacolo La Nave Fantasma. Non eravamo d’accordo che gli uomini non sono pesci? della drammaturga austriaca Maxi Obexer e diretto da Rita De Donato. Teatro della Maruca / Anomalia Teatri porta in scena una storia che prende spunto da una vicenda realmente accaduta nel nostro mare. Una storia che apre uno spazio di riflessione su un tema con cui ci confrontiamo quotidianamente, quello dei migranti.
Il 26 e il 27 dicembre, a chiudere la programmazione, un appuntamento extra, ormai quasi un rito per la compagnia Scena Verticale, che presenta al Teatro Morelli in prima regionale – dopo il debutto al Romaeuropa Festival – la loro ultima produzione, Mario e Saleh di Saverio La Ruina. Lo spettacolo tratta un argomento che richiede un approccio delicato, dato che scalda gli animi con una virulenza che lascia interdetti e a volte impotenti. All’indomani del terremoto dell’Aquila, in una delle tende allestite nei luoghi del sisma, si ritrovano Mario, un occidentale cristiano, interpretato da Saverio La Ruina, e Saleh, un arabo musulmano – in scena Chadli Aloui –. La relazione ravvicinata tra i due si evolve tra differenze e agnizioni. Eventi esterni e fatti concreti ribaltano le percezioni che hanno l’uno dell’altro.
«Anche quest’anno – si legge in una nota degli organizzatori – il Teatro Morelli e il Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri” aprono le sue porte ad una nuova, avvincente rassegna del MORE, realizzata grazie al felice sodalizio, da anni in essere, tra l’amministrazione comunale e Scena Verticale. Ma il MORE, come recita la parola stessa, è qualcosa di più: un progetto di teatro pubblico e di spazi condivisi, un laboratorio di riflessione e d’impegno che ci consente di ampliare la nostra vocazione rivolta ad artisti e compagnie che fanno riflettere sulla drammaturgia contemporanea, ma anche uno scambio di esperienze artistiche, umane e sociali».
«Una rassegna – prosegue la nota – che raccoglie il meglio delle proposte teatrali contemporanee, con un occhio attento alle residenze teatrali, tanto più significative in una città come Cosenza, innovativa nel panorama attuale in quanto a residenze artistiche. Un cartellone ricco di proposte innovative di spessore, capace di riflettere le nuove tendenze del contemporaneo, con proposte dall’indiscusso valore e dal respiro internazionale, e per questo capace di rispondere ai gusti di un pubblico sempre più multiforme, con un occhio sempre attento e consapevole verso i nuovi linguaggi e gli artisti emergenti del teatro attuale, a conferma della nostra consueta attenzione nei confronti della trasversalità dei linguaggi teatrali». (rcs)