SOVERIA MANNELLI – Il Festival del Lavoro nelle aree interne

Da mercoledì 11 a venerdì 13 giugno, a Soveria Mannelli, nelle Industrie Rubbettino, si terrà la terza edizione del Festival del Lavoro nelle aree interne, promosso da RESpro, la rete di storici per i paesaggi della produzione, da Fondazione Appennino e da Rubbettino.

In una densa tre giorni di incontri e dibattiti, oltre 40 studiosi provenienti da ogni parte d’Italia (e non solo) discuteranno di impresa e memoria, di quanto i territori che hanno dato origine al modello italiano oggi si siano riscoperti fragili e necessari di tutela e custodia. Non solo analisi, ma anche progetti e proposte per il futuro che mettano insieme produzione e cultura, industria e design, produzioni identitarie e nuove economie.

Il panel dei relatori è variegato e composto da giovani ricercatori, professionisti e affermati studiosi, in uno scambio continuo di idee, visioni ed esperienze.

In particolare, si segnala la partecipazione di Pierluigi Sacco, economista, specializzato in economia della cultura, sviluppo territoriale, industria creativa e politiche culturali; Veronica Macchiavelli, regista del documentario “L’ultima neve” che verrà proiettato nel corso del festival presso lo storico Lanificio Leo; Cristina Garzillo (ICLEI Europe), esperta internazionale di sostenibilità urbana e territori in transizione; Lucia Nardi, vicepresidente di Museimpresa e responsabile cultura d’impresa per Eni; Ludovico Solima, economista della cultura e studioso dei modelli di gestione e sostenibilità del patrimonio culturale, con particolare attenzione alle aree marginali; Paolo Scaramuccia, responsabile nazionale delle cooperative di comunità e delle aree interne di Legacoop; Vito Teti, antropologo e voce autorevole sulla questione meridionale;

Numerosi gli eventi e i talk in programma che comprendono non solo la condivisione di percorsi di studio e di ricerca ma anche di esperienze, come l’evento di networking “Radici rotte”, previsto per la serata del 12 giugno, un momento dedicato all’incontro e al dialogo tra attori del territorio: imprenditori, associazioni, professionisti e cittadini si confronteranno per condividere esperienze, creare connessioni e costruire nuove sinergie. Un’occasione per intrecciare storie, idee e prospettive sul futuro delle aree interne.

La discussione sulle aree interne e il loro futuro è più che mai necessaria in questo momento storico «Il tema delle aree interne – osserva Augusto Ciuffetti, docente di Storia economica presso l’Università Politecnica delle Marche, e membro del comitato scientifico del Festival – continua ad essere al centro del dibattito culturale e degli studi, mentre sta progressivamente scomparendo dall’agenda politica del nostro Paese. Né la SNAI, né il PNRR, nonostante i progetti e le risorse finanziarie messe a disposizione, hanno prodotto risultati degni di nota.

Nello stesso tempo è cambiato il contesto generale. Allo spopolamento delle aree interne corrisponde l’eccessiva urbanizzazione e la cementificazione degli spazi costieri, con una densità abitativa delle città in costante crescita, mentre il declino demografico è ormai un fenomeno che riguarda l’Italia intera. Tale situazione sta permettendo a grandi multinazionali di mettere in atto nuovi atteggiamenti predatori nei confronti della dorsale appenninica. Sembra che il futuro, per quest’ultima, non possa che corrispondere alla realizzazione di enormi parchi eolici, in nome di una distorta visione della transizione energetica, la quale assicura enormi guadagni solo alle società di progettazione, oppure a nuove ipotesi di sviluppo turistico di massa legate alla costruzione di impianti di risalita, che ignorano completamente le conseguenze del mutamento climatico.

Al turismo, considerato come una sorta di illusoria panacea, spesso responsabile, invece, della totale devastazione di territori e spazi urbani, oppure legato esclusivamente a prospettive del tutto inconsistenti o imposte dalle mode del momento, come il cosiddetto turismo delle origini, si dovrebbe sostituire la vera riscoperta dei mestieri e dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità locali, in particolare di quelli culturali».

«Questa terza edizione del Festival del Lavoro nelle Aree Interne – ha dichiarato l’Editore Florindo Rubbettino – vuole dare un contributo a un futuro in cui la cultura sia riconosciuta come leva strategica per lo sviluppo locale. La cultura nei territori fragili rappresenta infatti un driver potente e sottovalutato per la rigenerazione e lo sviluppo locale. Spesso, in queste aree, si trovano patrimoni materiali e immateriali soggetti ad abbandono, ma con un grande potenziale. L’approccio interdisciplinare alla conservazione e al miglioramento del costruito storico, così come la rigenerazione del paesaggio culturale raccontato attraverso esperienze concrete, i casi di musei, archivi e biblioteche come patrimonio culturale di prossimità sono alcune delle traiettorie per ragionare su forme di lavoro e sviluppo sostenibile anche in contesti di fragilità».

«L’obiettivo del Festival – per Gianni Lacorazza – cofondatore e vicepresidente di Fondazione Appennino – è quello di rafforzare una identità pragmatica e concreta, ponendo attenzione alle reali esperienze, con i rischi e le opportunità che le caratterizzano. La sfida è quella di un percorso nuovo, lontano da letture ancora affidate a vecchi luoghi comuni o a sempre meno efficaci approcci di analisi datati e autoreferenziali. Servono soluzioni e non più solo consigli, protagonismo reale delle comunità e dei mercati, sguardi dall’interno e non all’interno.

Il festival diventa così un luogo per interrogarsi su numeri e fatti, per capire se ancora ci sono più persone che parlano di aree interne rispetto a quelle che ci vivono o, peggio ancora, che se ne occupano concretamente. Con la consapevolezza che sono proprio queste ultime a poter dare un contributo fondamentale».

«Il Festival – sostiene Roberto Parisi, presidente di RESpro e docente di storia dell’architettura e del paesaggio presso l’Università del Molise – è una importante conferma della validità e della qualità di un approccio metodologico alla questione delle aree interne fondato sulla centralità della storia. Un approccio, concepito e sostenuto sul piano scientifico dalla nostra Associazione fin dai suoi esordi, che in questa occasione si misura sul tema della difesa e della salvaguardia di archivi, biblioteche e musei ancora presenti in molti territori dell’Italia interna. Si tratta di patrimoni culturali molto fragili, la cui sopravvivenza raramente rientra tra gli obiettivi perseguiti dalle cosiddette imprese culturali. Un piccolo grande deposito di storie e di memorie del lavoro che a stento resiste ai processi rigenerativi in atto e che invece dovrebbe essere considerato un imprescindibile presidio territoriale per le stesse comunità locali». (rcz)

SOVERIA MANNELLI (CZ) – Sirianni (Fdi): Apertura tratto della Medio Savuto grande passo in avanti

Roberto Sirianni, coordinatore di Fratelli d’Italia a Soveria Mannelli, ha espresso soddisfazione per completamento dei lavori del secondo tronco stradale della Medio Savuto fra gli svincoli di “Soveria Mannelli Nord – Borboruso” e la SS. 616.

«Un secondo tratto della Medio Savuto è stato aperto al transito grazie alla volontà politica del Vice Presidente della Provincia di Catanzaro Francesco Fragomele, agevolando l’accesso all’area interna della Calabria», ha detto Sirianni, aggiungendo come «grazie all’interessamento anche del Vicepresidente della Regione Calabria Filippo Pietropaolo, del Consigliere Antonio Montuoro, dell’intera Giunta Regionale guidata dal Presidente Roberto Occhiuto, sono stati ultimati i lavori di questa strada che rappresenta un importantissimo volano di crescita per l’intera area del Reventino e del Savuto».

«Un’opera, è doveroso ricordarlo – ha aggiunto – che nel corso degli anni ha visto la ripresa dei lavori grazie all’impegno degli allora Presidenti della Provincia di Catanzaro Michele Traversa e Wanda Ferro, da sempre vicini al nostro territorio. La nostra zona, ricca di aziende che operano su scala nazionale ed internazionale, soffre per la carenza di infrastrutture adeguate all’alto livello produttivo locale. Ora, grazie agli esponenti dei Fratelli d’Italia in Regione, finalmente è stato dato un input di crescita per le aziende con un conseguente aumento occupazionale».

«Ora l’attenzione – ha proseguito Sirianni – dovrà concentrarsi sull’ultimo tratto che collegherà lo svincolo di Soveria Sud-Decollatura, con quello di Soveria Nord-Borboruso, al fine di dare un’opera funzionale che abbraccerà diversi territori, dando nuove possibilità di sviluppo alle aziende, ai commercianti, agli artigiani ai professionisti ed alle scuole, che operano nei nostri comuni».

«L’ultimazione dell’ultimo tratto – ha concluso – con lo svincolo posto nei pressi dell’Ospedale Civile e dell’attiva zona industriale di Soveria Mannelli, garantirebbe anche un collegamento veloce verso l’Autostrada del Mediterraneo, in una posizione centrale rispetto all’intero territorio regionale». (rcz)

Baldino (M5S): Soveria Mannelli presidio strategico per l’hinterland

L’ospedale di Soveria Mannelli è «un’altra struttura che ha pagato il piano di rientro ed è stata svuotata senza che ai tagli fossero accompagnate le innovazioni promesse». È quanto ha detto la deputata del M5S, Vittoria Baldino, a margine del sopralluogo alla struttura, svolto nell’ambito di un monitoraggio sulla sanità nei presìdi montani.

«Come in tutti i presìdi montani – ha spiegato – la cronica carenza di personale sanitario mette a rischio la piena operatività del servizio sanitario: mancano Oss, infermieri, medici, chirurghi e anestesisti. I concorsi indetti non hanno avuto risposta e senza risorse umane non si può garantire il diritto alla salute. Una condizione questa che fa il paio con stipendi non attrattivi. Di fatto alcune specializzazioni sono poco ambite perché poco remunerate».

«Se non si interviene sulle retribuzioni e sulle condizioni di lavoro – ha proseguito – i medici continueranno a evitare gli ospedali di montagna e l’emergenza urgenza – ha detto – che tra le criticità rilevate segnala il laboratorio di analisi che non risponde alle esigenze del territorio».

«In sostanza – ha continuato la parlamentare – siamo lontani dal garantire i livelli essenziali di assistenza che oggi fanno affidamento ai medici a gettone o alle prestazioni aggiuntive o all’impiego degli specializzandi. Ma senza un vero piano di reclutamento si rischia di continuare a tamponare le emergenze senza risolvere il problema alla radice».

«La Calabria – ha detto  –  non può più essere considerata una regione “figliastra”, i calabresi hanno diritto di vedersi garantita la salute con investimenti reali e duraturi. Mentre si parla di costruire nuovi ospedali quelli esistenti sono lasciati senza personale e senza risorse.

«La buona volontà dei pochi medici non basta – ha concluso – servono risposte immediate specie per i territori montani che sono presìdi strategici e di importanza vitale per intere porzioni di territori».

SOVERIA MANNELLI – Tutto pronto per l’Università d’Estate sull’Intelligence

Dal 12 al 13 settembre, a Soveria Mannelli, nella Biblioteca “Michele Caligiuri”, si terrà la quarta edizione ell’Università d’Estate sull’Intelligence.

L’evento, diretto da figure di spicco come Mario Caligiuri (presidente della Società Italiana di Intelligence), Paolo Messa (fondatore di “Formiche”) e Paolo Boccardelli (rettore dell’Università Luiss), si pone come un appuntamento di rilievo per discutere di tematiche cruciali legate all’intelligence e alla sicurezza.

«Credo sia molto importante e utile discutere di intelligence in senso generale, perché ciò significa affrontare un tema rilevante per la sicurezza nazionale», ha dichiarato Lorenzo Guerini, presidente del Copasir.

«Oggi la sicurezza nazionale – ha aggiunto – è un argomento fondamentale che dobbiamo porre al centro della nostra attenzione da diversi punti di vista. La sicurezza dei dati, sia in ambito aziendale che nelle pubbliche amministrazioni, è uno dei tanti aspetti cruciali. Ragionare sulle minacce, analizzarle e mettere queste analisi a disposizione del decisore politico è essenziale per prendere decisioni consapevoli».

Guerini ha sottolineato l’importanza della crescita di competenze e professionalità nel settore dell’intelligence: «Non siamo più nell’epoca dei misteri che spesso accompagnano la percezione dell’intelligence. Oggi siamo in un mondo popolato da professionisti che raccolgono e analizzano informazioni, offrendo supporto concreto alla comprensione delle minacce e delle linee di tendenza, fondamentali per prendere le decisioni giuste».

L’Università d’Estate sull’Intelligence rappresenta dunque un’importante occasione di formazione e approfondimento, volta a creare una cultura della sicurezza e a sviluppare competenze sempre più richieste in questo ambito strategico. (rcz)

SOVERIA (CZ) – Domani in scena “Bella Ciao – Genesi di un mito”

Domani sera, alle 21, a Soveria Mannelli, a Piazza Colonnello Bonini, andrà in scena lo spettacolo Bella Ciao – Genesi di un mito di Dario De Luca e promosso dall’Associazione Culturale Scena Verticale.

Lo spettacolo, che rientra nell’ambito della rassegna Calabria Teatro, diretta da Diego Ruiz e Nicola Morelli, sarà anticipato dall’incontro-conferenza con l’attore. Presentato nel mese di aprile a Palazzo Madama presso il Senato della Repubblica, lo spettacolo è stato realizzato con il sostegno della compagnia teatrale lametina “I Vacantusi”, ed è inserito nel progetto “CalabriaTeatro” seconda edizione, progetto finanziato con risorse Psc Piano per lo sviluppo e la coesione 06.02.02 (Distribuzione Teatrale) della Regione Calabria. 

“Bella Ciao – Genesi di un mito”, scritto, diretto e interpretato da Dario De Luca. Si tratta di un seminario-spettacolo militante e appassionato che, alternando presente e passato con immagini d’archivio e l’accompagnamento della musica, indagherà anche l’aspetto musicale del brano. La pièce proverà a ricostruire le origini dell’omonimo canto, indagando anche l’aspetto musicale del brano. Un’appassionante rivisitazione del mito, che proverà a dirimere le nebbie che avvolgono le origini di questo canto, raccontandone la circolazione avvenuta nei modi più diversi e fantasiosi e chiudendo con una tesi affascinante sul perché il canto popolare sia così amato da chiunque invochi coralmente la Libertà. (rcz)

A Soveria Mannelli la Conferenza programmatica regionale del PD

Domani e sabato 20 aprile, a Soveria Mannelli, alle 17, nella sala conferenze dell’Officina della cultura e della creatività del Reventino, si terrà la prima Conferenza Programmatica regionale del Partito Democratico.

Si tratta di una giorni di confronti aperta sui temi e le proposte per una Calabria più efficiente e moderna, in grado di dare risposte alle esigenze dei cittadini e alle sfide del futuro, oltre che occasione per contribuire attivamente alla costruzione della proposta politica della Calabria di domani e per far sentire la propria voce sui temi in discussione.

Cinque i tavoli di discussione proposti e che si insedieranno venerdì pomeriggio, alle 16, alla presenza del capogruppo al Senato, Francesco Boccia, e della giornalista Lucia Annunziata, su temi che spazieranno dalla sanità alla transizione ecologica, dal turismo alle infrastrutture, passando per il lavoro, le aree interne, gli enti locali etc.

Sabato mattina, dalle 9, alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Bari, Antonio Decaro, e della vice presidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, verrà presentato, in sessione plenaria, il contributo dei tavoli al documento conclusivo della Conferenza programmatica regionale.

In un contesto nazionale e internazionale in continua evoluzione è fondamentale che anche la nostra regione si doti di una visione strategica e di un programma concreto per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità che ci attendono.

Una visione che parte da due saldi principi, la necessità di una istruzione all’altezza delle opportunità e delle criticità che presenta la nostra regione e la continua lotta alla ndrangheta, in ogni sua forma. Su questi due pilastri, il Partito Democratico intende costruire oggi la sua proposta politica per la Calabria di domani. (rcz)

SOVERIA MANNELLI (CZ) – Conclusa l’ottava edizione di Sciabaca

È stata un’edizione da record quella appena conclusa di Sciabaca, il festival dedicato a viaggi e culture mediterranei, organizzato da Rubbettino Editore, che si è tenuto a Soveria Mannelli, in Calabria, dal 21 al 24 settembre.

Tra i relatori ben due ministri, Roccella e Musumeci, decine di studiosi, scienziati, artisti, migliaia di persone nel pubblico e centinaia di studenti che hanno seguito con attenzione e interesse gli incontri.

Molte le iniziative e i temi che hanno attraversato il festival, dall’arte contemporanea alla storia, dalla politica all’emergenza climatica, dall’intelligenza artificiale all’ambiente e all’enogastronomia.

«Siamo davvero soddisfatti dell’esito dell’iniziativa – ha dichiarato l’editore Florindo Rubbettino – e non solo per il grande successo di pubblico. Sciabaca è il festival identitario della nostra casa editrice e, ovviamente, rispecchia il nostro modo di intendere la cultura e il mondo dei libri. Così come Rubbettino, Sciabaca vuole affermare un pensiero laterale, a volte persino scomodo, ama la libertà di espressione delle idee anche quando non coincidono con quelle della maggior parte delle persone, creando anzi occasioni di dibattito e confronto, nella consapevolezza che non si debba mai temere il confronto perché, come insegna Eraclito, “polemos è padre di tutte le cose”»

«Sciabaca – ha continuato l’editore – vuole anche affermare un nuovo modo di intendere i luoghi e il loro rapporto con il centro. In una realtà multicentrica come quella che stiamo vivendo, abbiamo avuto l’ardire di provare a ribaltare le vecchie logiche che hanno da sempre penalizzato le aree interne del nostro Paese, nella convinzione che la cultura e l’informazione possono superare i tradizionali vincoli imposti dalla geografia».

Così per quattro giorni, la cittadina di Soveria Mannelli, tremila anime nel cuore del Reventino, è diventata una sorta di palcoscenico – o sarebbe meglio dire di Agorà – su cui si sono alternati i vari ospiti, ognuno con un pezzo di storia o con frammenti di futuro che, intrecciandosi, hanno disegnato questa grande rete che è appunto Sciabaca.

Archiviata l’edizione 2023, la grande squadra Rubbettino è già al lavoro per il prossimo anno. (rcz)

La ministra Roccella allo Sciabaca Festival di Soveria Mannelli

«Serve un nuovo tipo di femminismo per combattere le nuove forme di oppressione contro le donne. È quanto ha dichiarato la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, ospite dello Sciabaca Festival di Rubbettino a Soveria Mannelli.

«Ci sono nuove forme di oppressione – ha detto Roccella – che dovrebbero essere decodificate e interpretate da un nuovo femminismo, mentre invece il femminismo è un po’ finito sotto traccia oppure si è risolto nell’emancipazionismo, nell’idea del “Noi dobbiamo essere come gli uomini”, nella assoluta parità, che per certi versi va bene, alla quale però io preferisco la locuzione “pari opportunità”, che è diversa da “parità” perché non implica un’idea di uguaglianza ma di riconoscimento delle pari opportunità a partire dalla differenza, che va valorizzata».

La Ministra per la Famiglia e le Pari opportunità è intervenuta nella giornata conclusiva, parlando di molti temi connessi anche all’attualità. Per Rubbettino, la Roccella è autrice fra l’altro del libro “Una famiglia radicale”, in cui ricostruisce la storia della sua famiglia e della sua militanza all’interno del Partito Radicale.

Al termine della conversazione con il direttore editoriale di Rubbettino, Luigi Franco, la Roccella si è soffermata su temi legati alla maternità e all’importanza per le donne di rivendicare la propria libertà. Continuando il suo ragionamento, la Ministra, si è poi soffermata sull’utero in affitto considerato nell’economia del discorso come una subdola forma di sfruttamento e di mercificazione del corpo femminile.

«Non mi piace adoperare il termine “maternità surrogata” – ha detto la Roccella –, preferisco parlare di utero in affitto, perché questa è una definizione che mette in evidenza il punto fondamentale cioè il mercato, il passaggio di denaro. La disponibilità di una donna a portare avanti una gravidanza per conto terzi si realizza all’interno di un’organizzazione di mercato, molto dura, molto precisa».

«Non esiste, come qualcuno dice una surrogata solidale – ha aggiunto – perché tutto è inserito sempre in un’organizzazione di mercato, tutto diviene parte di un grande business transnazionale che tratta le donne come fornitrici di elementi utili a fare un bambino. Io credo che la maternità sia qualcosa di diverso».

«È un’esperienza – ha detto – che suscita sentimenti forti ed estremamente coinvolgenti, inscritti nel nostro corpo. Trasformare il rapporto madre-figlio in una compravendita è profondamente anti-umano. Facciamoci una domanda: cosa vogliamo mantenere della nostra umanità? Cosa vogliamo portare nel futuro del nostro essere “uomini umani”, come diceva Sciascia?».

Il seguitissimo intervento del ministro Roccella ha chiuso un festival giunto ormai alla sua ottava edizione e che ha visto la partecipazione di migliaia di persone e di centinaia di studenti un’occasione per riflettere sui grandi temi della cultura, dell’attualità e della politica e per mettere in rete luoghi, persone e idee. (rcz)

SOVERIA MANNELLI – Sabato con lo Sciabaca Festival si parla di intelligenza artificiale

Sabato 23 settembre, a Soveria Mannelli, alla Casa della Cultura “Gerardo Marotta”, alle 19, si terrà la lectio magistralis Può un sistema di intelligenza artificiale diventare un individuo? di Riccardo ManzottiSimone Rossi.

L’evento rientra nell’ambito dello Sciabaca, il festival dedicato ai viaggi e culture mediterranee organizzato ogni anno da Rubbettino.

Chi sono io? O che cosa sono io? Una volta lo si sarebbe chiesto a un filosofo, poi a un neuroscienziato, oggi lo possiamo chiedere a una intelligenza artificiale, un IA, anzi una ia (in minuscolo). Ma la ia saprà che cosa è un io? La ia sarà un io? E l’io, poi, sarà qualcosa che si è o che si ha? Persi in questo labirinto di domande, un neuroscienziato e un filosofo della mente si confronteranno con l’intelligenza artificiale in un dialogo a due (o a tre?) e si interrogheranno sulla natura di noi stessi e dei nostri alter ego artificiali. In un momento in cui le intelligenze generative (ChatGPT, Dall-E, OpenAI) sembrano diventare capaci di creare contenuti paragonabili a quelli degli essere umani, ci sentiamo smarriti. Siamo diventati obsoleti? Il cervello sarà in grado di competere con i computer dotati di nuovi algoritmi? C’è qualcosa che le macchine non hanno? E se ci fossimo trasformati in macchine a nostra volta? In fondo anche il cervello non contiene niente che la fisica non possa spiegare. (rcz)

SOVERIA MANNELLI (CZ) – Torna lo “Sciabaca Festival”

Dal 21 al 24 settembre, a Soveria Mannelli, è in programma l’ottava edizione dello Sciabaca Festival di Rubbettino.

Quattro giorni di incontri, dibattiti, mostre e degustazioni, dal 21 al 24 settembre, che vedranno la partecipazione di ospiti di grande prestigio nonché la presenza, in qualità di relatori di ben due ministri: la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, che presenterà domenica 24 alle 19,30 il suo memoir “Una famiglia radicale” (edito da Rubbettino) e il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci che interverrà al dibattito, moderato da Giuseppe Smorto, sul tema “Il clima nel Mediterraneo. Analisi, rischi e prevenzione”, che vedrà la partecipazione, oltre a quella di Musumeci, del geologo e docente universitario Alberto Prestininzi che per Rubbettino ha curato la pubblicazione del libro “Dialoghi sul clima” e del giornalista Giuseppe Caporale, autore, sempre per Rubbettino, di “Ecoshock. Come cambiare il destino dell’Italia al centro della crisi climatica”.

Oltre a questi, saranno tanti altri i temi che attraverseranno questa edizione di Sciabaca.

Si comincia con l’arte e l’antropologia con l’inaugurazione, all’interno degli stabilimenti delle industrie Rubbettino, della mostra fotografica “I canti della Tonnara”, durante la quale verranno esposti gli scatti di Alan Lomax in Calabria e si potrà assistere alla performance vocale dell’Associazione Felici & Conflenti che riprodurrà dal vivo i canti di lavoro dei pescatori calabresi registrati dall’etnomusicologo durante il suo viaggio in Calabria. A introdurre e spiegare la mostra, il musicista ed etnomusicologo Danilo Gatto.

Tra arte e antropologia si muoverà anche l’incontro con lo storico dell’arte Gianfrancesco Solferino che si terrà sabato 23 alle 21 presso il Santuario Nostra Signora di Fatima su “Arti e tradizione nelle feste religiose di Calabria”.

L’arte sarà protagonista di un altro importante momento che si svolgerà presso il Parco Carta domenica 24 alle 17, con l’inaugurazione del secondo ciclo di opere che arricchiscono il parco: “The Garden of Banes” di Elisa Strinna e Low Voltage Communication di Giulio Saverio Rossi. L’inaugurazione sarà accompagnata da un dibattito che verrà la partecipazione, insieme agli artisti, dei curatori artistici del parco, Alessandro Fonte e Shawnette Poe; di Emilio Leo direttore artistico della Rubbettino nonché titolare e direttore creativo dello storico Lanifio Leo e del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro Virgilio Piccari.

Carta è il parco d’arte Rubbettino, un luogo di espressione contemporanea, territorio e manifattura che si estende nei 12500 mq di verde adiacente allo stabilimento produttivo.

Nel parco, la cultura aziendale Rubbettino dialoga con l’arte contemporanea attraverso una collezione di opere permanenti di artisti internazionali, ospitati in residenza a Soveria Mannelli.

E di fabbriche, concrete utopie e sogni, si parlerà domenica mattina alle 10,00 al Lanificio Leo dove il giornalista del Sole 24 Ore Paolo Bricco, Emilio Leo, l’editore Florindo Rubbettino e il docente dello IUAV di Venezia Mario Lupano discuteranno della visione di impresa di Adriano Olivetti.

Ampio spazio sarà dedicato alla storia con tre importanti appuntamenti che si terranno tutti nella giornata di venerdì. Al mattino, alle 10,30, “Dal mito alla storia. Il racconto dei Bronzi di Riace” con Daniele Castrizio e Saverio Autellitano, un interessante incontro durante il quale verranno illustrate alcune ipotesi sull’aspetto originario dei mitici guerrieri e sul loro significato iconico.

Alle 16, il direttore del Museo Archeologico di Crotone, Gregorio Aversa, racconterà il mondo degli aurighi e cavalieri dell’antica Grecia attraverso uno straordinario reperto custodito nel museo crotonese, una museruola bronzea proveniente da scavi clandestini degli anni Settanta e poi recuperata dallo Stato. 

Dai misteri della Grecia a quelli dell’Italia contemporanea. Il terzo appuntamento di venerdì, che si svolgerà nella Biblioteca Michele Caligiuri alle 18, vedrà un dialogo tra Giovanni Bernabei, curatore della ripubblicazione dei diari del padre, Ettore Bernabei, e il Presidente della Società Italiana di Intelligence Mario Caligiuri sul tema: “La responsabilità del potere: il triangolo Fanfani-Moro-Bernabei”.

Momento imperdibile di ogni edizione di Sciabaca è la tradizionale lectio magistralis del sabato. Quest’anno non potrà che avere come tema l’argomento di cui tutti oramai parlano (spesso a sproposito): l’intelligenza artificiale, tema che verrà declinato in chiave filosofica da due relatori d’eccezione, Riccardo Manzotti, filosofo ingegnere, docente di filosofia teoretica all’università Iulm di Milano e Simone Rossi, Professore di neurologia all’Università di Siena. Manzotti e Rossi sono autori per Rubbettino di un libro dal titolo “Io&Ia. Mente, cervello & GPT”. Titolo dell’incontro sarà: “Identità, persona e intelligenza artificiale”.

Sciabaca è anche l’occasione in cui Rubbettino fa conoscere ai partecipanti il suo lavoro di scavo e riscoperta di grandi autori spesso dimenticati per via della frenesia del mondo culturale italiano. Quest’anno sarà la volta di Giuseppe Occhiato, straordinario scrittore recentemente scomparso, accostato da molti a Stefano D’Arrigo. A Occhiato e al suo romanzo “L’ultima erranza”, sarà dedicato, venerdì 22 alle 19,30, un incontro con la studiosa Daniela Marro che vedrà la partecipazione dell’attore Luca Michienzi che leggerà alcuni passi del libro accompagnato dalle musiche di Gianluca Chiera.

Come ogni anno, grande attenzione sarà posta all’ambiente. Non solo il dibattito sul clima citato in apertura ma anche due momenti “ludici” che apriranno il sabato mattina: la tappa del Cammino di Gioacchino da Fiore, dal passo di Acquabona a Soveria Mannelli e la biciclettata “contromano”, della Ciclovia del Savuto che, proprio sabato alle 11,30, verrà inaugurata alla presenza dell’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, del Dirigente Generale del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria Salvatore Siviglia, del Dirigente del Settore Parchi e Aree Naturali Protette del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria Giovanni Aramini e di numerosi sindaci e amministratori.

Un festival che si pone come obiettivo quello di riflettere sul Mediterraneo non può ignorare il grande tema dei migranti. Così nella giornata di venerdì 22, alle 15,00, Vitaliano Fulciniti, già  direttore del Regional Hub Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, terrà un incontro sui migranti minori non accompagnati dal titolo “Pollicino e il barcone”. A questo farà seguito la testimonianza di Mohamed Sesay, un giovane originario della Sierra Leone approdato in Calabria nel 2017 che a Soveria Mannelli ha potuto riprendere in mano la sua vita lavorando e dando origine a una nuova famiglia.

Sciabaca è infine anche enogastronomia. Appuntamento clou della rassegna è il pranzo domenicale alla Rosa nel Bicchiere che quest’anno avrà come protagonista il baccalà e che verrà introdotto da un’incontro sulla storia di questo pesce conservato che tanta fortuna ha avuto nella tradizione culinaria calabrese con l’antropologo e docente universitario Giovanni Sole.

Altro appuntamento da ricordare è quello con Slow Food che vedrà, sabato alle 12,30, la consigliera nazionale Marisa Gigliotti tenere un incontro dal titolo “Dalle rete alla tela”.

Durante il festival ci saranno infine vari momenti di degustazione di prodotti e vini con aziende produttrici del territorio.

Quattro giorni per tutti i gusti dunque. Un appuntamento da non perdere con un Festival che ha saputo ritagliarsi uno spazio sempre più significativo nel panorama culturale nazionale. (rcz)