L’editore Giuseppe Gangemi, un calabrese di successo per le sue pregiate edizioni diffuse e apprezzate in tutto il mondo, ha fatto una ricca donazione dei titoli del suo catalogo alla biblioteca arcivescovile “Domenico Farias”: l’occasione è stata l’intitolazione di una delle sale di lettura ai suoi genitori Emilia e Francesco Gangemi. La biblioteca “Farias” è uno dei gioielli culturali dell’arcivescovato reggino, ammirata per la vastità delle raccolte custodite che, negli anni, sono state arricchite da varie donazioni private. La più importante, prima di questa dell’editore Gangemi, è stata quella del prof. Vedovato che ha lasciato la sua ricchissima biblioteca alla diocesi. Con la rlevante donazione di molti prestigiosi titoli sulla Calabria e il Mezzogiorno, pubblicati da Gangemi, la biblioteca “Farias” di arricchisce, quindi, ulteriormente per fornire risposte adeguate alla domanda di conoscenza e di consultazione di preziosi testi introvabili ma anche di importanti pubblicazioni recenti che arriva da ogni parte del Mediterraneo e individua nella biblioteca arcivescovile un vastissimo centro di cultura, con un catalogo librario di straordinaria suggestione.
Quando mons. Giuseppe Fiorini Morosini, nel 2013, prese possesso della diocesi di Reggio e Bova intuì il grande potenziale che la biblioteca arcivescovile poteva rappresentare non solo per la città, ma soprattutto per la Calabria e i Paesi del Mediterraneo. Nel saluto all’editore Gangemi, cui ha poi donato la speciale medaglia della diocesi riservata alle personalità che visitano la Chiesa reggina, l’arcivescovo Fiorini Morosini ha ricordato di avere condiviso col rettore del Seminario don Salvatore Santoro e il prefetto della biblioteca don Antonello Foderaro l’idea di concentrare e raggruppare le biblioteche diocesane al fine di poter offrire uno strumento di grande rilevanza per studiosi, studenti e ricercatori. Un’intuizione che ha dato preziosi frutti, negli anni, facendo diventare – come ha detto padre Giulio Cipollone dell’Accademia Ambrosiana, intervenuto all’incontro con Gangemi – la biblioteca un’ «entità viva e vitale, un cantiere aperto e non un museo».
Giuseppe Gangemi, nel suo intervento, ha voluto ricordare come sessant’anni fa fondò assieme all’amico Gaetano Arconte una biblioteca a Gallico: il primo seme della grande libreria aperta a Reggio e poi trasferita a Roma da cui nacque, nel 1962, l’omonima Casa editrice, diventata ormai di rilevanza internazionale, con svariate migliaia di titoli di autori famosi e importanti, tra cui i compianti scrittori calabresi Mario La Cava e Saverio Strati, il grande Carlo Levi, l’arch. Paolo Portoghesi, Salvatore Settis, Ludovico Quaroni e Luigi Lombardi Satriani, solo per citarne alcuni. «Oggi ritorno a Reggio – ha detto commosso l’editore Gangemi – dove ho le radici e con orgoglio dono i volumi alla diocesi e continuerò a donare la mia produzione libraria alla biblioteca». La figlia dell’editore, Emilia Gangemi, amministratore delegato della Casa editrice, ha messo in evidenza «l’importanza di lasciare la testimonianza che la mia famiglia, sebbene emigrata da molti anni, ha sentito sempre la nostalgia per la nostra terra e ne dà attestazione con questa donazione di cui siamo particolarmente fieri».
La medaglia della diocesi che rappresenta l’arrivo di San Paolo a Reggio e sul recto l’immagine della Madonna della Consolazione, patrona della Città, è un regalo che Giuseppe Gangemi ha mostrato di apprezzare molto per il suo significato e perché gli ricorda la sua “regginità”. La stessa dei suoi genitori che adesso, con una targa benedetta dall’arcivescovo Fiorini Morosini, danno nome all’importante sala di lettura in questa magnifica biblioteca che – come è stato detto – «arricchisce la comunità» ed è stimolo per tutti gli studiosi per il suo prezioso patrimonio librario. (mcg)