PROVINCIA DI CS, I CONTI IN ROSSO, POCHE
RISORSE E 2200 KM DI STRADE DA GESTIRE

di MASSIMO CLAUSI – C’è stato un tempo in cui la Provincia di Cosenza era un vero e proprio modello amministrativo, una palestra di governo in cui si sono forgiati tanti amministratori del territorio. Gente che poi ha dimostrato le sue capacità come sindaci, consiglieri regionali, ecc.

Il seggio nel bellissimo palazzo nel cuore del centro storico era molto ambito. Non è un caso se alle Provinciali si sono registrate grandissime sfide politiche come, ad esempio, nel 2009 videro scontrarsi Pino Gentile, Mario Oliverio e un giovane Roberto Occhiuto. Vinse Oliverio e la Provincia divenne il suo trampolino di lancio verso la presidenza della Regione. Poi è arrivata la riforma Del Rio che di fatto ha reso le Province un vuoto simulacro istituzionale.

Le elezioni provinciali sono diventate di secondo livello, una roba riservata solo ai professionisti della politica. Gli amministratori dei 144 comuni della provincia cosentina eleggono fra loro i rappresentanti con un sistema complesso che prevede anche un voto ponderato determinato in relazione alla popolazione complessiva della fascia demografica del Comune in cui si è sindaci o consiglieri.

Una volta erano quattordici, oggi, dopo l’ennesima spending review, sono stati ridotti a dodici. Nessuno fra i cittadini per la verità si è accorto del taglio perché in base alla riforma tutto il potere è accentrato nelle mani del Presidente che è anche presidente del consiglio provinciale. Fra l’altro c’è una discrasia politica fra presidente e consiglio, il primo dura in carica quattro anni mentre il secondo solo due. È chiaro che anche questo finisce per incidere sull’irrilevanza dei consiglieri che alla fine finiscono per votare in base all’appartenenza. Favorevoli ad ogni pratica la maggioranza, contrari quelli dell’opposizione.

In questi giorni, ad esempio, la Presidente Rosaria Succurro è andata in Senegal, come si può leggere sui social a ratificare un patto di amicizia. Ma se provate a chiedere ai consiglieri provinciali nessuno sa dire alcunché dei dettagli di questa missione. Le sedute del consiglio sono rarissime. A Cosenza l’ultima si è tenuta in dicembre. Di solito ci si limita a ratificare atti necessari. Anche la Commissione controllo e garanzia si riunisce poco perché poco ha da discutere. Il termine per ratificare il bilancio era fissato per febbraio, ma è abbondantemente scaduto senza troppi clamori.

L’ultimo che si ritrova sul sito istituzionale dell’ente è il consuntivo 2022 che fa registrare un passivo di 43 milioni.Una situazione finanziaria simile a tante altre province d’Italia. Tutta colpa della famosa Del Rio, che ha tagliato nettamente i trasferimenti alle Province, senza però toglierle le funzioni.

La Provincia di Cosenza, così, è chiamata a gestire qualcosa come 2200 km di strade di sua competenza, con entrate ridotte al lumicino. Non solo. Ma dovrebbe provvedere anche all’edilizia scolastica di licei e istituti professionali, di tutte le scuole secondarie di secondo livello. Il tutto con pochissime risorse.

Dopo il tagli pesante dei trasferimenti statali, la maggior parte delle entrate dovrebbe derivare dai gettiti garantiti dall’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli (Rca), dall’imposta provinciale di trascrizione e dal tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali. Sulla prima qualche entrata arriva, sulle altre invece siamo davvero a poca roba. Il bilancio, poi, risulta ingessato anche perché ha una spesa complessiva per il personale (che ammonta a 427 unità) per quasi 15,5 milioni. A questi si aggiungono i costi di mantenimento della struttura e le indennità riservate agli eletti, altri costi fissi e quindi resta davvero poca cosa.

Di riforma della Del Rio si parla da tempo, ma nulla si muove. Eppure qualcosa bisognerebbe farla o questi enti di aboliscono del tutto o li si rendono in qualche modo efficienti. (mc)

[Courtesy LaCNews24]

L’OPINIONE / Gianluca Pio Falbo: Lo stato di abbandono delle strade provinciali di Cosenza

di GIANLUCA PIO FALBO – Le strade provinciali, anziché costituire un elemento di connessione e sviluppo, si sono trasformate in vere e proprie trappole per automobilisti e pedoni. Queste arterie, essenziali per la viabilità e lo sviluppo socio-economico del nostro territorio, sono ridotte a allo stato di un colabrodo, mettendo a rischio la sicurezza di chi le percorre e compromettendo l’immagine della nostra comunità.

Mentre l’Amministrazione Comunale di Cassano allo Ionio si impegna con determinazione per preparare il territorio, anche in vista dell’ormai imminente arrivo della stagione estiva, garantendo livelli eccellenti di viabilità, pulizia e manutenzione del verde, l’Amministrazione Provinciale sembra disinteressarsi completamente delle sue responsabilità. È inaccettabile che mentre noi facciamo sacrifici per migliorare il nostro territorio la Provincia lasci le strade di sua competenza nell’oblio, nell’abbandono e nell’incuria più totale».

Il problema riguarda quasi tutte le strade Provinciali ricadenti nel cassanese: Doria – Sibari, Cassano – Monte, Garda-Cammarata, Sibari-Villapiana e Cassano-Civita tra tutte. In particolare, desidero porre l’attenzione proprio sul caso della strada Cassano-Civita, inaugurata circa un anno fa dalla Presidente della Provincia Rosaria Succurro. Questo evento, più che un’inaugurazione, è sembrata una vera e propria farsa se si considera che la strada è in uno stato di totale abbandono: la segnaletica divelta, le barriere di sicurezza in parte assenti e nessun aggiornamento in merito al monitoraggio della frana e quindi sugli interventi programmati.

È evidente che le promesse fatte non sono state mantenute, e questa situazione è inaccettabile: non possiamo restare in silenzio di fronte a queste evidenti disuguaglianze. Mentre altri comuni della provincia godono di arterie stradali provinciali in perfetto stato, a Cassano siamo costretti ad assistere a interventi di emergenza con cadenza annuale, che non fanno altro che tamponare una situazione critica che richiede un intervento strutturale e duraturo».

Mi chiedo se dietro questa discriminazione ci sia una volontà politica e se Cassano venga considerato un comune di “serie B” a causa del suo colore politico: Questo  non è accettabile in una democrazia dove ogni cittadino dovrebbe essere trattato con uguaglianza e dignità. Chiediamo quindi all’amministrazione provinciale serietà e un intervento concreto.

Basta con le passerelle e le promesse vuote, è ora di passare ai fatti. Il nostro territorio e i nostri cittadini meritano rispetto e attenzione, e non possiamo permettere che vengano ignorati e trascurati. (gpb)

[Gianluca Pio Falbo è consigliere comunale con delega al Turismo e ai Trasporti di Cassano allo Ionio]

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Al via la messa in sicurezza per le Strade Provinciali

Parte la prima tranche di messa in sicurezza delle Strade Provinciali di Isola Capo Rizzuto, mirato a sistemare i tratti più pericolosi.

 In seguito, invece, si proseguirà con il completamento della Strada Provinciale 46, già in procedimento al Sua, che avverrà entro il mese di giugno: in questo caso si tratta di un investimento di € 382.000,00 approvato con decreto del Presidente della Provincia n° 19 del 6 marzo 2023, nell’ambito del piano triennale delle opere pubbliche. Nello stesso finanziamento rientra anche un tratto di Strada Provinciale 45, nella frazione di Sant’Anna.

La somma totale dei lavori risulta finanziata con fondi concessi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed ora si attende solo l’assegnazione e l’avvio dei lavori. Un lavoro atteso da anni e che il sindaco, Maria Grazia Vittimberga, ha più volte sollecitato sia pubblicamente e sia nei vari incontri tenuti presso il palazzo provinciale a partire del 2020. Incontri e solleciti che si sono rafforzati con l’insediamento del presidente in carica Sergio Ferrari, grazie anche alla presenza assidua del consigliere provinciale e comunale Raffaele Gareri, oltre all’impegno degli assessori Gaetano Muto e Davide Loprete(rkr)