di PINO NANO – Alla guida della Triennale di Milano il Presidente Stefano Boeri, architetto, urbanista, teorico dell’architettura, accademico conosciuto e famoso in tutto il mondo ha scelto una donna, Carla Morogallo, vita di una donna manager tutta intera dedicata all’arte, conoscitrice come nessun altro delle dinamiche di questo settore, carattere determinato, una cultura vastissima, e soprattutto una dimensione internazionale degna del prestigio della Triennale di Milano.
Quando parliamo di Triennale Milano, parliamo evidentemente di una realtà italiana che è conosciuta in tutto il mondo e che ha profondamente segnato la vita e la storia dell’arte non solo italiana ed europea, ma anche quella internazionale. Dal 1923, infatti, la Triennale Milano è una delle istituzioni culturali più importanti a livello internazionale, capace di restituire la complessità del contemporaneo attraverso una pluralità di linguaggi: design, architettura, arti visive, sceniche e performative.
Il suo scopo, da sempre, – si legge nel proclama che sta alla base della sua istituzione- «è quello di espandere e innovare i singoli modi di pensare, portando esperienze di culture e lingue diverse in un solo posto e tempo». Un percorso straordinario che ha segnato la vita culturale del Paese. Chi conosce bene questa realtà ci ricorda che “la volontà di affermare l’unità delle arti si manifesta già nella V Triennale del 1933 con le pitture murali di grandi artisti come De Chirico, Sironi, Campigli e Carrà. Questo intenso rapporto tra la Triennale di Milano e gli artisti si è poi sviluppato nei decenni successivi con l’esposizione delle opere di Fontana, Baj, Martini, Pomodoro, de Chirico, Burri e più recentemente Merz, Paolini e Pistoletto”. È chiaro che siamo al top della sfida artistica e culturale nazionale.
Bene, da oggi la Triennale di Milano ha un suo nuovo Direttore Generale, e la scelta fortemente voluta dal suo Presidente, l’archistar Stefano Boeri, è una giovane donna manager di origini calabresi che a Milano – dicono i suoi compagni di lavoro- in tutti questi anni è diventata “più milanese della Madonnina del Duomo”. Lei si chiama Carla Morogallo, è nata a Gioia Tauro nel 1980, e in Calabria ha trascorso tutta la sua infanzia. Poi il grande salto.
Una carriera costellata da successi importanti, ma anche da duro lavoro. Carla Morogallo consegue nel 2005 la laurea in Beni Culturali presso l’Università di Pisa, e in quello stesso anno inizia il suo percorso professionale in Triennale Milano nell’ufficio Iniziative culturali. Inizia da semplice stagista, e oggi chi la conosce bene la racconta come una delle personalità più “toste” dell’arte italiana. Dal momento in cui incomincia a frequentare la Triennale Carla Morogallo ricopre negli anni numerosi ruoli diversi all’interno dell’istituzione, con responsabilità e funzioni direttive sempre crescenti. Nel gennaio 2019 diventa Direttrice Operativa, assumendo la gestione organizzativa e amministrativa di Triennale Milano e contribuendo alla definizione delle sue linee programmatiche e strategiche. In precedenza, dal 2017 al 2019, aveva ricoperto il ruolo di Responsabile degli Affari istituzionali, supervisionando le attività e lo sviluppo degli Affari generali, legali e istituzionali, delle Risorse umane, dell’Area tecnica e dell’Archivio e della Biblioteca.
Dal 2012 al 2017, in qualità di Responsabile dei progetti istituzionali, ha sviluppato collaborazioni e partnership su scala nazionale e internazionale, oltre a redigere il primo progetto di mediazione culturale tra Triennale Milano e gli atenei della città. Sembrava una sfida quasi impossibile, ma Carla Morogallo l’ha resa praticabile e immediata, un successo che porta esclusivamente il suo nome. Dal 2007 al 2012 ha lavorato al Triennale Design Museum, coordinando la produzione culturale e le iniziative internazionali. Nel 2022 è stata chiamata poi dal Ministero dell’Istruzione a far parte della Commissione per la redazione delle linee guida delle nuove scuole finanziate nell’ambito del PNRR. È attualmente membro del Consiglio Direttivo di Federculture. Chi la conosce bene immagina per lei successi futuri ancora più prestigiosi di questo.
Se si prova a indagare sulla sua vita privata e sulla sua infanzia in Calabria, ecco allora che viene fuori un dettaglio di non poco conto, nel senso che il nuovo DG di Triennale Milano si può anche considerare autentica “figlia d’arte”, per via di un padre importante, Mimmo Morogallo, uno dei grandi impressionisti meridionali di questi anni, le cui tele e i cui lavori sono oggi in ogni parte del mondo. Ma Mimmo Morogallo è anche uno dei pochi calabresi molto famosi in quasi tutti gli Stati americani, per via dei contatti ininterrotti che lui stesso ha avuto in questi ultimi 50 anni con le comunità italiane all’estero, soprattutto con la MIAF americana, nella sua veste ufficiale e prestigiosa di Presidente del Premio “Calabriamerica” che ogni anno l’artista di Gioia Tauro assegnava alle eccellenze del Made in Itay nel mondo. E già da bambina Carla seguiva suo padre in giro per le tante rassegne d’arte che hanno poi reso famoso suo padre Mimmo Morogallo in po’ dappertutto. Figlia d’arte, dunque, ma naturalmente non solo questo. (pn)