AEREI A REGGIO: STOP LIMITAZIONI AL VOLO
LE AVEVA GIÀ BOCCIATE IL TAR 20 ANNI FA

di RINO SCULCOLo storico Aeroporto dello Stretto ancora una volta viene deluso nelle sue legittime aspettative di uscita da una condizione di “limitazione” che non trova oggettivo riscontro in quella che dovrebbe essere la normale operatività di una pista – 15/33 – sia pure con proprie, specifiche peculiarità, ma non certo proibitiva.

Già dall’emissione delle limitazioni, dovute al vento ed alla pioggia, il Tar di Reggio Calabria, con sentenza n. 45/2001 del 24.01.2001, aveva imposto la rimozione di tali limitazioni, ritenendo le motivazioni addotte dal ricorrente fondate. Da allora, 20.12.2000, tale sentenza è rimasta inapplicata! Qual è, a tutt’oggi, la necessità di mantenere tali limitazioni?

Dal 2000 ad oggi l’industria aeronautica ha introdotto nuovi sistemi  di controllo della posizione ed ha migliorato le prestazioni dei velivoli impiegati a tal punto da rendere la posizione dell’aeronave sicura al metro. Queste implementazioni, però, non hanno avuto alcun effetto sulla pista (15/33) dell’Aeroporto di Reggio Calabria, per essere essa stessa limitata. A nulla valgono, quindi, le migliori performance dei velivoli impiegati ed i migliori sistemi di radionavigazione!

Poi, in tema di orografia dell’Aeroporto certo essa presenta peculiari caratteristiche che però non si discostano molto da quelle di altri aeroporti nazionali quali, ad esempio, quelli di: Firenze, Genova e Perugia, solo per citarne alcuni. Tali aeroporti però, a differenza del “nostro”, non soffrono la medesima condizione essendo gli stessi facilmente fruibili da tutti gli operatori. Esemplificando, le condizioni microclimatiche ed orografiche dei suddetti aeroporti impongono considerazioni e manovre non semplici o usuali; ciò nonostante tutti i piloti, siano essi comandanti che copiloti possono operare quelle piste senza un particolare addestramento, economicamente oneroso.

Ad avviso di chi scrive l’Aeroporto di Reggio Calabria non vede ancora la possibilità di una concreta crescita per la mancata volontà di superare qualcosa che non sarebbe dovuta mai nascere e che già negli anni 2000 un Tribunale Amministrativo aveva disposto di eliminare. Non si capisce perché ancora oggi con: l’abbassamento della collina di Mortara, l’addolcimento della curva di avvicinamento per finale pista 33 e l’importante riduzione della c.d. “corda molle” della medesima pista 15/33; il tutto con l’aggiunta del miglioramento delle radio assistenze e delle procedure di avvicinamento (RNP), non si voglia dare seguito alla richiesta di diminuzione/eliminazione delle limitazioni che gravano sul Nostro Aeroporto.

Auspichiamo quindi, che chi ha veramente a cuore le sorti del nostro Aeroporto si attivi concretamente per vederlo finalmente e realmente svilupparsi. (rs)

[L’avv. Sculco è Presidente dell’AeroClub dello Stretto]