LAMEZIA – La quarta giornata di Trame9

La quarta giornata di Trame9, il Festival dei libri sulle mafie, si è incentrata su “tutti i colori della mafia”.

A cominciare da quella “nera”, raccontata da Leonardo Palmisano in Ascia Nera, la brutale intelligenza della mafia nigeriana, libro presentato dall’autore stesso, sul palco con i giornalisti Sergio Nazzaro e Francesco D’Ayala.

Una mafia globalizzata e aggressiva anche con i propri connazionali, considerata tra le più efficienti agenzie criminali e la più pericolosa e invasiva perché occupa gli spazi più bassi dei mercati criminali, come prostituzione a basso costo e traffico di eroina “gialla”.

Si passa al “giallo” con lo scrittore Qiu Xiaolong, autore de L’ultimo respiro del drago, un giallo, appunto, che tratta senza peli sulla lingua la situazione dell’inquinamento in Cina.

L’autore, intervistato da Francesca Fanuele di La7, racconta i maltrattamenti e le censure del partito comunista cinese per i suoi scritti. Un complesso sistema mediatico, che annovera un corpo di polizia specializzato nel controllo di tutto ciò che viene messo in rete da ciascun abitante. Un sistema così rigido che rende inclini alla corruzione. In questo, Fanuele e Xiaolong sono d’accordo nell’individuare un parallelismo con la realtà mafiosa.

C’è poi la ‘ndrangheta “rossa”, quella emiliana, raccontata da Nando Dalla Chiesa e Federica Cabras nel libro Rosso Mafia, che i due autori hanno illustrato sul palco di Trame, intervistati dal giornalista Michele Albanese. Un libro che fa interrogare sull’esistenza o meno di territori immuni, perché dotati di anticorpi sociali e civili, quale si pensava potesse essere l’Emilia-Romagna.

«Non esiste il contesto ideale, dotato di anticorpi verso la mafia, questo abbiamo dimostrato nel libro. Il territorio si credeva immune, invece la ‘ndrangheta è entrata lentamente, dal basso, conquistandolo. D’altronde era molto strano che un candidato a sindaco di Brescello (RE), comune poi sciolto per mafia, andasse a fare campagna elettorale a Cutro (KR). L’Emilia si è nascosta dietro l’alibi degli anticorpi per non affrontare il problema».

In merito alla traccia degli esami di Stato su suo padre, il Generale Alberto Dalla Chiesta ha detto: «Credo che sia un riconoscimento molto importante, perché questo Paese fa difficoltà a onorare le persone in divisa. Credo sia anche un riconoscimento meritato, frutto di un lungo lavoro che è stato fatto nelle scuole».

Dall’Emilia al Lazio, con il libro Casamonica. Viaggio del mondo parallelo del clan che ha conquistato Roma di Nello Trocchia che, con Francesco D’Ayala, ha raccontato al pubblico la sua inchiesta, il primo ritratto della famiglia criminale a capo di Roma. Anche qui per troppo tempo sottovalutata e derubricata a fenomeno criminale minore, la mafia romana ha prosperato e ha edificato un impero, accreditandosi come agenzia criminale di servizi capace di unificare la periferia disagiata e i salotti bene della Capitale.

D’altronde, restando nel Lazio, sono passati sei anni da quando la giornalista Federica Angeli vive sotto scorta per inchieste sul clan degli Spada di Ostia. Dalla sua storia, oltre a un libro, ne è nato un film A mano disarmata,  vincitore del Nastro per la Legalità 2019 assegnato in collaborazione con Trame dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) che, da 73 anni, assegna i Nastri D’Argento.

Il film è stato proiettato con un tutto esaurito nel chiostro del Palazzo Nicotera, dopo la premiazione al regista Claudio Bonivento.

Tutto esaurito anche per l’appuntamento con Marco Travaglio, il giornalista, intervistato da Gaetano Savatteri, ha presentato il suo ultimo libro, scritto con Marco Lillo: Padrini Fondatori: La sentenza sulla trattativa Stato-mafia che battezzò col sangue la Seconda Repubblica.

«Tutti sanno chi sono stati Falcone e Borsellino – ha dichiarato il giornalista – e tutti conosciamo gli anni delle stragi mafiose, dei magistrati assassinati; gli anni del maxi processo che ha portato a tantissimi arresti. Quello che ancora è poco diffuso è ciò che accadeva dietro le quinte. Dietro lo Stato che andava ai funerali dei magistrati e che approvava le leggi antimafia, c’era anche uno Stato che trattava con Cosa Nostra. Questa connivenza è stata giuridicamente sancita con la sentenza di primo grado del 20 aprile 2018».

Una sentenza storica, dettagliata nel libro, che ha finalmente fatto luce sullo stretto legame tra Stato e antistato.

Di futuro, cultura e sicurezza si è parlato nell’appuntamento con Treccani, in cui Massimo Bray, direttore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, ha dialogato con Lara Ricci, Sole24Ore. È intorno a queste tre parole che si può realizzare il cambiamento: «bisogna mettere in piedi una vera Europa, che non sia solo unione monetaria ma condivisione dei valori che le hanno dato origine e a politiche comuni, anche nell’accoglienza. – ha dichiarato Bray – Croce scrisse un libro negli anni più bui del nazismo La Germania che abbiamo amato che spiegava come aldilà del momento storico terribile e inumano c’era una cultura che ci teneva uniti e doveva aiutarci a ricostruire l’Europa e non gli stati nazionali. Ecco – conclude Bray- questa è l’Europa che vorrei».

Sul tema doloroso della disoccupazione giovanile a Lamezia Terme, la quarta video-inchiesta dei ragazzi di Visioni Civiche, il corso di formazione di Trame e dell’Associazione Antiracket Lamezia sul giornalismo civico. L’inchiesta dal titolo: NEET: un’emergenza silenziosa è stata proiettata in piazza San Domenico ,e poi commentata dai giovani autori Rossana Agostino, Gianluca De Serio, Elena Marasco e Antonello Teocoli, intervistati da Alessia Truzzolillo del Corriere della Calabria, che ha fatto da tutor al gruppo.

È stata, infine, la musica a chiudere il lungo sabato di Trame.9 con le parole e le note di Eman e di Cristiano Godano (Marlene Kuntz), che hanno coinvolto centinaia di giovani in piazza San Domenico.

Prima di suonare i due artisti hanno presentato il progetto Musica contro mafie e il libro Change yuor step, 100 artisti. Le parole del cambiamento, con il suo curatore Gennaro De Rosa e la giornalista Elisabetta Reale. (rcz)

LAMEZIA – La terza giornata di Trame 9

Prosegue, con successo, la nona edizione di Trame, il Festival dei libri sulle mafie organizzato dalla Fondazione Trame.

Per la giornata di oggi è previsto, in apertura alle 17.00, un nuovo appuntamento con il focus I migranti e la sicurezza, sul tema dell’accoglienza: Marco Omizzolo, autore de La quinta mafia, ne parlerà con Andrea Membretti, sociologo, e con Francesco D’Ayala di Radio Rai.

Alle 18:00, a Palazzo Nicotera, l’incontro dedicato a Giovanni Falcone che a maggio scorso avrebbe compiuto 80 anni, ne parleranno Enzo Ciconte e Giovanna Torre, curatori del libro Giovanni Falcone, L’uomo il giudice il testimone, con Giancarlo Caselli (magistrato) e Attilio Bolzoni (La Repubblica).

 Su Il libro nero della Lega si parlerà alle 19:00 con Giovanni Tizian e Stefano Vergine, autori del libro, e con Carlo Puca (giornalista). L’inchiesta dei due giornalisti promette tutta la verità sul partito di Matteo Salvini e sulla truffa milionaria ai danni degli italiani.

Alle 20:00, in piazza San Domenico, Giancarlo Caselli e Filippo Cogliandro, chef, dialogano con Gioacchino Bonsignore, di Mediaset su C’è del marcio nel piatto. Come difendersi dai draghi del Made in Italy che avvelenano la tavola, libro di Giancarlo Caselli, oggi Presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, e di Stefano Masini, docente di Diritto Agroalimentare all’Università di Tor Vergata. Il testo denuncia l’esistenza di una vera e propria task force criminale che vive e cresce nel settore dell’agroalimentare.

A Palazzo Nicotera, alle 20:30, Lillo Garlisi, Zolfo Editore, Nuccio Iovene e Gaetano Savatteri presenteranno, in anteprima, la riedizione de Il sasso in bocca, libro che ha venduto milioni di copie nel mondo e che racconta in presa diretta di come la mafia conquistò la Sicilia, l’Italia intera e pezzi degli Stati Uniti. Un documento, pubblicato per la prima volta nel 1970, di Michele Pantaleone che rappresenta il tentativo di spiegare la natura dei meccanismi mafiosi dalla loro nascita.

Alle 21:00 Attilio Bolzoni, con Paolo Mondani di Report, racconterà della sua ultima fatica Il padrino dell’antimafia. Una cronaca italiana sul potere infetto sull’inchiesta sul cosiddetto sistema Montante, il personaggio che più di ogni altro segna l’oscura stagione delle “mafie incensurate” che dettano legge dopo le stragi del 1992.

A seguire, alle 22:00, la proiezione della terza delle video-inchieste di Visioni Civiche, il corso di giornalismo civico di Trame e Associazione Antiracket Lamezia, dal titolo Cultura sotto chiave. Lasciate ogni speranza, o voi che atterrate. Le autrici. Asmara Bassetti, Anna Colistra, Martina Falvo, Chiara Molinaro, Bernadette Serratore, Giulia Vesci ne parleranno con Pablo Petrasso, Corriere della Calabria.

Alle 22:30, l’atteso appuntamento con Chef Rubio che, con Gaetano Savatteri, parleranno di Elias, il documentario di Brando Bartoleschi, e prodotto proprio dallo chef che racconta la storia toccante di un’amicizia nei campi rom di Roma.

La terza giornata si concluderà al Chiostro San Domenico con Volevo solo fare il giornalista in Calabria. Storia di Alessandro Bozzo, lo spettacolo con Salvo Piparo prodotto dalla Fondazione Trame, sulla tragica storia del giornalista calabrese morto suicida nel 2013. Lo spettacolo è tratto dal libro di Lucio Luca, dal titolo L’altro giorno ho fatto quarant’anni. (rcz)

LAMEZIA – A Trame 9 il Marzo per gli agnelli di Mimmo Gangemi

Nella giornata di ieri, a Lamezia, si è aperta la nona edizione di Trame Festival, il Festival dei libri sulle mafie, organizzato dalla Fondazione Trame in programma fino al 23 giugno.

Dopo i saluti di Gaetano Savatteri, Direttore artistico, Armando Caputo, Presidente della Fondazione, e Armando Vitale, Presidente dell’Associazione Gutenberg, e un incontro con il procuratore di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, la presentazione del romanzo Marzo per gli Agnelli (Piemme editore) di Mimmo Gangemi.

Lo scrittore di Santa Cristina d’Aspromonte è stato introdotto dalla giornalista e scrittrice catanzarese Daniela Rabia, che ha focalizzato l’attenzione, tra l’altro, sul sottotitolo del testo C’è un tempo per morire. E un tempo per combattere, rivolgendo all’autore e al giornalista Filippo Veltri, relatore dell’evento, la domanda relativa al tempo che sta vivendo oggi la Calabria.

«Il tempo – ha continuato Daniela Rabia –  però, cammina lento in quest’opera in cui la morte rincorre il dolore per porgli fine e la vita sfugge a se stessa per non potersi vivere», chiedendo a Mimmo Gangemi di presentare il suo protagonista, l’avvocato Giorgio Marro.

Gangemi ha sottolineato che lo scritto ha per oggetto principale la lotta di un uomo con il proprio destino, destino triste da cui discende la cupezza individuata da Veltri nella lettura. Al quesito legato alla frase tratta dal libro Ogni cosa è illuminata di Jonathan Safran Foer, la letteratura offe una seconda possibilità, Gangemi ha risposto che a lui la letteratura ha offerto una seconda vita per disintossicarsi dall’ingegneria.

«Oggi invece – ha affermato l’autore – ogni tanto mi dedico a qualche progetto per disintossicarmi dalla scrittura».

Alcuni riferimenti sono stati fatti all’ultima fatica letteraria di Filippo Veltri La Calabria silente (Rubbettino editore) a una «Calabria che non riesce a esprimere una propria oggettività e un’etica del fare».

Secondo la Rabia, non è la ‘ndrangheta la protagonista assoluta del testo dell’autore, secondo Veltri, invece, il libro contiene una presenza notevole di ‘ndrangheta, a dimostrazione che, ancora una volta, i libri si prestano a svariate interpretazioni personali.

L’incontro, molto partecipato al punto da riempire l’intero chiostro di San Domenico, ha catturato l’attenzione generale. Mimmo Gangemi è oggi una delle voci più autorevoli della narrativa non solo calabrese ma italiana che vanta con il suo capolavoro La signora di Ellis Island 30.000 copie vendute.

Resta un solo rammarico, un romanzo così avrebbe dovuto essere candidato al Premio Strega e chissà, vincerlo illo tempore, avendo tutti i requisiti di merito e fascino narrativo. (rcz)

LAMEZIA – Al via la nona edizione di Trame

Al via oggi, a Lamezia Terme, la nona edizione di Trame, il Festival dei libri sulle mafie, organizzato dalla Fondazione Trame in programma fino al 23 giugno.

Cinque giornate di incontri, spettacoli, proiezioni e concerti per diffondere il valore della legalità attraverso la cultura e la partecipazione, il cui tema centrale è Voi che vivete sicuri…, un omaggio a Primo Levi a cento anni dalla nascita.

«Saluto – si legge nel saluto della senatrice a Vita Liliana Segre – con vero piacere il Festival Trame. Quest’anno sono state scelte giustamente le parole di Primo Levi, si tratta di un atto di accusa contro ogni indifferenza ed ogni cecità verso i problemi delle persone e del mondo. E quello della mafia è certamente uno dei problemi più gravi del nostro Sud, ma in verità dell’intero Paese».

Tra le novità di quest’anno c’è la proiezione di 5 video-inchieste (una al giorno), realizzate sul territorio di Lamezia Terme dai partecipanti del corso di giornalismo civico Visioni Civiche, il progetto realizzato da Fondazione Trame in collaborazione con ALA, vincitore del bando Prendi Parte! Agire e pensare creativo, del MiBAC.

Il programma di oggi, mercoledì 19 giugno

Alle 17.00, al Chiostro di San Domenico, l’inaugurazione del Festival. Intervengono Armando Caputo, presidente Fondazione Trame, Gaetano Savatteri, direttore artistico Trame.9 e Armando Vitale, dell’Associazione Gutenberg.

Alle 17.30, si prosegue con la presentazione del progetto Visioni Civiche con Valentina De Grazia e i ragazzi del corso, Rosy Battaglia di Cittadini Reattivi e Salvatore Curcio, procuratore di Lamezia Terme.

A seguire, l’inaugurazione della mostra fotografica di Angelo Pitrone dal titolo Quasi vedendosi in uno specchio. A trent’anni dalla scomparsa di Leonardo Sciascia.

Alle 18.00, al Chiostro, l’evento Calabria in giallo con Mimmo Gangemi, autore del libro Marzo per gli agnelli (Piemme), e Daniela Rabia che dialogheranno con Filippo Veltri, del Quotidiano del Sud.

Alle 19.00, ci si sposta a Palazzo Nicotera per l’evento Donne che alzano la testa, con Ester Rizzo, autrice del libro Le ricamatrici (Navarra), Marisa Manzini, magistrato, e Maria Teresa Morano, Antiracket Calabria, che dialogheranno con Gianluca Ferraris, di Donna Moderna.

Alle 20.00, al Chiostro di San Domenico, il focus I migranti e la sicurezza| La fuga con Massimo Alberizzi, Africa Express/ Il Fatto Quotidiano, che dialoga con Pietro Suber, di Mediaset.

Alle 21.00, alla Piazzetta San Domenico, l’evento Visioni Civiche: video-inchiesta su Lamezia. Sarà proiettato il video La grande fuga. Storie di ordinario abbandono. Partecipa Pasqualino Rettura.

Alle 22.00, alla Piazzetta San Domenico, si prosegue con Intervista con le storieNicola Gratteri dialoga con i giovani volontari di Trame e Gutenberg. Coordina Emanuela Gemelli, del TgR.

Alle 22.30, a Palazzo Nicotera, Gero Tedesco dialoga con Guglielmo Mastroianni (Mediaset). A seguire, la proiezione di Quasi 12 – Nessun colpevole, un documentario di Gero Tedesco.

Alle 23.30, al Chiostro di San Domenico, Trame Jazz around Midnight, con il concerto del Paolo Damiani Trio, composto da Paolo Damiani (violoncello), Francesco Scaramuzzino (pianoforte), Andrea Mellace (batteria) e con la partecipazione di Federica Mazza (violino) e Vito Procopio (sax alto). (rcz)

LAMEZIA – Presentata la nona edizione di Trame

È stata presentata, questa mattina, alla Cittadella Regionale di Catanzaro, la nona edizione di Trame. Festival dei libri sulle mafie, in programma a Lamezia Terme dal 19 al 23 giugno.

Sono cinque, dunque, le giornate organizzate dalla Fondazione Trame, dal titolo Voi che vivete sicuri…, ricche di incontri, proiezioni e concerti per diffondere il valore della legalità attraverso la cultura e la partecipazione.

Il tema della nona edizione, infatti, è un omaggio a Primo Levi a cento anni dalla nascita: «Saluto con vero piacere il Festival Trame – si legge nel saluto della senatrice a vita Liliana Segre -. Quest’anno sono state scelte giustamente le parole di Primo Levi, si tratta di un atto di accusa contro ogni indifferenza ed ogni cecità verso i problemi delle persone e del mondo. E quello della mafia è certamente uno dei problemi più gravi del nostro Sud, ma in verità dell’intero Paese».

«Vi invito – ha dichiarato Gaetano Savatteri, direttore artistico del Festival – a venire a Lamezia Terme tra il 19 e il 23 giugno, scoprirete un vasto programma di incontri con scrittori, giornalisti, libri, approfondimenti, documentari, musica, teatro. Un festival, che in realtà è una festa. Della libertà e del coraggio. Perché in certi luoghi d’Italia, in Calabria e a Lamezia Terme – città che per tre volte ha conosciuto lo scioglimento dell’amministrazione comunale per mafia – scegliere di andare in una piazza e partecipare a un incontro pubblico dove si parla di mafie, non è una semplice presenza, ma una presa di posizione: un’opzione etica».

Tantissimi gli ospiti attesi: Nicola Gratteri, Giovanni Tizian, Marco Travaglio, Nando Dalla Chiesa, Nicola Morra, Francesco d’Ayala, Massimo Bray, Mimmo Gangemi, Salvatore Curcio.

Non mancheranno, come sempre, le occasioni di spettacolo con appuntamenti di jazz, teatro, proiezioni e istallazioni, tra i quali: il concerto del Paolo Damiani trio, di Francesco Cafiso con il Francesco Scaramuzzino Trio, lo spettacolo Volevo solo fare il giornalista in Calabria. Storia di Alessandro Bozzo con Salvo Piparo, tratto dal libro di Lucio Luca e l’installazione site specific Parole per non dimenticare a cura di Treccani Cultura.

Tanti e diversi anche i temi di quest’anno che, complici i libri, saranno oggetto di confronto e dibattito nelle piazze e nei palazzi storici di Lamezia: dalla vicenda di lotta e conquista femminile narrata in Le ricamatrici di Ester Rizzo, ai motivi della corruzione in Italia cui Isaia Sales e Simona Melorio cercano di rispondere con Storia dell’Italia corotta. In ricordo di Giovanni Falcone, che quest’anno avrebbe compiuto 80 anni, Enzo Cicontee Giovanna Torre autori di Giovanni Falcone, L’uomo il giudice il testimone dialogheranno con Giancarlo Caselli e Attilio Bolzoni.

La musica sarà la protagonista dell’incontro con il curatore del libro Change your step. 100 artisti. Le parole del cambiamento, Gennaro De Rosa insieme con gli artisti Cristiano Godano dei Marlene Kuntz ed Eman; la musica, infatti, è sempre stata in prima linea nella lotta alle mafie.

Per Trame in scena si assisterà, in anteprima nazionale, all’Intervista impossibile a Leonardo Sciascia di Gaetano Savatteri con Ninni Bruschetta e Laura Cannavò, spettacolo prodotto da Fondazione Trame. Sempre allo scrittore siciliano, è dedicata la mostra fotografica Quasi vedendosi in uno specchio. A trent’anni dalla scomparsa di Leonardo Sciascia di Angelo Pitrone.

Nell’ambito degli appuntamenti dedicati al tema migranti e sicurezza, Mimmo Lucano incontrerà i giovani volontari del festival in un incontro aperto, Chef Rubio presenterà il documentario Elias, da lui prodotto per la regia di Brando Bartoleschi, che racconta la storia toccante di un’amicizia nei campi rom di Roma, mentre per la Giornata Mondiale del Rifugiato 2019, il 20 giugno, è previsto un appuntamento promosso in collaborazione con Luna Rossa, lo SPRAR parte della Comunità Progetto Sud di Lamezia.

Tra le novità di quest’anno c’è la proiezione di 5 video-inchieste (una al giorno), realizzate sul territorio di Lamezia Terme dai partecipanti del corso di giornalismo civico Visioni Civiche, il progetto realizzato da Fondazione Trame in collaborazione con ALA, vincitore del bando Prendi Parte! Agire e pensare creativo, del MiBAC.

«La Fondazione Trame, insieme all’Associazione Antiracket Lamezia Onlus – ha affermatoArmando Caputo della Fondazione Trame – hanno intrapreso, da due anni, una nuova sfida sul territorio, per continuare a diffondere i contenuti del festival tutti i giorni dell’anno. Il Civico Trame, si conferma come luogo di condivisione e socialità. Qui con laboratori, sportelli di ascolto e rassegne si è aperto uno spazio di condivisione ed educazione a una cittadinanza attiva e responsabile».

«Prosegue, inoltre, – ha concluso Maria Teresa Morano  #trameascuola con il suo lavoro di divulgazione ed educazione alla legalità nelle scuole». (rcz)