di FRANCO BARTUCCI – L’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ha organizzato presso il Bistrot del Centro Residenziale, un party per salutare il Nuovo Anno insieme agli studenti stranieri che risiedono nel Centro Residenziale dell’Università della Calabria.
Di questa festa è stata la seconda edizione che l’Associazione ha inteso promuovere, dopo quella dello scorso anno, su richiesta del prof. Pietro Brandmayr, già pro Rettore e Presidente del Centro residenziale, nonché socio e vice presidente della stessa Associazione, che durante il suo mandato svolto nel periodo di rettorato del prof. Giovanni Latorre (1999/2013), ebbe modo di promuovere simili incontri con gli studenti stranieri durante il periodo delle festività natalizie e del nuovo anno.
In quel decennio gli studenti stranieri erano nell’ordine delle centinaia per effetto dei programmi Erasmus, Socrates o per gli accordi intercorsi come con la Repubblica popolare Cinese o tra Università per il conseguimento della doppia laurea, come nel caso dell’Università russa di Nizhni Novgorod con la quale venne istituita nel nostro Paese la prima Università Italo/Russia (Sospesa da due anni per effetto della guerra in atto tra la Russia e l’Ucraina) con Rettore il prof. Giuseppe Frega; mentre a seguito dell’attivazione dei corsi di laurea in lingua inglese tale numero, negli ultimi cinque anni, è cresciuto di molto superando le 1.300 unità provenienti da 97 Paesi del mondo.
In merito ai corsi di laurea in lingua inglese si è partiti con tre corsi attivati nel periodo del rettorato del prof. Gino Mirocle Crisci, a dieci corsi durante il periodo di rettorato del prof. Nicola Leone; mentre ne sono stati annunciati altri due per il prossimo anno accademico.
Una nota di merito per il successo ottenuto va alle decisioni prese dal Rettore e molto alla squadra dei suoi docenti delegati ai rapporti internazionali suddivisi per Paesi, coordinati dal prof. Giancarlo Fortino, che ha l’incarico specifico dei rapporti con le università della Cina (iniziato nel 1979 con il Rettore Pietro Bucci e proseguito con il Rettore Rosario Aiello) ed extra Unione Europea; nonché del responsabile dell’area Internazionalizzazione e coordinatore istituzionale Erasmus+, Gianpiero Barbuto, che ha maturato in questo settore una lunga esperienza di lavoro iniziato con il Rettore Giovanni Latorre, dopo l’entrata in quiescenza del dott. Raffaele Arena. Un periodo in cui si ebbe come delegato ai rapporti internazionali del rettore Latorre, il prof. Galileo Violini, docente di fisica presso l’omonimo dipartimento.
Prima di ritornare a parlare del party e dell’iniziativa promossa dall’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, istituita nel 2009 dal padre costruttore dell’UniCal, Aldo Bonifati, è giusto ricordare i nomi dei delegati del Rettore Nicola Leone ai rapporti internazionali. Detto del prof. Giancarlo Fortino, vanno citati i professori: Alberto Di Renzo, per Erasmus+; Luigi Boccia, per l’Europa (Extra Erasmus) e le alleanze Europee; Salvatore Straface, per Ecuador e Cile; Lorenzo Caputi, per Cuba e Santo Domingo; Natale Arcuri, per Messico e centro America; Laura Corradi, per l’India.
A questo impegno internazionale che viene espletato dai vari uffici sopra menzionati si aggiunge, per effetto della propria autonomia, pur passando dall’approvazione degli organi amministrativi e gestionali competenti, le funzioni dei tredici dipartimenti attualmente funzionanti, che hanno creato negli anni tali canali collaborativi scientifici tra le stesse Università.
La internazionalizzazione dell’UniCal deve crescere in quanto costituisce una colonna portante dello sviluppo dell’Università nel territorio, sia esso locale che regionale, ma deve essere collegata a doppio filo all’altra colonna portante dell’Ateneo costituita dal suo Centro Residenziale (Campus universitario) che deve anch’esso crescere e raggiungere la dimensione prevista dalla sua legge istitutiva nelle forme gestionali ed organizzative previste dalla stessa normativa di legge e dal suo primo Statuto del mese di dicembre 1971, che ha due firme pesanti nella storia e nella nascita dell’Università della Calabria, il Rettore Beniamino Andreatta e d’Ordine del Presidente della Repubblica, il Ministro della Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, non trascurando un terzo nome nella figura del Presidente del Consiglio Aldo Moro, firmatario della legge istitutiva n° 442 del 12 marzo 1968.
Una iniziativa, come questa del party per gli studenti internazionali, promossa dall’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, ne costituisce memoria e ne rafforza il carattere e le caratteristiche della stessa Università che deve continuare a crescere per il suo bene e lo sviluppo del territorio su cui ha impiantato le sue radici.
Nell’incontro che si è svolto nel pomeriggio del 3 gennaio scorso, a cui abbiamo assistito, la presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’UniCal”, la prof.ssa Silvia Mazzuca, ha avuto l’opportunità, presente la prof.ssa Patrizia Piro, Pro Rettore con delega proprio al Centro Residenziale, di presentare le finalità dell’Associazione agli studenti, raccogliendo i loro suggerimenti, attraverso la raccolta di appositi biglietti, per come migliorare la qualità della vita nel Campus, creando un rapporto di fiducia ed apprezzamento da parte loro nella gestione dei servizi. “Bellissimo pomeriggio abbiamo trascorso con gli studenti internazionali presso la Maison Bistrot del Centro Residenziale dell’UniCal”, ha dichiarato la presidente dell’Associazione, prof.ssa Silvia Mazzuca.
«Tanto entusiasmo e voglia di comunità. Gli studenti hanno potuto scrivere messaggi con le loro idee su come migliorare la vita nel Campus, che come Associazione cercheremo di realizzare, per quanto possibile. Una comunità, quella internazionale, che ha bisogno di esprimere il suo potenziale per migliorare la vita di tutti».
Un Centro Residenziale “Giardino di Pace”
Un Centro Residenziale non ancora ultimato, come sopra evidenziato, secondo lo spirito della legge istitutiva, ma che negli ultimi cinque anni per impegno competente profuso dalla prof.ssa Patrizia Piro, Pro Rettrice e delegata a tale struttura residenziale, per merito anche dello spirito collaborativo della dott.ssa Marcella Lorenzi, è cresciuta la socialità nel Campus e di conseguenza le note di credibilità che ci portano a manifestare apprezzamento e soprattutto “voglia” di ritornare ad occuparcene in quanto il Centro Residenziale costituisce, per effetto legislativo e storico dell’UniCal, il punto di maggiore richiamo ed attrazione per la sua crescita in campo nazionale ed internazionale, anche per effetto della funzionalità delle associazioni studentesche, pure queste cresciute ( da una decina prima del quinquennio a 26 nel numero attuale) e per una migliore organizzazione dei centri comuni.
Ciò che mi ha sorpreso durante l’incontro è il fatto che nell’arena collocata accanto alla mensa e nei pressi dell’aula “Umberto Caldora” abbiamo visto un congruo numero di studenti di nazionalità diversa giocare a palla con tanto entusiasmo, mentre qualcuno mi diceva che le prime maisonnettes dell’antico borgo storico del campus universitario, entrate le prime cinque nel cinquantesimo anniversario della loro abitabilità, sono occupate in stragrande numero da questi studenti anche vietnamiti; mentre lì vicino dalla prof.ssa Patrizia Piro, delegata alle problematiche del Centro Residenziale, da circa due anni è stato realizzato un luogo “la stanza del silenzio”, dove questi giovani possono trovare i momenti da dedicare alla preghiera secondo le loro tradizioni religiose.
Così si fa spazio nella mia mente e nel mio cuore la visione del “Campus universitario di Arcavacata Giardino di Pace”, dove facile è incontrarsi, dialogare e prendere coscienza della propria identità umana, grazie a questo percorso iniziato dalla prof.ssa Patrizia Piro, Pro Rettrice, delegata al Centro Residenziale dell’Università della Calabria. Una umanità che ha trovato competenza, dedizione e sacrificio – mi è stato detto – nell’accoglienza degli studenti provenienti dall’estero nel campus universitario di Arcavacata durante gli anni del Covid 19. E questo è molto in quanto costituisce speranza perché la “visione del Giardino di Pace” sia realtà. (fb)