L’OPINIONE / Giuseppe Bova: Su Università Per Stranieri di Reggio tanti interventi fuorvianti

di GIUSEPPE BOVASpiace registrare come, sul delicato argomento Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, si stia perdendo il senso dell’orientamento con tanti interventi  fuorvianti che alimentano la confusione e rafforzano il rischio di danni irreversibili a tutto l’Ateneo e al territorio.

L’Università, è bene ricordarlo, è un patrimonio prezioso che appartiene a tutta la Città.  Nata da una idea geniale del benemerito Comitato locale della ‘Dante Alighieri’ e del suo presidente pro-tempore on. Giuseppe Reale, non può essere amministrata da componenti senza alcuna legittimità statutaria che deliberano su obiettivi mai contemplati e non rispondono alle aspettative del territorio.

Come ogni Ateneo, anche l’Università per stranieri di Reggio Calabria, sin dall’inizio, si è data delle regole. Ha un Consorzio promosso dagli Enti fondatori, ha uno Statuto approvato dal Ministero dell’Università e nessuno può pensare di  calpestarli, perché essi rappresentano una disciplina di governo posta a  fondamento della sua stessa esistenza.

Se è accaduto, qualche lustro fa, che alcune di queste regole fondamentali siano state apertamente calpestate con la elezione di componenti del Consiglio di Amministrazione mai legittimati dal Consorzio fondatore e l’Università è stata guidata da attori “abusivi”, non era doveroso che tutte le Istituzioni locali,  che hanno avuto il merito di fondare l’Ateneo, si ponessero il problema?

Non è forse compito delle istituzioni  locali domandarsi come è stato possibile che persone autorevoli abbiano supportato e consentito tutto questo, dentro e fuori l’Ateneo, evitando di concorrere a tali illegittimità?

E ancora, può essere consentito ad un Consiglio di Amministrazione irregolare che  agisce arbitrariamente, senza numero legale e senza Rettore,  di deliberare l’affido “a soggetti terzi” di nuovi corsi di laurea e quant’altro, senza valutare le conseguenze che ne possono derivare?

Mi pare che come aspetti pregiudiziali ce ne sia abbastanza perché le Istituzioni locali, davanti all’emanazione di provvedimenti nulli o annullabili, prendano le distanze e avvertano responsabilmente l’esigenza di dare vita innanzitutto a una legittima composizione degli Organi di governo dell’Università a tutela del buon andamento amministrativo formativo, fortemente penalizzato da queste vicende.

Ecco perché il Comitato locale della Società Dante Alighieri, regolarmente affiliato alla Società nazionale, ha ritenuto di condividere l’iniziativa assunta dalle istituzioni locali Comune, Città Metropolitana e Camera di Commercio, confortati anche dalla Regione Calabria, sostenendo la presa di posizione ufficiale del Sindaco pro-tempore che ha manifestato chiaramente l’insostenibilità di  tale situazione.

Avvertiamo, invece, la necessità  di ricondurre l’Università sulla strada maestra, con un Consiglio di Amministrazione che risponda a quelle regole consortili e statutarie che hanno consentito il sorgere di una infrastruttura di livello internazionale un tempo fiore all’occhiello del nostro Mezzogiorno (2000 studenti stranieri all’anno).

Chiunque abbia a cuore gl’interessi del territorio deve sentire il dovere di chiamarsi presente nei momenti difficili e contribuire con la propria esperienza e la propria passione civile ai processi di crescita e di sviluppo equilibrato della propria città. (gb)

[Giuseppe Bova è presidente della Società Dante Alighieri – Comitato di Reggio Calabria]

L’OPINIONE / Giuseppe Falcomatà: In questi mesi si è lavorato per restituire dignità all’UniStrada

di GIUSEPPE FALCOMATÀ – Gli ultimi accadimenti hanno disvelato il disegno dell’abusiva guida dell’Università per Stranieri Dante Alighieri. L’evoluzione dei fatti sta rivelando chi realmente voleva svendere l’Ateneo al mercato delle università telematiche. Ecco chi fin dal suo insediamento ha lavorato sordidamente per consegnare la gloriosa Università Dante Alighieri nelle mani di chi vede in una università solo una miniera d’oro.

Il Comune di Reggio Calabria la Città Metropolitana, la Camera di Commercio e il Comitato reggino della Società Dante Alighieri, si sono rifiutati di assistere supine a questa svendita. Nella qualità di soci fondatori di Università e Consorzio promotore abbiamo invitato e diffidato l’attuale governance a desistere dall’adottare atti illegittimi che impegnassero all’esterno l’ateneo o che lo esponessero a conseguenze economiche e giudiziarie. Gli enti pubblici soci si sono attivati per rinnovo degli organi del Consorzio promotore, l’unico soggetto titolato a determinare le sorti dell’Ateneo, che, però, per anni non ha potuto operare a causa della sua occupazione da parte dei rappresentanti di un’associazione non titolata a farne parte.

Finalmente, dunque, il Consorzio ha designato i propri rappresentanti, che sono pronti ad insediarsi, in seno al CdA dell’Ateneo e ha attivato i canali istituzionali con Regione Calabria, Ministero dell’Università e Società Dante Alighieri di Roma, la più importante istituzione di promozione della lingua e cultura italiana nel mondo, per far vedere la luce alla Università per Stranieri.

In questi mesi, silenziosamente si è lavorato per restituire dignità e legalità ad un’istituzione che negli ultimi anni l’ha persa, senza curarsi delle contumelie di chi ci ha accusato di lavorare per la svendita dell’Università per Stranieri o contro la realizzazione di sinergie con l’Università Mediterranea. Invece, è proprio l’attuale governance, nonostante avesse scomodato il Magnifico Rettore della Mediterranea, il quale si è adoperato per ricercare soluzioni legittime per soccorre la Dante Alighieri, ha smentito quel percorso, attribuendo allo stesso la causa delle lungaggini, senza comprendere la complessità della cornice normativa entro cui ci si muove.

Nelle prossime settimane si insedierà il Consiglio d’Amministrazione legittimo che avrà il compito di rimediare ai guasti causati, avviando ogni azione giudiziaria, in sede civile e penale, per ripristinare la legalità e l’onorabilità dell’Università per Stranieri Dante Alighieri, lavorando per il suo rilancio e la creazione di sinergie che la facciano sopravvivere senza la necessità di svenderla e trasformarla in una succursale di una università telematica. (gf)

L’OPINIONE / Salvatore Berlingò: Ministro Valditara, tenga conto della Dante Alighieri di Reggio

di SALVATORE BERLINGÒNon si è ancora spenta l’eco della spettacolare Adunanza presso l’Arena dello Stretto degli ottocento studenti arrivati a Reggio da ogni parte d’Italia per celebrare l’11 aprile scorso la Giornata del Mare e della cultura marinara.

La rilevanza dell’evento è stata vieppiù accentuata dalla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha assunto un particolare significato alla luce di ciò che in altra sede lo stesso Ministro aveva avuto modo di osservare, al netto della dibattuta questione sul prefissato e sempre più basso numero di stranieri in ciascuna classe scolastica, a proposito del reale e concreto problema degli allievi stranieri di prima generazione, che presentano una deficienza formativa in italiano pari al 22%, equivalente ad un anno di scuola in meno rispetto agli studenti italiani, ed un tasso di dispersione scolastica del 30% a fronte del 9% degli italiani. 

Relativamente a questa problematica il Ministero avrebbe già per tempo avviato uno studio di fattibilità, al fine di creare un sistema di accoglienza e di integrazione più efficace, con classi più inclusive e con il ricorso al potenziamento della conoscenza e dello studio dell’italiano ad opera di specializzati mediatori culturali.

Una qualche sorpresa suscita il fatto che il Ministro, pur non avendo trascurato di sottolineare l’intento di aver voluto celebrare la suddetta Giornata “proprio qui in Calabria, a Reggio, per lanciare un ulteriore segnale di grande attenzione a questa terra meravigliosa”, tuttavia non ha fatto cenno, o perché tenutone all’oscuro o per non essere di stretta competenza del suo Ministero, alla circostanza che, segnatamente a Reggio Calabria – dove, non a caso si concentra il maggior numero di minori stranieri nati in Italia e presenti in Calabria – esiste una, anzi l’unica in tutto il Meridione e le Isole, Università per Stranieri, e cioè uno degli strumenti principali in ordine allo scopo di formare il personale indispensabile per una migliore integrazione in Italia degli studenti stranieri insieme con le loro famiglie. 

Di fatti, nel Dipartimento di Scienze della Società e della Formazione d’Area mediterranea dell’Università “Dante Alighieri” di Reggio, è attivo uno specifico Corso di Laurea di primo livello in “Mediatori per la Intercultura e la coesione sociale in Europa” e non può essere pretermesso che la specifica attrattività di questo Corso di laurea deriva dal suo essere incardinato in un Ateneo “per stranieri”. 

É del tutto evidente, inoltre, che la platea dei candidati alle Classi di Laurea Magistrale, ossia di secondo livello – presenti tanto presso la “Dante” quanto presso la “Mediterranea” – si restringerebbe di molto, ove la specificità dell’Università e della Classe di laurea di primo livello di cui prima si è detto perdesse il rilievo finora goduto, contraendosi di conseguenza il numero degli studenti stranieri, attratti a Reggio da quella specificità.

Questa forza attrattiva rischierebbe di svanire o di attenuarsi grandemente se venisse meno la coesistenza delle due Università, l’Università per stranieri e l’Università “Mediterranea”, ciascuna con la propria autonoma identità, eventualmente implementata da una federazione (e non fusione!) dei due Atenei, che li arricchirebbe completandoli reciprocamente e consentirebbe loro, in linea con quanto già intravisto dalla legge Gelmini, di realizzare in comune progetti utili allo sviluppo della Città Metropolitana e del suo contesto. 

Al proposito è superfluo aggiungere che sarebbe opportuno riflettere anche su quali conseguenze negative deriverebbero non solo per il sistema universitario, bensì pure per l’intero territorio della Città metropolitana, dalla deprecabile evenienza del venir meno del polo di attrazione come prima delineato, con una riduzione della presenza di stranieri a Reggio di Calabria. Un profilo, quest’ultimo, dal carattere non più solo accademico, ma peculiarmente politico e tale da coinvolgere, altresì, la responsabilità di tutti coloro cui compete operare per e nell’esclusivo interesse delle comunità che fanno capo a quell’area territoriale.(sb)

[Salvatore Berlingò è Emerito dell’Università degli studi di Messina e docente a contratto e già Rettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria]

L’OPINIONE / Salvatore Berlingò: Premesse e proposte per la fusione tra Mediterranea e Dante Alighieri

di SALVATORE BERLINGÒ – Non essendo più ormai da tempo Rettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” ed essendo informato delle sue vicende solo da quanto pubblicato sugli organi si stampa, ho ritenuto, alla fine, di uscire dal riserbo finora impostomi per esprimere la mia opinione al riguardo.

Le spoglie dei migranti che ormai ininterrottamente da qualche settimana affiorano tra le onde che lambiscono le coste calabresi rendono evidente la realtà di una situazione che si perpetua da oltre un decennio e che ha sepolto in quella tomba, il Mediterraneo – che gli arabi chiamano Mar Bianco di Mezzo – decine di migliaia di persone. 

Sono vittime che, pur sempre, rappresentano una parte minoritaria rispetto a chi ha perso la vita o la speranza di una vita dignitosa nel deserto, fra l’Africa sub-sahariana e i Paesi che si affacciano su quel mare, nelle carceri della Libia, nei campi di concentramento in Tunisia, in Grecia, in Marocco e in Turchia o nelle impervie rotte terrestri della via dei Balcani.

I dati, aggiornati al 1° gennaio 2022, parlano di circa 6 milioni di stranieri presenti in Italia, 88.000 in più rispetto al 2021. La globalizzazione, la pandemia e i conflitti tuttora aperti (non solo in Ucraina) hanno prodotto oltre 100 milioni di profughi nel mondo, senza contare la drammatica situazione di Afghanistan e Siria. Solo in Africa subsahariana i conflitti in corso hanno causato 11,6 milioni di nuovi sfollati, la cifra più alta mai registrata in quelle regioni. In particolare, quanto all’Italia, si registra che il nostro Paese è stato meta di 105.000 sbarchi nel 2022 – senza contare gli oltre 171.000 ucraini che hanno ricevuto «protezione temporanea» di cui 61.000 minori –, cifre in netta ascesa rispetto al biennio precedente.

Si continuerà a versare in questa situazione fino a quando ci si illuderà di poter gestire tale imponente ed inarrestabile fenomeno migratorio con il semplice controllo delle frontiere esterne, con i meri respingimenti e le riammissioni nei Paesi di origine, con la creazione di impossibili o inutili ed inefficaci infrastrutture di protezione. 

Occorre, per contro, por mano e mettere in pratica iniziative che, nel rispetto dei principi della accoglienza e della ospitalità, sanciti dalle convenzioni internazionali, dalla Carta dei diritti fondamentali e dalla CEDU, per un verso, siano capaci di coinvolgere gli stessi migranti e richiedenti asilo e, per altro verso, siano idonee a formare le opinioni pubbliche, in particolare quelle delle giovani generazioni, perché non cedano alle strumentalizzazioni e alle infondate paure circa le dinamiche di mobilità transnazionali e transcontinentali dei popoli di ogni Paese, da sempre verificatesi ciclicamente nel corso della storia. 

Si tratta, dunque, di operare, anzi tutto, a livello culturale, ossia al livello che pertiene, in primo luogo, alle istituzioni di alta cultura. Per altro, proprio nella Città di Reggio Calabria, la cui area metropolitana risulta baricentrica nel contesto del bacino mediterraneo, hanno sede due istituti universitari (l’Unida e l’Università ‘Mediterranea’) i cui rispettivi identikit formativi si presentano mutuamente complementari per il perseguimento delle suddette finalità.

Sulla base di quanto premesso si suggerisce, in primo luogo, di procedere alla deliberazione di una proposta nei termini ed ai sensi dell’art. 3.3 della legge Gelmini, di federazione tra l’Unida e l’Università ‘Mediterranea’ avente ad oggetto un progetto di federazione con gli obiettivi di

  • implementare i corsi di laurea con l’istituzione di (ulteriori) insegnamenti in lingua inglese e in lingua araba;
  • implementare l’insegnamento di lingua italiana agli studenti stranieri per rendere possibile il loro accesso agli insegnamenti (ancora) impartiti in lingua italiana;
  • incrementare in modo esponenziale le borse di studio per gli studenti stranieri;

Redigere rapporti dettagliati sui paesi di origine di chi emigra e di chi chiede asilo, sui trend dello sviluppo demografico nei paesi in via di sviluppo ed in particolare nell’Africa sub-sahariana, sulla crescita o meglio sulla decrescita demografica nel nostro Paese, sui trend di invecchiamento delle nostre popolazioni, nonché sulle percentuali di cittadini di Paesi terzi suddivisi per regioni e anche fra aree urbane e aree agricole; 

Predisporre un programma di educazione delle giovani generazioni anche con la attivazione di nuovi Corsi di laurea e post-laurea, che integri e rafforzi le politiche di accoglienza e di ospitalità;

Promuovere una gestione ragionata dei flussi regolari in riferimento al mondo del lavoro, ricordando che l’incidenza degli stranieri è pari all’11,2% sul totale degli occupati, al 16% sul totale delle persone in cerca di lavoro e al 9,3% sugli inattivi.

 

Una volta redatto tale progetto in modo condiviso, occorrerà procedere, sempre in sede dei rispettivi organi di governo, alla deliberazione di approvazione del progetto da sottoporre, ai fini dell’approvazione e della determinazione delle correlate misure finanziarie, all’esame del Ministero, che si esprimerà entro tre mesi, previa valutazione dell’Anvur e dei rispettivi comitati regionali di coordinamento, anche ai fini ai fini della richiesta della statizzazione dell’Ateneo per stranieri “Dante Alighieri”.  (sb)

[Salvatore Berlingò è già Rettore dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, Emerito dell’Università degli Studi di Messina]

Versace e Brunetti rispondono a Lamberti: Affermazioni gravi e offensive

I sindaci f.f. del Comune di Reggio e della Città Metropolitana, Paolo BrunettiCarmelo Versace non ci stanno, e rispondono alle dichiarazioni rilasciate da Eduardo Lamberti Castronuovo, definendole «gravi e offensive».

Per Brunetti, Castronuovo «probabilmente non conosce bene i contorni della vicenda. Nè sul tema della Reggina, che faticosamente stiamo cercando di tirare fuori dal pantano, né sull’aspetto legato alla Dante Alghieri. Due questioni che risultano nettamente distinte e separate e che in alcun modo possono essere accostate, se non strumentalmente».

«Sulla prima questione – ha spiegato Brunetti – quella del salvataggio della Reggina, Lamberti nei giorni scorsi ha tentato la sua solita incursione, interloquendo con la cordata di giovani imprenditori reggini, che meritoriamente hanno provato a mettere insieme l’interesse del mondo produttivo del nostro territorio, arrivando a proporre, e questo è veramente incredibile, una fusione della Reggina con il Locri, al fine di bypassare la richiesta economica della Figc per l’accesso alla categoria, salvo poi riproporre l’idea di far rimanere la città senza calcio per un anno. In questo senso il dottore Lamberti dimostra di non conoscere, ne a livello tecnico, ancor meno a livello storico e sentimentale, le prerogative dalla squadra amaranto ed i meccanismi legati al diritto sportivo. Le sue proposta sono state immediatamente rispedite al mittente dagli stessi imprenditori che hanno avuto l’onere di ascoltarle. Bocciate, come è giusto che fossero».

«Sul tema della Dante Alighieri invece – ha proseguito Brunetti – Lamberti parla di svendita da parte nostra. Da lungo tempo l’Università si trova in una condizione di netta difficoltà economica, dovuta a continue perdite strutturali, che pregiudica persino il pagamento degli stipendi dei propri dipendenti. Peraltro nell’ipotesi di una condizione di illegittimità, tutta ancora da chiarire, dovuta alla presenza, probabilmente impropria, di alcuni rappresentanti dell’Associazione Dante Alighieri in seno al Consiglio d’Amministrazione dell’Università, con interessi cristallizzati nel tempo che peraltro Lamberti conosce molto bene».

«Quella della “svendita”, introdotta da Lamberti – ha sottolineato – è un’espressione indegna che risulta evidentemente strumentale, oltre che assolutamente offensiva. Pur essendo notorio l’interesse di gruppi privati, che già molti mesi fa avevano avanzato proposta di acquisto di quote dell’Università, ben prima che la reggina manifestasse la sua crisi, le istituzioni territoriali hanno sempre perorato l’ipotesi di federazione con l’Università Mediterranea».

«Oggi tenta di costruire un teorema – ha detto ancora – per il quale la questione possa essere in qualche modo legata alle manifestazioni di interesse per l’iscrizione della squadra della città al campionato di serie D. Niente di più falso. La manifestazione d’interesse era aperta a tutti e chiunque avrebbe potuto partecipare. Le proposte pervenute sono tutte rispettabili e saranno valutate per come meritano. Se ne fossero arrivate delle altre, anzi le auspicavamo, le avremmo anch’esse valutate. Sulla Dante Alighieri invece abbiamo espresso il nostro pensiero, con una lettera ufficiale, che contiene una serie di considerazioni, che ovviamente Lamberti omette».

«Si concentra solo su un passaggio finale che, “solo a corollario di una consolidata attività di tale natura”, cito testualmente la lettera, introduce l’ipotesi “di ingresso nella compagine sociale di un solido soggetto economico del mondo universitario privato che – badate bene – inietti risorse nuove e che garantirebbe non solo il mantenimento dei corsi già esistenti – ha aggiunto – ma anche la nascita di altri che ne assicurino lo sbiluppo, non mutandone – altro passaggio fondamentale – nè la sede nè la natura».

«Come può quindi Lamberti affermare che vogliamo svendere l’Università ad un privato – si è chiesto Brunetti – che, secondo la sua fantasiosa ipotesi, se la porterebbe via lontano da Reggio. Mi sembra veramente assurdo e credo fermamente che il Dottor Lamberti, in presenza di un briciolo di onesta intellettuale, nel rileggere le sue parole, non potrà che convenire che si tratta di una boutade spinta da una ricostruzione errata o più probabilmente dalla sua volontà di rientrare dalla finestra in una vicenda dove la porta principale gli era già stata abbondantemente chiusa in faccia. E non certo da no».

Versace, invece, parla di «accuse mosse da velleità personali e politiche».

«Quando si affretta, sbagliando, ad analizzare situazioni che, invece, dovrebbe conoscere alla perfezione – ha detto – è bene che metta da parte le proprie aspirazioni politiche e personali, non fosse altro per evitare di disorientare i cittadini e rischiare di alimentare un insensato clima di ostilità nei confronti dell’Ente». È quanto afferma il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, nel rispedire al mittente «le volgari accuse dell’imprenditore reggino rispetto alla lettera firmata, insieme al Comune, nell’esclusivo interesse dell’Università “Dante Alighieri”, degli studenti e dei lavoratori di una delle realtà accademiche migliori dell’intero Mezzogiorno».

«Chi, se non Lamberti – ha proseguito – professore a contratto proprio alla “Dante Alighieri”, avrebbe dovuto svolgere un ruolo di monitoraggio e salvaguardia dell’ateneo? Possibile che, in tutti questi anni, non si sia reso conto del baratro in cui stava vertiginosamente precipitando l’università? Ed anche non se ne fosse accorto, perché strumentalizzare in questa maniera così violenta e spropositata un’iniziativa, quella mia e del sindaco della città, Paolo Brunetti, che punta ovviamente, ed è fin troppo chiaro, alla federazione con l’Universita “Mediterranea”, in assenza della quale bisognerebbe valutare anche la possibilità di un’apertura nei confronti dei privati per evitare la chiusura definitiva della “Dante Alighieri”, con un carico pesantissimo per il tessuto sociale, economico e culturale cittadino».
«La vicenda della Reggina e della “Dante Alighieri” sono completamente slegate – ha continuato Versace – e solo chi è in malafede o interessato può disegnare congetture che possano far penare ad altro. Nel caso del club amaranto, dispiace che il signor Lamberti non abbia formulato alcuna proposta di acquisizione del titolo nel momento più delicato della principale compagine calcistica di Reggio. Anzi, la sua bella intenzione, soltanto annunciata e mai concretizzata, ha solo contribuito a destabilizzare e far naufragare l’interesse di una corposa cordata di imprenditori reggini a partecipare alla manifestazione d’interesse formulata dal Comune».
«Le parole sono pietre – ha concluso Versace – e chi è abituato ad abusarne, spesso in beata solitudine, rischia di procurare danni incalcolabili all’intera comunità». (rrc)

Eduardo Lamberti Castronuovo: Il Comune sta cercando di svendere l’Università per Stranieri “Dante Alighieri”

«Stanno vendendo una cosa che non è loro, stanno provando a svendere l’Università per Stranieri Dante Alighieri». È quanto ha denunciato Eduardo Lamberti Castronuovo, intervistato da Peppe Caridi, direttore di Strettoweb.

«È un episodio gravissimo che testimonia in che condizioni ci siamo ridotti in questa città», ha detto ancora Lamberti Castronuovo, che da tempo insegna alla Dante Alighieri «gratuitamente, per amore per la mia città e anche per passione personale», ha specificato l’imprenditore, ricordando che l’UniStraDa è «un punto di riferimento molto importante per la nostra città, guardate che i ragazzi che vengono da fuori sono la principale risorsa culturale e civica di Reggio perchè aiutano i nostri giovani ad aprirsi al confronto, a creare interscambi. Aprono la nostra città al resto del mondo. La Dante Alighieri è una delle nostre risorse più preziose, non possiamo permetterci di perderla anzi dobbiamo valorizzarla al meglio».

Lamberti, in merito alla situazione difficile che sta vivendo l’Ateneo, punta il dito contro i sindaci f.f. Paolo Brunetti e Carmelo Versace: «Sono proprio loro, che non hanno messo i quattrini che avrebbero dovuto mettere e adesso forse si capisce perché. Quell’Università è l’emblema di questa città».

«Ho grande disprezzo per questi due gaglioffi, ripeto, che si sono permessi di fare dell’Università uno strumento cieco d’occhiuta rapina, quella lettera non è nata ieri, era già in fieri, il progetto era già fatto. Con quel sorrisetto sornione del giovinotto Brunetti… lui sapeva, quindi mentiva sapendo di mentire», ha detto ancora Lamberti, ricordando che «abbiamo già due o tre volte l’acquisto dell’Università per Stranieri da parte di privati».

«Non ho nulla contro di loro, fanno il loro mestiere, ma un’istituzione, due sindaci, che si mettano proni per favorire questo processo, è qualcosa di delinquenziale e delittuoso. L’Università non è loro, loro sono i rappresentanti – per altro pro tempore – di una carica pubblica. Chi gli dà il mandato, il permesso, per fare una cosa del genere? Io non credo che siano stati loro due autonomamente, quelli sono sindaci facenti finzioni, ripeto finzioni. Chi ha scritto davvero quella lettera? Non è farina del loro sacco… E Falcomatà che c’è dietro le loro spalle, che fa? Cosa ne pensa? Nicchia? È d’accordo? Loro continuano a citarlo sempre, evidentemente è lui che comanda ancora».

«Il rischio più grande – ha proseguito Lamberti Castronuovo – è che i sindaci svendano l’Università per Stranieri ai privati che poi se la portino via, altrove, scippando per l’ennesima volta la città. Università private e telematiche come Unicusano sono aziende che comprano e vendono, il rischio più serio è quello. Ma guardate, anche grazie al vostro lavoro giornalistico, tutto questo non succederà. L’Università non si può toccare. So che anche altre istituzioni hanno la volontà di bloccare questa iniziativa assurda».

«Non credo, quindi, che i sindaci troveranno sponde nella loro azione – ha detto ancora –. Insieme al Rettore Giuseppe Zimbalatti e alla stessa Giusi Princi, useremo la legge Gelmini che consente di affiancare l’Università lasciando la sua autonomia ma coinvolgendola nella Mediterranea per blindarla in un percorso di fusione con il nostro ateneo cittadino, cercando di portare tanta più gente possibile, perchè ripeto i giovani degli altri Paesi sono la più grande risorsa per Reggio Calabria». (rrc)

L’OPINIONE / Francesco Costantino: L’Università per Stranieri Dante Alighieri e il progetto Federativo con la Mediterranea

di FRANCESCO COSTANTINOLe cronache di questi giorni ci informano che il CdA dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” ha ritenuto di poter superare l’attuale crisi gestionale attraverso lo strumento della Federazione tra Atenei contemplato dalla legge 30/12/2010, n. 240, meglio nota come Legge Gelmini, con particolare riferimento all’art. 3 della stessa legge.

Nella situazione data, a molti è sembrato che questa potesse essere la soluzione migliore e pertanto tutti si sono premurati a manifestare piena soddisfazione per lo sbocco prefigurato.

In molti casi, forse, per liberarsi dal dovere di rendere conto di eventuali gradate inadempienze che quella crisi avevano contribuito a determinare.

Una lettura attenta  della norma suggerirebbe di frenare gli entusiasmi perché il meccanismo della federazione tra atenei è ancora poco collaudato e, soprattutto, richiede passaggi formali importanti tra i quali quello, non reso noto ma spero esistente, della predisposizione di un progetto contenente,  in  forma  analitica,  le motivazioni, gli obiettivi, le compatibilità finanziarie e logistiche, le proposte di riallocazione dell’organico e delle strutture  in  coerenza  con  gli obiettivi di cui al comma 1 dell’articolo 3 della legge prima menzionata che richiede venga accertato preliminarmente il miglioramento  della qualità,  efficienza ed efficacia dell’attività didattica, di ricerca e gestionale.

La conoscenza del progetto predisposto, dunque, consentirebbe un giudizio maggiormente ragionato.

Non ho alcun interesse ad alimentare polemiche riproponendo gli accadimenti che nel corso dell’anno 2017 hanno generato le pressoché contestuali dimissioni del Presidente del C.d.A. dott. Pino Bova e del Rettore prof. Salvatore Berlingò, pur avendoli vissuti dall’interno del C.d.A. e ben conoscendoli, né ad assegnare responsabilità ad alcuno. 

Gli atti e i verbali del C.d.A. di quel periodo ricostruiscono, per chi ne avesse interesse, la portata e i contenuti di quelle vicende e, soprattutto, lasciano intravedere le conseguenze che ne sono poi derivate.

Una cosa però è per me certa e mi piacerebbe che tutti ne tenessero conto: l’università è nata e ha avuto ragione di esistere, nel rispetto della volontà dell’On.le Giuseppe Reale, solo agganciando la propria esistenza  a quella del  Comitato locale della Società Dante Alighieri.

Aver determinato la perdita dell’affiliazione con il Comitato Centrale della stessa Società, a prescindere dalle motivazioni che l’anno determinata, ha avuto come conseguenza la perdita della ragione fondamentale per cui era nata la stessa Università,  la cui mission naturale  prevedeva il collegamento con i comitati sparsi in tutto il mondo per la diffusione e la tutela della lingua italiana e quindi processi attivi di internalizzazione.

Nessun artificio, quand’anche consentito dal diritto civile ed amministrativo, avrebbe dovuto consentire la sostituzione del Comitato locale con un surrogato perché questa sostituzione, era evidente, avrebbe rappresentato un tradimento della mission tracciata dal benemerito fondatore.

Lo spartiacque per le sorti dell’ateneo reggino è stato quello.

A tal fine ripropongo il solo Art. 3  dello Statuto che ha regolato e indirizzato nel tempo le attività dell’Ateneo. 

Finalità 

  1. L’Università ha lo scopo di diffondere, con le proprie attività di insegnamento e di ricerca, la conoscenza della lingua, della letteratura, dell’arte, della cultura e delle istituzioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche dell’Italia in tutte le loro forme di espressione. A tal fine aggiorna costantemente la propria azione alle mutevoli condizioni socioeconomiche del Paese ed alle sue esigenze di internazionalizzazione. 
  2. In modo particolare, l’Università, cooperando anche con i Comitati italiani ed esteri della Società “Dante Alighieri” e con le altre istituzioni culturali italiane operanti all’estero, si propone di:
  1. promuovere ed agevolare scambi e confronti culturali con le civiltà che nel mondo traggono origine ed alimento dal bacino del Mediterraneo, rivolgendo una peculiare attenzione alle problematiche suscitate dagli insediamenti sul territorio italiano degli immigrati provenienti in ispecie dai Balcani, dall’Oriente e dall’Africa; 
  2. tenere vive, con specifiche iniziative, le tradizioni linguistiche e la memoria storica del Paese d’origine presso le comunità e le varie generazioni degli Italiani emigrati all’estero;
  3.  tutelare e valorizzare le istanze socio-culturali delle minoranze linguistiche albanesi, grecaniche e occitane insediate sul territorio calabrese, anche mediante la loro riscoperta e diffusione presso gli oriundi, altrove trasferiti, che ad esse appartengono; d) favorire, con opportune collaborazioni nazionali e internazionali, la costituzione di poli formativi e scientifici o di centri di eccellenza nel quadro di una sempre maggiore integrazione dell’Europa con i Paesi delle rive meridionali e orientali del Mediterraneo.

Dunque, rispettare la volontà del Suo fondatore, fa diventare fattore imprescindibile delle finalità dell’Ateneo reggino il mantenimento della cooperazione con i Comitati italiani ed esteri della Società “Dante Alighieri”.

Oggi però è il tempo dell’agire ed è bene che ognuno metta da parte il proprio egoismo e i propri convincimenti e che si riacquisti finalmente il senso del crescere insieme.

È un altro il tempo della ricerca delle responsabilità.

L’Università per Stranieri Dante Alighieri è un’agenzia formativa di primaria importanza sia per la crescita culturale del territorio,  sia per garantire occupazione a chi all’interno di essa opera da anni,  sia per mantenere il legame che da sempre l’ha collegata con i paesi della sponda occidentale del mediterraneo, dei balcani e del sudamerica ed  ha bisogno delle Istituzioni così come le Istituzioni hanno bisogno di essa.

Si parla da qualche tempo di una Università del Mediterraneo. Può essere questa la strada alternativa alla federazione tra Atenei?

Nessuno si tiri indietro allora altrimenti nessuno potrà  credersi del tutto assolto. Saremo tutti lo stesso coinvolti. (fc)

[Francesco Costantino è già componente del Direttivo del Comitato Locale della Società Dante Alighieri e già componente del comitato ordinatore dell’Università]

Consiglio d’amministrazione dell’UniStraDa, Versace: Aperta interlocuzione con la Mediterranea

Il Consiglio d’amministrazione dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria ha deliberato, all’unanimità, il percorso previsto dalla legge Gelmini.

«Non è una vittoria, ma un primo passo fondamentale per raggiungere l’obiettivo che avevamo indicato e che ci porta a credere nella federazione con l’Università “Mediterranea”», ha dichiarato il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace.

«Adesso – ha spiegato Versace – si apre un’interlocuzione con l’ateneo reggino nella consapevolezza che, attraverso le sensibilità dei dure Rettori, Giuseppe Zimbalatti e Antonino Zumbo, si farà il possibile per salvare un’azienda culturale unica nel contesto calabrese».

«Negli anni – ha continuato il sindaco metropolitano facente funzioni – si è purtroppo accumulata una massiccia mole debitoria, anche a causa della pandemia, che ha seriamente messo in pericolo l’esistenza della “Dante Alighieri”. Ognuno, arrivati a questo punto, deve fare la propria parte e, proprio per questo, spero che in questa fase così delicata anche la Regione possa assumere un ruolo essenziale quale interlocutore autorevole per ripianare il deficit e contribuire al rilancio dell’Università per stranieri».
«Il mio pensiero – ha proseguito – non può che andare ai lavoratori della “Alighieri”, ai docenti ed agli amministrativi che vivono con ansia l’evolversi di una situazione che, con tenacia, stiamo provando a rimettere sui binari giusti. Ed un messaggio deve necessariamente andare anche agli studenti ed alle studentesse che rappresentano il cuore pulsante di questa splendida realtà accademica. Dobbiamo essere ottimisti e guardare con maggiore fiducia al futuro. L’Università per stranieri va salvata perché è un patrimonio della città e della Calabria intera. Nulla può o deve essere lasciato al caso».
Al termine del Cda odierno anche il sindaco facente funzioni del Comune, Paolo Brunetti, si è detto «particolarmente ottimista».
«Si apre una fase – ha affermato – che vedrà un confronto stretto e serrato con l’Università “Mediterranea”. Da lì in poi si dovrà seguire una procedura precisa perché si concretizzi la realizzazione di una Federazione».
«Siamo tutti consapevoli – ha concluso Brunetti – che se perde l’Università “Dante Alighieri” perde l’intero Paese perché la realtà reggina è fra le poche, in Italia, a rappresentare un faro ed un punto di riferimento nella promozione della conoscenza e della diffusione della lingua, della cultura e della civiltà italiana attraverso una didattica ed un lavoro di ricerca radicati nel dialogo interculturale e nella cooperazione internazionale». (rrc)

Medici cubani, L’OPINIONE / Pasquale Amato: Perché la formazione a Rende quando c’è l’Università per Stranieri a Reggio?

di PASQUALE AMATO – I primi 50 medici cubani giunti in Calabria – pur essendo destinati alle strutture sanitarie reggine, che sono le più sguarnite di personale – sono arrivati a Lamezia e non a Reggio, sono stati portati alla Cittadella di Germaneto per essere ricevuti dal Presidente (li avrebbe potuti ricevere a Reggio).

Ora  vengono portati a Reggio per le procedure di accesso presso l’Ufficio Emigrazione. Tuttavia saranno trasferiti a Rende per il corso di formazione linguistica che faranno all’Unical.

Eppure a Reggio esiste – con personale docente qualificato che da decenni insegna la lingua italiana a stranieri – l’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, unica nel Sud e Isole e una delle tre d’Italia assieme a Perugia e Siena. Si faccia avanti chi si fa venire il prurito quando si parla e si scrive di “Regione Straniera”. E per favore nessuno dica che siamo “campanilisti” quelli che non ci stiamo a subire soprusi e schiaffi continui.

E per cortesia, nessun politico reggino, nel caso decida di denunciare questo ennesimo smacco, apra il suo intervento con la frase “sia chiaro che non parlo per campanilismo”, gettandosi così ancora una volta la classica “zappa sui piedi”. (pa)

La solidarietà di Reggio al Rettore Antonino Zumbo

Il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, ha espresso la sua solidarietà a Antonino Zumbo, Rettore dell’Università per gli Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio a cui hanno incendiato l’auto.

Quella di Versace è «una condanna ferma all’ennesimo vile ed ignobile gesto che colpisce le istituzioni e gli uomini per bene di questa città».

«Auspico – ha aggiunto il sindaco facente funzioni – che i responsabili del barbaro atto incendiario possano essere prontamente individuati e che sull’episodio venga fatta piena luce. Giunga, infine, la mia più totale vicinanza e quella dell’Ente che rappresento al professor Zumbo, alla sua famiglia ed a tutta la comunità accademica dell’università “Alighieri”».

Anche il Rettore dell’Università Mediterranea, Giuseppe Zimbone, ha espresso la sua solidarietà e dell’Ateneo al Rettore Zumbo. (rrc)