Vito Teti all’Aba di CZ: Gli artisti possono giocare un ruolo importante nel futuro del Mezzogiorno

«Credo si debba politicizzare la “restanza” che ha un senso se diventa una specie di movimento collettivo politico. Bisogna stanare la politica che ha una grandissima parte di responsabilità: senza interventi mirati e anche corposi, credo che queste zone fragili difficilmente ce la faranno». È quanto ha detto il prof. Vito Teti, nel corso dell’incontro con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dove si è confrontato sul tema della Restanza e sul ruolo dei futuri operatori del mondo dell’arte e della cultura nel contesto sociale ed economico della Calabria e del Mezzogiorno.

L’incontro ha concluso il ciclo di seminari Art Talks, voluto da Dipartimento di Arti Visive. A maggio, la rassegna si chiuderà con una settimana di workshop con ospiti di caratura nazionale e internazionale.

«Io ho insegnato in questa Accademia e ne ho dei bei ricordi – ha detto Teti –: la memoria dello slancio creativo che c’era in quel periodo, della voglia di apprendere, dei colleghi splendidi e anche degli studenti splendidi. Credo, quindi che questo termine “restanza” dobbiamo depurarlo da incrostazioni retoriche, folcloristiche, come se fosse qualcosa di estremamente scontato, piacevole, automatico. Restare ha senso se uno cambia le cose nel posto in cui sta, se si muove in maniera attiva per migliorare i luoghi, per stabilire nuove relazioni». 

«Nel periodo in cui siamo – ha proseguito – abbiamo bisogno di immaginazione, di fantasia, di inventare qualcosa di nuovo: ai ragazzi dell’Accademia dico che il loro ruolo potrebbe essere decisivo. Gli artisti potrebbero giocare un grosso ruolo proprio in termini di immaginazione, di creatività: certo ci vogliono le strutture primarie, ci vogliono le strade, ci vorrebbe una buona sanità, ci vorrebbe l’occupazione, ci vorrebbero centri culturali; però ci vuole anche una motivazione forte per restare».

L’incontro con Vito Teti è stato moderato da Maria Saveria Ruga, storica dell’arte e docente Aba, e introdotto da Simona Caramia, coordinatrice del Dipartimento di Arti Visive, e Giuseppe Guerrisi, coordinatore della Scuola di Scultura, e ha visto l’intervento di Mauro Francesco Minervino, docente Aba di Antropologia culturale. 

«Ospitare Vito Teti – ha detto Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro – è stato per noi un grande motivo di orgoglio. In questi anni abbiamo lavorato per radicare l’istituzione nel contesto sociale e culturale calabrese e nazionale: iniziative come questa contribuiscono a questo scopo e l’interesse dimostrato dagli studenti per occasioni del genere ci induce a proseguire su questa strada». (rcz)

Vito Teti: l’astensionismo tra indignazione e amarezza, nasce la “disperanza”

Lo scrittore Vito Teti, apprezzato antropologo calabrese, ha scritto nella sua pagina FB una breve considerazione sul forte astensionismo registrato alle elezioni regionali. Calabria.Live ospita convintamente e con molto orgoglio questo scritto che farà pensare e riflettere molti calabresi.

di VITO TETI

Dal mio balcone. 27 gennaio, ore 08.10.
Buon giorno, Emilia Romagna.
Buona notte, Calabria. Buon sonno.
Le tue nuvole e le tue nebbie sono quelle di sempre.
I tuoi figli continuano a dormire.
Cinquantasei calabresi su cento non sono andati a votare e buona parte di chi è andato, malvolentieri, al lo ha fatto senza “memoria” e senza speranza.
Avranno molto tempo per lamentarsi e inveire contro i politici corrotti, le mafie, quelli del Nord. La colpa sarà sempre degli altri. Buon sonno, tanto – lo sappiamo – sono “tutti uguali” e sono “tutti ladri” e da domani continueremo a dire che non andremo più a votare, ignari che non lo facciamo da decenni e che da decenni ci consegniamo, puntualmente, a quelli di cui pensiamo e diciamo tutto il male possibile. Le nuvole, le nebbie, la luce, il sole, le bellezze, le lamentele, le invettive, le retoriche, il rinvio sempre a domani – i politicanti e i corrotti che si occuperanno di …soltanto di loro stessi – non ce li toglierà nessuno.
Noi siamo sempre pronti ad assolverci e ad inveire, anche ad inventarci nuove narrazioni sulle magnifiche sorti progressive e sui miracoli che avverranno nei tuoi paesi vuoti e nelle tue marine desolate e sconfortate, da dove i giovani continueranno a fuggire.

Naturalmente, senza ironia, complimenti e buon lavoro a tutti quelli che sono stati eletti e a tutti quelli che hanno votato in libertà e con convinzione. Bisogna rispettare il voto di tutti.
Buona fortuna, Calabria. Coraggio.
Le nuvole e le nebbie, le luci e le ombre, sono sempre con noi. (vt)

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Il suo post è stata largamente commentato: questa la sua risposta:

«Desidero ringraziare quante e quanti hanno commentato questo mio post, hanno fatto considerazioni, apprezzamenti, critiche. ammetto: mi hanno commosso amarezza e dolore, delusione e sana indignazione perché mi sembrano espressione di un grande, immenso, amore per la Calabria e di un fastidio per quanti non se ne occupano, la maltrattano, non ne hanno cura. vorrei dialogare con tutti. spero che tanta civile passione e tanto interesse per il destino della nostra terra possano trovare voce, udienza, ascolto ogni giorno, da domani.

La Calabria, scrive l’amico Michele Santoro ha bisogno di una carezza per la sua fragilità. sono d’accordo. da anni non faccio che scrivere – anche cercare di tradurre, con generosità, in buone pratiche – di cura, riguardo, amore per i luoghi e le persone. non faccio che occuparmi di aree interne, montagne, paesi abbandonati, margini, periferie, confini pensandoli come centri e centrali per nuove comunità possibili, nuove, da inventare.

«La mia triste analisi di ieri, il mio amaro buona notte, – scrive teti – era un doveroso e libero esame dello “stato delle cose” – perché ognuno ha una visione da esprimere e delle idealità da affermare – ma era una amorevole carezza per la sveglia e non per il sonno. La Calabria ha bisogno di cura, ma anche di parole di verità, a volte dure, come si fa con le persone che amiamo. non deve cercare facili consolazioni, non ha bisogno di slogan, ha necessità di analisi complesse, di progettualità, di lavoro dignitoso, di scuole, biblioteche, buona sanità, messa in sicurezza del suo territorio. ha bisogno che la sua bellezza e il suo ambiente diventino ricchezza e risorse per i suoi abitanti. ha la necessità di sentirsi una comunità aperta e non sottomessa a chi pretende di scegliere per tutti, mentre lo fa per il proprio interesse. 

«La Calabria ha bisogno di programmi, idealità forti, convinzione, persuasione. l’errore peggiore che potremmo commettere è quello di confondere le scelte delle persone libere e perbene, di quelle che comunque votano o non votano in libertà, con i vizi, i limiti, gli errori, le responsabilità di chi ha governato, dei suoi gruppi dirigenti, delle sue élite che rapinano, devastano, praticano il trasformismo. sbaglieremmo, secondo me, a rinunciare, a cedere, a fuggire, a lasciare campo libero a chi vuole creare un deserto o luoghi chiusi e impenetrabili. Capisco la disperazione, ma credo che bisogna accompagnarla con una lucida, non retorica, speranza. non a caso, ho parlato con altri autori di “disperanza”. È un sentimento misto di dolore e amore, di indignazione e speranza, che dovrà portarci a resistere, a immaginare il futuro, a renderci partecipi nella vita civile di ogni giorno, a prenderci cura, anche singolarmente, di luoghi, piccoli paesi, persone, ultimi, fragili, anziani. anche tallonando chi fa politica, anche criticandone aspramente l’operato, in maniera libera, ognuno di noi può fare qualcosa, può dare esempio di buone pratiche, può compiere gesti di fiducia e di speranza per cambiare le cose, per liberare la Calabria da una sorta di maledizione alla quale noi stessi non dobbiamo credere. apatia, indifferenza, qualunquismo, populismo, paternalismo non fanno bene alla calabria. la nostra terra ha bisogno di garbo, di delicatezza, di parole dolci, ma anche di essere protetta da chi la devasta. quello che sarà la Calabria è quello che noi sapremo, vorremo, riusciremo ad essere. non mi pare che si sia in pochi e ci sono giovani, ragazze, professionisti, cittadini silenziosi, associazioni, gruppi dal basso che indicano altre strade possibili. la politica non si traduce e non finisce con una tornata elettorale.

«La polis, il paese, i centri storici, le spiagge, le montagne, le relazioni di affetto e di amore, le persone hanno bisogno di altre persone come voi, hanno bisogno della vostra amarezza, del vostro sguardo lucido e severo, delle vostre sollecitazioni, delle vostre carezze ruvide, del vostro interrogarvi se restare o andare via, del disagio che manifestate, del vostro restare e del vostro partire, del vostro tornare, della vostra indignazione e della vostra cura.

«Buon giorno calabria, buon giorno a tutti i calabresi che si addolorano, si disperano, si indignano, si impegnano, si sacrificano, si entusiasmano per la terra che amano e da cui non sanno, non potranno, sia che vanno via, sia che restano, staccarsi. perché, nonostante tutto, l’amore rimane». (rrm)

REGGIO: UN GRANDE SUCCESSO IL PRIMO BERGAMOTTO ART FESTIVAL

4 settembre – Si è conclusa con successo, a Reggio, la prima edizione del Bergamotto Art Festival, promossa dalla Fondazione Giuseppe Marino col patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Un evento che dimostra come l’agrume principe di Reggio possa ispirare iniziative culturali che convogliano attenzione e interesse sulla Città: Il Bergamotto di Reggio Calabria protagonista, per far parlare le voci del Sud, per raccontare le bellezze del Mezzogiorno, per esaltare la vivacità culturale di una città, di una Calabria, che vive e ha tantissimo da offrire. Un successo non scontato, ma meritato e conquistato grazie all’impegno di una Fondazione (quella intitolata a Giuseppe Marino, indimenticabile uomo di cultura di Reggio) che crede convitamente nella valorizzazione del territorio attraverso i suoi protagonisti.
«Il nostro è un bilancio assolutamente positivo – ha dichiarato Antonio Marino, presidente della Fondazione Marino – per le risposte significative e importanti che Reggio e la sua provincia hanno inteso riservare agli eventi proposti al Bergamotto Art Festival». «Siamo a lavoro per la seconda edizione – ha proseguito il presidente Antonio Marino – dentro la quale continueranno a convivere, come in questa edizione è accaduto, in particolar modo per la Calabria, la Puglia e la Campania, le tante e bellissime voci del Sud. La nostra visione è sempre quella di operare per la valorizzazione del nostro territorio, partendo dalle essenze del Bergamotto, che ci rende unici nel mondo, del gelsomino e degli agrumi, che nel passato hanno costituito risorse e, che ad oggi, sono dimenticate».

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L’evento conclusivo del Bergamotto Art Festival si è svolto nella Sala Orsi del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, diretto da Carmelo Malacrino, con l’incontro dal titolo “I luoghi dell’abbandono: appunti di geografia sentimentale” a cura di Vito Teti, professore ordinario di Antropologia presso l’Unical.
L’antropologo, nel corso dell’incontro, ha dialogato con Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, che ha parlato della necessità di “recuperare la memoria storica e di coltivare la restanza come valore dinamico, come atto di amore e di passione di un popolo che sceglie di rimanere per cambiare ciò che non va, per vibere e non per aspettare che le case cadano, e per attendere passivamente”.
La conversazione, inoltre, è stata arricchita dalle letture di alcuni brani a cura degli studenti del Laboratorio Teatrale del Liceo Classico “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria e dell’attrice Giusy Loschiavo.

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L’attrice calabrese Giusy Loschiavo

Presente l’attore e cantante Beppe Barra, che ha interpretato il brano “La casa del tempo”, tratto dal racconto “I sette palombelli” e il racconto “La vecchia scorticata”, trattti da “Lo scunto de li cunti” di Gambattista Basile.
L’attore, a fine evento, è stato omaggiato con “La bergamotta”, una creazione di carta pesta ispirata all’oro verde di Reggio dell’artista reggina Elena Iacopino.
Nel corso della serata, l’Arena dello Stretto ha ospitato l’esibizione dell’artista Maurizio Ferrieri, con la partecipazione dei ballerini Noemi Bellifemmine e Giorgio Jackson, l’incurisione dei trampolieri Morks, che sono arrivati a Reggio direttamente dalla Repubblica di Pallonia, e l’intro “Dove il mare ascolta” con la danza di Francesco Loschiavo e l’interpretazione a cura di Giusy Loschiavo di un brano tratto dal volume “Novecento” di Alessandro Baricco, accompagnato dal violino di Lino Cannavacciuolo.

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La modella Silvia Santoro nella performance di Body Painting di Weronique Art ispirato al bergamotto

Ancora, lo show hip hop, soul, funk con “Reggio electro night”, animato con il body painting ispirato al bergamotto di Weronique Art e la modella Silvia Santoro, che ha sfilato sul palco con il corpo dipinto in modo magistrale.
Sul palco dell’Arena, infine, si sono esibiti i DNApoli e Luis Rodriguez. Il Lungomare Falcomatà, infine, è stato protagonista del teatro di strada e delle arti del fuoco del duo Mana Performing Arts. Suggestiva, l’opera in 3D, ispirata al bergamotto, realizzata a Piazza Italia, dallo street artist Gennaro Troia.
Grande successo, infine, anche per la mostra fotografica di Gianfranco Ferraro, ospitata all’interno di Palazzo San Giorgio, e curata da Sandro Iovine e con le musiche originali di Paolo Del Vecchio in sottofondo. (rrc)

REGGIO: PROFUMO DI BERGAMOTTO AL MUSEO ARCHEOLOGICO

31 agosto – Da oggi al Museo Archeologico Nazionale di Reggio una tre giorni al profumo di bergamotto: lo spazio di piazza Paolo Orsi ospiterà, infatti, per tre giorni, dalle ore 18.00 alle 19.30, gli Incontri letterari del prestigioso Bergamotto Art Festival, promossi dalla Fondazione Marino.
Il primo appuntamento è stasera con “Narratori e Narrazioni calabresi”. Gli scrittori Giuseppe Aloe, Gioacchino Criaco, Domenico Dara ed Eliana Iorfida dialogheranno con Lionella Maria Morano in un confronto sugli stili e le forme del raccontare il Sud e la Calabria. Nello stesso contesto, i ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo Classico “Tommaso Campanella” leggeranno una selezione di brani.
Il secondo appuntamento sarà domani con le “Incursioni nel mondo antico” di Valerio Massimo Manfredi. Prevista anche la partecipazione straordinaria di Michele Placido, che leggerà brani di classici letterari. Dal meraviglioso peregrinare di Ulisse al sovrumano sogno di potere di Alessandro Magno, fino alla grandezza di pensiero e di azione politica di Giulio Cesare, attraverso le invenzioni tecnologiche dell’antichità, gli eventi che portarono alla nascita e alla diffusione dell’Impero Romano, i perigliosi movimenti dei cartaginesi fino ai confini del mondo, per arrivare ai nostri giorni, al ritrovamento dei maestosi Bronzi di Riace, saranno “le tappe” del viaggio del tempo guidato dal noto e apprezzato intellettuale e storico divulgatore Valerio Massimo Manfredi, con il prezioso contributo di Michele Placido.
Ultimo appuntamento sarà domenica con “I luoghi dell’abbandono: appunti di geografia sentimentale”, dell’antropologo Vito Teti, professore ordinario all’Università della Calabria, a colloquio con Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, e con la partecipazione straordinaria di Beppe Barra, che leggerà favole di Giambattista Basile, dal fondamentale “Cunto de li cunti”. I ragazzi del laboratorio teatrale del Liceo Classico “Tommaso Campanella” leggeranno brani dagli scritti di Vito Teti.
Il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, che aprirà gli incontri nelle tre giornate insieme al presidente della Fondazione Marino e di Sveva Edizioni, Antonio Marino, ha così commentato questa iniziativa: «Siamo soddisfatti di ospitare le manifestazioni promosse dalla Fondazione Marino e Sveva Edizioni. Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria sta diventando sempre più un luogo inclusivo e dinamico, rappresentazione dell’identità culturale di questo territorio e di tutta la regione
«Il Bergamotto Art Festival nasce intitolato all’“oro verde” della Calabria per promuovere la ricchezza del patrimonio di cultura e di tradizioni del territorio reggino», dichiara Marino. «Il nostro desiderio era già dall’anno scorso di avviare una collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale, simbolo per eccellenza e custode della ricchezza di storia, di arte e di produzione nella regione, e con il direttore Carmelo Malacrino, che ha reso questo luogo emozionante della cultura ancora più vivace e vitale».
Domani, inoltre, per l’apertura straordinaria delle Notti d’Estate al MArRC, con biglietto speciale a soli 3 euro con ingresso dalle 20.00 alle 23.00, un altro “gustoso” appuntamento attenderà gli ospiti del Museo, per il programma “…rEstate al MArRC!”, sulla splendida terrazza sullo Stretto. A partire dalle ore 20.30, in collaborazione con Costa Viola Gourmet, il MArRC proporrà il Simposio “Colori e sapori della Costa Viola sulle tracce di Ulisse”.
Interverranno: gli storici Daniele Castrizio, docente all’Università degli Studi di Messina e componente del Comitato Scientifico del Museo, e Pasquale Amato, docente all’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria e responsabile della Sezione Storia del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, partner del MArRC per la valorizzazione; lo scrittore e ricercatore storico Natale Zappalà e lo scrittore e tecnologo alimentare Angelo Paolillo.
Il Simposio prevederà un momento conviviale a cura di grandi maestri Chef, con un menu di degustazione di piatti tipici “a tema”, ispirati ai poemi omerici e alla tradizione alimentare in Magna Grecia, per un viaggio dei sensi alla riscoperta di antichi sapori e saperi.
L’evento si colloca nel calendario per le celebrazioni dell’Anno del Cibo Italiano istituito dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo e nella programmazione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale dichiarato dal Parlamento Europeo con il Consiglio dell’Unione Europea.
In attesa della grande Festa patronale che avrà inizio la prossima settimana, domenica 2 settembre si potrà visitare gratuitamente il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dalle 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso 19.30). (rrc)