di MARIO PILEGGI – Sui 716 km di costa disponibili sono più di 653 chilometri le spiagge naturali certificate balneabili in Calabria. Una quantità notevole che supera l’insieme di sette regioni: Veneto, Emilia Romagna, Friuli, Abruzzo, Marche, Molise e Basilicata. E, purtroppo, non adeguatamente tutelata e valorizzata perché i dati ufficiali della classificazione della qualità delle acque di balneazione evidenziano un generale peggioramento: aumenta la lunghezza delle aree con acque marine classificate di qualità “Scarsa” e diminuisce quella delle acque classificate di qualità “Eccellente”.
In pratica si accentua la tendenza al peggioramento della condizione di salute dei mari certificata a partire dal 2017 dall’Agenzia regionale per l’Ambiente. Negli ultimi 4 anni nella sola Provincia di Cosenza c’è stata una riduzione di circa 40 Km della lunghezza complessiva delle aree con acque classificate di qualità Eccellente; dai 205.793 metri del 2017 si è scesi a 165.393 metri di quest’anno.
Il peggioramento emerge dagli allegati al Decreto regionale per l’annualità 2021 sulla classificazione delle acque di balneazione. Il grave ritardo della pubblicazione del Decreto, già evidenziato nel maggio scorso su questo giornale, ha impedito la tempestiva informazione e individuazione della qualità delle acque marine in ogni tratto di spiaggia e, quindi, ai cittadini interessati di chiedere di conoscere e rimuovere le cause di tale peggioramento.
Il ritardo della Regione nel divulgare i risultati di tutte le analisi di ognuno dei punti di prelievo delle 630 aree adibite alla balneazione continua nonostante l’annuncio ufficiale del 7 luglio dell’Assessore al Turismo: “Mostreremo i dati scientifici e racconteremo quanto sia balneabile il mare calabrese” riportato sul Portale web della stessa Regione.
Dai dati resi noti si conferma che la lunghezza delle aree con acque classificate di qualità eccellente nell’attuale stagione balneare è pari a 590.732 metri complessivi; nel 2020 era di 594.841 metri, nel 2019 era di 614.683 metri e nel 2017 era di 620.543 metri. La rilevante e progressiva riduzione di circa 30 Km delle aree con acque di qualità eccellente degli ultimi 4 anni ha fatto scendere la Regione sotto la media nazionale del BelPaese.
Nel 2017 la percentuale delle aree con qualità eccellente della Calabria era al 93% e superava di molto la media nazionale e quella della Comunità europea. È scesa al 92% nel 2018 ed al 91% nel 2019. La percentuale è ulteriormente scesa all’88,55% nel 2020 e ancora peggio quest’anno con l’85% in netta controtendenza rispetto all’andamento nazionale ed europeo che ha visto aumentare la percentuale delle acque classificate di qualità eccellente.
Oltre alla riduzione della percentuale delle acque di qualità eccellente gli stessi dati Arpacal evidenziano che la lunghezza complessiva delle aree con acque classificate di qualità scarsa, che nel 2020 era pari a 15,122 metri, è aumentata fino a 17.508 metri nell’attuale stagione balneare 2021 con percentuale del 3,5% quasi doppia a quella nazionale 1,81%.
Dei 671.031 metri di costa adibiti alla balneazione monitorati nella Regione, oltre a quelli classificati di qualità eccellente e scarsa, 47.293 metri sono stati classificati di qualità buona e 15.408 metri sono stati classificati qualità sufficiente.
Altra grave inadempienza regionale in materia di controllo delle acque di balneazione è l’assenza di qualsiasi informazione e dato di analisi e monitoraggio delle acque interne come avviene in tutte le regioni dove sono presenti laghi e fiumi con aree adibite alla balneazione. Significativa in proposito la mappa della localizzazione dei punti di prelievo e della qualità delle acque adibite alla balneazione nel BelPaese contenuta nel Report EU di giugno 2021 dell’Agenzia europea dell’ambiente; nello stesso Report sono indicate le 5.520 aree adibite alla balneazione e monitorate dalle Agenzie regionali per l’Ambiente nel BelPaese e che comprendono 4.848 aree costiere marine e 672 aree interne.
Nonostante i ben noti laghi della Sila e delle altre montagne e colline calabresi e dei circa mille corsi d’acqua presenti in Calabria, nel Decreto sulla classificazione delle acque di balneazione della Regione non è riportato alcun dato sulla qualità delle acque interne perché non è stato adibito alla balneazione nessun tratto di lago o di corso d’acqua.
Ritardi e scarsa attenzione per la condizione delle acque di balneazione anche da parte Ministero della Salute per il permanere delle carenze informative del Portale Acque già evidenziate e per la mancata pubblicazione del Report annuale sull’andamento dell’intero del BelPaese.
Riguardo le criticità e le aree sottoposte a divieto di balneazione va ribadito, come ripetutamente evidenziato dall’Arpacal, che “continuano a persistere in aree antistanti foci di fiumi e/o torrenti che risentono anche delle perturbazioni piovose, o in zone collocate nelle strette vicinanze di depuratori mal funzionanti” e riguardano alcune decine dei 112 comuni costieri monitorati.
Pertanto si può e si deve agire subito, a partire dall’autunno in corso, per invertire la tendenza al peggioramento e avviare un generale miglioramento della qualità delle acque del Tirreno e dello Ionio utilizzando anche le risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
La rilevantissima disponibilità di aree balneabili esistenti e l’aumento delle presenze turistiche nella Regione per le restrizioni dell’emergenza Covid-19, imponevano e continuano ad imporre la necessità di informare e far conoscere sia la qualità delle acque marine sia le specificità del patrimonio costiero diffuso lungo le coste bagnate dal Tirreno e dallo Ionio meridionali. Specificità rare come la natura e quantità delle spiagge naturali formate da frammenti di rocce di tutte le ere geologiche e che documentano la nascita ed evoluzione del paesaggio dell’intera Penisola e degli insediamenti umani dell’intero Belpaese; gli assetti idro-geomorfologici che consentono la presenza e lo sviluppo della più grande varietà di habitat e forme di vita in ambiente acquatico e terrestre; la grande varietà di prodotti enogastronomici sempre più apprezzati in tutti i continenti; i numerosi e antichi giacimenti storico-archeologici di tutte epoche.
Lo stato di salute dei mari all’apertura della stagione balneare in ogni Provincia
Continua la progressiva riduzione del numero di aree con acque classificate di qualità eccellente si rileva nella Provincia di Cosenza dove la lunghezza complessiva è scesa a 165.393 metri rispetto ai 168.372 metri del 2020 e ai 205.793 metri nel 2017. In pratica la provincia di CS fa registrare un calo di oltre 40 km. La percentuale che nel 2017 era del 94,05% era già precipitata all’81% nel 2020 e quest’anno si abbassa ancora di molto sotto la media nazionale.
La lunghezza complessiva della costa dell’insieme dei 36 comuni costieri del Tirreno e dello Jonio della Provincia di Cosenza è di 227.900 metri dei quali 22.107 metri non adibiti alla balneazione e, per vari motivi, con divieto di balneazione permanente.
In corrispondenza dei 205.793 adibiti alla balneazione e monitorati con analisi mensili, la classificazione della qualità delle acque per l’apertura dell’attuale stagione è la seguente: 165.393 metri di qualità Eccellente, 27.938 metri di qualità Buona, 8.929 metri di qualità Sufficiente. La lunghezza delle aree con acque classificate di qualità Scarsa risulta complessivamente di 3.533 metri.
Nella stessa provincia le aree con acque classificate di qualità scarsa e non balneabili per l’inizio dell’attuale stagione balneare sono localizzate nei seguenti comuni:
– Fuscaldo in due aree denominate “150 MT SX Torrente Maddalena” della lunghezza di 1082 metri e “150 MT DX Torrente Maddalena” della lunghezza di 305 metri;
– Paola in tre aree denominate “300 MT SX C.da Petraro” di 260 metri, “300 MT Canale Fiumarella” di 180 metri e “200 MT S. Canale prosp. Depuratore” di 372 metri;
– Praia a Mare in due aree denominate “50 MT SX Canale Fiumarella” di 777 metri e “50 MT DX Canale Fiumarella” di 408 metri;
– San Lucido nell’area denominata “150 MT SX Torrente S. Como” di 149 metri.
A questi divieti temporanei delle aree destinate alla balneazione si aggiungono gli altri divieti permanenti di balneazione posti per inquinamento in corrispondenza delle foci dei corsi d’acqua e per altri motivi come le aree portuali, industriali ecc. della lunghezza complessiva di poco superiore a 20 chilometri.
La Provincia di Reggio Calabria con 202,9 chilometri di costa ha adibito alla balneazione e monitorato complessivamente 186.765 metri rispetto ai 187.493 metri del 2020. Per il 2021 dal totale della costa monitorata non è stata calcolata l’estensione dell’area denominata “Spirito Santo” nel comune di Scilla perché non idonea alla balneazione per cause diverse all’inquinamento e antistante il porticciolo turistico.
La lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità eccellente per l’attuale stagione balneare è di 157.715 metri; era 160.088 metri pari a 85,38% nel 2020 mentre nel 2019 era di 167.076 metri pari all’89,11%; nella stagione 2018 era di 166.892 metri, l’89,01% dei litorali adibiti alla balneazione nella stessa Provincia.
La lunghezza complessiva delle aree classificate di qualità scarsa per l’attuale stagione balneare è 12.102 metri in aumento rispetto al 2020 quando era di 9.719 metri pari al 5,18 % mentre nel 2019 era di 9.773 metri pari al 5,21% e nella stagione 2018 era di 10.286 metri pari al 5,49% .
Questi dati evidenziano una ulteriore riduzione della lunghezza dei litorali classificati di qualità eccellente rispetto alla stagione balneare 2017 quando risultava di167.859 metri pari all’89,92%.
Le aree interessate dalle criticità e acque classificate di qualità scarsa sono distribuite nei seguenti comuni: Brancaleone con l’area denominata “I.D. Brancaleone” di 1668 metri e l’area “Pontile” di 1069 metri; San Ferdinando con l’area denominata “Delta Mesima” di 369 metri, Gioa Tauro con l’area denominata “Pontile N.” di 651 metri; e 200 M. PETRACE di 867 metri;
Montebello ionico con l’area MUSA S. Elia di 1.757 metri; Reggio Calabria con le aree in gran parte localizzate corrispondenza del centro urbano e denominate: “Catone–Bar Reitano” di 905 metri, “Gallico – Limoneto” di 1009 metri, “Circolo Nautico” 1094 metri, “Lido Comunale Pontile N.” di 544 metri, “Lido Comunale Pontile S.” di 169 metri, Pellaro – Lume” di 1371 metri, “500 M N TOTT. Annunziata” di 592 metri.
Nella Provincia di Vibo Valentia in corrispondenza dei 70.143 metri di costa adibita alla balneazione la lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità eccellente per l’attuale stagione balneare è leggermente aumentata a 60.2893 metri rispetto al 2020 quando era di 59.962 metri pari all’85,49% di quella monitorata; nel 2019 era di 62.928 metri pari al 89,71% dei litorali adibiti alla balneazione; una lunghezza superiore a quella complessiva del 2017 che era di 59.500 metri.
La lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità scarsa è invece di 1.873 metri e più che raddoppiata rispetto alla scorsa stagione balneare quando era di 560 metri come nel 2019.
Sulle criticità nella stessa Provincia le due aree classificate di qualità scarsa con divieto di balneazione temporaneo sono nel comune di Nicotera ed è denominata “200 MT a DX F. Mesima” di 560 metri e in quello di Ricadi con l’area denominata “1400 MT. Sud Torre Marina della lunghezza di 1313 metri.
Sui 113,9 chilometri di costa disponibili nella Provincia di Crotone sono adibiti alla balneazione e monitorati complessivamente 108.868 metri. I risultati delle analisi e le classificazioni effettuate dall’Arpacal per l’inizio dell’attuale stagione balneare certificano di qualità eccellente le acque in corrispondenza di 107.873 metri in crescita rispetto al 2020 quando risultava 106.467 metri di litorali pari al 97,79%; in netto miglioramento rispetto ai 100.068 metri di litorali pari al 91,92% della stagione balneare 2019, e anche rispetto alla stagione balneare 2017 quando la lunghezza complessiva delle spiagge con acque di qualità eccellente risultava di 102.859 metri con il 94,48%.
In nessuna area adibita alla balneazione nella Provincia di Crotone si è rilevata criticità e classificazione di qualità scarsa e sufficiente. La lunghezza delle aree classificate di qualità buona risultano complessivamente di 995 metri.
Sui 102.600 metri di costa della Provincia di Catanzaro le aree adibite alla balneazione, nell’insieme dei 25 comuni costieri, raggiungono la lunghezza complessiva di 99.462 metri. Per l’attuale stagione balneare, l’Arpacal ha certificato tutte le aree di balneazione del Tirreno e dello Ionio catanzarese di qualità eccellente. Sulla qualità del Tirreno lametino e del Golfo di Sant’Eufemia va detto che le immagini con acque di colore verde e le ripetute lamentele, in particolare sui social, dei bagnati sono apparse in contrasto con la classificazione di qualità eccellente.
Nella precedente stagione 98.546 metri risultavano classificati di qualità eccellente e 916 metri classificati di qualità buona. E nella stagione balneare 2019 la lunghezza delle aree classificate con qualità eccellente risultava di 97.854 metri e gli altri 1.608 metri erano stati classificati di qualità buona.
La percentuale delle acque di qualità eccellente nella Provincia raggiunge il 100% rispetto al 99,08% del 2020, al 98,38% della stagione 2019, al 98,15% del 2018 e al 97,30% della stagione balneare 2017.
Un progressivo miglioramento e di particolare rilevanza se si considera che la disponibilità delle spiagge di questa sola Provincia supera quella dell’insieme di 4 Province come Rimini, Trieste, Ferrara e Forlì.
Sui litorali della stessa Provincia di Catanzaro i vari divieti di balneazione permanenti, posti sia in corrispondenza delle foci dei corsi d’acqua e canali inquinati sia nelle altre aree portuali ecc. con divieti per motivi diversi, raggiungono complessivamente la lunghezza di poco superiore ai tre chilometri. (mp)
[Mario Pileggi è geologo del Consiglio Nazionale Amici della Terra]