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Mario Nasone

Violenza giovanile a Reggio: le proposte del Centro Agape

Per il Centro Comunitario Agape di Reggio Calabria, per rispondere alla sfida educativa di carattere strutturale «è il momento di pensare ad un nuovo approccio che deve portare alla costruzione di un progetto giovani in grado di mobilitare, mettere in rete tutte le risorse disponibili a spendersi su questo fronte».

«Ad ondate periodiche – si legge in una nota – la cronaca cittadina registra episodi che riguardano adolescenti e giovani: aggressioni, risse, atti di vandalismo, suicidi, abbandono scolastico, devianza, baby gang chi si iniziano a formare in alcune  zone della città. Assieme a questo i  disagi psicologici diffusi che hanno colpito i ragazzi, acuiti dalla pandemia e che non trovano risposte da parte delle istituzioni e delle agenzie educative. A questi episodi seguono puntualmente  reazioni di  indignazione, di preoccupazione, appelli e  commenti anche congruenti e qualificati. Di norma, quando si spengono i riflettori su questi eventi  si passa ad un silenzio assordante, in attesa del prossimo episodio e non si vedono soprattutto da parte delle istituzioni  risposte  organiche e soprattutto investimenti in risorse umane e finanziarie».

«Tutti concordiamo – continua la nota – che non ci troviamo di fronte ad una emergenza educativa ma a una vera  e propria sfida educativa di carattere strutturale. La questione minorile e giovanile rimane irrisolta e ha investito tutto il nostro paese come i fatti di Milano con il fenomeno baby gang ci confermano  e ce non può essere delegata alle forze dell’ordine come questione criminale».

«Per rispondere adeguatamente ai bisogni dei giovani – viene ribadito – è necessario superare le strategie tradizionalmente impostate per settori ed aree di intervento (sport, cultura, servizi sociali ecc.) a favore di logiche organizzative ed operative per obiettivi   Un progetto su cui investire in modo intelligente le tante risorse che arriveranno anche dal Pnrr».

«Nella recente audizione – prosegue la nota – che come Agape abbimi avuto con la commissione politiche sociali del comune abbiamo proposto  di organizzare come Consiglio Comunale ,nei prossimi mesi, un momento di ascolto, confronto e programmazione su questo tema attuando anche  un articolo dello statuto comunale che recita: il Comune può indire, per dibattere problemi locali o questioni che rivestono particolare rilievo per la comunità pubbliche assemblee di cittadini. In particolare, il Comune si impegna a tenere almeno una volta l’anno una consultazione dedicata ai problemi dell’infanzia, dei minori e dei giovani. Una sorta di stati generali sull’educazione da preparare assieme a tutte le agenzie educative interessate  e che veda soprattutto protagonisti i giovani che vanno  ascoltati e coinvolti nelle scelte».

«Un ruolo importante in questo percorso – continua la nota – lo potrà svolgere anche  la rete delle alleanze educative che da alcuni anni opera in modo significativo in città alla quale aderiscono dodici istituti scolastici e trenta associazioni e che potrebbe essere potenziata.Da coinvolgere anche Procura  ed il Tribunale per i minorenni che rappresentano un Osservatorio privilegiato, una sorta di termometro del disagio minorile e familiare che si vive nel territorio. Un progetto giovani che potrà avere un importante sostegno dalla città metropolitana e che potrebbe essere esteso anche alla zona ionica e tirrenica».

«È tempo di scuotersi e di agire – viene sottolineato – come adulti e come istituzioni  siamo chiamati ad  essere credibili quando parliamo dei giovani come scommessa sul futuro della nostra comunità.Una sfida del genere merita di essere accolta da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale e dalle tante agenzie educative che sono  chiamate a superare la tentazione dell’autoreferenzialità per costruire una vera comunità educante, l’unica barriera possibile per prevenire e contrastare il malessere dei nostri giovani».  (rrc)