di SANTO GIOFFRÈ – Ancora, dietro le cose che racconta Occhiuto si va! Non si farà mai l’Ospedale a Palmi, perché non è dentro la testa di chi comanda o nelle uniche lotte utili che la gente avrebbe dovuto fare e non ha mai fatto. Infatti, solo la voce solitaria della Pro-Salus, ancora squarcia il deserto del silenzio.
Nell’aprile del 2015, io controfirmai (visto che nessuno aveva voluto farlo)il contratto di concessione, nel ruolo di Commissario dell’Asp di Reggio Cal. Da lì continuarono ad attaccarmi, servi di ogni potere, continuamente. A dire il vero avevano incominciato a farlo fin dal 2011, quando, su richiesta del Ministero, la Provincia di Reggio Cal. (io ero Assessore Provinciale alla Cultura) aveva donato l’area di sua proprietà all’Asp. Insieme ad Enzo Infantino, ci denunciarono perché difendevano, strenuamente, la costruzione di un Nuovo Ospedale nella Piana.
Perché, ancora, non si è capito cosa significa aver perso un Ospedale di 330 posti letto, costruito con tecniche di ingegneria sanitaria d’avanguardia. Se non volevate farlo a Palmi, potevate farlo dove meglio vi si addiceva e vi saziava il palato. La perdita di un nuovo ospedale è il peggior segnale di abbandono, della voglia di desertificare i territori e concentrare, tutto in un’unica, grande, area urbana.
È la volontà di sminuire e banalizzare ogni minima speranza di Resistenza. È l’atto supremo del dominio di ogni forza istituzionale o criminale che determina i propri comportamenti in relazione, solo, ai propri interessi. Insomma, non costruire i tre Ospedali in Calabria, inventandosi, continuamente, fantasie farlocche, previsti e finanziati fin dal 2007, è l’epilogo triste della fine di ogni capacità della politica di determinare gli indirizzi di crescita civile e salvaguardia della salubrità degli abitanti in quei territori.
È un atto di leghismo intranet, dove conta non l’esigenza, ma l’utile convenienza e dove l’Uomo è funzionale all’interesse. (sg)
In copertina, l’immagine del progetto definitivo, che prevede 436 nuovi posti letto