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Ferramonti, dove l'umanità prevalse sulla Shoah

Ferramonti, dove l’umanità prevalse sulla Shoah

di MARIA SERGIOII 28 gennaio 2023, a Ferramonti di Tarsia, l’Associazione culturale AIParC Cosenza, ha presentato il quaderno dal titolo Ferramonti, dove l’umanità prevalse sulla Shoah.

La presenza dell’AIParC Cosenza a Ferramonti “terra di pace e solidarietà” (motto del Comune) rappresenta l’opera e l’impegno attivo, concreto e solidale che l ‘Associazione svolge ormai da più di un decennio sul territorio.

Nella figura della Presidente prof.ssa Tania Frisone l’AIParC Cosenza ha fortemente voluto testimoniare il proprio contributo nel ricordo non solo ” di tutti coloro che sono stati sterminati dalla follia omicida”, ma anche quella storia, unica e inconfondibile, di un campo che non fu di sterminio, ma di internamento in cui le virtù di accoglienza , solidarietà ed umanità furono praticate tanto da rendere valorosa quella doverosa “cura” che in particolare la gente di Calabria sa generosamente offrire .

L’occasione della presenza AIParC Cosenza al Campo di Internamento Ferramonti di Tarsia è stata data dalla pubblicazione di un Quaderno dedicato alla Ventitreesima Giornata della Memoria dal titolo Ferramonti, dove l’umanità prevalse sulla Shoah, curato dalla socia Wanda Lombardi.

Nel Quaderno, il quinto per l’AIParC Cosenza, Wanda Lombardi ha , con perizia di documentazione, percorso non solo la storia delle deportazioni razziali e delle responsabilità italiane nello sterminio, quanto la scelta del Regime fascista di far costruire uno dei 15 Campi di internamento, il più grande  proprio a Ferramonti, narrando gli eventi, la struttura, l’organizzazione, gli internati famosi da Ernst Bernhard a Evangelos Averoff-Tomizza, da Alfred Wiesner a Oscar Klein sino a Gustav Brenner .

Wanda Lombardi ha voluto inserire nel Quaderno pagine di riflessione come quelle di Sergio Crocca, Presidente dell’ Associazione “La terra di Piero”, di Primo Levi, di Hanna Arendt, di Mario Rende, del quale si ricorda il suo scritto formativo Ferramonti di Tarsia: origini e peculiarità del più grande campo di internamento per Ebrei dell’ Italia fascista, 2016. 

L’accoglienza e la lectio magistralis della direttrice del Museo Internazionale di Ferramonti, prof.ssa Teresina Ciliberti, ha riempito le menti di una preziosa e dettagliata narrazione storica ( non ancora scritta sui libri ufficiali) ed i cuori di una partecipazione empatica alle vicende di mutuo soccorso, collaborazione umana , solidarietà protettiva tanto è che per la peculiarità della sua organizzazione sociale e per il trattamento umano ricevuto dagli internati, il Jerusalem Post definì il Campo di Ferramonti “un paradiso inaspettato” e lo storico ebraico Steinberg lo ha definito “the largest kibbutz on the European continent”. 

Molti gli interventi, come da locandina , tutti rivolti a sottolineare il “paradosso Ferramonti”, esempio virtuoso di come possa essere ordinaria un’azione eroica tanto quanto lo può essere la “banalità del male” di cui parlava Hanna Arendt.

La presenza di molti giovani in visita al Campo ha fatto dire che non è più necessario “fare lezioni” sulla Shoah perché una bella lezione andrebbe data a molti di quei ragazzi che oggi sono adulti e invecchiati, perché hanno imparato male la lezione. Ai giovani di oggi, specie i diciottenni vicini alla maturità o quelli che hanno superato la maturità da qualche anno, sarebbe il caso di non far loro più ascoltare ” lezioni” o narrazioni, ma chiedere loro “Che mondo pensate vi abbiamo consegnato?” ovvero “Cosa ne farete di questa eredita?”

La storia, adesso, è nelle loro mani e il futuro è già denso di nubi. (ms)