Il Centro storico di Vibo Valentia sarà teatro di alcune scene del film Il Vuoto del regista Giovanni Carpanzano.
La bellezza di palazzi, viali ed edifici storici come il duomo di San Leoluca ha colpito i produttori della Indaco Film e lo stesso autore, che ha voluto puntare su Vibo per delle sequenze che prevedono un girato in un grande centro abitato.
L’amministrazione comunale, guidata da Maria Limardo, si è detta da subito disponibile ad andare incontro alle richieste della produzione: «Noi che conosciamo bene le bellezze della nostra città – ha spiegato il primo cittadino – non possiamo che essere felici se questa viene scelta per una parte importante di un film che avrà una distribuzione a livello nazionale».
A coordinare la riunione organizzativa che si è svolta ieri mattina in municipio per gestire le esigenze di produzione è stato l’assessore Carmen Corrado, unitamente al vicesindaco e assessore all’Urbanistica Pasquale Scalamogna.
«Insieme alla Polizia municipale – hanno spiegato gli amministratori – abbiamo adottato tutti i provvedimenti necessari a mettere in condizione la troupe di girare le sequenze necessarie, che si svolgeranno lunedì 6 marzo e mercoledì 8 salvo avverse condizioni meteo, principalmente nelle zone di piazza San Leoluca, corso Umberto I, via Enrico Gagliardi ed alcune vie limitrofe, con l’impiego anche di comparse del luogo. In alcuni tratti, in determinate ore, vi sarà quindi un’interruzione del transito per agevolare e rendere sicuri i lavori».
Alla riunione organizzativa per la logistica hanno partecipato, oltre agli assessori Corrado e Scalamogna, l’ispettore della Polizia municipale Franco Russo, Alessandro Gordano per l’organizzazione generale del film, Costantino Comito come locator manager ed il produttore Luca Marino per la Indaco Film. Presente anche la presidente della Pro loco Giusi Fanelli per l’aspetto riguardante la promozione del territorio sul quale la Indaco ha puntato molto.
Il film parla di due giovani provenienti da due mondi diversi, uno figlio di un ricco avvocato l’altro “figlio” della periferia, ma accomunati dal desiderio di un amore travolgente e dalla voglia di emanciparsi. (rvv)