NECESSARIO UN PIANO STRATEGICO PER
TUTELARE E CURARE IL MARE CALABRESE

di SALVATORE BARRESI –  Terminata l’estate, arrivato l’autunno, si possono fare i conti su come è andata la nostra vita in ambito ambientale rispetto alla sostenibilità, cioè sull’utilizzo responsabile delle risorse naturali. Il mare, per esempio, nella mia Calabria, quest’anno è stato trattato bene dall’uomo. Ognuno ha fatto la sua parte, le istituzioni, da una parte, gli imprenditori turistici, dall’altra e infine i cittadini, vacanzieri e residenti, hanno capito che il mare è il nostro unico futuro possibile. Non è strano dire che il mare può rigenerare la vita sulla terra di Calabria per garantire cibo buono, sano e naturale per tutti.

Il mare è l’unico capitale naturale in grado di garantire benessere e sostenibilità alla nostra vita presente e futura. Sicuramente non bastano le azioni istituzionali messe in campo a salvaguardia del mare calabrese, sono una parte che non devono rimanere “spot”, ma devono diventare sistema per proteggere la sua biodiversità. Il mare è la nostra risorsa più importante. Ora, ci sono tutti gli elementi per poter creare una nuova stagione per proteggere il mare calabrese, costruendo un’economia realmente a misura d’uomo, fatta di rispetto, innovazione, ricerca, energie rinnovabili, tutela, risparmio, recupero, rigenerazione e circolarità delle sue risorse. Ora, ci sono tutti gli attori pubblici e privati, consapevoli che il Mare non può più essere la discarca della Terra, e che prima di tutto dobbiamo imparare a conoscerlo e rispettarlo.

Sono fondamentali le esperienze affettive legate alla biodiversità nella nostra terra di Calabria, e lo è ancora di più la loro rilevanza per comprenderne il valore. Sono pienamente convinto che la biodiversità costituisce un valore per la vita umana. Ma, di che tipo di valore si tratta? Quali sono le ragioni per considerare la biodiversità degna di essere un destinatario della nostra cura e della nostra responsabilità? Dare valore al Mare, come fonte economica, significa innanzitutto esprimere l’esigenza di una presa di coscienza radicale che induca un intenso coinvolgimento morale e un netto posizionamento politico-culturale. I decisori politici non devono dimenticare che la sostenibilità ambientale è importante per una serie di motivi.

In primo luogo, è necessaria per garantire la sopravvivenza dell’umanità. Il pianeta sta affrontando una serie di sfide ambientali, come il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità. La sostenibilità è la chiave per affrontare queste sfide e costruire un futuro sostenibile per tutti. In secondo luogo, la sostenibilità ambientale è importante per la crescita economica. Un ambiente sano è essenziale per la prosperità economica. L’inquinamento e il degrado ambientale possono danneggiare la salute umana, ridurre la produttività e aumentare i costi di produzione. In terzo luogo, la sostenibilità ambientale è importante per la giustizia sociale. Le comunità più vulnerabili sono spesso le più colpite dai problemi ambientali.

La sostenibilità ambientale può aiutare a ridurre le disuguaglianze e creare un futuro più equo per tutti. Noi non conosciamo il mare. Lui ci protegge ma noi non proteggiamo lui. È il vero motore del pianeta: la metà dell’ossigeno che respiriamo viene dal mare e viene prodotto dagli organismi marini che lo abitano. Malgrado la sua importanza, soprattutto in Calabria, rimane un ecosistema poco esplorato e conosciuto. Nessuno se ne occupa in modo sistematico, in pochi lo studiano e non esiste una reale consapevolezza diffusa dell’importanza della sua tutela come patrimonio comune e indivisibile dell’umanità tutta, presente e futura. Rappresenta un’assicurazione per la vita della nostra Regione e uno dei principali fattori di resilienza contro la crisi climatica.

È mia convinzione, da sociologo economista, che la conoscenza, la protezione e la conservazione della vita e della biodiversità marina calabrese è tra gli obiettivi principali da perseguire per salvaguardare il benessere umano. Una biodiversità che stiamo perdendo e che ancora oggi non conosciamo del tutto. Bisogna agire subito per proteggere questo fragile ecosistema. Le ricerche, i dati e gli studi ci indicano che il mare calabrese è una fonte di enorme ricchezza economica; l’economia del mare è centrale per uno sviluppo sostenibile e green della Regione più a Sud dell’Europa. Come tutte le altre filiere produttive, l’economia del mare, ha bisogno di innovazione,  ricerca, risparmio e recupero di materie prime, conservazione, tutela e rigenerazione degli habitat marini. È evidente la preoccupazione che gli effetti della crisi climatica e della distruzione degli habitat marini e costieri stanno determinando le migrazioni e in alcuni casi la scomparsa di alcune specie animali e un elevato livello di contaminazione di molti organismi che noi mangiamo, con effetti potenzialmente molto negativi sulla salute dell’uomo. Per assicurare il maggior rendimento possibile, sostenibile e diversificato della pesca e la conservazione della biodiversità marina è necessaria una programmazione e una regolazione dell’attività ittica con metodi non distruttivi e in accordo con i tempi biologici di ripristino delle riserve marine naturali. Dobbiamo consapevolizzare, inoltre, che il mare è un grande macrorganismo, un serbatoio di vita, un produttore di ambiente, ma le risorse del mare non sono infinite. Vanno preservate.

La politica, le istituzioni devono, con urgenza, elaborare una strategia sistemica e circolare che lo preservi e gli consenta di rigenerarsi nel tempo, perché le sue funzioni sono infinite. L’ho sentito dire, ed ha ragione il Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, quando dice che “Tutti i problemi del mare calabrese vengono dalla terra”, e che il  mare non può essere la discarica dei nostri rifiuti, perché gli effetti dell’inquinamento e l’impatto dei rifiuti scaricati in mare hanno ripercussioni negative sullo stato di salute di tutto l’ecosistema naturale. C’è una tentativo, che dobbiamo portare a sistema, promuovere la conoscenza di tutte quelle buone pratiche che consentono di ridurre l’impatto ambientale delle attività dell’uomo a salvaguardia del mare, con una richiesta, forte, della  corretta applicazione di tecnologie già esistenti, dai depuratori degli scarichi fognari e industriali alla raccolta e riciclo della plastica. Tutti siamo parte di un unico sistema e per la vita del mare della Calabria, le istituzioni, attraverso interventi normativi e incentivi, devono promuovere un’economia sostenibile del mare, cioè elaborare strategie di sviluppo e tecnologie innovative avvalendosi delle caratteristiche e delle dinamiche di funzionamento degli organismi presenti in natura per contrastare il disequilibrio ambientale che le attività dell’uomo possono determinare.

La Calabria ha bisogno di un piano strategico che aiuta a definire e condividere la direzione delle istituzioni che prenderanno nei prossimi tre-cinque anni. Il piano dovrà includere la dichiarazione di visione, la mission e gli obiettivi della Regione Calabria, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, le Province e i Comuni, oltre alle azioni necessarie per raggiungere questi obiettivi. Anche Papa Francesco, nel Messaggio del 2023 per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, ha evidenziato come il cambiamento climatico sta modificando la nostra vita, ed ha richiamato tutti ad alzare la voce per fermare l’ingiustizia verso i poveri e i nostri figli.

La cura e la tutela del mare è dunque la premessa per la transizione ecologica, è sotto gli occhi di tutti l’emergenza legata all’inquinamento. Il Papa è in assoluto oggi la persona più vicina ed attenta alle questioni ambientali, Dio ha reso l’uomo custode e non padrone del Creato. Il Papa suggerisce tre vie per trasformare gli stili di vita nelle nostre società e contribuire al fiume potente della giustizia e della pace: primo, serve cambiare i nostri cuori per una conversione ecologica, rinnovando il nostro rapporto con il creato affinché non venga più considerato come un oggetto da sfruttare, ma come un dono di Dio da custodire; secondo, occorre trasformare i propri stili di vita iniziando col pentirci dei nostri peccati ecologici, che danneggiano non solo il mondo naturale, anche i fratelli e le sorelle.

Sprecare di meno e riciclare i rifiuti; la terza via è quella del cambiamento delle politiche pubbliche che governano le nostre società e modellano la vita di oggi e di domani. (sb)

[Salvatore Barresi è sociologo ed economista]

Protocollo tra Comune di Trebisacce e Associazione Mare e Flag contro pesca a strascico

Realizzare un intervento di ripopolamento e di difesa dei fondali a valere sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato tra il Comune di Trebisacce, guidato dal sindaco Alex Aurelio, con l’Associazione temporanea di scopo Mare Calabria Ets e il Flag Borghi Marinari dello Jonio.

«Favorire il ripopolamento ittico, contribuire a salvaguardare l’ambiente e tutelare la costa da pratiche invasive e distruttive che mettono a rischio la biodiversità dei nostri mari ed il futuro della piccola pesca», ha detto il primo cittadino.

L’attenzione ai temi della tutela ambientale cammina di pari passo con l’attività di promozione della destinazione esperienziale Trebisacce, attrattiva per quel target di viaggiatori particolarmente sensibile ed attento alla cifra ecologica.

Il progetto oggetto del Protocollo d’intesa prevede l’installazione sui fondali di barriere soffolte con funzione di dissuasore della pesca a strascico illegale, in grado di ostacolare l’azione delle reti sul fondale per proteggere le aree di nursery di specie costiere. Questo intervento, quindi, faciliterebbe la costituzione di un substrato idoneo per l’insediamento di un ripopolamento ittico ricco e diversificato caratteristico del litorale ionico e delle basse profondità. (rcs)

Accordo tra Unical e Carabinieri per unire le forze per la tutela del mare

di FRANCO BARTUCCI  – “Un accordo che fa storia”, può essere definito in questo modo la lettera d’intenti firmata all’Università della Calabria tra il Rettore, Nicola Leone e il generale Pietro Francesco Salsano, comandante della Legione Calabria dei Carabinieri.

La  lettera di intenti prevede la  programmazione di una serie di interventi necessari atti a tutelare l’ambiente marino. L’atto sancisce l’avvio di una collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’Università della Calabria nel campo della ricerca scientifica ed in materia di salvaguardia dell’ecosistema marino, valorizzando, da un lato, le competenze accademiche garantite dall’Università della Calabria e, dall’altro, le professionalità e strumentazioni specialistiche del “Centro Subacquei Carabinieri”. Il generale Salsano ha sottolineato come questo sia “il primo accordo del genere che si firma in Italia”. 

«Il Rettore Leone – riporta una nota del polo di comunicazione dell’UniCal – ha condiviso l’importanza della formazione su una tematica così cruciale, che l’università porta avanti già da anni grazie a diversi corsi di laurea attivi presso il dipartimento di Biologia, ecologia e scienze della terra e il dipartimento di Ingegneria ambientale, ma che in realtà abbraccia tutta la comunità universitaria, chiamata a generare un profondo cambiamento culturale nello stile di vita e nel modo di pensare e agire per la salvaguardia del pianeta. In tale ottica l’Unical, in vista degli obiettivi posti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ha avviato un apposito corso trasversale d’ateneo, che può essere inserito da tutti gli studenti fra quelli a scelta del proprio corso di studi».

«Il corso “Obiettivi e azioni per lo sviluppo sostenibile” mira proprio a fornire le basi per comprendere i problemi collegati alla sostenibilità, in tutte le sue declinazioni, analizzando gli aspetti ambientali, economici, finanziari, sociali, giuridici, istituzionali, della comunicazione e della pianificazione ed esplorando gli aspetti transdisciplinari, necessari a una fondata comprensione della complessità del tema». 

Alla firma della lettera d’intenti erano presenti anche i professori Giuseppe Passarino, ordinario di Genetica e presidente dell’Ordine regionale dei Biologi della Calabria, e Francesco Valentini, coordinatore della commissione ricerca e terza missione del Senato accademico.

A confermare la rilevanza del progetto, alla sottoscrizione dell’accordo al rettorato hanno presenziato importanti cariche istituzionali della provincia: il prefetto Vittoria Ciaramella, il questore Michele Spina, il procuratore Mario Spagnuolo, il comandante provinciale dei carabinieri Agatino Saverio Spoto, il tenente colonnello Luca Falcone del nucleo subacquei, il maggiore Francesco Masci della Guardia di Finanza e il capitano della compagnia dei Carabinieri di Rende, Mariachiara Soldano(fb)

CETRARO (CS) – Il convegno “Buone prassi per la tutela del mare”

Domani sera, a Cetraro, alle 19, nel giardino del Ristorante Al Faro, è in programma il convegno Ripartiamo dalla bellezza. Buone prassi per la tutela del mare, organizzato dall’Associazione Mare Pulito “Bruno Giordano”.

Saranno presenti sindaci, amministratori e rappresentanti delle associazioni. Modera e introduce Giuseppe Aieta, consigliere regionale. Previsti poi i saluti del sindaco Ermanno Cennamo e di Francesca Mirabelli, che è la presidente dell’Associazione. Intervengono Antonio Ranieri, direttore marittimo Calabria e Basilicata tirrenica; don Ennio Stamile, referente di Libera in Calabria; Michelangelo Iannone, direttore scientifico Arpacal; Emilio Sperone, docente Unical Zoologia marina e Antonella Sette dell’associazione “Mare pulito Giordano”.

«Occorre non abbassare la guardia», suggerisce Francesca Mirabelli. Nelle settimane scorse, con l’associazione, prima al porto di Tropea con i riconoscimenti ed i premi alle realtà che si sono meglio contraddistinte, e poi a Roccella, «abbiamo inteso continuare a promuovere la cultura della legalità».

«Presentando – ha spiegato la presidente – il manuale per le buona prassi sulla tutela del mare realizzato in collaborazione con Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Arpacal e Università della Calabria. Dalla fioritura algale, ai sistemi di depurazione, ai controlli effettuati da guardia costiera e Arpacal, fino a descrivere i sistemi di fitodepurazione. Su questi argomenti l’associazione Mare pulito Giordano sarà sempre in prima linea». (rcs)