di RUBENS CURIA – Finalmente, dopo oltre due anni dal Decreto Conte del 9 marzo 2020, la Regione approva il Dca 113 del 6 settembre 2022, richiedendo alle Aziende Sanitarie, entro dieci giorni, la definizione dei loro Piani dei fabbisogni del Personale e relativi Piani delle Assunzioni.
Perché finalmente? Perché Comunità Competente, sin da marzo 2020, aveva chiesto al commissario ad acta l’elaborazione del “Piano” come decretava Conte: «Le Regioni procedono alla rideterminazione dei Piani del fabbisogno del personale», tenuto conto della pandemia che si era diffusa drammaticamente in Italia, ma tutto era rimasto immobile!
Prendo atto, positivamente, del Cda. Adesso, attendiamo il Programma Operativo 2022-2025 la cui approvazione sbloccherà notevoli finanziamenti per le assunzioni. Ma, come diceva Lenin, con i Dca abbiamo fatto due passi in avanti e uno indietro, perché la burocrazia ministeriale e il Ministero dell’Economia ci mettono lo zampone! Infatti i Piani dovranno essere elaborati tenendo conto del corso del personale fissato al IV trimestre 2021 e dei costi di produzione 2019, 2020 e 2021. La burocrazia ministeriale non si rende conto che la Calabria, regione in Piano di Rientro, nel 2021 era in forte carenza di personale? Lo stesso Tavolo Adduce ha segnalato, più volte, che in Calabria vi era una forte carenza di personale e che la spesa del personale strutturato era fortemente diminuita, mentre nelle altre regioni era cresciuta.
Credo sia importante valutare, da parte del Presidente, una richiesta di deroga ai Ministeri affiancanti, tenuto conto della legge Calabria.
Apprezzo il Dca, ma l’azione positiva è timida rispetto ai fabbisogni drammatici di personale. Rimango sempre dell’idea che, se avessimo fatto questo Dca nel marzo 2020, avremmo trovato una maggiore disponibilità di medici.
La tempestività, nella governance, è fondamentale. (rc)