A Villa San Giovanni non sono state accertate infiltrazioni mafiose. È quanto emerge dal procedimento della Commissione d’accesso antimafia che si è concluso nella giornata di lunedì, e che ha chiuso una triste pagina della città.
La Commissione, infatti, si era insediata il 20 febbraio 2020 per accertare eventuali infiltrazioni mafiose e ha concluso il suo lavoro nel mese di agosto. Poi, la relazione stilata dal Prefetto di Reggio Calabria il 29 settembre, che ha «evidenziato l’insussistenza» delle condizioni che decretano infiltrazioni mafiose, ha portato il Ministro dell’Interno, guidato da Luciana Lamorgese, a dichiarare «il procedimento avviato nei confronti del Comune di Villa San Giovanni, ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2020, n. 267, concluso».
«Una bellissima ed importante notizia per la nostra città» ha dichiarato Giovanni Siclari, il sindaco sospeso di Villa San Giovanni.
«Come sapete – ha spiegato – la nostra amministrazione ha avuto 2 commissioni di accesso antimafia, con due ministri dell’Interno differenti e con due Prefetti di Reggio Calabria differenti e, in meno di 2 anni, lo Stato ha certificato, inequivocabilmente, che questa amministrazione ha lasciato fuori dalla porta mafia e criminalità organizzata».
Il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, è entusiasta che «la Commissione di accesso antimafia (la seconda in questi ultimi tre anni) insediatasi a Villa San Giovanni, ha certificato la legalità dell’Amministrazione di Giovanni Siclari, dichiarando, per la seconda volta, che non vi è infiltrazione mafiosa».
«Grazie a tutti i cittadini villesi – ha detto Siclari – ai consiglieri comunali, ai rappresentanti di tutte le istituzioni, a chi ha a cuore la città di Villa San Giovanni, per aver creduto sempre nella giustizia e nella legalità».
«Non ho mai avuto dubbi – ha proseguito il senatore azzurro – sulla legalità dell’amministrazione, ma questa è la vittoria di Villa San Giovanni, dei suoi cittadini, della giustizia e di tutti i partiti, da destra a sinistra, che devono poter vantare questo risultato con orgoglio verso tutto il resto del Paese e contro ogni pregiudizio verso la politica Calabrese e i calabresi».