di FRANCO BARTUCCI – Il 52° anno accademico dell’Università della Calabria, inaugurato nell’aula magna del Centro Congressi “Beniamino Andreatta”, è stato all’insegna, nella parte iniziale della cerimonia, della figura del primo Rettore Beniamino Andreatta, come nella parte finale della relazione del Rettore, prof. Nicola Leone, all’istituenda laurea magistrale in “Medicina e Chirurgia/TD” e di Scienze Infermieristiche, i cui corsi di laurea prenderanno il via con il nuovo anno accademico 2023/2024, in stretta collaborazione con l’Azienda Ospedaliera “Annunziata” di Cosenza e dell’Asp provinciale.
Felice il Rettore Nicola Leone, con la sua relazione, nel parlare della meta raggiunta dall’Università nell’essere ormai un punto di riferimento internazionale come auspicato dal Rettore Andreatta nella fase iniziale dei corsi di laurea; come lo stesso presidente della Giunta regionale, on. Roberto Occhiuto, presente alla cerimonia inaugurale, che con soddisfazione ha tenuto a precisare: «Come Andreatta sognava oggi la Calabria ha un Presidente della Regione ed un Rettore della prima Università calabrese entrambi laureatisi in questo Ateneo».
Ma la cerimonia si è pure caratterizzata quando il Rettore Leone parlando del “Progetto UniCal per la Sanità calabrese”, in stretto rapporto di collaborazione con il Presidente della Giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, ha annunciato, attirando un forte applauso del vasto pubblico presente in aula, che da pochi minuti era arrivata la notizia che il Ministero dell’Università ha accreditato la Scuola di specializzazione in Patologia Clinica e Biochimica Clinica, attivata nell’anno accademico 1995/1996 dalla Facoltà di Farmacia e Scienze della Nutrizione e della Salute, guidata dal Preside, prof. Sebastiano Andò, aprendola ufficialmente a medici e fare ingresso nell’Ospedale “Annunziata”, consentendo quindi la prima “clinicizzazione” dei reparti ospedalieri.
La cerimonia si era aperta, in attesa dell’arrivo del Ministro all’Università e Ricerca Scientifica, Anna Maria Bernini, con la tradizionale sfilata dei direttori di dipartimento dell’Università e dei componenti del Senato Accademico, nonché del dirigente amministrativo, Giancarla Masè, dei Pro Rettori Francesco Scarcello e Patrizia Piro, con delega al Centro residenziale , nonché dei diciotto Rettori ospiti provenienti da varie università italiane. Si notavano in sala in prima fila: il presidente Roberto Occhiuto con accanto l’arcivescovo di Cosenza, monsignor Giovanni Checchinato, ed a seguire alcuni parlamentari: Mario Occhiuto, Simona Loizzo, Anna Laura Orrico; nonché il presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, con il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, e di Montalto Uffugo, Pietro Caracciolo, nonché vari consiglieri regionali.
Tra il corpo accademico dell’Università si notavano i Rettori: Rosario Aiello, Giuseppe Frega, Giovanni Latorre, Gino Mirocle Crisci; mentre in un’area attigua vi erano vari dirigenti ed impiegati amministrativi e tecnici dell’Università, dove aveva trovato pure posto il primo laureato dell’UniCal in Scienze Economiche e Sociali, dott. Sergio Chiatto.
Attesa, dopo l’esecuzione dell’inno nazionale, eseguita dal coro del “Conservatorio Giacomantonio” di Cosenza, la relazione del Rettore Nicola Leone, che presente il Ministro Bernini, ha relazionato sul tema: “Un Campus internazionale aperto al territorio”, facendo un resoconto di un triennio di lavoro partendo dal 2019 fino ai nostri giorni, in rapporto a situazioni degli anni precedenti, il cui contesto culturale ed economico era molto svantaggiato.
«Nel corso degli anni – ha detto il Rettore Leone – l’UniCal è cresciuta notevolmente diventando una delle università più grandi e a maggior impatto del Sud Italia».
«La nostra Università – ha proseguito – è un centro di ricerca di spicco, impegnato in progetti innovativi che affrontano le sfide globali. L’UniCal è un Campus verde e sostenibile, costantemente impegnato nell’efficientamento energetico per la riduzione di consumi e l’uso di fonti rinnovabili».
Altro capitolo del suo intervento ha riguardato l’internazionalizzazione dell’offerta formativa con l’attivazione di 13 corsi di Studio internazionali, divenendo la prima università del Mezzogiorno per studenti stranieri iscritti, attirando l’interesse del prof. Georg Gottlob, che dall’Università di Oxford si trasferirà a fine anno all’UniCal, come sede d’insegnamento e ricerca.
Il Rettore Leone ha poi proseguito parlando di ciò che l’Università ha fatto a sostegno dell’impresa e dell’innovazione grazie all’impegno e funzione del TechNest (Incubatore Imprese Innovative) che ha promosso l’attivazione di ben 47 Spin-off, di cui 13 imprese high-tech e 37 famiglie brevettuali. Ha ricordato il progetto Tech4You che ha coinvolto l’Università di Potenza (Basilicata) e l’UniCal, classificandosi al secondo posto in Italia ottenendo un finanziamento di 119 milioni di euro con l’assunzione di oltre 250 ricercatori; nonché 21 milioni di euro per le aziende meridionali. In ultimo ha pure ricordato l’accordo raggiunto con il Comune di Cosenza per insediare nel centro storico un “Open Incubator” per il settore culturale e turistico con la individuazione e messa in opera di ben 10 start-up, che finanziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo potranno essere attivi fino al 2025.
Altri argomenti trattati hanno riguardato le iniziative sociali, culturali e sportive svolti sul territorio; nonché la sinergia creata con il mondo della scuola sia a livello di studenti che docenti. Ampio il capitolo dedicato al Progetto “UniCal per la Sanità”, del quale si è parlato all’inizio del servizio facendo rilevare, tra l’altro, la forte domanda di interesse espressa dagli studenti calabresi per questo corso di laurea voluto per ridurre la migrazione sanitaria e studentesca.
«L’UniCal – ha detto il Rettore Leone – con tale progetto mira a ridurre la migrazione sanitaria e studentesca. L’UniCal si apre ancor di più al territorio be compie pienamente la sua “missione sociale» a beneficio della comunità e del potenziamento dell’organico ospedaliero. Quattro unità operative complesse dell’ospedale sono già passate a guida dell’UniCal: Chirurgia, Ematologia, Laboratorio di Analisi, Geriatria. Ci sono poi il Tavolo anatomico 3D, già disponibile e proficuamente utilizzato dal prof. Nardo per l’asportazione di tumori di dimensioni eccezionali; il Robot chirurgico “Da Vinci” fondamentale in Urologia, Ginecologia e Chirurgia; un sistema robotico mobile di imaging 2d-3d per la neurochirurgia.
«L’Università della Calabria – ha precisato il Rettore Leone – va assumendo sempre più una sua caratteristica internazionale, scientificamente attirando anche l’attenzione di docenti e studenti da tutto il mondo, come di apertura al territorio con l’eccellente rapporto di collaborazione attivato con la Regione e con le principali istituzioni calabresi».
Ha terminato la sua relazione rivolgendo infine un appello al Ministro dell’Università e al Presidente della Regione auspicando un sostegno a favore delle università della Calabria, un investimento sul reclutamento di qualità e sulla ricerca, garantendo alloggi e borse di studio per tutti gli studenti idonei approvando una nuova legge regionale sul Diritto allo Studio.
«È proprio il sistema universitario calabrese – ha concluso il Rettore Nicola Leone – che potrebbe favorire il rilancio e la crescita del territorio, proiettando la Calabria verso il futuro».
Il saluto dei rappresentanti degli studenti, Gaia Izzo, e del personale amministrativo, Mario Muto
Dopo il Rettore ha preso la parola la giovane Gaia Izzo, “studentessa eccellente” di Ingegneria edile-architettura premiata con i fondi del 5×1000 destinati all’Università della Calabria.
«L’Unical è immersa nel verde e dispone di biblioteche, sale studio, residenze universitarie, mense, e tanti spazi di aggregazione. Abbiamo un Centro Universitario Sportivo – ha detto la studentessa – che è fondamentale per il benessere psicofisico di noi studenti. I momenti di studio sono intervallati da svariate attività ricreative, da innumerevoli iniziative sportive, musicali e teatrali, che vedono coinvolti non solo noi studenti ma anche i docenti e il personale tecnico amministrativo, rafforzando così il rapporto intergenerazionale. Nel suo complesso questa università è un “ambiente”, è un ecosistema, un luogo in cui il confronto e la condivisione non avvengono solo nelle aule universitarie ma in ogni angolo del Campus».
«In una giornata così importante – ha concluso la studentessa Izzo – mi sento fiera di far parte dell’Unical e dei traguardi che ha raggiunto e delle eccellenze che ha prodotto. Sono orgogliosa del ruolo propulsivo che svolge nel Mezzogiorno d’Italia dimostrando di essere in grado di affrontare tutte le sfide per puntare ad una generale crescita culturale».
A rappresentare il personale tecnico amministrativo dell’UniCal è intervenuto, Mario Muto, quasi prossimo al suo pensionamento dopo 43 anni di presenza e lavoro. Quale testimone privilegiato degli ultimi 40 anni di storia dell’ateneo ha tenuto a precisare: «Sono trascorsi più di 50 anni da quando la vita nel nostro Ateneo ebbe inizio, in una terra difficile dove il diritto allo studio era un’utopia e i giovani erano condannati a cercare fortuna altrove. In questi cinquanta anni noi, suoi figli, abbiamo saputo dimostrare quanto possiamo essere capaci, con competenza e spirito di innovazione. Questa Università ha saputo cambiare le sorti di tanti; e tra di essi anche la mia. È vero, ancora oggi sono troppi i giovani costretti a partire».
«L’Unical può e deve incidere sempre di più – ha sottolineato – ma queste migrazioni, almeno, non hanno più il sapore di un viaggio della disperazione e i nostri giovani vanno spesso ad occupare posizioni di prestigio e rilievo. Il nostro impegno deve essere di porre a sistema le buone pratiche, continuare a creare occasioni di crescita, a trasferire sul territorio il miracolo del Campus per eccellenza».
La lectio Magistralis di Georg Gottlob
Il momento atteso della giornata, per effetto del suo trasferimento dall’Università di Oxford all’UniCal, è stato esaudito con la lezione del prof.Georg Gottlob, che in 25 minuti ed in perfetto italiano ha parlato sul tema: “Intelligenza e ignoranza artificiale” , mostrandosi a proprio agio durante la conversazione, ben consapevole che a fine anno l’UniCal lo annovererà tra i suoi docenti, dopo le numerose collaborazioni scientifiche avviate già da tempo.
Il prof. Gottlob è uno dei massimi esperti internazionali di informatica. Ha fornit o risultati fondazionali all’Intelligenza Artificiale, che gli sono valsi i più prestigiosi premi scientifici della comunità. I suoi lavori di ricerca hanno completamente trasformato la visione della disciplina, introducendo l’analisi della Complessità Computazionale nel design degli algoritmi di Intelligenza Artificiale. È considerato non silo un brillante ricercatore, ma un visionario innovatore che ha creato importanti realtà imprenditoriali di spin-off basate sulle soluzioni tecnologiche messe a punto negli anni.
La sua è stata una lezione, che partendo dalle origini dell’intelligenza artificiale è passato al suo sviluppo nei decenni fino ad arrivare alle sue applicazioni odierne analizzandone i pro e i contro del supporto umano di cui ha pure bisogno. Tecnologie che sono sempre più presenti nel nostro quotidiano.
«Non solo noi uomini ignoriamo certe cose, anche le macchine possono errare – ha evidenziato Gottlob –. Gli errori delle macchine che costruiamo devono essere studiati per migliorare. Oggi siamo arrivati a logiche di intelligenza artificiale molto efficienti che possono lavorare con big data e sviluppare ragionamenti piuttosto complessi, ma questa disciplina ha ancora bisogno di svilupparsi”. “Con l’AI simbolica – ha spiegato – abbiamo fatto grandi passi in avanti e ora sappiamo risolvere problemi con grandi vincoli, come nel caso delle tecniche utilizzate dalle grandi compagnie informatiche nel campo del chip design. Ma con l’AI subsimbolica, e in particolare con il deep learning, sono stati raggiunti risultati fantastici».
Le conclusioni del ministro Bernini
Il ministro Bernini, che ha rivelato di conoscere questa Università fin dalla sua fase istitutiva grazie alle frequentazioni familiari con il padre fondatore dell’Ateneo, Beniamino Andreatta, ha evidenziato come l’Unical si caratterizzi per: «un passato storicamente innovativo, radici profonde che guardavano al futuro, un hub che guardava già al Mediterraneo allargato, all’internazionalizzazione, ad un mondo in cui si può comunicare solamente parlando la stessa lingua culturale, con forte impatto non solo economico, finanziario, ma soprattutto sociale. Nelle parole del ministro il risalto per questo “intento visionario di fare dell’Università un unicum, un ecosistema, capace di mettere a regime tutti i talenti e di valorizzare tutte le capacità, le vocazioni, i desideri di crescita innovativi che animano i diversi protagonisti del grande mondo della formazione e della ricerca».
Riprendendo i temi della lectio magistralis di Gottlob, la responsabile del dicastero dell’Università e della Ricerca ha chiosato: «Non esiste intelligenza artificiale che possa prescindere dall’intelligenza umana, altrimenti diventa ignoranza artificiale. Sentire affermare a Georg Gottlob che l’Università della Calabria rappresenti il futuro dell’intelligenza artificiale significa aver raggiunto un risultato straordinario, di cui sarebbero orgogliosi i padri fondatori dell’ateneo; risultato che è frutto di un lavoro di squadra. Una Calabria che si racconta in maniera positiva, dinamica e vincente, rende positivo, dinamico e vincente tutto ciò che agisce al suo interno».
In conclusione secondo un giudizio espresso da un neo laureato dell’UniCal e studente per acquisire la laurea specialistica, Emanuele Macrì, il Ministro Bernini “ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza e la centralità dell’Università della Calabria nel contesto meridionale e non solo, ponendo un focus sull’attenzione dell’ateneo al diritto allo studio, all’internazionalizzazione e alla ricerca, fondamentali per creare quello che ha definito «più di un semplice Campus, ma un vero e proprio Ecosistema” e acceleratore di una terra che ha bisogno di risollevarsi partendo dalle sue risorse migliori». (fb)