QUANTO PESERÀ L’INVERNO DEMOGRAFICO
SULLE FUTURE GENERAZIONI DI CALABRESI

di PIETRO MASSIMO BUSETTA“Il nostro inverno demografico”, che è una definizione che fa un po’ paura, è cominciato da molto. E  sa tanto  di un letargo lungo, che non prelude però ad una primavera, ma invece ad un processo inesorabile di involuzione verso l’estinzione. 

 In realtà,  gli Italiani che vivono nel nostro Paese rappresentano soltanto meno dell’1 × 1000 della popolazione complessiva mondiale. La nostra estinzione potrebbe essere irrilevante e certamente, in ogni caso,  laddove si producono dei vuoti immediatamente essi vengono riempiti. Ma che è un popolo, voglia continuare ad avere una sua identità, ad avere una politica demografica tale da non estinguersi, con tutte le sue tradizioni e la sua storia,  è non solo legittimo ma certamente opportuno. 

Per questo è stata salutata con molto entusiasmo l’incontro sulla natalità che si è svolto a Roma. E Papa Bergoglio e  la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni bene hanno fatto ad essere stati ospiti della giornata conclusiva degli Stati Generali della Natalità. Insieme sul palco dell’Auditorium della Conciliazione hanno parlato di famiglia. 

Anche se non dobbiamo dimenticare che tutto quello che si farà da oggi in poi avrà effetto soltanto, per esempio sul mercato del lavoro, fra diciotto- vent’anni. E che il prossimo futuro demografico, quello più vicino a noi, è stato già scritto.  

La mancanza di figli stimola psicologi e sociologi a cercare le motivazioni profonde di un processo che riguarda in generale tutte le popolazioni che, laddove raggiungono livelli economici più avanzati e tenore di vita più confortevoli,  sono portati a diminuire il numero di figli, o a non averne  addirittura. 

D’altra parte qualcuno dice che oggi avere figli è un privilegio di chi se lo può permettere, considerato che una filiazione consapevole prevede un impegno, non solo economico, estremamente rilevante. Ma se l’Italia nel suo complesso piange il Sud è in un affanno più grande. 

L’inverno demografico che colpisce l’Italia, e non ci si deve stupire che sia diventato il Paese a più basso indice di natalità in Europa, riguarda oggi soprattutto il Sud. E i dati sono a dir poco allarmanti. Il  decremento è di -6,3 per mille residenti a fronte di -2,6 per mille al Centro e di -0,9 del Nord. Evidentemente su questi dati vi è l’influenza dell’emigrazione economica verso le realtà settentrionali. 

Le Regioni meridionali sono tutte nelle prime posizioni della classifica della perdita  della popolazione. Mettendo a confronto i dati relativi ai nuovi nati e ai deceduti la Basilicata  nel 2022 ha un tasso di natalità per mille abitanti di 6 e di mortalità di 13, il Molise 5,8 nati e 14,7 deceduti, Sardegna 4,90 contro 13 e Calabria 7,30 su 12,4 decessi. Arretra anche la Puglia con 6,7 nati su 11,4 morti, la Campania  con 7,9 nuovi nati e 10,9 decessi e la Sicilia con 7,6 nuovi nati e 12,3 decessi. 

È chiaro che su tale processo  incide molto la mancanza di servizi sociali. Il numero limitato di asili nido, che spesso non consentono alle donne di lavorare, i pochi sostegni alle madri, che in altri paesi come la Francia sono molto consistenti. Ma anche la mancanza di lavoro che fa sì che al massimo in una famiglia ci sia un componente che ha una occupazione. 

La maggior parte di coloro che fanno parte della non forza lavoro sono proprio donne, magari istruite, alle quali non viene dato alcuna opportunità di un lavoro che sia consono al loro livello sociale ed alla loro formazione. Tale evidenza fa riflettere ancor di più sulle conseguenze di uno sviluppo anomalo del nostro Paese, che registra un processo migratorio importante da una parte all’altra,  che certo non aiuta ne incoraggia coloro che vogliono formarsi una famiglia. E che spesso si trovano a dover emigrare in realtà nelle quali, oltre alla carenza di welfare pubblico, viene a mancare anche la rete di protezione sociale rappresentato dalla famiglia.

Che certamente, parlo dei nonni, degli zii, se presente, costituisce un aiuto non indifferente soprattutto nei primi anni di vita dei bambini. Nel 2022 la diminuzione del numero medio di figli per donna riguarda sia il Nord 1,26,  sia il Centro pari a 1,16, che il Mezzogiorno che  si attesta anch’esso a 1,26. 

Purtroppo abbiamo distrutto quella tradizione di famiglia patriarcale, esistente ancora in passato nelle comunità meridionali, per cui in molti di noi vi è il ricordo di una nonna che aveva avuto anche otto-dieci figli. Per il Sud si prospetta una società che non riesce a mantenersi, per la mancanza di equilibrio tra nuove e vecchie generazioni, per cui diventa difficile il sostegno anche pensionistico di una popolazione con una vita media, per fortuna, sempre più lunga, ma proprio per questo con esigenze sempre più rilevanti di una sanità adeguata.

Peraltro la situazione è aggravata anche dal fatto che coloro che sono andati via per mancanza di lavoro, spesso, ritornano, dopo il pensionamento, nella loro terra di origine. Aggravando l’esigenza di sanità, già non adeguata per coloro che sono stati sempre residenti. 

Riflettere sulle condizioni già presenti, ma che si aggraveranno ulteriormente nei prossimi anni, non è un esercizio di puro studio ma deve avere conseguenze operative immediate che riguardino l’esigenza di una crescita consistente in tutte le parti del Paese, ed in particolare in quelle che hanno più possibilità di crescita.

Cosa assolutamente scontata tanto che lo stesso Luigi Einaudi già in un articolo  del 23 giugno del 1900 sul Corriere della Sera affermava riferendosi al Sud: «quando su un campo si sono già impiegati rilevanti capitali, torna più conveniente applicare i nuovi capitali non su di esso ma su nuovi campi trascurati prima perché ritenuti troppo sterili». 

Al di là di fattori sociali, di un sentire diffuso, l’aspetto economico di sopravvivenza, di servizi alla persona di diritti di cittadinanza diffusi ed adeguati diventano un elemento fondante di qualunque politica attiva per le famiglie. Compreso quel reddito di cittadinanza, ormai quasi cancellato, che darebbe ai cosiddetti occupabili maggiori certezze di poter affrontare periodi di difficoltà avendo un ombrello protettivo per superare momenti difficili.

Ma tutto questo prevede che vi sia una produzione di reddito adeguata alle tante esigenze di una società evoluta. L’Italia non può più accontentarsi di crescere allo zero  virgola qualcosa ma deve puntare a tassi di incremento consistenti. Per questo è necessario ripensare in grande, e in questa visione anche il Ponte sullo Stretto di Messina diventa oltre che lo strumento per il recupero dei traffici mediterranei anche il simbolo di una volontà di giocare negli scacchieri  internazionali un ruolo che ormai da anni abbiamo perso. (pmb)

[Courtesy Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia]

Carlino (Spi Cgil): È tempo di lanciare una vera vertenza legata a Salute e Welfare

«È ora di dire basta e di lanciare una vera e propria vertenza legata al diritto alla salute, ad una sanità pubblica realmente universale, un vero welfare, un sistema sociosanitario che funzioni». È quanto ha dichiarato Claudia Carlino, segretaria nazionale di Spi Cgil nel corso dell’iniziativa Il Welfare che non c’è. Confronto e riflessioni su uno stato sociale da costruire svoltosi a Lamezia Terme.

Partendo dalla visione del social movie Tutte a casa, memorie digitali da un mondo sospeso del collettivo Tutte a Casa con la regia di Maria Antonia Fama, la categoria Cgil dei pensionati  ha affrontato il dramma del post Covid, a partire dal senso di solitudine e di fragilità lasciato soprattutto nelle donne, le sole deputate, spesso, alla “cura” senza alcuno strumento a sostenerle nel lavoro, nelle lacune sanitarie da colmare, in un sistema completamente scollato dalla necessità e dai bisogni.

«Il governo è assente e latitante con il Sud. Non possiamo più accontentarci, attendere, sperare – ha ribadito –. La pandemia ha apertamente rivelato tutta l’inadeguatezza del sistema sanitario calabrese e come questo non sia assolutamente universale. Ma nonostante la sanità pubblica sia stata latitante in quei mesi terribili e in quello che ne è seguito, ancora oggi non sono stati adottati provvedimenti per invertire la rotta. Non ci sono risposte, non ci sono proposte».

«Ecco allora che l’aspettativa diminuisce e che vivere e curarsi in Calabria significa vivere una media di dieci anni in meno rispetto a chi vive a Pordenone – ha detto ancora –. Costantemente l’Europa ci chiede di affinare le diseguaglianze ma non si riesce ad andare oltre la progettazione. Non possiamo dimenticare quello che è stato, abbiamo bisogno di risorse sociosanitarie, di un sistema sociosanitario integrato. Invece, abbiamo un governo non attento alle persone fragili. Fare una legge sulla non autosufficienza e non prevedere delle risorse a suo sostegno significa, ancora una volta, non dare risposte».

La discussione è stata ad ampio spettro grazie alla sintesi di più voci. Da quella dell’autrice del film Maria Antonia Fama, a quella di Rubens Curia, presidente Comunità Competente, Celeste Logiacco, Segretaria CGIL Calabria, Rossella Napolano, Segretaria Spi Cgil Calabria, Michele Iannello, Segretario Generale Spi Area Vasta, Amalia Talarico, Segretaria FP Area Vasta, Antonella Bertuzzi, Segretaria CGIL Area Vasta, Bruno Tassone, presidente Auser Calabria, Rossella Napolano, Segretaria Spi Cgil Calabria. (rcz)

Bellofiore (Lega Gioia Tauro): Bene piano 67 mln per assistenza domiciliare ad anziani e disabili

Renato Bellofiore, referente della Lega nella Piana di Gioia Tauro, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del piano di 67 milioni di euro per l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili nella Regione, annunciato dall’assessore regionale al Welfare, Emma Staine.

«La recente approvazione in Giunta della Programmazione regionale per la non autosufficienza triennio 2019-2021 – ha evidenziato –rappresenta un importante passo avanti per le politiche sociali del territorio. Il finanziamento di oltre 67 milioni di euro consentirà di avviare un percorso di integrazione di servizi socio-sanitari, con l’obiettivo di realizzare un migliore Welfare di comunità regionale e locale». 

«La priorità data dall’assessore al Welfare Emma Staine all’assistenza domiciliare per anziani e disabili – ha continuato – dimostra l’attenzione e la cura verso coloro che necessitano di assistenza e supporto. Grazie a una logica di sussidiarietà orizzontale tra le istituzioni pubbliche e il terzo settore, si garantiranno i livelli essenziali delle prestazioni e si potrà offrire un supporto concreto alle persone non autosufficienti». 

«La priorità data dall’assessore Staine – ha concluso – al sostegno all’assistenza domiciliare per anziani e disabili dimostra la sua attenzione e cura verso coloro che necessitano di assistenza e supporto. Inoltre, il progetto regionale per l’assistenza alle persone non autosufficienti, basato sulla centralità della persona e sui suoi bisogni specifici, rappresenta un passo importante verso una comunità più inclusiva e solidale». (rrc)

TREBISACCE (CS) – Dal Comune aiuto per le famiglie in difficoltà

Il Comune di Trebisacce è destinatario di un finanziamento di oltre 46 mila euro per aiutare le famiglie in difficoltà. Il finanziamento, infatti, si avvale sui fondi Pac Calabria 2007/2013, permettendo alle famiglie che hanno al loro interno persone con disturbi dello spettro autistico potranno richiedere un contributo finalizzato ad abbattere i costi di frequenza dei servizi educativi.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Alex Aurelio: «Il post Covid e l’attuale scenario internazionale pongono tutti di fronte ad una nuova fase emergenziale che ha profondamente cambiato contesto e strategie, portando all’emersione di nuove sfide e bisogni. Un quadro complicato nel quale gli enti locali assumono un ruolo ed una funzione ancora più delicata e centrale di prima, in particolare nella garanzia delle istanze, dei diritti e dei bisogni delle categorie più svantaggiate. In questa cornice, soprattutto alle nostre latitudini, favorire l’inclusione e l’integrazione delle persone con bisogni speciali e, allo stesso tempo, alleggerire il peso che grava sulle spalle delle famiglie diventa per i comuni una delle priorità più impegnative ed al tempo stesso più qualificanti del complessivo governo della cosa pubblica».

«Come Amministrazione Comunale – ha proseguito il sindaco – intendiamo continuare ad accompagnare questo percorso, queste ed altre analoghe iniziative di welfare, con l’obiettivo di stimolare la partecipazione ed il coinvolgimento alla vita della comunità di tutti i cittadini ed impedire che per scarse possibilità si rinunci a diritti come quello della salute o dell’istruzione».

Si potrà fare richiesta fino al 15 febbraio (per le spese imputabili al 2022) e dal 1° marzo al 15 novembre (per le spese imputabili al 2023).

Possono presentare domanda di accesso al contributo, le famiglie residenti in uno dei comuni dell’Ambito (Trebisacce,Albidona, Alessandria del Carretto, Amendolara, Canna, Cassano All’Ionio, Castroregio, Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Plataci,Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, San Lorenzo Bellizzi, Villapiana), con un ISEE del nucleo familiare, inferiore o pari a 30 mila euro e in possesso della certificazione di diagnosi di disturbo dello spettro autistico rilasciata da unastruttura pubblica.

È di 5000 euro il contributo concedibile per ciascunsoggetto con DSA presente nel medesimo nucleo familiare per ciascuna delle annualità 2022 – 2023. In particolare è possibile ottenere fino ad un massimo di 5000 euro per le spese già sostenute al 31 dicembre 2022 e fino ad un massimo di 5000 euro per le spese da sostenere nel 2023 (dal 1° gennaio al 31 ottobre 2023). In caso di nuclei familiari in cui siano presenti, da stato di famiglia, più persone aventi i requisitirichiesti per accedere alla presente iniziativa, è possibile presentare istanza per ciascuno di essi. (rcs)

Welfare, terminate le riunioni tra l’assessore Staine e gli Ambiti territoriali della Calabria

Serve, da parte dei sindaci, una maggiore sinergia tra gli Enti territoriali. È quanto è emerso dagli incontri tra l’assessore regionale al Welfare, Emma Staine e gli Ambiti Territoriali della Calabria.

L’assessore Staine si è detta disponibile a coadiuvare gli amministratori locali in un dialogo costruttivo, in un percorso costante. Tra l’altro, ha sollecitato i sindaci a sottoscrivere l’apposita convenzione tra il proprio Comune e il ministero della Disabilità per promuovere e incentivare l’utilizzo della disability card, strumento che consente alle persone con disabilità di accedere ad una serie di servizi gratuiti o a costo ridotto nell’ambito dei trasporti, della cultura e del tempo libero sul territorio nazionale e in Europa.

La tessera, introdotta da Erika Stefani della Lega, ex capo del dicastero per le disabilità, consente di rispondere alle esigenze della disabilità non solo sul piano dell’assistenza e dei servizi, ma anche semplificando e sburocratizzando i processi.

Inoltre, l’assessore al Welfare, nel corso delle riunioni, ha anche annunciato la propria volontà ad avviare un percorso di miglioramento della Legge 328/2000.

«Il 25 gennaio prossimo – ha spiegato Staine – sarò a Roma in qualità di coordinatrice della Commissione Politiche sociali, in seno alla Conferenza delle Regioni, e sarà mio impegno proporre alcune ottimizzazioni alla legge quadro sui servizi sociali, che possano consentire un maggiore snellimento nelle procedure e una partecipazione più incisiva delle Regioni. Ritengo, infatti, che l’Ente, il quale fino ad oggi ha svolto esclusiva funzione intermediaria nella gestione economica delle risorse erogate dal ministero, debba avere un ruolo primario». (rcz)

 

Welfare, l’assessore Staine ha incontrato i sindaci del Crotonese

L’assessore regionale al Welfare, Emma Staine, ha incontrato i sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale della Provincia di Crotone. Si tratta del primo di una serie di programmata di interlocuzioni tra l’assessorato e gli Ambiti territoriali calabresi.

Ai primi cittadini intervenuti, l’assessore Staine ha ricordato che le risorse economiche per il Piano di contrasto alle povertà – che ammontano a oltre 76 milioni ripartite nel triennio 2021/2023 – sono già state assegnate alla Regione Calabria dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. I rappresentanti locali hanno evidenziato le criticità incontrate sinora, ma anche la convinzione del superamento delle stesse con l’incremento di nuovi progetti e il supporto dell’assessorato regionale al Welfare.

«Ai sindaci dell’Ambito territoriale di Crotone va il mio ringraziamento – ha dichiarato l’assessore Staine – per avermi dato riscontro sulle politiche sociali adottate in quei territori, per le loro istanze, ma anche per le loro proposte. Per me tutto ciò rappresenta la base sulla quale costruire un rapporto disciplinato dalla coerenza e dalla trasparenza».

«Le risorse economiche ci sono e bisogna utilizzarle al meglio, senza tralasciare nulla. Con una corretta previsione di spesa – ha continuato l’assessore – e soprattutto bene indirizzata, i fondi a disposizione dovranno rappresentare una svolta positiva per le fasce più deboli. Questa volta bisognerà lavorare bene, perché lo spreco di risorse non è più ammissibile».

«I sindaci, che sono le vere sentinelle dei nostri territori, dovranno aver massima cura perché ogni iniziativa rivolta al sociale si traduca in fatti, in concretezza. Da parte mia e dell’assessorato – ha concluso Staine – posso garantire sempre ogni forma di sostegno al lavoro e al percorso degli Ambiti territoriali». (rcz)

Povertà, disabilità e inclusione: Dalla Regione oltre 75 mln

Sono oltre 75 milioni di euro, la somma che la Regione Calabria ha destinato, nel triennio 2021-2023, per il contrasto alla povertà e per l’inclusione sociale.

Il Piano individua le azioni e gli interventi nell’ambito della lotta alle povertà e al disagio sociale nell’ottica della progressiva definizione di livelli essenziali delle prestazioni da garantire nell’ambito dei servizi sociali e dell’integrazione e assistenza socio-sanitaria.

Il Piano regionale poggia su tre pilastri: l’attuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni legati al Reddito di cittadinanza/Reddito di inclusione; l’implementazione di servizi ed interventi a favore di persone in condizioni di povertà estrema e senza dimora; l’avvio e sviluppo di interventi e servizi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria (Care Leavers).

Le risorse economiche per il Piano di contrasto alle povertà sono state assegnate alla Regione Calabria dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e sono ripartite, nel triennio 2021/2023, rispettivamente in 30.591.000,00 euro per il 2021; 24.604.331,00 euro per il 2022 e 21.321.000,00 euro per il 2023.

«L’atto di programmazione – ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Emma Staine – è stato trasmesso al ministero per la valutazione della sua coerenza con il piano nazionale e ai fini della successiva erogazione dei finanziamenti agli ambiti territoriali della Regione. Sono risorse che si inseriscono nella valutazione complessiva di un fenomeno che non è legato solo alla ridotta o alla mancanza totale di reddito, ma riguardano l’accesso alle opportunità che consentono di partecipare alla vita sociale ed economica della nostra regione, con l’obiettivo prioritario di uscire dal meccanismo dalla mera erogazione di risorse monetarie, e di ragionare in termini di inclusione reale». (rcz)

Welfare, Regione approva provvedimenti su Servizi socio-assistenziali e caregiver

La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore Emma Staine, tre importanti provvedimenti che riguardano i servizi socio-assistenziali, il contrasto alla povertà e il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare.

Nel primo caso si tratta della modifica dello schema-tipo di convenzione per la gestione ed erogazione di eervizi socio-assistenziali in Gruppo Appartamento, a favore di minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Un sistema che è caratterizzato ed organizzato funzionalmente come struttura educativa residenziale di tipo familiare, per accogliere minori a rischio sociale (disadattati, devianti, caratteriali, con carenze educative genitoriali ecc.) per i quali si rende necessario un valido sostegno per rispondere ai bisogni sociali, affettivi, relazionali e cognitivi.

La modifica prevede una migliore reciprocità amministrativa, un controllo più efficiente da parte del Dipartimento e settore welfare sulle attività dei Gruppi Appartamento, in particolare su una migliore specifica individuazione dei minori da inserire nei programmi delle strutture stesse. Sarà quindi il Dipartimento della Regione Calabria ad aver maggiore controllo sulle attività svolte dalle predette strutture, volto a colmare vulnus normativi e applicativi finora presenti.

Nel secondo caso, si adotta e si definiscono le risorse per il Piano di contrasto alla povertà, triennio 2021-2023 poiché sono a disposizione somme rilevanti sulle quali la Regione è impegnata nell’individuazione dei migliori canali per il raggiungimento dell’unico obiettivo di offrire un supporto a coloro i quali manifestano reale necessità di aiuto economico.

Novità anche per il ruolo del caregiver familiare, al quale viene riconosciuto formalmente il ruolo e l’impegno di cura, come componente informale ed essenziale del sistema dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari. Saranno i caregiver i destinatari diretti, secondo precisi requisiti, delle misure attive a loro sostegno. In tal senso sono disponibili risorse per 791.211,91 euro che saranno ripartite per ciascun Ambito territoriale.

«Sono davvero soddisfatta di questa giornata – ha dichiarato l’assessore Staine – per l’approvazione e deliberazione dei provvedimenti che ho proposto in Giunta. Si tratta di tre aspetti fondamentali che riguardano migliaia di famiglie calabresi in difficoltà sia sotto l’aspetto economico, sia sotto quello sociosanitario».

«Tutto questo – ha aggiunto Staine – è solo un primo passo verso quella che sarà una svolta importante per il sistema complessivo del welfare in Calabria, anche se non è privo di ostacoli. Nel nostro caso ogni attività sarà studiata con la massima cura, quella che richiede un settore perennemente in affanno». (rcz)

CARIATI (CS) – Welfare, attivato il Pronto Intervento Sociale

È stato attivato, a Cariati, il Pronto Intervento Sociale. Si tratta di un’equipe multidisciplinare per un anno intero sarà punto di riferimento per minori, vittime di violenza, vittime di tratta, persone non autosufficienti e adulti in difficoltà. Si rafforza la rete dei servizi rivolti alle persone in situazioni di grave deprivazione materiale o senza dimora o in condizione di marginalità estrema.

Lo ha reso noto il sindaco, Filomena Greco, esprimendo soddisfazione, insieme all’assessore alle politiche sociali Rosaria Bianco, per l’avvio di questo mnuovo servizio che lavorerà a stretto contatto e a supporto dell’equipe Fondo Povertà che si arricchisce, quindi, di un assistente sociale, uno psicologo infantile, un educatore professionale, un mediatore linguistico culturale, un amministrativo rendicontatore ed un avvocato.

Situazioni di grave povertà/povertà estrema che costituiscono grave rischio per la tutela e incolumità psico-fisica della persona; situazioni di abbandono o grave emarginazione con rischio per l’incolumità della persona e/o di grave rischio per la salute socio-relazionale, in assenza di reti familiari e sociali. Sono, questi, nello specifico i bisogni per i quali sarà possibile rivolgersi al Prins, operativo durante gli orari e giorni di chiusura dei servizi sociali territoriali di riferimento, oppure come intervento specialistico sempre attivo.

Le richieste o le segnalazioni di emergenza sociali potranno essere segnalate attraverso una centrale operativa di emergenza. L’operatore disponibile fornirà una pronta risposta telefonica e, se necessario richiederà un immediato intervento sul posto coinvolgendo i servizi specialistici. In seguito l’Unità Mobile intervenuta aggiornerà il Servizio Sociale Professionale e i referenti dell’ambito.

Le attività di Prins si articoleranno attraverso l’accoglienza delle richieste di emergenza; l’ascolto e lettura del bisogno attraverso operatori della centrale operativa; la valutazione del bisogno ed attivazione dell’intervento attraverso l’Unità di strada (UDS); l’invio/segnalazione ai servizi competenti per l’eventuale presa in carico; l’attivazione di interventi di collocamento in strutture di accoglienza per situazione di particolare gravità ed emergenza indifferibile.

Il Servizio opererà in maniera integrata con tutti i servizi territoriali ed in particolare con i servizi sociali, i servizi sanitari (ospedali, CIM, SERT); le forze dell’ordine; gli enti del terzo settore (strutture di accoglienza) ed i centri antiviolenza. (rcs)

Welfare, la Regione approva due libere per recupero e il reinserimento delle persone detenute e la famiglia

«Sono felice di annunciare due importanti provvedimenti che riguardano il recupero e il reinserimento delle persone detenute e la famiglia», ha annunciato l’assessore regionale al Welfare, Emma Staine, a seguito dell’approvazione, da parte della Regione, di due delibere per il Welfare.

Si tratta, nello specifico, dell’istituzione di una Cabina di regia, presieduta dall’assessore regionale al Welfare, per coordinare un sistema integrato di interventi e servizi sociali per il reinserimento delle persone sottoposte a provvedimenti limitativi o privativi della libertà personale dall’Autorità giudiziaria. Poi, il via libera ai criteri e alla modalità di utilizzo del Fondo statale per le politiche della famiglia 2022, che ammonta ad euro 1.233.000,00 per la Calabria, per interventi volti a sostenere la famiglia nei diversi ambiti, che spaziano dalla promozione di politiche familiari, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alle attività a favore della prima infanzia e delle responsabilità genitoriali.

«Un doveroso ringraziamento alla senatrice Tilde Minasi che ha iniziato il lavoro che oggi ho l’onore di proseguire – ha aggiunto Staine –. Le due delibere rappresentano il prosieguo di progetti avviati, ma è necessario portare nuove idee per valorizzare i settori di mia competenza, con il supporto di tutti gli strumenti disponibili. Per il mio assessorato l’impegno primario è quello di tutelare le fasce deboli, e so che avremo la possibilità di lavorare in sinergia con tutto il terzo settore che in Calabria rappresenta una risorsa straordinaria».

«La pandemia, la guerra e la crisi economica hanno portato le famiglie a vivere una complessità di disagi che meritano un’attenta analisi e un progressivo aumento del numero di famiglie multiproblematiche – ha concluso –. L’obiettivo è quello di evitare che le famiglie, che finora hanno resistito, sprofondino in una situazione di difficoltà e che quelle più fragili non peggiorino la loro condizione». (rcz)