Ricerca, Occhiuto (FI): Assicurare tempi idonei per erogare i fondi

Il senatore di Fi, Mario Occhiuto, ha evidenziato come «il decreto per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l’anno 2023, proposto dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha il merito di sostenere la crescita diffusa e inclusiva del sistema della ricerca, consolidare la ricerca fondamentale e rafforzare quella interdisciplinare, valorizzare la circolazione di conoscenza e competenze tra ricerca e sistema produttivo».

«Il decreto, inoltre – ha spiegato ancora – accompagna lo sviluppo di una nuova generazione di ricercatori, promuove la dimensione internazionale dell’alta formazione e della ricerca e assicura il coordinamento della ricerca nazionale, europea e internazionale».

«Auspico che da oggi in poi – ha concluso – si imprima un’accelerazione per l’adozione del decreto ministeriale di riparto del Foe in tempi idonei, in modo da assicurare l’erogazione delle risorse entro i primi mesi dell’anno e non più nei mesi finali dell’esercizio finanziario, come accaduto finora. Solo in questo modo si potrà garantire l’ottimale raggiungimento degli obiettivi prefissati nei progetti di ricerca». (rp)

Agricoltura, Rapani (FDI): Gli istituti agrari calabresi potranno partecipare ai bandi Psr

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, ha annunciato «con la norma approvata in consiglio regionale – ha spiegato – che si allinea alle direttive del governo, gli istituti agrari calabresi potranno approfittare delle grandi opportunità dettate dal Piano di sviluppo rurale».

«Il testo approvato consente a queste scuole, che hanno al proprio interno delle vere e proprie aziende agricole con una propria capacità produttiva, di partecipare ai bandi regionali per lo sviluppo rurale – ha aggiunto –. In tal modo si assicura l’equiparazione di queste aziende allo “status” di imprenditori professionisti e, quindi, sarà così possibile consentire di concorrere ai bandi regionali per l’ammodernamento delle strutture e dei mezzi dell’impresa agricola e beneficiare dei contributi pubblici per il rinnovo del parco macchinari o di quelle strumentazioni indispensabili, sia per migliorare la produttività dei propri laboratori, sia per aiutare l’attività didattica degli Istituti agrari e premiare l’imprenditorialità e la propensione allo sviluppo degli istituti di formazione superiore».

«Esprimo, quindi – ha detto ancora – apprezzamento per l’iniziativa legislativa supportata dall’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, che ha recepito le istanze dei dirigenti scolastici. La misura ratificata a Palazzo Campanella contribuirà a far crescere ulteriormente una delle eccellenze del territorio, l’Istituto agrario di Corigliano Rossano diretto da Saverio Madera. Questo può essere considerato anche come primo passo verso la trasformazione degli istituti agrari nei Licei del Made in Italy, proposti dalla presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni».

«Un inno alle produzioni bio, chilometro zero e, nel nostro caso – ha concluso – alle produzioni agricole di eccellenza Made in Calabria». (rp)

 

Peste Suina, Irto (PD) presenta interrogazione per chiedere interventi a Reggio

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha depositato una interrogazione a risposta a scritta al ministro della Salute, al ministro degli Affari regionali e al ministro dell’Agricoltura per chiedere immediati interventi in merito all’espansione della peste suina nella Provincia di Reggio Calabria.

«Il 25 aprile scorso purtroppo nel territorio della Città di Reggio Calabria è stata rinvenuta la prima carcassa di cinghiale risultata positiva al test sulla P.S.A. – si legge nell’interrogazione – e, invero, è stata conclamata la positività di diversi cinghiali rinvenuti morti nel territorio della Provincia di Reggio Calabria in diversi allevamenti di suini semi bradi».

La situazione, dunque, desta particolare preoccupazione e necessita di un’attenzione particolare. E se grazie alla collaborazione di alcune squadre di caccia al cinghiale in braccata operanti nei Comuni di Reggio Calabria e di Cardeto il Commissario dell’Ambito territoriale di Caccia RC1 si è riusciti a risalire alla posizione georeferenziata delle carcasse rinvenute fino alla data odierna, «ciò che preoccupa è che ufficialmente nessuno ad oggi scriva o diffonda la notizia di queste carcasse tanto che i comuni della Provincia di Reggio Calabria non risultano inseriti tra i Comuni italiani in cui è stata riscontrata la malattia». 

Considerato che ufficialmente i Comuni Calabresi non sarebbero tra quelli colpiti dalla P.S.A. e che, invece, la tempestività degli interventi e del monitoraggio risultano essere gli unici strumenti per bloccare la diffusione a macchia d’olio di questa epidemia letale, il senatore Irto ha interrogato il ministro della salute, il ministro degli affari regionali e le autonomie e il Ministro dell’Agricoltura al fine di sapere «se intendano chiarire il motivo per cui sul sito del Ministero della Salute, la Provincia di Reggio Calabria non risulti interessata dalla grave problematica della P.S.A.; se l’Ufficio del Commissario nazionale per l’emergenza P.S.A. sia stato dotato di fondi sufficienti agli interventi programmati; se e quali iniziative intendano adottare necessarie ad indennizzare gli operatori della filiera suinicola calabrese colpiti dalle restrizioni sull’abbattimento, la movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati e, infine, quali azioni intendano adottare al fine di utilizzare la dotazione finanziaria, allo scopo integrata affidata al Commissario di intesa con le Regione Calabria, per i necessari interventi sul campo». (rp)

Bonifica Sin Crotone, Rapani (FDI): Riscattare migliaia di ettari significa occupazione, riutilizzo, sviluppo

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, ha evidenziato come «la nomina prossima del commissario straordinario del Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara, imprimerà la definitiva svolta e certifica, qualora ce ne fosse bisogno, le attenzioni del Governo Meloni nei confronti della Calabria».

«E, nel caso specifico – ha aggiunto – , sui siti da bonificare che, per come ha risposto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ad una recente interrogazione parlamentare di Domenico Furgiuele, fanno riscontrare ancora “numerose criticità che devono essere affrontate».

« È tempo, quindi – ha proseguito – di accelerare su un intervento che perdura da decenni. Peraltro, la bonifica delle quattro aree industriali che insistono nel comune di Crotone, quali la ex Fosfotec, la ex Agricoltura, l’ex discarica di servizio di Farina Trappeto ed l’ex Sasol-Kroton Gres 2000 Industrie ceramiche, si tradurrà in occupazione, recupero dei siti stessi, riutilizzo e sviluppo. Parliamo di 884 ettari perimetrati a terra e circa 1.448 ettari, compresa l’area portuale, perimetrati a mare».

«Nel frattempo, però, Comune, Provincia di Crotone e Regione – ha rilevato – proseguono la battaglia nelle sedi preposte, avviata oltre un decennio addietro da associazioni, movimenti, comitati cittadini, tutti a chiedere alcuni dei diritti fondamentali, quali il diritto alla salute e la tutela dell’ambiente. In proposito il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, è stata spesso chiara nell’affermare che vogliamo difendere la “natura con l’uomo dentro”».

«Coniugare, quindi, sostenibilità ambientale, economica e sociale, accompagnando imprese e cittadini – ha concluso – verso la transizione verde, senza consegnarci a nuove dipendenze strategiche e rispettando il principio di neutralità tecnologica. Sarà questo il nostro approccio. In questa direzione sarà determinante la rappresentanza del territorio in Parlamento». (rp)

Irto (PD) presenta interrogazione per ennesima chiusura Galleria della Limina

Il senatore del Partito Democratico, Nicola Irto, ha presentato una interrogazione per chiedere al governo e al ministro per le Infrastrutture chiarezza e pronti interventi dopo l’ennesima chiusura della galleria della Limina che paralizza la Locride.

«La nuova chiusura della galleria della Limina – ha spiegato il senatore Irto – non può essere accettata supinamente. Da lunghi anni si aspettano interventi strutturali che rendano sicuro il transito lungo quell’arteria e, invece, la risposta dei governi a tutti i livelli è quella di consentire chiusure temporanee, in qualche stagione avvenute nelle ore notturne e con orari diversi a seconda delle giornate delle settimane, ma facendo rimanere insoluto il problema in tutta la sua gravità. Tanto che, adesso, ci troviamo davanti all’ennesima decisione arbitraria che rischia di compromettere la stagione turistica che sta per cominciare, oltre a creare disagi enormi per l’intero comprensorio».

«Nell’interesse della Comunità della Locride e della Calabria tutta – ha proseguito – depositerò un’interrogazione rivolta al governo e al ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini per avere risposte chiare su quanto sta avvenendo nella Locride e capire quali interventi il governo nazionale abbia intenzione di mettere in atto per evitare una così grave penalizzazione per la cittadinanza. Purtroppo le statistiche relative alla chiusure precedenti parlano chiaro ed esiste il rischio concreto che la nuova condizione di isolamento metta la Provincia di Reggio definitivamente in ginocchio».

«Non possiamo consentirlo – ha concluso – e metteremo in campo ogni sforzo utile per scongiurare la chiusura e rilanciare la questione del diritto alla mobilità per i cittadini calabresi che non può limitarsi esclusivamente allo spot relativo al Ponte sullo Stretto». (rp)

Irto (PD): Questioni poste con Vertenza Calabria vanno rilanciate con forza

Il senatore e segretario regionale del Pd, Nicola Irto, ha ribadito come «il grido d’allarme lanciato da Cgil e Uil, in ordine ai ritardi che stanno arenando il percorso della cosiddetta “Vertenza Calabria” merita grande attenzione e pronto ascolto».

«Infrastrutture, sanità, Zes, ambiente, politiche di sviluppo industriale, la statale 106, l’elettrificazione della linea Ionica e l’alta velocità erano le priorità indicate per la Calabria nella vertenza – ha spiegato Irto – insieme al piano per il lavoro che acquista ancora più importanza con l’aggravarsi della crisi economica e  in relazione agli ultimi dati relativi alla disoccupazione nella nostra Regione. E’ molto grave che il presidente Roberto Occhiuto si sia completamente tirato fuori da ogni impegno, dopo essersi reso promotore dell’iniziativa volta a chiedere interventi immediati al governo nazionale».

«In realtà – ha detto – il passo indietro che i sindacati denunciano con forza oggi, il governatore lo aveva compiuto con chiarezza estrema nel momento stesso in cui ha dato il suo avallo al progetto di autonomia differenziata voluto dal ministro leghista Roberto Calderoli. Un progetto che cela maldestramente l’antica idea secessionista del Carroccio e che finirà per l’affossare definitivamente le speranza di sviluppo delle Regioni meridionali. Il sì all’autonomia differenziata, così come strutturata, di per sé è un colpo di spugna sulla “Vertenza Calabria” e dimostra, ancora una volta, quanto sia lontana dagli interessi dei calabresi l’azione del governo regionale nonostante i continui spot».

«Facilissimo – ha proseguito – sposare iniziative soltanto sulla carta per poi piegarsi agli interessi di partito e di coalizione. Come Pd abbiamo sostenuto la “Vertenza Calabria” fin dall’inizio, senza badare a colore politico o a primogeniture, e la nostra posizione rimane identica».

«Le questioni che vengono sollevate dai sindacati, oggi come allora – ha concluso – meritano di essere rilanciate e poste all’attenzione del governo nazionale che ha il dovere di programmare interventi straordinari per lo sviluppo della nostra Regione che non può continuare ad essere presa in considerazione soltanto in prossimità delle tornate elettorali come mero bacino di voti». (rp)

Occhiuto (FI): Le risorse del Pnrr vanno spese, e bene

Il senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, intervenendo sull’informativa del ministro Fitto sul Pnrr, ha ricordato come «il Pnrr italiano è stato concepito in un momento storico di grande allarme che ha fatto sentire tutti compartecipi e, allo stesso tempo, tutti in qualche modo esenti da precise responsabilità».

«La conseguenza – ha aggiunto – è stata un Piano con investimenti di entità mai vista prima ma, per certi versi, troppo ambizioso rispetto ai limiti temporali. Il governo di centrodestra si è assunto la responsabilità di correggere e recuperare una situazione difficilissima: stiamo lavorando, insieme, nell’interesse del Paese».

«I finanziamenti – ha proseguito – devono essere distribuiti su tutto il territorio nazionale per superare i perduranti svantaggi di alcune regioni del Sud. Sarebbe paradossale se si pensasse di usare questi fondi principalmente al Nord, aumentando il gap infrastrutturale e lasciando i cittadini del Sud più indebitati. Conosciamo i problemi legati alla cronica incapacità di spesa della pubblica amministrazione italiana, così come la lentezza degli iter per le opere pubbliche: non a caso, da questo punto di vista, l’Italia è penultima in Europa».

«Sappiamo, anche – ha concluso – che il blocco del turnover nella Pa ha portato all’invecchiamento del personale e alla desertificazione degli uffici. Nonostante ciò, abbiamo il dovere di spendere tutte, e di spendere bene, le risorse del Pnrr non solo per far ripartire il Paese ma anche per l’obbligo etico di rispondere alle sfide che ci attendono, dalla transizione ecologica alla tutela della salute, fino all’inclusione sociale». (rp)

Balneari, Rapani (Fdi): Mappatura coste italiane utile per mettersi in regola con la Bolkestein

Il senatore di Fdi, Ernesto rapani, ha evidenziato come «la mappatura delle coste italiane consentirà al nostro Paese di adempiere a quanto richiesto da una sentenza emessa nei giorni scorsi dalla Corte di giustizia europea sulle concessioni balneari».

«Ed il prolungamento di tali autorizzazioni demaniali fino al 31 dicembre 2024 – ha aggiunto – approvato con un emendamento presentato nel decreto Milleproroghe, servirà al Ministero delle Infrastrutture per effettuare quella mappatura. Il nostro Paese, quindi, si metterà in regola con la direttiva Bolkestein – secondo cui le concessioni balneari nelle aree sature non possono essere rinnovate automaticamente – varata ormai diciassette anni fa. Quasi due decenni in cui nessun governo in precedenza ha voluto mettervi mano. L’Italia vanta 8300 chilometri di costa: 800 sono occupati da porti, approdi e attracchi, 7500 ricadono nel demanio marittimo e con finalità turistico-ricreative».

«La mappatura servirà, quindi – ha proseguito – a stabilire le capacità ricettive tra aree già sature e le altre disponibili. Un passo importante in tal senso potranno compierlo i Comuni collaborando alla mappatura del Mit per avere contezza e certezza delle spiagge occupate e quelle libere, per poi accelerare i tempi delle concessioni. Successivamente se gli enti locali vorranno incentivare il lavoro e lo sviluppo turistico attraverso la creazione di strutture e servizi, dovranno programmare l’assegnazione delle aree libere».

«L’obiettivo dell’emendamento presentato nel Milleproroghe era, quindi – ha spiegato – finalizzato a questo risultato. Nei giorni scorsi la sentenza del Corte europea ha stabilito anche che le assegnazioni andranno concesse secondo un principio di massima trasparenza, e quindi attraverso dei bandi».

«Anche in Calabria – ha concluso – bisognerà tutelare tutto l’indotto, circa 2000 imprese e 20mila lavoratori. Nella nostra regione solo il 30% risulta occupata ed è quindi evidente che non mancherà la “materia prima” per fare impresa turistica con le regole imposte dall’Ue». (rp)

Ddl Cutro, Rapani (Fdi): Il provvedimento stronca le organizzazioni criminali del mare

Il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, ha espresso soddisfazione per l’approvazione, in Senato, del ddl Cutro, «un provvedimento – ha detto – che cambierà le regole di un gioco al massacro sulla pelle dei migranti. Persone che fuggono dalla guerra alla ricerca di un futuro migliore sulle quali la sinistra specula».

«Dai banchi delle opposizioni – ha spiegato – sono pervenute solo polemiche strumentali ed inutili, soprattutto da parte di chi avrebbe dovuto recarsi in Calabria per comprendere meglio quanto è accaduto nell’immane tragedia consumatasi a largo delle acque crotonesi. Avrebbero potuto parlare con le forze di polizia, con i soccorritori, affrontare un viaggio verso la Calabria, dove con decisione si è recato il Consiglio dei Ministri, ed invece si preferisce fare demagogia a distanza e per partito preso».

«Il Cdm si è riunito a Cutro – ha ricordato – non per fare passerella, bensì per la necessità di constatare i fatti, manifestare vicinanza alle amministrazioni locali, alla cittadinanza ed alle famiglie dei superstiti».

«Il decreto cosiddetto “Cutro” punta due obiettivi – ha aggiunto – regolarizzare il flusso dei migranti e bloccare il traffico di essere umani. Quindi programmare i flussi di ingresso in Italia in stretta correlazione con le esigenze del mercato del lavoro. Il dl si prefigge da un lato anche di regolare l’ingresso e il soggiorno, al di fuori delle quote, per chi ha un lavoro a tempo indeterminato, per i lavoratori autonomi, per ricongiungimento familiare, per chi viene in Italia a studiare e formarsi professionalmente».

«Dall’altro, prevede pene certe e severe per gli scafisti – ha spiegato – con la previsione di rimpatrio per lo sconto della pena nei Paesi di origine. Il governo ha pensato a quest’ultima soluzione perché al danno sarebbe una beffa quella di mantenere a spese degli italiani e nelle nostre carceri, scafisti collegati ad associazioni criminali».

«Non immaginavamo strumentalizzazioni di quella portata – ha concluso il senatore Rapani – per una così immane tragedia e tutta quella serie di attacchi a soccorsi accusati di non essere intervenuti. Ed invece è proprio all’intera macchina dei soccorsi e quella umanitaria a cui va la mia e la nostra solidarietà e le congratulazioni per l’impegno in una situazione drammatica». (rp)

Dl Cutro, Occhiuto (FI): Finalmente c’è una visione su immigrazione

«Con il governo di centrodestra c’è finalmente un progetto complessivo, una visione sull’immigrazione e un comportamento corretto e responsabile che parte dai diritti delle persone. E il primo diritto è quello di non essere costretti a emigrare». È quanto ha dichiarato il senatore di Fi, Mario Occhiuto, intervenendo in aula sulla discussione generale sul Dl Cutro.

«Grazie al decreto in esame – ha spiegato – si incrementano i flussi regolari in entrata, come mai era successo negli ultimi anni, aumentano i rapporti di collaborazione con gli Stati di provenienza e di transito dei migranti, si colpiscono i trafficanti di uomini per ridurre i naufragi e le tragedie in mare».

«Lo stato di emergenza adottato – ha aggiunto – consentirà poi a tutte le strutture dello Stato di velocizzare l’iter di alcune procedure necessarie per la prima accoglienza. Nelle nostre città ci deve essere un posto per chi arriva da noi perché fugge dalla miseria o dalle guerre. E non deve essere un posto qualsiasi ma un posto d’onore, in modo che chi arriva si riconosca nei nostri valori e si senta nello stesso tempo a casa. Sono questi i temi dell’integrazione e dell’inclusione, sui quali è necessario fare cospicui investimenti se si ha a cuore la crescita sociale ed economica del nostro Paese». (rp)