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Francesco Samengo

Un parco giochi intitolato a Francesco Samengo

 A Cassano Allo Ionio, in Calabria, il Parco giochi per bambini avrà il suo nome “Parco Francesco Samengo”. La proposta è del sindaco del paese natale dell’ex Presidente di Unicef Italia, Giovanni Papasso, che vuole così rendere onore ad uno dei figli più illustri di Cassano. Nel cuore di Unicef Italia rimane invece forte il ricordo della sua presenza e del suo carisma.

di PINO NANO – Esattamente un anno fa un grave lutto colpiva la grande famiglia di UNICEF-Italia. Il 9 novembre 2020 il Covid si porta via anche Francesco Samengo, Presidente di Unicef Italia, per lunghissimi anni manager di stato ai vertici di consigli di amministrazione e di società di primissimo livello nel panorama dell’economia italiana. Era stato ricoverato all’ospedale Spallanzani per aver contratto il Covid.

“È stato per tutti una guida sicura – scrive l’Unicef dando la notizia della sua scomparsa – un esempio di abnegazione e instancabile costanza, uno sprone a dare sempre il meglio di noi nel perseguire la causa dei diritti dei bambini in Italia e nel mondo. In prima linea nella difesa dei diritti dei bambini e dei giovani in Italia e nel mondo, Francesco Samengo si è sempre distinto per l’enorme sensibilità e la ferma convinzione che realizzare un mondo migliore significhi innanzitutto prendersi cura dei più vulnerabili e indifesi, in particolare i bambini, senza lasciare indietro nessuno. Nei due anni del suo incarico ha guidato l’organizzazione con grande impegno, passione e un’incessante dedizione”.

Tra le dichiarazioni di ricordo più commoventi, in quelle ore, quella dell’allora Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli che affida alle agenzie di stampa un messaggio di “commossa vicinanza ai familiari e a tutto il comitato Unicef, a cui ci legano anni di consolidato rapporto istituzionale e umano, accomunati da un unico obiettivo per il bene dei più indifesi”.

I funerali – il Presidente Francesco Samengo aveva appena compiuto 81 anni – si sono poi svolti la mattina dell’11 novembre, a Roma, nella Basilica di San Francesco a Ripa in Trastevere, quartiere dove il Presidente dell’Unicef e la sua famiglia ormai vivevano da lunghissimi anni.

Ma è una tragedia dietro l’altra per la famiglia. Venti giorni più tardi, infatti, il 29 novembre 2020, muore anche sua moglie, anche lei ricoverata come lui per Covid all’Ospedale Spallanzani di Roma.

A distanza di un anno esatto dalla sua morte nella Sede istituzionale di Unicef Italia ci ricordano come “Francesco Samengo e l’Unicef fossero in realtà una cosa sola. Sempre, comunque e dovunque”.

Era il 25 luglio del 2018 il giorno in cui Francesco Samengo diventò Presidente di Unicef, eletto dal nuovo Consiglio Direttivo riunitosi per la prima volta a Roma, alla presenza del notaio Vincenzo Lino, e che poi sarebbe dovuto rimanere in carica fino al 2022.

In quella stessa riunione su espresso desiderio di Francesco Samengo Paolo Rozera era stato riconfermato Direttore generale e Carmela Pace nominata Vice Presidente del Comitato. Ma del Consiglio Direttivo, nominato dall’Assemblea lo scorso 7 giugno, fanno parte anche personalità di altissimo valore come Walter Veltroni, Alberto Baban, Eleonora Baltolu, Brunello Cucinelli, Matteo De Mitri, Ginevra Elkann, Giovanni Malagò, Anna Miccoli, Carmela Pace, Claudia Sella, Patrizia Surace, e Diego Vecchiato.

Forte, diretto, e pieno di commozione il discorso di insediamento che il nuovo Presidente Francesco Samengo tiene all’Assemblea Generale, interamente dedicato ai bambini che nel mondo ogni giorno muoiono di fame.

“Oggi, come ogni giorno – esordisce il Presidente Samengo – 7.000 neonati moriranno prima di compiere il loro primo mese di vita. È a loro che va il mio primo pensiero”.

“Come UNICEF – aggiunge il Presidente – lavoreremo affinché ogni mamma e ogni bambino, soprattutto i più vulnerabili, ricevano assistenza sanitaria di qualità a prezzi accessibili. Lavoreremo anche per aiutare i 200 milioni di bambini colpiti nel 2017 da malnutrizione cronica e acuta. Il mio impegno, inoltre, sarà rivolto ad assicurare i diritti di tutti i bambini che vivono in Italia, molti dei quali ho incontrato in decenni di appassionato impegno come volontario. Tenendo come riferimento la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza -dice ancora Samengo- vogliamo costruire un mondo più a misura di bambina e di bambino”.

All’Unicef Francesco Samengo ha dedicato le sue migliori energie, e forse il meglio della sua esperienza politica, perché dal giorno della sua nomina l’Unicef era diventata la sua unica vera casa, la sola vera mission che davvero contasse per lui, il solo unico obiettivo importante della sua vita futura, a parte l’amore smisurato che aveva e che ostentava per il “suo piccolo principe”, Francesco, figlio di Alfonso e unico nipote della famiglia.

L’Unicef – ricordano oggi i suoi assistenti più diretti – “era per lui motivo di orgoglio, di amore e di solidarietà per i più deboli, di rivalsa sociale per tutto quello che da politico di primissimo piano magari da giovane lui non era riuscito a fare, e non per colpa sua. L’Unicef, per lui, era l’ennesima maniera di rendersi utile agli altri, forse l’ultima, e non a caso il giorno dei suoi funerali insieme alle massime autorità istituzionali ha voluto esserci presente anche il ministro Vincenzo Spadafora, che all’Unicef era praticamente cresciuto insieme a lui”.

Calabrese di Cassano Allo Ionio (CS), dove era nato il 12 agosto 1939, Francesco Samengo viveva a Roma ormai da moltissimi anni. Volontario dell’UNICEF da oltre 20 anni, era già stato componente del Consiglio Direttivo dell’organizzazione. Dal 2001 ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato Regionale della Calabria per l’UNICEF riuscendo, grazie alle sue doti relazionali e organizzative, a sviluppare e incrementare l’azione dell’UNICEF rendendola sempre più capillare attraverso risultati straordinari sia dal punto di vista dell’advocacy che della raccolta fondi A titolo di esempio si menzionano protocolli d’intesa con i due Tribunali per i minorenni dei distretti di Reggio Calabria e Catanzaro, gli accordi con le Prefetture provinciali, le intese con le Università della Calabria e Mediterranea di Reggio Calabria, le convenzioni stipulate con il Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, con vari Ordini professionali, con l’Ufficio Scolastico regionale, con il CONI. Laureato in Economia e Commercio, iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e dei Revisori Contabili, ha ricoperto importanti ruoli manageriali ed apicali in numerose aziende pubbliche, negli ultimi anni: Vicepresidente di Sviluppo Italia SpA (2003-2006), Presidente di Sviluppo Italia Engineering (2003-2009), Presidente dell’Istituto Sviluppo Agroalimentare – ISA (2004-2006), Presidente di Invitalia Reti (2008-2011), Presidente di Invitalia Attività Produttive (2011/2014).Il 25 luglio 2018 è stato quindi nominato Presidente del Comitato Italiano per l’UNICEF, incarico che avrebbe ricoperto fino al giugno 2022.

Un anno fa il Presidente di Unicef Italia Francesco Samengo se ne è dunque andato via per sempre, e se ne è andato da solo come se ne sono andati e se ne vanno tutti i malati di Covid in Italia, senza avere il tempo di salutare nessuno, senza rendersi conto di nulla, e soprattutto senza rendersi conto di quanto il virus ad un certo punto della propria vita possa essere davvero così aggressivo e letale.

Mentre stiamo per andare in macchina dal comune di Cassano Allo Ionio giunge notizia della proposta ufficiale avanzata dal sindaco Giovanni Papasso al Prefetto di Cosenza – perché così la prassi vuole –: “Intitoliamo a Francesco Samengo il nostro Parco Giochi ubicato sulla Tangenziale ex Stazione del Comune di Cassano all’Ionio”, con una motivazione che racchiude quella che era stata la stagione finale del Presidente di Unicef Italia: “Per rendere onore – spiega Giovanni Papasso – ad una figura prestigiosa, che ha dedicato un lungo periodo della sua vita ad attività di volontariato, in particolare a sostegno di iniziative per migliorare le condizioni di vita dei bambini nel mondo”. (pn)