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i vincitori del Premio fondato dal prof. Pasquale Amato – di cui è anche presidente -: l’italiano Stefano Baldinu con una poesia nella lingua di Nuoro, cuore antico della Sardegna, e il messicano Francisco Azuela con una composizione dedicata a un popolo originario dell’America pre-colombiana. Li affiancano i Menzionati Speciali Antonios Efthymiou di Atene e l’italiana Gabriella Paci, i Menzionati Straordinari provenienti da varie parti d’Italia e da Albania, Spagna, Cuba e Brasile, i Menzionati Particolari e i Menzionati provenienti da Europa, America, Africa e Asia. Ancora una volta il Premio è andato a una lingua delle minoranze, sottolineando la valenza e il significato che vede la partecipazione di poeti di 100 Paesi, molti dei quali coltivano e conservano i valori della propria lingua antica mantenendola viva con le loro composizioni. Soddisfazione è stata espressa dal presidente Amato: «nell’anno del tremendo CoronaVirus che sta ancora sconvolgendo le vite dei popoli dell’intero pianeta, il Premio Nosside – dopo la consueta suggestiva apertura a febbraio nella Fiera Internazionale del Libro dell’Avana a Cuba – si è adattato senza piegarsi all’emergenza della pandemia ed ha superato sé stesso. Ha rinnovato i suoi canali di comunicazione via internet. Ha incrementato le adesioni, ampliando la sua apertura senza confini alle diverse lingue e culture del mondo e toccando la quota di 100 Paesi partecipanti». «Ha, infine – ha aggiunto – confermato la sua strategia culturale grazie ai riconoscimenti assegnati dalla Giuria Internazionale presieduta dall’emerito prof. Giuseppe Amoroso. E sta già lavorando per inventare una Cerimonia di Premiazione che, tenendo conto della dimensione planetaria del Progetto e della persistenza della pandemia, comporterà l’ardua sostituzione dello splendido Museo Archeologico dei Bronzi di Reggio con l’uso creativo della tecnologia Internet che ha già caratterizzato la prima fase vincente di questa Edizione ai tempi del Corona Virus». «Insomma – ha concluso Amato – il Nosside ha consolidato il suo ruolo di eccellenza sul versante della cultura, allargando ancor più i suoi orizzonti da Reggio Città Metropolitana all’intero pianeta Terra. Partendo comunque dalle salde radici del suo fantastico trittico magno-greco: la poetessa Nosside di Locri al cui nome è intitolato il Premio; il genio futurista Umberto Boccioni di Reggio Calabria, di cui abbiamo adottato l’opera “Figure” come logo; l’arte orafa del Maestro crotonese Gerardo Sacco, che offre una sua creazione ai Vincitori». Adesso si attendono le due tappe finali del viaggio del Nosside 2020: l’Antologia di tutte le poesie premiate a cura di Pasquale Amato e Mariela Johnson Salfran e pubblicata da Media&Books di Roma e la Cerimonia di Premiazione online

Venerdì la video-premiazione del 35esimo Premio Mondiale di Poesia Nosside

È per venerdì 27 novembre, alle 19 (ora italiana) che è in programma la cerimonia di premiazione online – da Reggio Calabria – del Premio Mondiale di Poesia Nosside, giunto alla 35esima edizione.

I vincitori del Premio fondato dal prof. Pasquale Amato – di cui è anche presidente – sono l’italiano Stefano Baldinu con una poesia nella lingua di Nuoro, cuore antico della Sardegna, e il messicano Francisco Azuela con una composizione dedicata a un popolo originario dell’America pre-colombiana.

Li affiancano i Menzionati Speciali Antonios Efthymiou di Atene e l’italiana Gabriella Paci, i Menzionati Straordinari provenienti da varie parti d’Italia e da Albania, Spagna, Cuba e Brasile, i Menzionati Particolari e i Menzionati provenienti da Europa, America, Africa e Asia.

Ancora una volta il Premio è andato a una lingua delle minoranze, sottolineando la valenza e il significato che vede la partecipazione di poeti di 100 Paesi, molti dei quali coltivano e conservano i valori della propria lingua antica mantenendola viva con le loro composizioni.

Bello il commento che arriva da Cuba dalla segretaria generale del Premio Mariela Johnson Salfrán:«L’alternativa di quest’anno conferma già che quando si crede nei propri sogni e si è fedeli a loro non c’è forza nel mondo che li abbatte. Queste immagini da sole già ci avvolgono nella magia del Nosside pensata nei suoi minimi dettagli, a cominciare dalla meravigliosa rappresentazione della poetessa di Locri reincarnata in Giada. Si apprezza anche la fedeltà ai valori identitari di Reggio Calabria e all’amore per la storia nutrito da Pasquale con quella meravigliosa Biblioteca. Tutto questo nel suo insieme ci fa immergere in un ambiente unico di cultura».

Soddisfazione è stata espressa dal presidente Amato: «nell’anno del tremendo CoronaVirus che sta ancora sconvolgendo le vite dei popoli dell’intero pianeta, il Premio Nosside – dopo la consueta suggestiva apertura a febbraio nella Fiera Internazionale del Libro dell’Avana a Cuba – si è adattato senza piegarsi all’emergenza della pandemia ed ha superato sé stesso. Ha rinnovato i suoi canali di comunicazione via internet. Ha incrementato le adesioni, ampliando la sua apertura senza confini alle diverse lingue e culture del mondo e toccando la quota di 100 Paesi partecipanti».

«Ha, infine – ha aggiunto – confermato la sua strategia culturale grazie ai riconoscimenti assegnati dalla Giuria Internazionale presieduta dall’emerito prof. Giuseppe Amoroso. E sta già lavorando per inventare una Cerimonia di Premiazione che, tenendo conto della dimensione planetaria del Progetto e della persistenza della pandemia, comporterà l’ardua sostituzione dello splendido Museo Archeologico dei Bronzi di Reggio con l’uso creativo della tecnologia Internet che ha già caratterizzato la prima fase vincente di questa Edizione ai tempi del Corona Virus».

«Insomma – ha concluso Amato – il Nosside ha consolidato il suo ruolo di eccellenza sul versante della cultura, allargando ancor più i suoi orizzonti da Reggio Città Metropolitana all’intero pianeta Terra. Partendo comunque dalle salde radici del suo fantastico trittico magno-greco: la poetessa Nosside di Locri al cui nome è intitolato il Premio; il genio futurista Umberto Boccioni di Reggio Calabria, di cui abbiamo adottato l’opera “Figure” come logo; l’arte orafa del Maestro crotonese Gerardo Sacco, che offre una sua creazione ai Vincitori». (rrm)