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Un successo il Concerto della Banda di Caulonia

di ILARIO CAMERIERI – Caulonia gode di una lunga tradizione musicale. Già nel 1883, il Comune stipendiava un maestro di musica per l’insegnamento alle giovani generazioni. Inoltre, annoverava valenti strumentisti che favorivano la formazione di un complesso bandistico in grado di esibirsi nelle piazze più importanti della Calabria. A dimostrarlo gli attestati inviati dai sindaci di città come Catanzaro o Gerace. Altresì, tra i più anziani cauloniesi ritorna la tradizione orale che la banda di Caulonia, chiamata ad esibirsi nella piazza di Reggio Calabria, nel mentre intonavano le note della Norma di Bellini, venuta meno l’illuminazione pubblica, il suo solista e, di seguito, anche gli altri strumentisti, continuarono imperterriti a suonare sino alla conclusione dell’opera.

La banda comunale cessò l’attività sul finire degli anni ’50 inizio ’60 dello scorso secolo  a causa della forte emigrazione che svuotò le case del borgo medievale.

I suoi componenti, prevalentemente artigiani, manovali e figli di contadini, lasciarono il loco natio per cercare fortuna altrove, molti dei quali oltre oceano e finanche in Australia, dove uno di essi, Ilario Garuccio sarebbe divenuto un famoso baritono.

Tradizione musicale che continuò con la “banda pilusa”, un gruppetto di musicanti superstiti che si ritrovavano nel periodo delle festività natalizie per intonare per le vie del paese le nenie del Natale. Oppure, in talune processioni di feste popolari minori. Ma ecco che sul finire degli anni ’60 sopraggiungeva alla Scuola Media di Caulonia un giovane insegnante di musica, Pietro DiMauro, originario di Castellammare di Stabia, già tromba del teatro San Carlo di Napoli. In quale si integrò facilmente. Inoltre, dopo qualche anno di permanenza sarebbe convolato a nozze con una giovane del luogo. Per i cauloniesi, imparare la musica gratis è stato un richiamo facile, soprattutto per molti giovani. Nel volgere di qualche anno la “scuola” di musica fu pronta per esibirsi e suonare marce di repertorio. Diversi giovani, inoltre, aiutati dal loro “maestro”, proseguivano gli studi presso il Conservatorio di Musica Francesco Cilea di Reggio Calabria diplomandosi, quasi tutti, per poi intraprendere la docenza nelle scuole senza, però, abbandonare la “banda del paese” che nel volgere di pochi anni avrebbe acquistato notorietà al punto di essere impegnata, anche in più “feste” contemporaneamente. Quindi, grazie anche alle competenze acquisite dai giovani diplomati, si avviava all’attività concertistica. Attività che, per volere del suo “maestro”, li portava a due momenti particolari durante l’anno, per concerti a titolo gratuito: il raduno estivo, durante il quale avrebbero suonato gli effettivi della banda ma anche quanti erano passati dalla “scuola” del maestro Di Mauro; il concerto di Capodanno nella chiesa Matrice. Soprattutto il secondo appuntamento avrebbe sublimato il legame della Banda con il paese. Soltanto la morte del suo mentore, Pietro Di Mauro, ha provocato qualche interruzione, ulteriormente aggravata dalle stagioni del Covid. Ma la scuola è sempre stata attiva. Infine, questo 2024 che dopo quattro anni di interuzione ha fatto riemergere la tradizione del concerto di inizio anno, pensato e messo in cantiere nel volgere di pochi giorni, il tempo di integrare le giovani leve e gli studenti presso il Conservatorio di Musica Francesco Cilea con  ai maestri di strumento diplomati o  laureati presso il conservatorio di Reggio Calabria. Strumentisti, già discepoli del maestro DiMauro, diversi dei quali apprezzati concertisti e insegnanti di musica nelle scuole di tutto il Paese. Un ritorno, per molti di loro che vivono quasi tutto l’anno lontani dal paese per motivi di lavoro, commisto di ricordi e rimpianti. Il cui rimpianto maggiore resta la dipartita del loro “maestro” di musica e di vita; ricordo che è stato salutato con un lungo applauso dal numeroso pubblico presente.

Nell’antico luogo di culto di origine medievale, fatto riedificare nel 1513 per volere del marchese di Castelvetere, Vincenzo Carafa, sul cui sfondo troneggia il mausoleo della famiglia napoletana, hanno risuonato le note di brani scelti di alcune tra le più importanti trascrizioni per banda musicale, quali: Novena – rhapsody for band di James Swearingen; A Cristmas festival di Leroy Anderson; Shahrazad di Rimskij Korsakov con gli arrangiamenti di Loreto Perrini; Valzer n. 2 di Dmitry Shostakovich; 1492: la conquista del paradiso di Vangelis (pseudonimo di Evangelos Odysseas Papathanassiou); Moment for Morricone per l’arrangiamento di Johan De Mej. Per concludere con Danubio Blu di Johann Strauss Jr. Tuttavia, il pubblico ha preteso il bis della musica di Morricone.

Nel corso dell’esecuzione sono emerse talune capacità e comptenze degli strumentisti e, soprattutto, la voce della giovane soprano Luisa Umbaca che, accantonato il suo sax soprano, si è prodotta nei vocalismi sulle musiche del compositore romano. (ic)

LA SCHEDA DEL CONCERTO

Direttore: Maestro Pietro Lamberto

Clarinetti: Susanna Panetta (diplomata), Giuseppe Prestininzi, Federica Cavallo, Ilaria Cavallo, Maria Lucia Sansalone (diplomata), Annalisa Arcadi, Alessia Lamberto;

Flauti: Gabriella Panetta,  Ilaria Lamberto;

sassofoni soprani: Luisa Umbaca (diplomata in canto), Alessandra Aromataris;

sassofono contralto: Francesco Scordamaglia (diplomato), Erika Appaone (diplomata);

sassofono tenore: Matteo Camerieri (diplomato)

sassofono baritono: Davide Simone (diplomato)

Trombe: Giuseppe Lamberto, Marco Panetta (diplomato), Domenico Calipari, Emilio Fameli;

Flicorni soprani: Andrea Lamberto, Giancarlo Panetta

Corni: Cosimo Lamberto

Tromboni: Ilario Roccisano (diplomato), Davide Ritorto

flicorno baritono: Luciano Roccisano (diplomato)

basso tuba: Paolo Suraci (diplomato)

Percussioni: Mario Candido, Ilario Cavallo, Giulio Sorace, Vincenzo Sorace