Rugna (Ance): Tema della sostenibilità priorità da approfondire

«Il tema della sostenibilità, in particolare l’efficienza energetica e la certificazione energetica, resta una priorità da approfondire guardando al futuro del nostro settore e del mercato immobiliare». È quanto ha detto Roberto Rugna, presidente di Ance Calabria nel corso del convegno L’Edilizia sostenibile in Calabria e la Certificazione Energetica Europea di nuova generazione”, svoltosi in Cittadella regionale.

La certificazione energetica, come sottolineato durante il convegno, è un parametro essenziale per garantire la qualità dell’abitare e la sostenibilità degli edifici. Il progetto Eub Superhub, che vede la Calabria protagonista in Europa, è un esempio tangibile di come la nostra regione stia diventando un punto di riferimento internazionale per l’edilizia sostenibile.

«Ringrazio per l’invito a partecipare a questo importante evento, che si inserisce perfettamente nel percorso che la Regione Calabria ha avviato da tempo, e che Ance Calabria condivide pienamente. Questo progetto ci inorgoglisce e ci fa guardare con ottimismo al futuro – ha proseguito Rugna –. La nostra regione sta diventando parte integrante di un’azione sistemica che si inserisce in un’idea più grande: una Calabria più europea, unita dalla politica della casa e dal green, orientata alla sostenibilità».

«La condivisione, molti anni fa, del protocollo Itaca con l’Assessorato ai Lavori Pubblici – ha aggiunto – è stata un passo fondamentale, e oggi questo protocollo è una realtà consolidata, divenuta parte integrante dei bandi regionali e del nostro Prezzario».

Rugna ha poi sottolineato l’importanza dell’intervento della Calabria sui temi della transizione ecologica e dell’economia circolare, che costituiscono un’opportunità fondamentale per il settore delle costruzioni: «Le recenti analisi condotte da gruppi di studio come Enea e Cnr, nell’ambito del Piano Regionale Integrato per l’Energia (PRIEC), ci evidenziano come il settore abitativo e i trasporti siano tra le principali cause di emissione di CO2. Intervenire su questi temi significa non solo migliorare la qualità delle abitazioni, ma anche agire positivamente sull’ambiente e sul clima».

Rugna ha infine ricordato che il settore dell’edilizia sostenibile è stato inserito tra i settori prioritari per gli investimenti regionali attraverso i Fondi comunitari, all’interno della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3): «Questo è un segnale importante e un’opportunità per il nostro futuro, che va supportata con impegno e perseveranza».

«La nostra associazione, da tempo impegnata in questo processo di adeguamento alle sfide del futuro, continuerà a lavorare in questa direzione, perché crediamo che preservare l’ambiente, sostenere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di CO2 siano essenziali per la qualità della vita delle generazioni future».

La parola d’ordine, come ribadito da Roberto Rugna, non può che essere rigenerare l’esistente dove possibile, e costruire il nuovo secondo principi che siano innanzitutto di qualità della vita e rispetto dell’ambiente. (rcz)

RIFIUTI, IN CALABRIA SI DIFFERENZIA DI PIÙ
IN REGIONE LA RACCOLTA È AL 56,28%

di ANTONIETTA MARIA STRATI – In Calabria si differenzia meglio e sempre di più. Lo dice l’Arpacal con il suo rapporto sulla raccolta differenziata, evidenziando come nella regione si ria registrato un miglioramento negli ultimi tre anni: dal 52,04% si è passati al 56,28%, quattro punti in più.

Si tratta di risultati che «segnano un passo avanti per la sostenibilità ambientale in Calabria, ma richiedono ulteriori interventi per migliorare l’efficienza del sistema rifiuti e raggiungere i target europei», sottolinea l’Arpacal.

Nonostante ciò, i dati sono confortanti: Catanzaro è la provincia con la performance più alta, raggiungendo il 66,40%, Vibo Valentia si colloca al secondo posto con il 61,97%. 

Le Province con maggiori progressi sono: Crotone, che passa dal 35,90% (2021) al 44,49% (2023), con un incremento di quasi 9 punti percentuali e Reggio Calabria (RC) che ha migliorato notevolmente, salendo dal 36,19% (2021) al 44,05% (2023). Stabile la provincia di Cosenza (CS) con il 61,39% che registra una crescita più contenuta ma costante, indicando un già buon livello di partenza.

La produzione complessiva di rifiuti urbani, su una popolazione di 1,838,150 abitanti, è scesa da 739,462 nel 2022 a 732,046.06 tonnellate nel 2023, con una riduzione pro-capite di 398,25 kg per abitante l’anno. La raccolta differenziata è salita dal 54,6% al 56,28%, senza però raggiungere l’obiettivo del 65% previsto dal d.lgs. n.152/2006.

Incidono sul risultato regionale della raccolta differenziata i valori delle provincie di Reggio Calabria (44,05) e Crotone (44,49), entrambe al di sotto delle province di Catanzaro (66,40), Cosenza (61,39) e Vibo Valentia (61,97).

Tra i Comuni capoluogo, Vibo Valentia si distingue con il 69.59%, seguita da Catanzaro con il 69,37 e Cosenza con il 61, mentre Crotone con il 26,97 e Reggio Calabria con il 40,27 abbassano il dato regionale complessivo al 56,28%. A pesare, in particolare, il dato relativo al Comune di Crotone dove si riscontra ancora oggi il valore più basso di raccolta differenziata (26,97%).

Su base comunale, i migliori risultati si sono registrati nella provincia di Catanzaro con Soveria Simeri (89,58%), Gimigliano (89,40%), Sellia (87,14%), Tiriolo (87,03%) e uno in provincia di Cosenza nel Comune di Montegiordano (87,78%).

Infine, uno sguardo alla quantità (in tonnellate) di ciascuna frazione merceologica raccolta nel 2023. La macrocategoria “forsu+verde” (frazione umida e verde) calcolata sul totale della RD, sia in termini numerici che di percentuale, risulta avere il maggiore peso.

Le altre frazioni merceologiche che hanno una maggiore incidenza sono rappresentate in ordine dalla carta e cartoni, dal multimateriale e vetro, con una distribuzione decrescente per le altre tipologie di rifiuti.

«Gli obiettivi fondamentali della normativa ambientale – si legge nella nota –sono costituiti dalla riduzione della quantità dei rifiuti affiancata a una raccolta differenziata efficace mirata alla riduzione della quota destinata a smaltimento in discariche». (ams)

Accordo tra Regione e GSE per lo sviluppo delle fonti rinnovabili

Sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica sul territorio. È questo l’obiettivo dell’importante accordo stipulato tra la Regione Calabria e Gestore Servizi Energetica, società del Ministero dell’Economia, dalla durata di tre anni.

Il protocollo, dunque, prevede di sostenere la Regione Calabria nella pianificazione energetica regionale generando modelli virtuosi di economia circolare e agevolando il raggiungimento dei target di sostenibilità attraverso la diffusione delle fonti rinnovabili, dell’autoconsumo e della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico.

La collaborazione istituzionale prevede il supporto da parte del GSE nella pianificazione energetica e nella programmazione territoriale calabrese, inclusa la politica agricola comune e lo sviluppo rurale, coinvolgendo gli Enti locali e i soggetti pubblici locali deputati a supportare le pubbliche amministrazioni, i cittadini e le imprese che operano sul territorio regionale.

«La collaborazione con la Regione Calabria consolida il ruolo del GSE quale promotore della transizione ecologica – ha spiegato l’Amministratore Unico del GSE, Andrea Ripa di Meana – Una missione, quella del Gestore, che da anni si traduce nel supporto alle pubbliche amministrazioni nella valorizzazione del territorio e del suo tessuto produttivo».

Nella programmazione energetica e ambientale, la Regione Calabria potrà avvalersi del supporto delle piattaforme digitali dedicate del GSE e della condivisione di strumenti di monitoraggio e specifici indicatori territoriali volti a monitorare e stimolare la performance degli impianti.

Sarà favorito l’autoconsumo energetico promuovendo la creazione di Comunità di Energie Rinnovabili e altre forme associative per la condivisione dell’energia, il revamping e il repowering degli impianti a fonti rinnovabili esistenti e promosse filiere e processi innovativi di economia circolare. Gli Enti locali saranno inoltre coinvolti nell’attuazione delle politiche regionali per la transizione energetica, anche attraverso tavoli tecnici, indirizzando e promuovendo la diffusione di interventi di efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico.

L’assessore allo Sviluppo economico ed attrattori culturali, Rosario Varì, esprime soddisfazione per il protocollo sottoscritto con Gse: «Il governo regionale è impegnato per una piena transizione energetica».

«Puntiamo alla riduzione dei consumi e dei costi dell’energia – ha continuato – alla sostenibilità ambientale, nonché al contrasto alla povertà energetica, finalità che possono essere perseguite attraverso lo sfruttamento delle energie rinnovabili. È necessaria un’ampia attività pianificatoria, avviata con l’approvazione in Giunta delle linee di indirizzo per la redazione del Piano regionale integrato per l’energia e il clima, e che culminerà nell’aggiornamento del piano energetico regionale, fermo al 2005, per l’aggiornamento del quale il supporto di GSE sarà fondamentale». (rcz)