SANITA: AL TAVOLO ADDUCE, OCCHIUTO
CHIEDA MODIFICHE AL RIPARTO DEI FONDI

di GIACINTO NANCIIl 18 settembre 2023 si riunisce il tavolo Adduce che è il tavolo interministeriale che verifica sia gli adempimenti regionali in merito alle spese sanitarie delle regioni che l’attuazione dei piani di rientro sanitari regionali. Il 18 settembre si riuniranno insieme il tavolo Adduce e il comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza (Comitato Lea) del Ministero della Salute per definire anche i livelli essenziali di assistenza, oggi inglobati nel Nuovo Sistema di garanzia. Il governatore Occhiuto si è messo in contrasto con il tavolo Adduce e questa estate dopo la presentazione del decreto sulla rete ospedaliera calabrese ha pubblicamente e polemicamente dichiarato che la ha sottoposta soltanto al tavolo che si occupa dei Lea e non al tavolo Adduce. Lo ha fatto perché dai “tavoli romani” sono arrivate critiche al suo operato di commissario al piano di rientro sanitario regionale calabrese. Ebbene il governatore Occhiuto visto che ha avuto il coraggio di opporsi ai “tavoli romani” dovrebbe farlo per ben altri motivi che non le schermaglie politiche.

Dovrebbe chiedere sempre ai “tavoli romani” (comitato Lea, tavolo Adduce e specialmente alla Conferenza Stato Regioni) che è drammaticamente urgente la modifica dei criteri di riparto dei fondi sanitari alle regioni in quanto il criterio vigente, figlio di un decreto ministeriale del 1996, penalizza le regioni come la Calabria che fin da allora ha ricevuto per la sua sanità meno fondi pro capite delle altre regioni pur essendo la regione con un numero di malati cronici molto al di sopra della media nazionale. Chiunque può controllare dai resoconti della Conferenza Stato Regioni che la Calabria è quella che ha ricevuto meno fondi pro capite per la sua sanità e tutti gli istituti di ricerca statistica concordano che la Calabria è la regione con più malati cronici rispetto al resto d’Italia e lo ha fatto perfino il Ministero della Salute vidimando, per come è suo obbligo, il decreto 103 del 30 settembre (del lontano) 2015 firmato nientepopodimenochè dall’allora commissario al piano di rientro sanitario regionale calabrese ing. Scura. 

Il decreto 103 alla pagina 33 dell’allegato n.1 recita “in Calabria… si sottolineano valori di prevalenza più elevati (almeno il 10%) rispetto al resto del paese per diverse patologie”, e siccome il Dca è fornito di specifiche tabelle si può calcolare in circa 300.000 i malati cronici in più nei circa due milioni di calabresi rispetto ad altri due milioni di altri italiani. Ma se come ciò non bastasse, per la serie tutti sanno, perfino la Conferenza Stato Regioni nel 2017  ha modificato in modo “molto parziale” (per come dichiarato dall’allora presidente della commissione stessa Bonaccini) il criterio di riparto considerando, sempre in modo parziale, anche la numerosità delle malattie presenti nelle varie regioni”. Ebbene con questa modifica parziale la Calabria ha ricevuto nel 2017 ben 29 milioni di euro in più rispetto al 2016 e le regioni del sud ne hanno ricevuto ben 408 milioni in più sempre rispetto al 2016.

La modifica non è stata ne ripetuta ne ampliata negli anni successivi. Per capire di quali cifre si parla basta dire che una applicazione del criterio basato sulla numerosità delle malattie presenti nelle varie regioni farebbe moltiplicare per la Calabria i 29 milioni ricevuti in più nel 2017 almeno per quattro. Se infine si considera che la Calabria ogni anno versa circa 100 milioni di tasse e accise in più proprio per ripagare un prestito del governo (ad un tasso quasi usuraio 5.89%) per il presunto deficit, si capisce bene da dove vengono i veri mali della sanità calabrese. Cento milioni sottratti con un criterio di riparto scorretto e altri cento sottratti alla nostra sanità sotto forma di tasse e accise ci fanno capire che con duecento milioni in più (il tutto da oltre 20 anni a questa parte). forse saremmo non solo in grado di risanare la nostra sanità ma ci potremmo permettere di fare perfino un centro di eccellenza sullo “studio della neurofisiologia del canto del grillo”.

Quindi non mancano al governatore Occhiuto i motivi per contrapporsi ai “tavoli romani”. Sarebbe giunto il momento, dopo ben 12 anni di commissariamento infruttuoso, e questa è un’altra cosa cui valutare con serietà, di chiedere che il riparto dei fondi sanitari alle regioni sia fatto in base alla numerosità delle malattie e non con il criterio attuale che manda più fondi sanitari alle regioni con meno malati e mano fondi alle regioni con più malati (leggi Calabria).

Ed è venuto il momento anche di chiedersi come mai dopo 12 anni di piano di rientro e commissariamento nei punteggi Lea, anche valutati con i nuovi criteri di garanzia, la Calabria è in terzultima posizione. Lo è perché i nostri amministratori passati e presenti non hanno avuto il coraggio di battersi veramente per i bisogni dei malati calabresi. Semplicemente più fondi dove ci sono più malati e la chiusura dell’ingiusto e dannoso piano di rientro sanitario e relativo commissariamento. (gn)

[Giacinto Nanci è medico di famiglia in pensione dell’Associazione Mediass medici di famiglia a Catanzaro]

Pd Calabria: Dal Tavolo Adduce ancora uno schiaffo alla gestione del centrodestra

Il Partito Democratico Calabria ha evidenziato come «i problemi in Calabria sono enormi – è stato evidenziato – e le soluzioni, al momento, praticamente inesistenti e non a caso il Tavolo Adduce è stato molto severo con la Calabria e con il commissario Occhiuto, se corrispondono al vero le ultime notizie trapelate dopo l’ultima riunione a Roma».

«Lo avevamo puntualmente segnalato per tempo in Consiglio e sulla stampa. Ci sono cose importanti che non vanno e che prima o poi presenteranno il conto – prosegue la nota del gruppo Pd –. A partire dai presunti fondi che la Calabria avrebbe avuto in più quando è ormai chiaro a tutti, e al Tavolo Adduce soprattutto, che si trattava di una partita di giro non investita, di fatto, sui Lea che restano al palo. Siamo e restiamo ultimi ed è questo il dato più grave, da noi puntualmente segnalato».

«Che dire poi di Azienda Zero, zero in tutto e per tutto – si legge nella nota –. Rimane un mistero questa nuova Azienda e ancor di più un mistero chi dovrebbe guidarla. Fatto sta che le gare le deve indire per tutti l’Asp di Catanzaro perché Azienda Zero di fatto non esiste ed è questa una grande anomalia come lo è il superconsulente Profiti».

«Cosa ha prodotto fin qui il manager per la Calabria? – hanno chiesto –. Anche questo lo abbiamo segnalato per tempo, così come non abbiamo mai taciuto sulla vicenda dei medici cubani, pesantemente censurata, ancora una volta, dal Tavolo Adduce. Eravamo e siamo contrari all’arrivo dei medici cubani e non di certo per la loro provenienza dei medici, ma per le procedure messe in atto per il loro reclutamento. E oggi il Tavolo evidenzia ancor di più questi rilievi.  Perché non si è investito sugli specializzandi calabresi procedendo alla indizione dei concorsi?».

«Da tempo – hanno detto ancora i consiglieri del Pd – chiediamo di utilizzare gli specializzandi. Grazie alle norme nate nel periodo pandemico, la Lombardia ne ha assunto 966, il Veneto 1058, l’Emilia Romagna 1099; tutt’Italia ne ha immessi oltre 5mila. La Calabria? Soltanto dieci! Inoltre, dopo che finalmente la procedura era stata attivata nell’agosto scorso e 370 specializzandi avevano risposto positivamente, neanche uno è stato ancora chiamato a lavorare».

«E, adesso, le spiegazioni ufficiali ammettono – prosegue la nota – che la procedura iniziale è stata soltanto di natura “esplorativa” e che le assunzioni saranno subordinate ai concorsi. Cosi come abbiamo chiesto da tempo il perché i dispositivi diagnostici avanzati si trovano collocati, per lo più, presso le strutture private e la risposta arrivata è stata quella del silenzio. Abbiamo posto l’urgenza di una medicina territoriale adeguata alle nuove sfide e tale da offrire servizi e assistenza a una popolazione sempre più anziana e distante dai centri ospedalieri, ma anche qui, nessuna attenzione degna di nota». 

«Non ci fa certo piacere aver rivestito il ruolo di facili profeti – ha concluso il gruppo Pd –. Ci sono problemi enormi nella sanità di Calabria che vengono puntualmente non affrontati, salvo vederli poi aggirati via social. Ancora una volta, come Pd, siamo disponibili al dialogo per la migliore soluzione possibile di alcune di queste criticità, ma siamo certi che la maggioranza e il Commissario andranno avanti per la loro, triste, strada. D’altronde aspettiamo da mesi una discussione in consiglio regionale sul piano operativo sanitario senza che nessuno fornisca alcuna risposta». (rcz)

Tavolo Adduce, Tavernise (M5S): Certificato il disastro della sanità calabrese

Il consigliere regionale e capogruppo del M5SDavide Tavernise, ha evidenziato come «le risultanze del Tavolo Adduce non sono altro che la fotografia puntuale del disastro della sanità calabrese».

«Manca il personale sanitario – ha aggiunto – carente la strumentazione tecnologica adibita a prevenzione e diagnosi, per cui si è costretti a ricorrere al privato; edilizia fatiscente; ambulanze in ritardo e senza medico; assenza di medici di famiglia e di guardia medica. Quelli che sono i problemi vissuti dai cittadini, oggi trovano drammatica conferma nei tavoli ministeriali, che senza appello ci restituiscono una “realtà tecnica” drammatica: la sanità calabrese continua ad essere un problema che non trova soluzioni efficaci».

«È un disastro su tutti i fronti –  ha proseguito –. E risulta inconcepibile il fatto che i soldi ci sono ma non vengono spesi per erogare servizi. Alla mancanza cronica di personale sanitario fa da paio la fuga dei medici dal servizio pubblico. Eppure i fondi per le assunzioni, per rendere meno gravosa l’attività in corsia, ci sono. Dal Tavolo Adduce persiste la ricetta, frequentemente evocata: concorsi ed assunzioni a tempo indeterminato. Concorsi incredibilmente fermi al palo, però, per ragioni spesso burocratiche».

«Ci è stato detto – ha ricordato il consigliere regionale – che Azienda Zero avrebbe rappresentato la soluzione di ogni problema, mentre oggi si presenta come un ulteriore problema. Per cui mentre siamo alle prese con le criticità di Azienda Zero, ci ritroviamo ancora a fare i conti con ritardi, rispetto ai tempi previsti e richiesti, nei pagamenti della fatture».

«Assistiamo, poi, ad un silenzio generale e imbarazzante sui medici imboscati – ha concluso – che pur non risolvendo il problema dell’organico rappresenterebbero una boccata d’ossigeno. E su questo nei prossimi giorni terrò una conferenza stampa per snocciolare i primi dati». (rrc)

 

Il PD Calabria: Indispensabile discussione in Consiglio regionale del Tavolo Adduce

Il gruppo Pd in Consiglio regionale, ha evidenziato come dal Tavolo Adduce svoltosi a Roma, «contrariamente ai mirabolanti annunci di maggio del Commissario per la Sanità Occhiuto, emergono forti criticità rispetto ai temi che abbiamo sempre sottolineato».

«Ora, queste nostre perplessità, vengono certificate anche al massimo livello istituzionale», ha rilevato il Partito Democratico, ricordando come «il programma operativo, sul quale chiediamo da tempo una discussione in Consiglio Regionale, non è stato approvato ancora una volta perché oggetto di rilievi e approfondimenti da parte dei Ministeri competenti».

«Ugualmente dicasi – hanno proseguito i dem – per la famosa Azienda Zero che, ancor di più, ha alimentato le perplessità del Tavolo Adduce rispetto ad alcuni aspetti normativi. Ben quattro modifiche  ne hanno già cambiato  l’impianto normativo del dicembre 2021, alimentando una confusione sul suo funzionamento. Ma su Azienda Zero ci eravamo espressi anche riguardo alla mancanza di una stima dei costi a medio e lungo termine; non è stata effettuata nessuna analisi dei risparmi e l’elevata quantità dei costi di gestione (ben 700 mila euro all’anno, per i primi tre anni) sottratti per di più all’erogazione dei Lea. Tutte criticità che erano state rilevate anche dalla Corte dei Conti».

«Insomma, ad oggi, i risultati del Commissario ad Acta sul tema sanitario sono ben sotto le aspettative – hanno proseguito – rete emergenza- urgenza al collasso; fenomeno costante dell’emigrazione sanitaria anche negli anni 2021 e 2022; aumento delle liste d’attesa sia per attività ambulatoriali che chirurgiche; difficoltà dei pazienti nell’accedere tempestivamente a diagnosi e cura per le patologie tumorali; ritardi nei pagamenti dei premi Covid, in parte accreditati nel mese di ottobre al lordo dei contributi previdenziali con una notevole riduzione del premio netto; mancata attivazione della stazione appaltante che non ha permesso di effettuare investimenti in campo tecnologico».

«Da tempo – hanno detto ancora i consiglieri del gruppo del Pd – chiediamo al Commissario di venire in Consiglio Regionale  per discutere esclusivamente del sistema sanitario calabrese e del Programma Operativo al fine di capire la sua visione, ma anche per avere la possibilità di permettere alla minoranza di maturare la propria idea. In altre regioni Bandi e Avvisi pubblici hanno permesso di tamponare l’emergenza garantendo risorse economiche e contratti attrattivi per il personale medico e sanitario. L’unica via sono i concorsi a tempo indeterminato, svolti con tempi celeri e corretti. Bisogna ridiscutere anche l’accordo per i medici del 118, che vengono pagati meno di una badante. Il Presidente Occhiuto, invece, ci propone la scorciatoia dei medici cubani (al momento 41) che rischia di fare solo rumore senza produrre soluzioni concrete».

«Il Commissario ha ricevuto, da pochi giorni, una proroga di sei mesi – hanno concluso i consiglieri dem – ma se la eserciterà per come fatto finora difficilmente i risultati potranno essere diversi». (rrc)

Sanità, Occhiuto: Vicini all’ok definitivo al Programma Operativo

Sono due importanti risultati, quelli che il Governatore e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, ha portato a casa dalla riunione con i tecnici del Ministero dell’Economia e delle finanze e del Ministero della Salute, sotto il profilo economico e con riguardo alla programmazione e all’organizzazione del nuovo modello di sistema sanitario regionale.

«Relativamente al primo risultato, il ‘Tavolo Adduce’ ha sancito la chiusura dei conti dell’anno 2021, certificando un risultato positivo per la sanità calabrese di oltre 145 milioni di euro»,  ha spiegato il Governatore, che all’incontro negli uffici del Mef era accompagnato dal sub commissario alla sanità, Ernesto Esposito, al direttore generale del Dipartimento Salute della Regione, Iole Fantozzi, e dal professor Giovanni Profiti.

«Un traguardo che porta con sé – oltre allo sblocco di liquidità per il sistema per circa 97 milioni di euro – due ulteriori effetti positivi: il ripiano dei disavanzi degli anni 2018 e 2019, per un totale di 77 milioni di euro, e la possibilità di incrementare, con i 68 milioni di euro residui, la dotazione finanziaria con la quale alimentare gli interventi del Programma operativo 2022-2025», ha aggiunto.

«Le risorse della gestione del 2021 – ha proseguito – infatti, andranno ad affiancare quelle per gli investimenti strutturali e tecnologici previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dagli altri programmi nazionali, con il compito di garantire la copertura del finanziamento per il reclutamento delle figure professionali mediche, sanitarie e amministrative, indispensabili a raggiungere i target di produzione e gli standard qualitativi che il Programma operativo si pone per il 2022 e per il prossimo triennio».

«E proprio il Programma operativo – ha spiegato ancora – rappresenta il secondo risultato, avendo raggiunto nella riunione di oggi la chiusura sostanziale del percorso istruttorio. Ci è stato assicurato che i Ministeri vigilanti procederanno all’approvazione del documento in tempi brevi, dando così il via all’attuazione degli interventi strutturali previsti già a partire dal secondo semestre di quest’anno. Dopo l’ok definitivo del Programma operativo si sbloccheranno anche i 60 milioni previsti dal decreto Calabria».

«Sono molto soddisfatto per l’incontro odierno – ha rilevato –. Abbiamo ottenuto ottimi risultati, e se oggi abbiamo a disposizione ulteriori risorse per la nostra sanità, lo dobbiamo a due importanti fatti. Abbiamo risposto in modo puntuale alle sollecitazioni fatte dal ‘Tavolo Adduce’ negli ultimi anni, alle quali nessuno aveva dato riposta; abbiamo cominciato a mettere ordine nei conti delle aziende sanitarie provinciali e nei bilanci del sistema sanitario regionale».

«Resta ancora da accertare il debito sanitario – ha concluso –. Ma anche su questa partita abbiamo già cominciato ad operare, costruendo i gruppi di lavoro che, in collaborazione con la Guardia di Finanza, faranno la ricognizione entro il 31 dicembre di quest’anno».

Soddisfazione, per i risultati di Occhiuto, è stata espressa da Luciana De Francesco, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e Presidente della prima commissione consiliare regionale.

«Sono stati recuperati fondi importanti per la sanità pubblica – ha detto De Francesco – ed è stato di fatto certificato l’ottimo lavoro del commissario straordinario. La Calabria sta vivendo un periodo di trasformazione che porterà nel breve medio termine al miglioramento complessivo dei servizi sanitari, dopo lunghi anni di stallo. È importante che su questo tema si registrino convergenze nell’interesse supremo dei cittadini calabresi».

Simona Loizzo, capogruppo della Lega in consiglio regionale, ha evidenziato come «le ottime risultanze del tavolo Adduce confermano che è iniziato un nuovo corso per la sanità calabrese».

«È stato certificato un attivo di 145 milioni di euro – ha spiegato Loizzo – a testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dal presidente Occhiuto, con lo sblocco dei 60 milioni previsti dal decreto ministeriale. Questo risultato ci dà l’idea di una Regione in fase di rilancio concreto nel settore più importante da amministrare e ci proietta verso una nuova dimensione».

«Con le nuove assunzioni si andrà a regime – ha proseguito l’esponente leghista – e si potrà avere finalmente una sanità pubblica all’altezza delle aspettative dei cittadini. Si quantificherà il debito storico che in alcune Asp è davvero pesante, ed è opportuno e positivo che di questo si interessi la guardia di finanza».
«Mi auguro che cresca una condivisione tra maggioranza e opposizione – ha concluso Loizzo – su un tema che non può essere divisivo ma che deve incontrare un’ampia convergenza».
Raffaele Mammoliti, consigliere regionale del Partito Democratico, ha evidenziato come «ci sono dei miglioramenti sul piano delle disponibilità di risorse, ma in questo momento la sanità non è un problema di risorse ma di mancanza cronica di personale e di bassi livelli di assistenza. Le risorse che si rendono disponibili sono importanti ma speriamo che siano utilizzate per eliminare queste criticità».
Ernesto Alecci, invece, ha rilevato come «il presidente Occhiuto è un bravo comunicatore e non si può dire che non stia lavorando, è iperattivo tra la Cittadella regionale e i ministeri a Roma. Da calabrese mi auguro che questi risultati e questi annunci si trasformino in fatti concreti. In Consiglio regionale ho spesso detto che è giusto aspettare qualche mese prima di giudicare questo governo regionale, non sarebbe onesto intellettualmente, ma ora sono passati 8 mesi e ci aspettiamo che qualcosa di concreto si incominci a vedere sui territori e non solo attraverso i comunicati stampa». (rrm)