La Commissione Ue ha approvato il Programma Operativo della Regione per il periodo 2021-2017. Lo ha reso noto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, definendolo un «giorno importante».
«La Calabria – ha spiegato – è la prima Regione in Italia ad avere avuto l’ok sul Piano dall’Ue. Ma ora comincia il difficile, nel senso che si tratta di saper mettere a terra risorse ingenti, circa 3,17 miliardi di euro, e attuare questo Programma. Spendere le risorse in maniera produttiva ha sempre rappresentato un problema per la nostra Regione, questa volta dovremo anche saper spendere le risorse del Pnrr e del Fondo di sviluppo e coesione, avendo attenzione verso la necessità di evitare sovrapposizioni».
«Dovremo essere capaci di affrontare e risolvere i problemi della Calabria – ha proseguito – e soprattutto di creare economia e sviluppo. Io voglio cominciare subito a fare questo lavoro, che è complesso e fatto sia di contrasto alle emergenze e alle povertà, ma anche di investimenti. È un progetto ambizioso che questo governo regionale vuole intraprendere per consegnare a chi verrà dopo di noi una Calabria migliore di quella che io ho trovato».
«In questo Programma operativo – ha detto ancora – abbiamo investito molto sul Fondo sociale europeo, e quindi sui temi delle povertà, dell’inclusione sociale e della disoccupazione giovanile, allocando molte più risorse di quante erano previste nei Programmi precedenti.
E poi abbiamo puntato molto sull’ambiente, perché la Calabria ha tante procedure di infrazione in questo settore e quindi è utile impegnare le risorse dell’Unione europea per riuscire ad affrontare le questioni più critiche in maniera strutturale».
«Questi sono solo alcuni dei nostri principali obiettivi, ma adesso, ripeto – ha concluso – è importante saper realizzare questo impegno e saper spendere le risorse a nostra disposizione. Lo faremo, mi auguro, grazie a una struttura all’interno del Palazzo della Regione, fatta di dirigenti efficienti, in grado di supportare questo lavoro e che stiano al passo del governo regionale». (rcz)