Il consigliere comunale di Catanzaro, Vincenzo Capellupo, ha dichiarato come «da Occhiuto continuano le scelte a danno di Catanzaro». Nello specifico, si riferisce alla scelta di fare il concorso della Regione a Rende e non a Catanzaro, da cui si evince il «ruolo costantemente svilito e mortificato del Capoluogo di Regione».
«Questo è l’ultimo di una lunga serie di episodi – ha detto Capellupo – che confermano la scarsa attenzione che i vertici regionali nutrono verso Catanzaro quando si tratta di assumere delle scelte non solo di tipo logistico e organizzativo, come nel caso dei concorsi, ma anche di natura puramente politica. Catanzaro e la sua provincia avrebbero potuto ben ospitare le migliaia di aspiranti candidati, vista anche la collocazione baricentrica del territorio del Capoluogo».
«Al tempo stesso – ha aggiunto – non si può non ricordare quanto si è consumato con la vicenda della facoltà di Medicina – e il “doppione” cosentino nato alla velocità della luce – o ancora con i progetti dei nuovi ospedali che vedono Catanzaro sempre un passo indietro rispetto alle altre città Capoluogo. Di recente, anche riguardo alla ripartizione dei fondi per gli Ambiti ottimali sulle politiche sociali, Catanzaro è stata penalizzata vedendosi attribuire circa due milioni di euro in meno a dispetto degli altri Ato».
«L’elenco dei misfatti – ha continuato – sarebbe più lungo e anche risalente indietro nel tempo, ma ci chiediamo perché, a dispetto dei bei proclami, il presidente Occhiuto mantiene questo atteggiamento ostile e non fa nulla per dimostrare il contrario? Si dirà della partita vinta dell’azienda Dulbecco, ma questo non basta a giustificare tutto il resto che non va».
«Da parte nostra, il Consiglio comunale dovrà alzare ancora di più il livello di guardia – ha concluso – accanto al sindaco Fiorita, e far sentire più forte la voce di Catanzaro sui tavoli che contano. Auspicando di poter avere al nostro fianco anche la deputazione regionale e nazionale espressione del Capoluogo di Regione, per invertire una volta per tutte un trend che continua a produrre solo danni per tutta la comunità». (rcz)