Un incontro partecipato – anche se online – quello andato in onda sulla Pagina Facebook del Sistema Bibliotecario Vibonese con la presentazione del libro Scatena la vita di Alfredo Altomonte e Frate Emiliano Antenucci.
Introdotto da Gilberto Floriani, direttore scientifico del Sistema Bibliotecario Vibonese, l’incontro ha visto la psicoterapeuta Carmen Monteleone dialogare con gli autori del loro libro il cui testo, dedicato ai familiari delle vittime del covid-19, ha voluto lanciare tanti messaggi rilevanti, primo tra tutti l’importanza di una relazione interpersonale basata su un autentico sentimento d’amore.
Nel libro s’insiste soprattutto sull’importanza dell’autenticità dei rapporti tra i giovani e gli adulti, i quali devono essere spinti nella relazione educativa dall’esigenza vera di promuovere e far emergere nei giovani le potenzialità positive con azioni capaci di far tirar fuori il senso di personale responsabilità e la fiduciosa convinzione unica e irripetibile che possono dare all’evoluzione, al miglioramento e alla realizzazione della vita.
In tempo di covid molti sono stati i ragazzi che hanno saputo dare risposte valide e prove di maturità. Essere per loro un esempio, proporsi loro come catalizzatori di emozioni ed energie positive attraverso relazioni improntate al rispetto reciproco e all’amore, è fondamentale perché il giovane viva in una dimensione di ben-essere, inteso come “ben esistere”, vivere bene, capaci di ben relazionarsi con l’altro, soprattutto capaci di comprendere il vero valore della libertà d’espressione e d’azione.
Lo psicoterapeuta Alfredo Altomonte, formatosi approfondendo il pensiero dello psichiatra V. Frankl e la sua logoterapia (terapia del senso) maturata soprattutto nei campi di concentramento, con convinzione e in maniera brillante rivolge, oltre che agli adolescenti, anche a noi tutti un forte messaggio di ottimismo e ci esorta ad assumere la realtà con quello sguardo sereno e fiducioso che, di fronte alle nubi di fumo che salivano verso il cielo dal forno crematorio in cui sua moglie moriva, lo spinse a dire a voce alta: «Tutto possono togliermi, ma nessuno potrà mai privarmi della libertà di continuare ad amarti».
È di questa libertà del cuore, di questa capacità di vivere la bellezza della creazione e della vita, anche nel momento del dolore, che lo psicoterapeuta Altomonte spera che i giovani s’impossessino perché sono proprio la libertà del cuore e la convinzione di avere comunque ognuno un piccolo importante compito in questo universo, che ci aiutano a dare un senso autentico alla nostra vita, ad aiutarci a convincerci che nel solo fatto di essere vivi e di sentirci responsabili edificatori del nostro universo possiamo trovare un motivo autentico per essere felici e scoprire il significato della nostra esistenza. La psicoterapeuta Carmen Monteleone che, con molta eleganza e competenza ha condotto l’incontro, ha concluso invitando i lettori a soffermarsi sulle ultime pagine del libro perché in queste si coglie l’invito degli autori ad affrontare tutti, soprattutto i giovani, ogni nuovo giorno con energia e fiducia, impegnandoci a migliorare sempre più prima di tutto la relazione con noi stessi.
Per tutti noi è tempo di reagire, soprattutto mentre siamo ancora in piena pandemia; dobbiamo ripartire, ricominciare a sognare, fare come i grandi sognatori che sono diventati capaci di realizzare opere grandi, che sono riusciti ad individuare nella loro vita un “perché”, un fine, e, di conseguenza, il “come” pervenire a raggiungerlo. Il dott. Floriani, nel salutare e ringraziare gli autori, Altomonte e Antenucci, e la dott.ssa Monteleone, ha auspicato la possibilità di nuovi incontri. Il libro sta ottenendo molto consenso. Il vero consenso, secondo Altomonte, giungerà, però, davvero solo se “anche in poche persone il libro riuscirà a far nascere quella voglia di spostare l’asse per modificare il proprio status quo e porre le basi per scatenare la vita”. (rvv)