«Le conseguenze di un eventuale, anche solo parziale, abbandono del porto di Gioia Tauro sarebbero rilevanti sul piano economico, occupazionale e logistico non solo regionale, ma dell’intero Paese». È l’allarme lanciato da Antonino Tramontana, presidente di Unioncamere Calabria, unendosi all’appello di rivalutare la norma Ets «in funzione della concorrenza, cui l’UE è pure sempre molto attenta».
«Non occorre ricordare le difficoltà della regione – ha aggiunto Tramontana – quando si valuta l’impatto di mettere a repentaglio un’occupazione diretta che attualmente conta 1.600 lavoratori portuali e che produce un indotto di circa 4.000 unità. La lotta ai cambiamenti climatici è un impegno doveroso e imprescindibile, che deve interessare però tutti i soggetti in ugual misura, evitando di introdurre norme che vanno ad alterare le regole che disciplinano gli equilibri tra domanda e offerta di un intero settore economico».
«L’introduzione di questa nuova tassa potrebbe colpire duramente il nostro porto, esponendolo concretamente alla possibilità di venir scavalcato a favore degli altri porti di transhipment al di fuori dell’ambito europeo, presenti ad esempio sulle coste del Nord Africa, in cui non sarebbe applicata la nuova tassa», ha detto ancora Tramontana.
In particolare, la tassa – in questa prima formulazione – andrebbe conteggiata al 100% se la nave viaggia tra due paesi europei, al 50% se ne tocca solo uno e addirittura azzerata se, pur attraversando il Mediterraneo, non sosta in porti dell’Ue.
È quindi un sistema di tassazione relativa alla transizione green, che riguarda però solo i porti europei e rischia – se introdotta senza correttivi – di porre le basi ad una grave disuguaglianza tra i paesi europei e i loro competitor extra Ue, pregiudicandone la concorrenza leale, rendendo più conveniente bypassare i porti europei per evitare la tassazione, con gravi conseguenze sull’economia del continente.
In tale contesto, il sistema camerale calabrese ha espresso particolare preoccupazione per il futuro del porto di Gioia Tauro, che vive dell’attività di trasbordo dei contenitori e del transito delle grandi navi portacontainer: 3,4 milioni di Teu transitati nel 2022, primo porto di transhipment in Italia e sesto nel Mediterraneo.
Il porto di Gioia Tauro è una realtà emergente molto positiva, che ad oggi presenta un’ottima dotazione infrastrutturale e offre importanti servizi, anche rispetto all’intermodalità (80 treni al giorno). La situazione attuale deriva da ingenti investimenti (per citarne alcuni: commesse pubbliche negli ultimi 20 anni 179 mln euro; investimenti dei terminalisti negli ultimi 10 anni 230 mln €), mentre sono in corso altrettanti finanziamenti per migliorare ulteriormente l’accessibilità stradale e ferroviaria dello scalo, nonché ad esempio per la sostenibilità ambientale, mediante l’elettrificazione della banchina RO-RO, per ridurre l’impatto delle navi in sosta nel porto. (rrc)