Proporsi come interlocutore di settore con la regione Calabria e con gli enti pubblici locali, in linea con le direttrici politiche ministeriali ed europee, al fine di contribuire alla promozione di strategie politiche e legislative tese a consolidare il Sistema Teatrale Calabrese. È questo l’obiettivo dell’Unione Operatori Teatrali, nato dalle compagnie Confine Incerto, Conimieiocchi, Dracma Teatro, Hermit Crab, Piccola Compagnia Palazzo Tavoli, Teatro del Carro, Teatro Primo a cui si aggiunge il Teatro del Grillo.
«Uot – si legge in una nota – si pone come obiettivo l’adeguamento del sistema regionale agli standard qualitativi e quantitativi nazionali, consapevole del fatto che il divario esistente nasce non tanto per la mancanza di proposte e qualità da parte degli artisti e degli operatori attivi sul territorio calabrese, quanto a causa di una genetica e persistente mancanza di piani culturali e di interlocuzione con gli operatori del settore, da parte della politica calabrese e nazionale».
«L’azione di Uot – continua la nota – intende muoversi in maniera più specifica sul terreno delle poetiche e dei bisogni della scena contemporanea, con particolare attenzione alle istanze che arrivano dal basso e dando priorità alle forme teatrali indipendenti che hanno maggiore difficoltà a sostenersi autonomamente. Si ritiene infatti che solo potenziando queste realtà territoriali, che costituiscono l’humus di ogni sistema, è possibile creare solide fondamenta, su cui costruire una varietà produttiva, formativa e distributiva che arricchirebbe il panorama delle produzioni anche a livello nazionale».
«Il Coordinamento Uot – continua ancora la nota – oltre che occuparsi delle istanze primarie dei territori e degli operatori calabresi, si propone di connettere la scena contemporanea regionale e quella nazionale, collaborando all’ideazione di politiche che incentivino flussi creativi ed economici che riscattino la Calabria da una storica posizione marginale. Questo sarà possibile solo grazie al dialogo tra istituzioni e realtà teatrali operanti sul territorio. Uot, in quest’ottica, intende aprirsi a tutte le compagnie e gli operatori che vorranno avviare una collaborazione che abbia obiettivi comuni, nell’interesse del consolidamento del Sistema Teatrale Calabrese».
«Attraverso un’azione collettiva – conclude la nota – che abbia come attori protagonisti artiste/i, operatrici e operatori teatrali, referenti politici, libere e liberi cittadini, si vuole rinnovare la parola “potere”, non più intesa come imposizione, ma potere inteso come possibilità, capacità di dare senso alla realtà, attraverso la pratica teatrale, il dialogo con i territori e lo studio, così da cambiarla, diventando tutti co-creatori e co-creatrici, ugualmente protagonisti di un futuro non più subito, ma voluto e agito, non più declinato nella visione del mio, ma del nostro». (rrm)