SERSALE (CZ) – Una campagna contro i mozziconi lasciati all’interno delle Riserva “Valli Cupe”

La Riserva naturale regionale “Valli Cupe” è al fianco dei volontari del Servizio civile digitale del Comune di Sersale che lo scorso 5 giugno, nella Giornata mondiale dell’ambiente, hanno avviato la campagna di sensibilizzazione “Basta mozziconi a terra” con l’obiettivo di responsabilizzare le persone che spesso sottovalutano il danno causato dall’abbandono anche involontario nell’ambiente dei mozziconi di sigaretta. E per farlo, i volontari hanno realizzato anche delle brochure informative ed acquistato dei posaceneri portatili che saranno distribuiti in occasione dell’evento “La città della Riserva” che si terrà a Sersale (Cz) il 2 ed il 3 settembre prossimi.

«Si tratta di una lodevole iniziativa a favore dell’ambiente – afferma il direttore della Riserva “Valli Cupe”, Antonio Falcone – che non può che trovare il nostro pieno supporto. L’Ente gestore della Riserva è Legambiente Calabria ed anche se l’Associazione porta già avanti diverse campagne di sensibilizzazione su questi temi, ha voluto comunque sostenere un’idea nata da un gruppo di giovani volontari che hanno a cuore la propria terra». (rcz)

SERSALE (CZ) – La prima edizione del Premio “Repubblica Scuola”

Domani mattina, dalle 10.30, al Liceo Scientifico “Rita Levi Montalcini” di Sersale, si terrà la prima edizione del Premio “Repubblica Scuola”. Nel corso dell’evento, inoltre, sarà conferito il Premio Giornalismo al miglior articolo presentato dagli studenti. La giuria è composta dai giornalisti Luigi Stanizzi, Saverio Simone Puccio, Vincenzo Bubbo e dalla Dirigente Scolastica Giovanna Moscato.

Gli studenti mostrano tanta attenzione alla pubblicazione di articoli, didascalie e fotografie, al punto  che la docente di lettere del Liceo Scientifico, professoressa Giovanna Pettinato, assieme ad un collega, prof. Piersanto Gallo, docente dell’ Ipsceoa, ha presentato il progetto giornalismo “Repubblica Scuola”.

Riscoprire l’arte della scrittura attraverso un’analisi critica degli avvenimenti di cronaca e attualità, migliorare le proprie competenze lessicali, confrontarsi con i coetanei sui profondi cambiamenti della società moderna,  sono solo alcuni degli obbiettivi che il  percorso si propone. Il progetto è rivolto ai discenti più desiderosi di esprimere le proprie riflessioni e considerazioni, sui temi proposti delle testate giornalistiche e su altri spunti di riflessione “lanciati” dai docenti, come quello inerente ai cambiamenti climatici e ai recenti fatti dell’Emilia Romagna. (rcz)

SERSALE (CZ) – Al liceo scientifico si sceglie il giornalista dell’anno

Il prossimo martedì 30 maggio 2023, al liceo scientifico “Rita Levi Montalcini” di Sersale, si terrà la prima edizione del Premio “Repubblica scuola”. Gli studenti mostrano tanta attenzione alla pubblicazione di articoli, didascalie e fotografie, al punto che la docente di lettere del liceo scientifico, professoressa Giovanna Pettinato, assieme ad un collega, prof. Piersanto Gallo, docente dell’Ipsceoa, ha presentato il progetto giornalismo “Repubblica scuola”.

Riscoprire l’arte della scrittura attraverso un’analisi critica degli avvenimenti di cronaca e attualità, migliorare le proprie competenze lessicali, confrontarsi con i coetanei sui profondi cambiamenti della società moderna, sono solo alcuni degli obbiettivi che il percorso si propone. Il progetto è rivolto ai discenti più desiderosi di esprimere le proprie riflessioni e considerazioni, sui temi proposti delle testate giornalistiche e su altri spunti di riflessione “lanciati” dai docenti, come quello inerente ai cambiamenti climatici e ai recenti fatti dell’Emilia Romagna.

Proprio il 30 maggio, sarà conferito da una giuria di qualità, composta dai giornalisti Luigi Stanizzi, Saverio Simone Puccio, Vincenzo Bubbo e dalla dirigente scolastica Giovanna Moscato, il premio giornalismo “Repubblica scuola” al miglior articolo presentato dai ragazzi. Dalle ore 10.30 alle ore 12.30, quindi, l’attesissima sfida per la proclamazione del giornalista dell’anno. (rcz)

Carenze Suem di Sersale, Lo Schiavo presenta interrogazione a Occhiuto

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha presentato una interrogazione, a risposta immediata, al presidente della Regione e Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, per sapere «quali interventi urgenti intende mettere in atto per garantire un corretto ed efficace servizio del 118 ai cittadini dell’Alto Jonio e della Presila catanzarese afferenti al Distretto di Sersale».

L’iniziativa di Lo Schiavo prende le mosse dalle gravi carenze che caratterizzano i servizi di emergenza-urgenza in una vasta area del territorio della provincia di Catanzaro, comprendente 11 comuni della Presila e dell’Alto Ionio catanzarese che fanno capo al Distretto sanitario di Sersale.

In particolare, come si legge nel testo dell’interrogazione, «il servizio di emergenza Suem del 118 del comprensorio di Sersale presenta un’ambulanza da tempo de-medicalizzata e non in grado di garantire pienamente il servizio di emergenza; negli ultimi tempi, la situazione si è aggravata in quanto il personale del presidio Sersale viene dirottato in altre sedi e questa circostanza determina un serio pericolo per la popolazione dei comuni interessati che rischiano, in caso di emergenza, di non essere correttamente soccorsi; in caso di emergenza contestuale allo spostamento del personale Suem di Sersale in altri distretti, l’ambulanza più vicina dovrebbe arrivare da Sellia Marina o Catanzaro Lido allungando i tempi di percorrenza su distanze che possono arrivare addirittura a 60 chilometri tra i comuni interessati ed il Pronto soccorso di Catanzaro; il rischio concreto è che l’ambulanza non arrivi in tempo per prestare soccorso al malcapitato di turno».

Quindi Lo Schiavo, ha concluso dicendo come «di fronte a questo stato di cose è necessario porre rimedio alle gravi carenze organizzative, al fine di garantire il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini di questo vasto comprensorio». (rrc)

SERSALE (CZ) – Sabato un incontro su dipendenze e sintomi

Sabato 4 febbraio, a Sersale, alle 18, nella Chiesa Madre, è in programma una iniziativa di informazione Dipendenze e sintomi – Conoscere per aiutare, promosso dalla parrocchia Santa Maria del Carmelo, dalla parrocchia Sant’Anna, dal Comune, dalla Pro Loco, Regione Calabria, Serd Servizio per le Dipendenze, Comunità Progetto Sud, Cooperativa sociale Zarapoti.

Lo scopo è quello di far riflette le famiglie sulle problematiche che scaturiscono dalla dipendenza, come riconoscere le prime avvisaglie e –  soprattutto – qualche valido consiglio per superare in modo repentino la problematica.
In tema “‘dipendenza”, non ci si vuole soffermare solo alla droga, all’alcool o alla ludopatia ma affrontare anche la tematica della dipendenza dai social media, dalla moda e da tutto ciò che fondamentalmente non ci rende liberi.
Il Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, presieduto da Luigi Stanizzi, ha colto l’occasione per congratularsi con gli organizzatori “che hanno il merito, fra gli altri, di affrontare una tematica così complessa e delicata che coinvolge troppe famiglie. Troppo spesso queste problematiche  vengono sottovalutate dalle istituzioni, dagli enti sanitari, dalle agenzie educative ma anche dalle stesse famiglie in cui si annida forte il rischio dipendenze».
«Il Comune di Sersale – ha concluso – guidato dal sindaco Carmine Capellupo, si distingue per le sue iniziative di alta valenza sociale e culturale». (rcz)

SERSALE (CZ) – Giornata della Memoria, conclusa la settimana di riflessione dell’IIS “Montalcini”

Nella sala Consiliare del Comune di Sersale si è conclusa la settimana di riflessione dell’IIS Montalcini per la Giornata della Memoria.

Una settimana in cui tra immagini, musica e letture di prosa e versi gli studenti delle tre sedi, guidate dalla Dirigente prof.ssa Moscato, hanno avuto modo di confrontarsi su quanto la storia racconta e su come costruirne una diversa per il proprio futuro. Una mostra sullo Sterminio in Europa è stata concessa dall’Anpi Provinciale di Catanzaro e dal suo presidente Mario Vallone, quaranta pannelli che hanno aperto il percorso di riflessione prima all’Istituto Alberghiero di Botricello per poi essere inaugurata, proprio nella giornata del 27,  presso la sede del Liceo Scientifico di Sersale. Una settimana che si è conclusa stamane con un confronto tra le quinte classi, l’Anpi ed il prof. Charlie Barnao. Ad aprire i lavori, le note della colonna sonora de “La vita è bella”, suonata da Luigi Mangone della 5 A del Liceo, a cui sono i seguiti i saluti istituzionali della Dirigente e dell’Assessore al Comune di Sersale, dott.ssa Pettinato, in rappresentanza del Sindaco. 

Un avvio dei lavori in cui la Preside Moscato ha voluto fortemente ribadire l’importanza di tenere viva la fiamma della memoria, affinchè simili brutalità non si verifichino mai più. Tante le opere presentate  ai relatori e realizzati dalle quinte classi, coadiuvate dai docenti, che hanno aperto la strada alle riflessioni degli ospiti: Paolo Talarico della 5B ha letto un passo di Primo Levi, la 5A ha realizzato due contributi video, partendo dalle parole della senatrice Segre e dal testo musicale dei Nomadi  “Aschwitz” e la classe 5A dell’Istituto Agrario ha preparato un video racconto del campo di sterminio più famoso di Europa. 

A rappresentare l’Anpi, in prima istanza, la prof.ssa Colosimo Maria Luisa che ha invitato i presenti a riflettere su come non si evinca in molte circostanze la figura ed il ruolo delle donne durante il genocidio nazista. La donna anche in questa dimensione è colei che subisce più di altri, obbligat a prostituirsi, ad abortire e a vivere in alee separate ma anche a lavorare duramente per poter sopravvivere. Recita i versi di Primo Levi, trasformandoli nel genere femminile “Se questa è una donna…meditate che questo è stato”.  

A proseguire il confronto, il prof. Charlie Barnao, sociologo dell’UMG di Catanzaro cha sottolineato agli studenti che quanto accaduto con il fascismo ed il nazismo non si potrà più verificare almeno in quelle modalità, ma che la storia ancora oggi pare non abbia insegnato nulla, se ci sono nuove forme di discriminazioni e di potere. Invita gli studenti a identificare i nuovi ebrei, i discriminati dei nostri tempi facendo un riferimento ai migranti e alla situazione delle carceri in Libia. Ne fa una disamina psicologica ma soprattutto sociale e culturale e si presta a rispondere alle domande di una platea con cui il confronto è  costante e acceso. A chiudere i lavori Mario Vallone, Presidente di Anpi Provincia di Catanzaro, che ha invitato i ragazzi a celebrare la Giornata della Memoria, istituita dall’Onu nel 2000, non come un momento di commemorazione delle vittime, ma di sensibilizzazione affinchè realmente questa brutta pagina di storia non si ripeta e a direzionare i nuovi avvenimenti, come gli sbarchi, verso una dimensione di accoglienza e tolleranza. 

L’incontro voluto fortemente dalla Dirigente prof.ssa Moscato, realizzato in collaborazione con l’Anpi e con il Comune di Sersale, non è che una delle tante opportunità di crescita umana e sociale che la scuola intende portare avanti per formare gli uomini di domani. ν

SERSALE (CZ) – Successo per la commedia “Chista Foze Annata”

Il teatro in vernacolo è tornato a Sersale, con la commedia Chista Foze Annata, andata in scena lo scorso 26 dicembre all’Auditorium De Andrè.

Una iniziativa resa possibile grazie al  Circolo Arci-Uisp “Il Piacere di stare Insieme” di Sersale. Presenti il sindaco Carmine Capellupo e il vicesindaco Tommaso Berlingò.

Scritta in vernacolo, da Peppino Spadafora e Ivone Procopio, si tratta  di un’opera teatrale ricca di spunti assai eloquenti. Il Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, presieduto da Luigi Stanizzi, ha colto l’occasione per congratularsi con il gruppo teatrale, con l’Arci, gli autori, il regista, con tutti quelli che hanno contribuito per l’ottima riuscita dell’iniziativa apprezzata da centinaia di spettatori.
«La città di Sersale – ha precisato Luigi Stanizzi – si distingue nettamente da tanti centri Presilani per sensibilità culturale e operosità, grazie a operatori come Spadafora e diversi altri  che da tanti anni offrono il loro generoso contributo d’amore alla loro terra. Va riconosciuto il merito e l’impegno del sindaco Capellupo, del vicesindaco Berlingò, dell’assessore alla cultura Pettinato, dell’intera amministrazione quando decidono di sostenere in qualunque forma le attività culturali di questo importante e rinomato centro montano».
Il presidente del Circolo, prof. Antonio Mazza, ha sottolineato: «TeaTrarci, è soltanto una delle tante attività dell’Arci, alle quali nessuno si deve sentire estraneo, siamo tutti coinvolti e corresponsabili nella stessa misura e speriamo di mantenere vivo lo stesso entusiasmo, che ci ha caratterizzato e contraddistinto nel corso degli anni!».
Lo stesso entusiasmo, autentico, diretto e immediato, dei veri protagonisti della scena, sulla scena e per la scena, in ordine di apparizione: Serafina Borelli, nel ruolo di mamma, saggia, scrupolosa e responsabile; Monica Facciolo, in quello di sorella esigente e intempestiva; Antonio Schipani, di figlio maggiore; Cinzia Perri, di moglie affettuosa; Marco Perri, bambino prodigio; Antonella Rizzetta, in quello di giovane sposa in attesa; Gabriele Scalise, in quello di giovane marito, forse anche un po’ troppo apprensivo; Vincenzo Rizzo, nel ruolo di dipendente Enel; Lucia Borelli, di vicina di casa un po’ invadente; Mauro Perri, in quello di nipote furbetto e irresponsabile. Tutti comunque giovani talenti, artisti per vocazione e certamente anche stimati concittadini sersalesi, uniti dalla passione per il teatro! Compreso l’ormai affermata Manuela Lupia.
«Il tutto – ha rimarcato fra l’altro Pasquale Talarico, autore sersalese che mantiene un legame viscerale con la sua terra – in un clima di consolidato spirito di gruppo e di reciproco rispetto, che fa davvero tanto onore all’intera comunità sersalese, nonché alla scrupolosa regia di Peppino Spadafora, che gode del divino privilegio di essere sempre se stesso, autentico, diretto e immediato, a prescindere!». (rcz)

SERSALE (CZ) – Domenica il Concerto di Natale

Domenica 11 dicembre, a Sersale, all’Auditorium “Planetario – Porta del Parco – Fabrizio De Andrè, alle 17, è in programma il concerto di Natale della Concert Band di Melicucco, organizzato dal Rotary Club Cropani.

Il Concerto nasce dall’idea della commissione interna al Club “Rotary Fondation”, con la finalità di promuovere le azioni della Fondazione nel mondo. Per allietare la serata si è pensato alla prestigiosissima orchestra Concert Band di Melicucco, che vanta numerose partecipazioni a concorsi e rassegne per orchestre di fiati nazionali e internazionali riscuotendo ovunque enorme successo e che eseguiranno dolci sinfonie Natalizie.
L’evento ha senza dubbio una rilevanza importante in Calabria ed è patrocinato dalla Regione Calabria, dall’amministrazione provinciale e dal Comune di Sersale. Il club che il 2023 compirà 10 anni di service, ha pensato ad un modo particolare per augurare un felice Natale e testimoniare la sua presenza attiva sul territorio.
La Concert Band di Melicucco è formata da circa 50 giovani musicisti, per la maggior parte Diplomati e Laureati presso i Conservatori Statali Calabresi. Nel corso dei suoi pochi anni di storia è divenuta una delle più importanti realtà musicali della Calabria ed è considerata come modello da seguire nel fenomeno delle orchestre di fiati della nostra regione. Alcuni dei ragazzi cresciuti e formatosi musicalmente all’interno del laboratorio dell’orchestra di fiati, sono vincitori di concorso e oggi fanno parte degli organici delle prestigiose Bande Militari Italiane. Questa formazione lavora prevalentemente su brani di musica originale scritta appositamente per banda senza però tralasciare le buone trascrizioni del repertorio classico e della musica di intrattenimento.
La Concert Band di Melicucco, nata sotto la cura dei maestri direttori Maurizio Managò e Gaetano Pisano, dal settembre del 2013 è guidata dal Maestro Maurizio Managò. Vanta numerose partecipazioni a concorsi e rassegne per orchestre di fiati nazionali e internazionali riscuotendo ovunque enorme successo, ottenendo prestigiosi riconoscimenti e ottimi risultati; tra le più importanti citiamo: Concorso nazionale “La Bacchetta d’Oro” di Frosinone, Concorso nazionale “Danilo Cipolla” di Cetraro (CS), Concorso nazionale “Ama Calabria” di Lamezia Terme, Concorso Internazionale di Bertiolo (UD), Concorso Internazionale “Flicorno d’oro” di Riva del Garda (TN), Concorso nazionale “Suoni in Aspromonte” a Laureana di Borrello (RC). Inoltre partecipa in qualità di gruppo ospite al “Certamen Internacional de Bandas de mùsica ciudad de Valencia in Spagna nel Luglio 2006 ed è stata, inoltre, invitata ad esibirsi in diretta presso alcune trasmissioni televisive tra le quali: Unomattina su Rai 1 per il Capodanno 2009.
Dal 2010 ad oggi è sempre presente nel cartellone del prestigioso festival culturale CatonaTeatro, protagonista con importanti e originali progetti come: “Dal Melodramma alla Canzone Napoletana”, “L’Anno Verdiano, Omaggio al Genio di Busseto”, “I Musicanti di Brema”, “1915/2015 Nel Ricordo della Grande Guerra”, “Suoni e Colori del Cinema”. Nel corso della sua attività, questa formazione ha svolto tournée in diverse regioni italiane, ma anche in Francia e in Svizzera e ha promosso costantemente incontri didattici e concertistici con direttori come Angelo De Paola, Lorenzo Pusceddu, Daniele Carnevali, Marco Somadossi, Michele Netti, Jan Van Der Roost, Fulvio Creux, Andrè Waignein e Stefano Gatta. Il 31 Luglio 2012 circa 30 musicisti della Concert band sono stati protagonisti del grande evento: “Muti dirige le bande della Calabria”. Il 4 Dicembre 2013 si esibisce in Piazza San Pietro alla presenza di Papa Francesco, in occasione dell’udienza generale del Mercoledì.
Tra i riconoscimenti ricevuti, il Premio “Una Vita per la Musica” nel 2011, il Premio Euterpe nel 2014 e il Premio La Città del Sole nel 2017. L’8 Agosto 2014 La Concert Band, insieme all’Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello, è stata protagonista del prestigioso concerto presso il Parco Archeologico dello Scolacium di Roccelletta di Borgia (CZ), diretto dal M° RICCARDO MUTI. Nel settembre del 2016, la Concert Band è stata invitata dal Comitato Italiano Musica per una prestigiosa tournée con concerti di grande prestigio presso i Musei Vaticani, La Chiesa degli Artisti e Il Teatro degli Avvaloranti, in qualità di Gruppo Ospite, al 1° Festival Bandistico Internazionale di Città della Pieve. Vanta alcune prestigiose collaborazioni con musicisti e artisti come: Franco Anile, Roger Webster, Maria Teresa Leva, Alessandro Carere, Pasquale Faucitano, Alessandro Tirotta, Gianluca Gagliardi, Giacomo Marcocig, Walter Cordopatri, Gabriella Corsaro, Alessandro Silvestro e Michele De Luca. Il 20 Luglio 2017 in occasione del Ventennale della propria fondazione, il gruppo ha ospitato per il concerto commemorativo, uno dei più prestigiosi musicisti del panorama internazionale, l’eufonista inglese David Childs. Nello stesso anno, 11 e 12 Novembre, la Concert Band, nell’ambito del Corso di Direzione di Ama Calabria, ha ospitato per una Master Class e Concerto Finale due tra i più autorevoli direttori e compositori internazionali, il belga Bert Appermont e l’italiano Marco Somadossi. Per quanto riguarda l’attività del 2018, da ricordare il concerto nel bellissimo borgo di Castelluccio Inferiore (PZ) in occasione del Premio Memorie Migrate 2018; il concerto Passione d’Autore, con il tenore Piero Mazzocchetti, per Catona Teatro 2018; il concerto Ricordando Natuzza, tenuto davanti a circa 2000 persone, nel sontuoso Santuario dedicato alla mistica di Paravati e la Prima Esecuzione Nazionale del Concerto per Clarinetto di Michele Mangani, con il 1° Clarinetto dell’Orchestra del Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, Michele Giovinazzo.
Due le produzioni discografiche della Concert Band per le prestigiose Edizioni Musicali Scomegna di Torino: Mediterraneo nel 2017 e il nuovissimo cd Simplicity. Presidente della Concert Band è il Dott. Domenico Scerra. (rcz)

SERSALE (CZ) – L’Associazione Città Visibili in visita al Giardino e Conservatorio Etnobotanico

È stata una vera e propria scoperta delle bellezze di Sersale, la visita fatta dall’Associazione Città Visibili domenica scorsa.

Insieme alla presidente, Anna Misuraca, l’Associazione è stata accolta dal dott. Carmine Lupia, esperto etnobotanico, fitosociologo, consulente scientifico del FAI, appassionato studioso e conoscitore del mondo vegetale che si occupa, inoltre, di tutela della biodiversità e di sviluppo sostenibile, di promozione delle risorse ambientali e paesaggistiche.

«È sempre un piacere immenso – ha spiegato la presidente – godere della sua compagnia ed erudizione e ci stupisce sempre con notizie e curiosità che legano il passato di miti e tradizioni al mondo contemporaneo. Varchiamo l’ingresso del Bosco Giardino Etnobotanico e veniamo subito condotti tra pini larici (il cui legname è stato impiegato per la costruzione della Basilica di San Pietro, dell’Amerigo Vespucci e della Cristoforo Colombo e dalla resina si ricavavano vari tipi di pece, nera e bianca, utilizzate per calafatare le barche), alberi della manna (quelli calabresi erano tra i più pregiati), eriche arboree, da cui si ricavano ciocchi utilizzati per le pipe e frasche per i forni…».

«Tra profumi di bosco e gialli autunnali – ha raccontato – proseguiamo mentre il dottore Lupia ci racconta di San Leo di Bova/Africo, il santo peciaro, dell’uso della pece ai fornelli, per la cottura di carni ovine, dei pregiati prodotti autoctoni come il sesamo e lo zafferano, un tempo esportati in grande quantità…Anche il carbone dell’erica e del leccio un tempo costituivano un’industria locale fiorente e intanto ci distrae la roverella, che produce una gran quantità di ghiande, utilizzate nel passato per curare scabbia e malaria, per tingere i tessuti ma anche per preparare il pane di ghiande e, una volta torrefatte, la ciofeca. E… chi l’avrebbe detto che fino al 1940 la nostra regione esportava al nord copiose scorte di ghiande per ciofeca?!».

«Le sorprese non finiscono qui – ha raccontato ancora – osserviamo la rosa canina, sostanzialmente il primo sugo prima dell’avvento del pomodoro; ebbene sì, le sue bacche, cotte, hanno il sapore dolciastro dei pomodori pachino e dei datterini. I Greci sostenevano che le radici di questa pianta curassero la rabbia canina e da questo ebbe origine il nome. Qua e là arbusti di erica costeggiano il nostro percorso; queste flessibili fronde venivano usate per le scope e superstizione vuole che gli uomini che la raccoglievano generassero solo figlie femmine. Varietà di cisto (marino, che era un potente emostatico per le ferite, rosa e rosso) si alternano a plantago lanceolate, dalle proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, corbezzoli, lecci, frassini, aceri e verbaschi (piante del Sinai, dette verga di Aronne)».

«Siamo giunti al Sentiero del Ciclo Carolingio ideato da Lupia – ha riferito – la cui esistenza è stata tramandata attraverso le testimonianze orali. Si tratta dell’ultimo sopravvissuto in Europa, recuperato dopo un attento e meticoloso lavoro di ricerca da Lupia per rendere omaggio alla “Chanson d’Aspremont” in cui sono descritti in modo dettagliato molti luoghi aspromontani, dove, secondo il poema, Orlando trascorse la sua infanzia, formandosi come cavaliere. Leggiamo sull’esaustivo cartello che introduce al percorso:  “In Calabria le imprese dei reali di Francia con Orlando, Orlandino o Rolando che sale in Aspromonte […] hanno dato vita a un ricco ciclo carolingio poco conosciuto che annovera almeno sette poemi. La Chanson dei Paladini, che si racconta ancora oggi nella preSila catanzarese, è l’unica delle notizie in nostro possesso […] e si tramanda di generazione in generazione sin dal Medioevo”. Inoltre, studi recenti hanno riscontrato interessanti corrispondenze tra le canzoni di gesta calabresi e l’”Orlando Furioso” di Ariosto».

«Continuiamo la nostra suggestiva passeggiata autunnale – ha continuato la presidente – in cui prevalgono il giallo e l’ocra (a causa delle temperature calde che ancora si mantengono), poiché le tinte violacee e rossastre emergono a seguito di sbalzi drastici delle temperature che quest’anno non si sono verificate. Interessandoci ai numerosi arbusti e cespugli, che per il dottor Lupia non hanno segreti, osserviamo la ginestra di Spagna (da cui si ricavano fibra, tinture e profumi) che veniva usata anche per eliminare i porri; la fillirea, in cui venne trasformata la ninfa che diede alla luce un centauro a seguito della relazione con Kronos; il mirto, da cui si ricavavano la cipria e il liquore, oltre che una sorta di distillato per la concia delle pelli (esportato, quest’ultimo, intorno al 1400, in Sicilia e Sardegna), l’alloro, il sisimbrio (detto l’erba dei cantanti, dopo che nel XVI secolo tornò la voce ai coristi di Guillaume Rondelet grazie a un decotto che conteneva questa pianta), il sambuco, detto inchiostro dei poveri, il tiglio (toccasana per la bronchite)… Ogni angolo del bosco nasconde e protegge innumerevoli tesori e segreti per la bellezza, le cure, la cucina, ma il tempo scorre veloce e ci aspetta un’altra tappa importante».

«L’anno scorso – ha ricordato – è stato inaugurato il Conservatorio Etnobotanico Mediterraneo di Sersale,  che, insieme a quello di Castelluccio in Basilicata, sono i primi in Italia e in Europa, entrambi diretti dal dottor Lupia. Non si tratta di un museo, come si potrebbe inizialmente pensare, bensì di un laboratorio, un centro di ricerca e documentazione con annesso un erbario, che permetterà di far conoscere la flora calabrese e promuovere lo studio della botanica e dell’etnobotanica a servizio della protezione, catalogazione, ricerca, valorizzazione e studio delle piante in relazione con l’uomo. Entriamo sicuri di restare sorpresi anche stavolta. Nella prima sala, la Xiloteca, il dottore Lupia ci illustra le varie sezioni di tronchi catalogati sulle mensole corredando il tutto con curiosità e con richiami al passato: lentisco (utilizzato per produrre chewing gum, carbonella,cosmesi, olio di lentisco) ontano (per le tinte rosse e gialle), sambuco (utilizzato per manici di zappe e scope), agrifoglio, gelso nelle sue varietà bianco e nero (utilizzati per costruire carri e ricavare legna di vari tipi), pruno, ciliegio, diverse tipologie di pini (domestico, marittimo, loricato, laricio, bianco della Sila, abete del Gariglione), salice (da cui si ricava l’aspirina), acero, bagolaro, sughera, quercia, biancospino, pero, fico (di cui si utilizza la cenere, il lattice, per la preparazione dei formaggi, e il midollo, per la costruzione di flauti), oleandro (dalla corteccia sfruttata nel trattamento della malaria e dal legno che allontana le talpe). Proseguiamo nella Spermoteca dove barattoli in vetro conservano semi d’ogni tipo: carrube (che un tempo venivano usati come pesi da un grammo), fico d’India, damigella damascena dal fiore blu (questo affascinante nome contraddistingue una pianta i cui semi sono un potente narcotico e si trova in tutti i posti in cui si stanziarono gli Arabi)».
«Un argomento a sé sono le gemme – ha proseguito – che producono metaboliti primari (proteine, carboidrati, lipidi e acidi nucleici, adoperati per i gemmoderivati); veniamo, quindi, a conoscenza della gemmoterapia, una branca della fitoterapia che studia l’utilizzo dei tessuti vegetali embrionali (gemme o giovani germogli) per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere. Ce n’è davvero per tutti i gusti e necessità in questo incredibile affascinante mondo delle piante!». (rcz)

Al via a Sersale il corso per gli aspiranti guide ambientali

È iniziato, a Sersale, nella Sala del Centro di Informazione turistica, il primo corso per guida ambientale organizzato dalla direzione della Riserva naturale “Valli Cupe” e coadiuvato da Aigae, l’Associazione italiana guide ambientali escursionistiche.

Sono 19 i giovani corsisti che conseguiranno il titolo di guida ambientale rilasciato da Aigae. Di questi, tre partecipanti arrivano dalla Basilicata e più precisamente da Policoro, Matera e Lauria. Molti altri, invece, residenti nel catanzarese, hanno partecipato al bando per guide ufficiali della Riserva e per loro la Direzione ha concesso un importante contributo economico per sostenere le spese del corso.

«La Riserva Valli Cupe, tra i più affascinanti e suggestivi siti naturalistici della Presila catanzarese e dell’intera Calabria – ha dichiarato il direttore della Riserva, Antonio Falcone – si doterà finalmente di professionalità che con amore e passione sapranno “utilizzare” la natura non per sfruttarla, ma per tutelarla. Riusciranno, in modo consapevole, a far conoscere e a valorizzare la bellezza e la grande biodiversità della Riserva e del grande patrimonio naturalistico, storico e culturale di tutto il territorio, a partire dai paesi di Sersale, Zagarise e Cerva».

All’incontro di presentazione hanno preso parte Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria, quale ente gestore della Riserva, Carmine Capellupo, sindaco di Sersale e Domenico Gallelli, sindaco di Zagarise. A presentare il corso Antonio Falcone, direttore Riserva “Valli Cupe”; Davide Galli, presidente nazionale Aigae; Nino Martino, direttore nazionale Aigae e Andrea Laurenzano, coordinatore regionale Aigae. Le conclusioni, invece, sono state affidate a Stefano Raimondi, Ufficio Aree Protette Legambiente nazionale.

«Oggi aggiungiamo un tassello importante al lavoro che abbiamo costantemente portato avanti nel corso degli ultimi anni per far conoscere e valorizzare sempre di più la Riserva Valli Cupe – ha dichiarato Anna Parretta, presidente Legambiente Calabria –. Un lavoro sempre condotto da Legambiente in sinergia e nel confronto con le amministrazioni comunali di Sersale, Zagarise e Cerva. Lo sviluppo della Calabria passa dal turismo sostenibile: i dati ci dicono che i viaggiatori, sono sempre più attenti all’ambiente ed alla natura e cercano emozioni, sapori, sensazioni».

«Il territorio della Riserva, con la sua grande bellezza – ha concluso – possiede le giuste caratteristiche per fungere da volano per un turismo eco-sostenibile.  La professionalità e la competenza che stiamo costruendo attraverso questo corso per Guide professioniste Aigae costituirà un indubbio valore aggiunto. Sono certa che le future guide sapranno trasmettere non solo sapere e conoscenza, ma anche l’amore ed il rispetto per l’ambiente». (rcz)