Il capogruppo di Riformisti-Avanti al Comune di Catanzaro, Giorgio Arcuri, ha evidenziato come «l’emergenza idrica di questi giorni non è stata gestita nel migliore dei modi dall’amministrazione comunale».
«Davanti a genitori – ha aggiunto – richiamati in fretta e furia dal lavoro, per scappare a scuola – perché i rubinetti sono a secco – e portare a casa i propri figli, ai bar che abbassano le serrande a causa dei serbatoi vuoti, non posso che fare le mie amare osservazioni, nonostante l’impegno assunto in aula a valutazioni serene ed una opposizione costruttiva».
«Che la condotta idrica che serve il Capoluogo di regione sia vetusta, rattoppata e decisamente da rimodernare lo sanno tutti – ha proseguito Arcuri –. Tale condizione la rende soggetta a rotture improvvise, ma il Comune era informato da ieri del fatto che l’intervento di ripristino sarebbe stato lungo e complicato. La Sorical, infatti, ha spiegato che la rottura era di grossa entità e che sarebbe intervenuta sul tratto di condotta che alimenta i serbatoi di Santa Domenica fino ad avere conseguenze sui comuni vicini. I “bollettini” dello stato della rete idrica sono andati avanti fino a tarda sera».
«Forse – ha aggiunto ancora – sarebbe stato più opportuno firmare una ordinanza per la chiusura delle scuole visto che anche i più distratti erano arrivati alla conclusione che l’acqua stamattina dai rubinetti non avrebbe fatto capolino. Perché non si è provveduto per tempo a soluzioni alternative? La parola magica resta sempre programmazione. Era necessario accertarsi di avere delle autobotti pronte a riempire le autoclavi di tutte le scuole e sincerarsi che queste fossero funzionanti. Allora sì, in condizioni di incertezza in merito ai tempi di ripristino della normalizzazione del servizio idrico i genitori avrebbero potuto portare i propri figli a scuola».
«Non si chiede l’ordinanza facile – ha concluso – ma nel dubbio meglio prevedere il peggio e limitare i danni. Il caos vissuto questa mattina, Catanzaro non lo vedeva da tempo». (rcz)