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Terroni di periferia

Terroni di periferia: approda su Sky il docu-film del regista reggino Paolo Bolano

Da non perdere, giovedì sera alle 21, su Sky il bel docu-film del regista e giornalista reggino Paolo Bolano (canale 897 digitale terrestre). È un film-inchiesta girato interamente a Cataforio, nell’entroterra di Reggio, dedicato agli “ultimi” della Magna Grecia, dove la tradizione musicale continua attraverso l’utilizzo di antichi strumenti e l’adattamento di vecchie ballate e canzoni di origine grecanica.

Ogni anno a Cataforio c’è un evento “formativo” per imparare a suonare antichi strumenti musicali e ballare il kordax (l’antesignano della tarantella). Gli stagisti, provenienti da tutta Europa, arrivano in Calabria accolti da Peppe Crucitti (instancabile animatore detto “il ballerino”) a ballare il kordax (ovvero la tarantella della Magna Grecia), a suonare strumenti musicali antichi come la lira, il tamburello e la chitarra battente, e a cantare. Il kordax della Magna Grecia, per chi non lo sapesse, è la danza dionisiaca che, quasi sempre, chiude le commedie di Aristofane, da cui è derivata la tarantella che ancora oggi si balla in tutta la Calabria. Il film racconta questo “stegg” (come lo chiama Crucitti) e raccoglie la testimonianza di chi vive in quei luoghi e di chi ci arriva per un’esperienza artistica davvero unica.

«Ho girato questo lungometraggio – ha detto il regista Paolo Bolano per focalizzare meglio e raccontare una periferia meridionale abbandona da Dio, che si è fermato a Eboli, e da questa classe politica. Però questa periferia, dove vivono i terroni, secondo molti racchiude in sé in parte la storia dell’umanità. Questa è la Magna Grecia. Nessuno deve dimenticare. Qui è nato il teatro e il bello che poi valicando i monti della regione ha raggiunto il mondo intero allora conosciuto. È nata la filosofia, la medicina, la scultura ecc. Qui illo tempore tutto il popolo andava a teatro. Era in grado di votare e fare vincere ora questa, ora quella tragedia».

«Oggi – dice ancora Paolo Bolano – tutti dimenticano. Però, ancora giovani e anziani caparbi: gli “ultimi della Magna Grecia“ resistono all’abbandono e chiedono di esistere per far valere la loro storia. Gli enti locali , la città metropolitana di Reggio è assente totalmente da questo festival della cultura calabrese. La città metropolitana non è interessata a divulgare la storia della Magna Grecia. Questo festival di Cataforio, invece, mette in risalto suoni antichi e strumenti musicali di cui si erano perse le tracce. Qui si balla ancora il Kordax, come i nostri avi lo ballavano tremila anni fa. La danza dionisiaca, quella che quasi sempre chiude le commedie di Aristofane. Con questo film ho voluto onorare questi valorosi “terroni” che non vogliono dimenticare e far cadere nell’oblìo la nostra gloriosa storia». (ams)