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Napoli (Confapi Calabria): Serve investire e innovare sul welfare

Napoli (Confapi Calabria): Serve investire e innovare sul welfare

Ritorna il Festival del Lavoro, dopo due edizioni in modalità digitale, è tornato dal vivo a Bologna dal 22 al 25 giugno 2022. La manifestazione giunta alla sua tredicesima edizione è stata organizzata dal Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro e dalla sua Fondazione Studi ed è stata inserita, tra gli eventi dell’Anno Europeo dei Giovani 2022, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Giovanili

La transizione del mondo del lavoro verso nuovi modelli organizzativi è stato il tema centrale dell’evento moderato da Sergio Luciano, Direttore di Economy e Investire   a cui hanno partecipato: Alec Ross, Senior Advisor di Hilary Clinton e Barack Obama; Francesco Napoli, Vice Presidente Confapi; Tiziano Treu, Presidente CNEL; Luigi Sbarra, Segretario CISL; Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Claudio Durigon, Camera dei Deputati. 

Sull’importanza del lavoro, in tutte le sue dimensioni e sfumature, cardine del modello sociale ed economico, è intervenuto Francesco Napoli, vicepresidente e Presidente regionale di Confapi Calabria: «Quel 21 febbraio del 2020, indelebile nella memoria di ognuno di noi, ha creato una frattura tra passato e futuro, cambiando anche il mondo del lavoro ed il rapporto tra consumatori e mercato».

Confapi ragiona e si interroga sulle nuove regole del futuro, mostrando criticità del mondo del lavoro e facendo proposte concrete: «Manca la gamba delle politiche attive che è quella fondamentale soprattutto per il lavoro del futuro – continua Napoli  manca la cultura della gestione. Abbiamo una ventina di leggi sulle politiche attive e sugli ammortizzatori, rimaste tutte sulla carta. Alcune riforme basta scriverle, altre vanno implementate. Bisogna innovare e investire in ambiti differenti, fondamentale quello delle risorse umane e della formazione».

«Le cose cambiano dove la cultura della conoscenza è decisiva – ha concluso – solo in quel caso avremo lavoratori maggiormente proattivi. Noi di Confapi lavoriamo già da tempo a contratti che parlano non solo di quantità ma anche di qualità perché pensiamo che il welfare sia la pietra angolare del paradigma sociale». (rrm)