L’Unione Sindacale di Base – Federazione Pubblico Impiego Calabria, ha annunciato che è «pronta allo sciopero del personale ex Lsu-Lpu» e ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di intervenire.
«Si è tenuto lo scorso 7 giugno presso la Prefettura di Catanzaro – viene spiegato – il tentativo di conciliazione a seguito dello proclamazione dello stato di agitazione da parte dell’USB del personale ex Lsu-Lpu impiegato nei comuni calabresi. All’incontro con la delegazione di USB Pubblico Impiego hanno partecipato il Dott.Turco in rappresentanza della Prefettura del capoluogo e il dott. Capicotto per la Regione Calabria. Pesante l’assenza dell’Anci, e non è la prima volta che un organismo così importante non partecipa a incontri e riunioni per affrontare il futuro dei diversi precari che mantengono in piedi i comuni calabresi. Pesante ancor di più l’assenza della politica, la sola in grado di poter superare la serie di cavilli burocratici che continuano a lasciare lavoratori con contratti anche a 15-16 ore settimanali».
«È da gennaio infatti – continua la nota – dopo l’equiparazione tra LPU e LSU del dicembre scorso, che questi lavoratori attendono, senza risposte al momento, l’aumento dell’orario di lavoro che troppo spesso non permette loro di poter mantenere in maniera dignitosa la propria famiglia. Le argomentazioni della Regione non sono servite a rasserenare gli animi, né a poter dare rassicurazioni a questi lavoratori, così il tentativo di conciliazione ha avuto purtroppo esito negativo».
«Chiediamo con forza al Presidente Occhiuto, dopo le dichiarazioni in pompa magna dei mesi scorsi – prosegue la nota – di attivarsi tempestivamente con tutta la delegazione parlamentare calabrese per sbloccare questa situazione che sta assumendo connotati grotteschi. Come USB non accetteremo ulteriori rinvii, siamo pronti a proclamare lo sciopero del personale ex Lsu-Lpu calabrese e ad attivare ogni azione necessaria per garantire il rispetto di questi lavoratori che, dopo anni e anni di servizio, non possono essere più presi in giro». (rcz)