Sviluppo agricolo rurale nel territorio vibonese, il Comune di Vibo Valentia e il Cogal Monte Poro-Serre vibonesi costituiscono un partenariato locale.
«Nell’ottica di una valorizzazione delle risorse agricole e rurali del nostro territorio, al fine di pianificare progetti organici e armoniosi puntando sui fondi comunitari, abbiamo deciso di costituire un partenariato pubblico-privato del territorio vibonese, realmente rappresentativo, capace di sostenere la partecipazione attiva dei ‘portatori di interessi’ e dei cittadini, nella determinazione delle soluzioni politiche e nella realizzazione degli investimenti a livello locale. Su queste basi poggia il partenariato stipulato tra il Comune di Vibo Valentia e il Cogal Monte Poro-Serre vibonesi». Ad annunciarlo il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo e il presidente del Cogal Raffaele Greco, all’indomani della delibera di giunta approvata dall’ente locale su input dell’assessore alle Attività produttive, artigianato e agricoltura, Carmen Corrado, per aderire alla proposta del Cogal nell’ambito della Programmazione 2023-2027 – Approccio leader.
Per l’assessore Corrado è fondamentale perseguire una politica «che punti alla valorizzazione delle risorse presenti sul territorio, ai prodotti a km 0», e per tale ragione si dice convinta che «da questo accordo i due partner riusciranno a trarre beneficio per la realizzazione di progetti importanti di crescita socio-economica».
Il partenariato locale, in fase di costituzione, di cui è soggetto capofila il Cogal Monte Poro-Serre vibonesi, attraverso una rigorosa diagnosi territoriale, dovrà elaborare la propria strategia di sviluppo locale, da proporre alla Regione, nell’ambito dell’attuazione in Calabria del Piano strategico della Pac (Psp) Italia 2023-2027.
In tal senso, occorre sottolineare che come previsto dal Regolamento (Ue) n. 2021/2115, la nuova programmazione 2023-2027, in materia di agricoltura e sviluppo rurale, è completamente rinnovata rispetto al passato, con un’architettura che vede i due fondi storicamente separati, Feaga (Fondo europeo agricolo di garanzia) e Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), in un unico programma nazionale: il Piano strategico nazionale della Pac (Psp) 2023-2027. Un unico documento programmatico di livello nazionale che, nel caso dell’Italia, sostituisce i PSR delle Regioni e delle Province autonome, con un nuovo modello di attuazione (new delivery model), decisamente orientato al conseguimento dei risultati, piuttosto che alla verifica della conformità normativa.
Il suddetto Piano strategico della Pac (Psp) Italia 2023-2027, di cui la Regione Calabria ha approvato l’indispensabile complemento di programmazione per lo sviluppo rurale (Csr), con delibera di Giunta, n° 738 del 28 dicembre 2022, attribuisce agli interventi per lo sviluppo locale un ruolo fondamentale, nel conseguire le finalità di “Una visione a lungo termine per le zone rurali dell’Ue” (Comunicazione della Commissione Swd166-2021 final).
Tale visione dell’Unione europea invita gli Stati membri a sostenere lo sviluppo locale delle zone rurali, secondo le tre seguenti direttici: a) facendo convergere gli investimenti verso quattro settori di intervento, per rendere entro il 2040, le zone rurali più forti, più connesse, più resilienti, più prospere; b) rafforzando l’approccio place-based, basato sulla partecipazione attiva degli attori locali; c) favorendo una maggiore sinergia fra i diversi Piani e Programmi nazionali e regionali sostenuti dai diversi fondi Ue.
In tal senso, l’importanza di costituire un partenariato pubblico-privato del territorio vibonese, con l’obiettivo implicito, oltre che indirizzare gli investimenti in maniera coerente con le esigenze dei diversi territori rurali, di favorire la realizzazione di percorsi di sviluppo di lungo termine che possano consolidarsi grazie al sistema di relazioni degli attori locali.
Pertanto, nei prossimi mesi, il partenariato locale pubblico-privato lavorerà ad elaborare un Piano di azione locale, per il periodo 2023-2027, al fine di contribuire a rendere il territorio rurale vibonese: più prospero, aumentando e diversificando le occasioni di occupazione, in una logica di sostenibilità (turismo sostenibile, bioeconomia, green jobs, agricoltura sociale…), la creazione di nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali, rivolte in particolare a giovani e donne, nelle attività connesse e in tutte quelle attività in grado di mantenere il territorio rurale, in termini economici e sociali; più connesso, superando il gap infrastrutturale, con particolare attenzione al digital divide e migliorando la disponibilità/accessibilità ai servizi per la popolazione e le imprese; più resiliente, migliorando la gestione sostenibile del territorio e del paesaggio, intervenendo sui beni collettivi, pubblici e culturali, favorendo il recupero di aree abbandonate o degradate e finalizzandole ai fabbisogni della comunità, recuperando strutture abitative e il riuso delle strutture rurali, incrementando l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico dell’edilizia abitativa rurale e più forte, rafforzando la governance locale e la partecipazione attiva delle comunità locali, favorendo l’innovazione e l’integrazione sociale fra tutti i settori dell’economia locale. (rvv)